Le geometrie del sesso
di
Priscomx
genere
gay
Mentre lo baciavo ero perfettamente cosciente di quello che stavo facendo. Ma non mi importava. Non ero turbato o altro. Lo volevo fare. Certo avevo alcuni dubbi di riuscire a farlo fino in fondo. Ma era più problemi “tecnici” a preoccuparmi che questioni legate alla mia mascolinità.
Era da tempo che mi stimolavo l’ano con ogni oggetto che mi capitava sotto mano. Ho usato, nell’ordine, frutta (per lo più banane), ortaggi (ho cominciato con le zucchine, poi sono passato ai cetrioli per poi tornare alle zucchine; troppo grossi i cetrioli!), infine ho scoperto i manici degli attrezzi da lavoro. E li c’è stata la vera svolta. Si perché se l’attrezzo era lungo (l’ideale erano le lime da legno) potevo sedermi sulle ginocchia e tenere ferma la lima con i piedi dopo aver introdotto il manico fino in fondo nel mio sedere. In questo modo riuscivo a cavalcare il mio cavaliere ideale provando sensazioni mai provate prima.
Mi ci volle molto tempo per conoscere quello giusto. Non credevo che l’avrei mai trovato. Era un maschio, come me, e non era turbato o preoccupato dalle sue curiosità. Era sesso, stimolazione, sensazioni. Non sentimenti. Si ok il tutto era arricchito da baci, carezze e tanta, tanta saliva, ma faceva parte del gioco. Insomma era pur sempre sesso ed il corpo è importante no?
Fu lui ad approcciare il discorso. Come se ne accorse non lo so. Forse dal modo in cui lo guardavo, anzi sbirciavo, alcune volte, quando potevo. Forse perché essendo come me percepiva qualcosa. Esattamente quel qualcosa che spingeva me a “sbirciarlo”.
Fatto sta che mi portò a casa sua. Lui poteva, mentre per me sarebbe stato un problema.
Eravamo molto rilassati. Dopo poco ci baciammo, tanto per rompere il ghiaccio, e dopo meno di un minuto eravamo entrambe nudi. E duri naturalmente.
Lui fece una cosa che non dimenticherà mai.
Mi fece girare e si inginocchiò portando la sua faccia davanti al mio culo eccitato. Sentivo la sua lingua morbida e umida scorre sul fondoschiena. Le sue mani massaggiavano i miei glutei mentre la lingua si spostava lentamente dal fondoschiena alla parte bassa del sedere, arrivando a stimolare la piega che c’è tra il sedere ed il perineo. La sensazione della lingua calda in quella zona così vicina al perineo mi piacque al punto che allargai un po’ le cosce per lasciarlo lavorare meglio. A quel punto sentì la sua faccia affondare letteralmente nel mio sedere. Usava la lingua di piatto, nella sua parte più larga, con movimenti ampi per stimolarmi ano e perineo. Dopo poco però afferro con una mano il mio cazzo duro muovendo la mano su e giù mentre con la lingua si concentrò sull’ano andandolo a stimolare con movimenti circolari e rapidi molto convergenti e ficcanti. Era bellissimo. Provai un’estasi mai provata prima. Avevo le gambe leggermente divaricate e gemevo come non avevo mai fatto in vita mia. Iniziai a sussurrargli di non fermarsi, gli dissi che lo amavo che era fantastico e altre cose del genere. Ero completamente suo.
Quando lo ritenne opportuno passo all’azione. Era chiaro ormai che poteva fare quello che voleva di me. Mi possedeva. Si alzò e mi buttò letteralmente sul letto con un gesto deciso e vigoroso. Si mise un preservativo. Era vistosamente eccitato. Mi preparai a riceverlo con un cuscino sotto la pancia ed il culo più alto che potevo.
Nonostante fosse la prima volta che prendevo un cazzo non ero spaventato. Lo desideravo. Sentii le sue dita che mi lubrificavano. Aprivo l’ano più che potevo sforzando con i muscoli. Sentii il primo pezzo entrare senza difficoltà. Poi un po’ di dolore. Si fermò ed aspettò il tempo necessario. Infine, come un trionfo improvviso lo sentii entrare tutto. Fino in fondo. Aspettò ancora un po’ e poi iniziò a muoversi. Mi sorprese sentirlo dire che gli piaceva scoparmi, che avevo un bel culo e altre frasi carine.
Ad un certo punto gli chiesi di uscire. Volevo cavalcarlo.
La geometria del mio desiderio si stava arricchendo di figure che da comparivano in continuazione nella mia mente come un fiume in piena. La voglia di provarle, costruirle, montarle era incontenibile. Era la nostra geometria segreta ed io la stavo studiando con passione e dedizione.
Lo feci sdraiare e mi sedetti delicatamente sul suo cazzo facendo attenzione ad infilarmelo bene nel culo. Quando lo ebbi tutto dentro aspettai un po’ poi iniziai a muovermi su e giù usando i muscoli delle gambe per fare il movimento più ampio e farlo godere di più. Il mio cazzo non era più duro come all’inizio ma desideravo masturbarmi. Era bellissimo sentire lo sfregamento dentro il mio sedere e nello stesso tempo stimolare la mia cappella che nel frattempo torna ad ingrandirsi. In breve tempo il cazzo tornò duro. In quella condizione però ci misi molto poco a venire. Gli sborrai sulla pancia poi continuai a lavoragli il cazzo con il culo finché ce la feci.
Alla fine mi fece scendere. Mi mise alla pecorina sul letto ed iniziò a fottermi con foga crescente finché non venne anche lui. Mi sborrò in culo, fortunatamente aveva il preservativo.
Ci sdraiammo nel letto uno accanto all’altro e parlammo un po’ ridendo e scherzando come due vecchi amici. Dopo una pausa di silenzio me lo ritrovai sopra con la faccia appiccicata alla mia. Non me l’aspettavo ma rimanemmo un po’ così a baciarci. Non mi dispiaceva. Mi venne anche duro. Anche a lui. Gli feci un lungo pompino fino a farlo venire. Presi tutto in bocca e aspettai che anche lui, che nel frattempo aveva iniziato a masturbarmi mi facesse venire.
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