Lettera di notte

di
genere
tradimenti

Ancora non dormo, ancora penso a te e ancora ti scrivo.
A tenermi sveglia non sei tu, almeno non stanotte, ma è il suo amore che ignaro mi stringe tra le coperte. Non lo sopporto, stretta nelle sue braccia non respiro, mi manca il fiato e scappo via, fuori dal letto, a cercare aria lontano dal suo cuore. Eppure lui non c’entra nulla, non sa nulla, il problema sono io, siamo noi. Se solo sapessi cosa sono io per te forse dormirei più serena, di certo soffrirei di meno. Ma so che è inutile, a te non importa nulla del mio amore, a te importa solo avere me, il mio corpo e la mia mente, non sai cosa farne della mia anima. Ma io non lo sopporto più. Non sopporto questo “Noi” senza un nome, non sopporto la passione che in pochi attimi ci avvolge come corpo solo per poi svanire e lasciarmi sola e nuda, ricoperta dai soli rimpianti. Non è amore questo, o perlomeno non è il tuo. Però il problema sono io, lo so. Sono io che stupida ti amo, che inutilmente cerco i tuoi occhi quando ci incrociamo a lavoro o per strada, che sfioro di nascosto la tua mano ogni mattina in ascensore prima che la vita di tutti i giorni ci separi. A te di tutto questo non importa nulla, lo so, me lo hai detto. Tu non vedi il mio desiderio di essere amata, non ascolti le mie suppliche d’amore, non comprendi i miei sensi di colpa, tu semplicemente vuoi da me l’unica cosa che non vorrei darti, la mia mente e con essa il mio corpo. Non cerchi altro da me, per te è solo un gioco di potere, mi prendi quando non voglio e mi butti via quando l’unica cosa che vorrei è essere stretta in un tuo abbraccio. Ogni giorno, ogni momento leggi la sofferenza nei miei occhi e solo questo ti eccita, solo questo ti spinge a stringermi a te. Ma io non resisto più ormai. Che illusa che sono a struggermi d’amore per te, a sacrificare la mia vita in cambio di un tuo sguardo innamorato che so non arriverà mai, a restare sveglia anche questa notte, l’ennesima passata a pensare a te, a scrivere ancora una lettera che so tu non leggerai. Non sono le mie parole che vuoi ascoltare, non è la mia disperazione che vuoi capire, ma è la mia carne, i miei gemiti e le mie urla nascoste contro il tuo petto che desideri. Stupida io che ti dono speranzosa i baci che invece tu mi rubi di nascosto ogni giorno, che mi godo le carezze che mi concedi quando io non vorrei, che bramo il sapore amaro della tua passione quando invece dovrei allontanarti da me. Sai che lui mi ama e osservi con piacere il mio tentativo di farlo soffrire. Ma sai che non sei tu il problema, sai che sono io stessa il mio aguzzino. Mi dici sempre che se non ti amassi, se solo amassi di più lui allora sarei libera di lasciarti, libera di vivere senza di te, e invece ti amo, ogni giorno accetto questa mia colpa e la inseguo instancabile, soffrendo per mano mia. Ti odio quando mi dici questo, quando mi spogli di ogni mia sofferenza e indichi il mostro che dentro di me divora insaziabile ogni attimo di piacere con te, quando mi dimostri che tra noi due chi ha ragione non sono io. E dopo sono ancora tra le tue braccia, stretta più forte nella morsa di un inganno da cui non riesco a liberarmi. Ormai è quasi l’alba, le lacrime mi hanno rasserenata. Lui dorme, non si accorge ancora di nulla e mi domando se mai capirà qualcosa. Tra poche ore tutto riprenderà da dove lo abbiamo lasciato, mi sento pronta a soffrire ancora per te. Solo spero tu possa leggere almeno questa volta le mie inquietudini, in fondo sono l’unico aspetto di me che ami veramente.
scritto il
2017-08-11
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