Aspirante schiava
di
Îίκη
genere
dominazione
Era iniziato come un gioco carino e innocente tra lei, alice, e il suo fidanzato, Alice sognava spesso di essere legata al letto della stanza di lui per i polsi in modo da non potersi muovere, di essere presa con più rudezza, ma non gli bastava mai.
A un certo punto se ne rese conto, l'idea fu chiara e limpida come se la leggesse su uno dei suoi romanzi :" vuoi essere sottomessa alice".
Quella frase le era stato detta da un uomo più grande di lei con cui era stata qualche tempo ma con cui poi non si era trovata. L'uomo l'aveva capita prima ancora di lei.
Ora se ne rendeva conto, per quanto quel povero ragazzo si sforzasse per lei era troppo dolce, accondiscendente in tutto. A lei serviva un uomo autoritario che la facesse sentire una schiava, una concubina degli harem dei sultani, una puttana devota e sottomessa.
Aveva ancora il suo numero. Decise in un secondo.
"pronto? Sono alice, ti ricordi di me? Avevi ragione tu ho capito"
Una frase bastò.
L'uomo capí subito chr cosa dovesse fare."Bene alice. Vieni a casa e preparati, voglio che tu sappia che non sarò più delicato solo perché sei nuova ma avrai prima una dimostrazione con Diane, la mia schiava, se vorrai ancora farlo dopo avrai queste regole che ti invio. Disobbedisci e ti puniró come la cagna disobbediente che dimostrerai di essere."
Regole per la mia aspirante troietta:
Chiamami sempre Padrone o signore
Chiedi il permesso per tutto, anche le cose più basilari
Inginocchiati e resta ferma quando mi vedi finché non te lo dico io
Obbedire sempre
Le altre schiave sono tue sorelle e maestre per ora, obbedisci Anche a loro.
Punizioni:
Le scoprirai puttanella.
Ecco la porta aprirsi e alice già prostrata a terra. Il padrone la guardava compiaciuto.
La scorta nel dungeo al piano di sopra dove Diane era già in attesa, diane era la sua favorita tra le due schiave fisse che aveva e le altre occasionali, si poteva dire la amasse, era bassa, prosperosa, con curve morbide e un volto sensuale ma dolce. La vedeva e voleva subito frustarla a sangue.
Diane era stata difficile da domare a suo tempo ma ora era ubbidiente e devota. Infatti aspettava da 30 minuti legata immobile, nel suo intimo blu notte, a terra, l'aveva appositamente lasciata in una posizione scomoda. Testa appoggiata al pavimento, braccia lungo il corpo, gambe piegate e il sedere in alto a mostrare la sua intimità coperta ancora per poco dall'imtimo già bagnato tra le cosce.
Ordina ad alice di spogliarsi e sedersi in un angolo. Ora può dedicarsi alla sua dorata slave.
"Ti sono mancato troia?"
" si mio signore, vi ho aspettato tanto."
"Ti avevo chiesto di rimanere fresca e calma, lo sei?"
"Mio signore mi sonl eccitata ma non ho potuto farne a meno"
"Lo vedo, sei la solita cagna in calore, non stai mai buona. Ora sarai punita. Se ti lamenterai o mi chiederai di smettere prima che avrò finito avrai 10 volte tanto. Ora stai buona."
Sapeva si sarebbe bagnata ed era sulla sua perenne eccitazione che contava, voleva solo punirla, e lei lo sapeva ma stava al gioco.
"Alice, che ne dici di scegliere tu uno strumento per punire Diane?" Alice prese un frustino tra le cose di Diane, evidentemente le piaceva abbinare i colori come a lui, infatti scelse un frustino di pelle blu scuro con degli intarsi verde smeraldosul manico.
Iniziò a punire Diane.
Ogni colpo vedeva il culo della sua schiava colorarsi di rosso, in ogni colpi metteva tutta la suaforza:voleva cedesse per punirla ancora di più.
Ma diane era orgogliosa e testarda, resisteva la puttanella.
Allora decise di farle una piccola sorpresa.
Un colpo meno forte ma secco, schioccante, proprio sulla sua intimità già umida e calda.
Diane sussultò e le scappo un urlo subito da lei soffocato. Ma il danno era fatto.
"STUPIDA VACCA! AVEVO DETTO ZITTA! CHE FIGURE MI FAI FARE EH?! CHIEDI SCUSA E PREPARATI. QUESTO ERA NULLA!"
"Scusate signore, non me lo aspettavo."
La slegò, la tiró verso una sedia adeguatamente modificata. Le legò braccia e gambe aperte, preseuna candela verde e le fece gocciolare cera bollente sui seni, sui capezzoli, sul ventre e poi goccia dopo goccia si diresse alla sua figa. Diane gridava come una pazza, stava implorando pietà, soffriva la cagna. Ma a lui le urla infastifivano quindi le chiuse la boccacon una ballgag e continuò.
Le mise delle pinze ai capezzoli e con una verga le sferzó il corpo. Poi si ritenne soddisfatto e la slegò. Diane cadde ai suoi piedi e guardandolo con occhi da cerbiatta, teneri e sottomessi, pieni d'amore e gioia lo rimgraziò.
"Grazie signore, vi amo tanto. Posso chiedervi di coccolarmi?"
