Il pegno 2 - the payback
di
Egofileo 2
genere
sentimentali
Nella vita non si può sempre vincere, e soprattutto a questo gioco non ne vale neppure la pena. Per qualche motivo tocca a me pagare pegno questa volta, e sinceramente non mi sono minimamente preoccupato del perché ... Sai che mi piaci un sacco e che non vedo l'ora di darti e ricevere piacere da te. Visto che devi riscuotere tu, le regole sono state dettate da te, e non mi sono naturalmente opposto. Stamattina mi sono arrivate le istruzioni via mail, alle quali mi atterrò scrupolosamente.
Arrivo nel luogo convenuto con qualche minuto di anticipo, così studio il posto e cerco di capire se sono in quello giusto o meno. Direi di si. Salgo i due piani di scale ed arrivo nell'ufficio come concordato. Entro e non c'è nessuno, vedo solo la luce nella stanza più esterna, per cui mi dirigo li. La porta è semi aperta, con la mano la spalanco e ti trovo seduta dietro la scrivania, con la matita voluttuosamente fra le labbra, mentre già ti crogioli del fatto che sono il "tuo schiavo" sessuale e che sono qui solo ed esclusivamente per il tuo piacere. Mi chiami a te col tuo sguardo magnetico, come se realmente mi attirassi in una tela di ragno tessuta ad arte per non darmi scampo, ti adoro anche per questo, per quello che mi regali quando non ti rendi neppure conto di quello che mi fai. Mi avvicino, sono di fronte alla scrivania e mi perdo nei tuoi occhi.
Scosti la sedia quel poco che basta per farmi vedere che indossi un vestitino leggero, vieni dalla mia parte, mi accarezzi una guancia, poi ti siedi in punta al tavolo dopo esserti sollevata la gonna ed avermi inequivocabilmente mostrato il tuo sesso nudo. Spalanchi le cosce così che il tuo fiore si apra di conseguenza, mi guardi maliziosa e mi interroghi in modo arrapante: "che cosa stai aspettando?" In effetti niente, e mi piace che non vuoi vincere, ma stravincere. La prossima volta che toccherà a me riscuotere, me ne ricorderò senz'altro. Mi inginocchio davanti a te e senza darti il tempo di realizzare ti prendo il clitoride fra le labbra, mordicchiandolo piano, mentre lo succhio come un frutto dolcissimo e maturo. E difatti il tuo sapore mi inebria e mi piace un sacco. Come mi piaci tu. Lappo fra le tue labbra con la lingua a punta ed arrivo all'apertura della tuo sesso, sei fradicia in modo incredibile, se non dovessi pagare ti starei già scopando alla grande. Ma il gioco è il gioco.
Ti penetro con la lingua, scopandoti con la bocca. Poi allargo le tue labbra coi pollici e continuo a lapparti il clitoride e tutto l'interno della tua meravigliosa fica. Sempre all'improvviso ti metto uno, poi due dita dentro di te. Inarchi la schiena, ansimi, come le roteo dentro respiri in modo più greve. Ottimo. Così te ne metto una terzo, meglio abbondare che deficere dicevano i saggi, no ? Col pollice ti masturbo in modo circolare mentre muovo la mano dentro e fuori e non lesino di muoverle dentro di te. Mi prendi la testa fra le mani e la tiri a te, così che gioco a rincorrere il mio pollice con la lingua per leccarti il clitoride, mentre sento che secondo me stai venendo, ma non ci faccio caso. Se devo pagare, pago fino in fondo. I tuoi umori colano copiosi sul tavolo, così che posso usare il mignolo come grimaldello e scardinare la resistenza del tuo buchino dietro, così sei completamente piena di me. Ansimi ancora, ti inarchi ancora. Mi fa impazzire sentirti.
Ti lecco l'interno coscia, con la lingua dura a punta, così da massaggiarti la muscolatura che irrorata debitamente aumenta il tuo piacere ed intensifica le sensazioni. Gradisci molto. Ma poi torno ad abboccare il tuo clitoride, non dandoti tregua. La mano accelera, la mia bocca succhia, la lingua corre. Impazzisci. Sento che non gemi più, ti trattieni come la quiete prima della tempesta. Poi all'improvviso vieni, e non solo fragorosamente, ma sento il tuo bacino fremere, la tua fica pulsare sopra la mia mano, il tuo clitoride diventare appuntito sotto la mia lingua. Continuo a leccare piano piano, mentre dolcemente sfilo le dita da dentro di te, e poi smetto quando sento che si appagata e non hai più nessuna contrazione, ma non lesino di berti per quanto più mi è possibile.
Mi metto in piedi e con lo sguardo trasalito di chi è all'antipasto e sogna il piatto forte mi fissi l'erezione che troneggia sotto ai miei pantaloni, ma per tutta risposta mi lecco e succhio le dita in modo fragoroso e plateale, così che capisca quanto vorrei davvero soddisfare le tue (e mie esigenze), ma le regole solo regole. Mi chino su di te, ti sfioro le labbra con le mie ancora madide di te e poi ti bacio sulla guancia. Mi avvicino la tuo orecchio e ti confido: "sei bellissima". Mi rialzo ed esco dalla stanza senza voltarmi.
A volte vincere è la più sottile delle sconfitte. Riparto ed attendo il tuo sms che non arriva, allora rompo io l'indugio e ti scrivo "ho voglia di te, dimmi quando e dove" mentre sento in contemporanea il suono del messaggio in ingresso. Ti leggo appena inviato il mio, "torna qui scemo, devi finire quello che hai solo iniziato, torna SUBITO qui!!". Mai un'inversione di marcia è stata più dolce.
Mi fai letteralmente impazzire.
Arrivo nel luogo convenuto con qualche minuto di anticipo, così studio il posto e cerco di capire se sono in quello giusto o meno. Direi di si. Salgo i due piani di scale ed arrivo nell'ufficio come concordato. Entro e non c'è nessuno, vedo solo la luce nella stanza più esterna, per cui mi dirigo li. La porta è semi aperta, con la mano la spalanco e ti trovo seduta dietro la scrivania, con la matita voluttuosamente fra le labbra, mentre già ti crogioli del fatto che sono il "tuo schiavo" sessuale e che sono qui solo ed esclusivamente per il tuo piacere. Mi chiami a te col tuo sguardo magnetico, come se realmente mi attirassi in una tela di ragno tessuta ad arte per non darmi scampo, ti adoro anche per questo, per quello che mi regali quando non ti rendi neppure conto di quello che mi fai. Mi avvicino, sono di fronte alla scrivania e mi perdo nei tuoi occhi.
Scosti la sedia quel poco che basta per farmi vedere che indossi un vestitino leggero, vieni dalla mia parte, mi accarezzi una guancia, poi ti siedi in punta al tavolo dopo esserti sollevata la gonna ed avermi inequivocabilmente mostrato il tuo sesso nudo. Spalanchi le cosce così che il tuo fiore si apra di conseguenza, mi guardi maliziosa e mi interroghi in modo arrapante: "che cosa stai aspettando?" In effetti niente, e mi piace che non vuoi vincere, ma stravincere. La prossima volta che toccherà a me riscuotere, me ne ricorderò senz'altro. Mi inginocchio davanti a te e senza darti il tempo di realizzare ti prendo il clitoride fra le labbra, mordicchiandolo piano, mentre lo succhio come un frutto dolcissimo e maturo. E difatti il tuo sapore mi inebria e mi piace un sacco. Come mi piaci tu. Lappo fra le tue labbra con la lingua a punta ed arrivo all'apertura della tuo sesso, sei fradicia in modo incredibile, se non dovessi pagare ti starei già scopando alla grande. Ma il gioco è il gioco.
Ti penetro con la lingua, scopandoti con la bocca. Poi allargo le tue labbra coi pollici e continuo a lapparti il clitoride e tutto l'interno della tua meravigliosa fica. Sempre all'improvviso ti metto uno, poi due dita dentro di te. Inarchi la schiena, ansimi, come le roteo dentro respiri in modo più greve. Ottimo. Così te ne metto una terzo, meglio abbondare che deficere dicevano i saggi, no ? Col pollice ti masturbo in modo circolare mentre muovo la mano dentro e fuori e non lesino di muoverle dentro di te. Mi prendi la testa fra le mani e la tiri a te, così che gioco a rincorrere il mio pollice con la lingua per leccarti il clitoride, mentre sento che secondo me stai venendo, ma non ci faccio caso. Se devo pagare, pago fino in fondo. I tuoi umori colano copiosi sul tavolo, così che posso usare il mignolo come grimaldello e scardinare la resistenza del tuo buchino dietro, così sei completamente piena di me. Ansimi ancora, ti inarchi ancora. Mi fa impazzire sentirti.
Ti lecco l'interno coscia, con la lingua dura a punta, così da massaggiarti la muscolatura che irrorata debitamente aumenta il tuo piacere ed intensifica le sensazioni. Gradisci molto. Ma poi torno ad abboccare il tuo clitoride, non dandoti tregua. La mano accelera, la mia bocca succhia, la lingua corre. Impazzisci. Sento che non gemi più, ti trattieni come la quiete prima della tempesta. Poi all'improvviso vieni, e non solo fragorosamente, ma sento il tuo bacino fremere, la tua fica pulsare sopra la mia mano, il tuo clitoride diventare appuntito sotto la mia lingua. Continuo a leccare piano piano, mentre dolcemente sfilo le dita da dentro di te, e poi smetto quando sento che si appagata e non hai più nessuna contrazione, ma non lesino di berti per quanto più mi è possibile.
Mi metto in piedi e con lo sguardo trasalito di chi è all'antipasto e sogna il piatto forte mi fissi l'erezione che troneggia sotto ai miei pantaloni, ma per tutta risposta mi lecco e succhio le dita in modo fragoroso e plateale, così che capisca quanto vorrei davvero soddisfare le tue (e mie esigenze), ma le regole solo regole. Mi chino su di te, ti sfioro le labbra con le mie ancora madide di te e poi ti bacio sulla guancia. Mi avvicino la tuo orecchio e ti confido: "sei bellissima". Mi rialzo ed esco dalla stanza senza voltarmi.
A volte vincere è la più sottile delle sconfitte. Riparto ed attendo il tuo sms che non arriva, allora rompo io l'indugio e ti scrivo "ho voglia di te, dimmi quando e dove" mentre sento in contemporanea il suono del messaggio in ingresso. Ti leggo appena inviato il mio, "torna qui scemo, devi finire quello che hai solo iniziato, torna SUBITO qui!!". Mai un'inversione di marcia è stata più dolce.
Mi fai letteralmente impazzire.
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