"Dopo diane, sei stata brava ma ora devo vedere se alice obbedisce. Alice alzati e sdraiati sul letto. Voglio vedere se obbedirai ciecamente"
"Si padrone"
"Diane, meriti un premio. Ora alice ti darà un po di piacere eh? Vedo che sei tanto eccitata, come sempre poi"
Diane raggiunse alice sul letto e si sedette con le gambe spalancate, come ad offrire il sesso ad alice che iniziò a leccarla piano, inesperta ma volenterosa di migliorare. Dopo poco diane gemeva e gridava di piacere, alice era eccitatissima e il padrone non vedeva l'ora di scoparle entrambe.
Si liberò della sua camicia e si mise in piedi di fianco al letto.
"Voglio che entrambe mi succhiate il cazzo, impegnatevi"
Erano brave e godeva, come godeva a vedere due bellissime giovani donne inginocchiate a contendersi il privilegio di farlo venire, ma non sarebbe venuto così in fretta infatti dopo poco volle metterle a novanta per scoparle in culo.
"Diane tu lo so che sei brava ma Alice, hai già quel bel culo sfondato o sei ancora una troietta vergine lì? "
soave risposta! Musica per le sue orecchie! Era vergine!
Voleva sfondarle il culo a forza, sentire come gridava di dolore ma scelse un metodo più sottile.
" bene puttane, ora provvedo, avvicinati a quell'attrezzo di legno, si quello col buco per la testa e le braccia brava, mettiti lì a 90. Diane porta davanti una sedia e mettiti lì a gambe aperte. Alice leccerai ancora, ogni minuto infileró un dito in più, poi cazzi sempre più grossi finché diane non sarà venuta."
Ci vollero 13 minuti perché diane venisse. 13 minuti di pura eccitazione e piacere. Sentiva i mugolii di piacere della sua schiava e quelli di dolore di alice che aumentavano fino a grida disperate.
Ora basta, non ce la faceva più, ordinò loro di rimettersi come prima. Le scopò a turno, prima nel culo,poi nella figa e infine venne sui seni di entrambe avendole fatte inginocchiare.
Congedó diane dicendole di raggiungere sua sorella e pulirsi.
Alice era in uno stato di confusione.
"Allora? Hai deciso?"
"Oh si padrone, è fantastico, voglio farlo ancora, spesso, verrò ogni volta che il mio fidanzato mi lascerà sola! È bellissimo sentirsi dominata"
"Credi sia un part time forse!? Un passatempo?! Il tuo giochetto da casalinga annoiata ?! " mentre lo diceva le prese i capelli e la tiró fino alle catene, la legò al soffitto, la bendó e la imbavagliò. Voleva farla pentire di essere nata quella lurida cagna. Prese dell'acqua fredda e un bastone elettrico, come le racchette per le mosche ma più dolorosi e molto più inquietanti.
Le strappò il reggiseno, la bagnó e cominció a darle scosse sui capezzoli, sempre più forti e durature. Come gridava... ormai non capiva più nulla, solo il dolore che doveva farle provare. Quando svenne la slegò, la fece svegliare e la avvisó che se fosse stata disposta a essere sua sempre, tutti i giorni tutto il giorno, avrebbe dovuto lasciare il suo debole e succube ragazzo e presentarsi la mattina dopo. Allora sarebbe stata adottata in famiglia, l'avrebbe amata e istruita come anni prima aveva fatto con diane.
Sapeva sarebbe tornata. Vedeva in lei lo stesso fuoco che vide 7 anni prima in diane, quando ancora portava il suo vero nome ed aveva solo 15 anni e lo stesso che vide nella sua seconda schiava 2 anni dopo, poteva essere la sua terza e probabilmente ultima sottomessa.
~spazio autire
È il primo racconto che pubblico e vorrei fare altri capitoli spero possano piacere.
A un certo punto se ne rese conto, l'idea fu chiara e limpida come se la leggesse su uno dei suoi romanzi :" vuoi essere sottomessa alice".
Quella frase le era stato detta da un uomo più grande di lei con cui era stata qualche tempo ma con cui poi non si era trovata. L'uomo l'aveva capita prima ancora di lei.
Ora se ne rendeva conto, per quanto quel povero ragazzo si sforzasse per lei era troppo dolce, accondiscendente in tutto. A lei serviva un uomo autoritario che la facesse sentire una schiava, una concubina degli harem dei sultani, una puttana devota e sottomessa.
Aveva ancora il suo numero. Decise in un secondo.
"pronto? Sono alice, ti ricordi di me? Avevi ragione tu ho capito"
Una frase bastò.
L'uomo capí subito chr cosa dovesse fare."Bene alice. Vieni a casa e preparati, voglio che tu sappia che non sarò più delicato solo perché sei nuova ma avrai prima una dimostrazione con Diane, la mia schiava, se vorrai ancora farlo dopo avrai queste regole che ti invio. Disobbedisci e ti puniró come la cagna disobbediente che dimostrerai di essere."
Regole per la mia aspirante troietta:
Chiamami sempre Padrone o signore
Chiedi il permesso per tutto, anche le cose più basilari
Inginocchiati e resta ferma quando mi vedi finché non te lo dico io
Obbedire sempre
Le altre schiave sono tue sorelle e maestre per ora, obbedisci Anche a loro.
Punizioni:
Le scoprirai puttanella.
Ecco la porta aprirsi e alice già prostrata a terra. Il padrone la guardava compiaciuto.
La scorta nel dungeo al piano di sopra dove Diane era già in attesa, diane era la sua favorita tra le due schiave fisse che aveva e le altre occasionali, si poteva dire la amasse, era bassa, prosperosa, con curve morbide e un volto sensuale ma dolce. La vedeva e voleva subito frustarla a sangue.
Diane era stata difficile da domare a suo tempo ma ora era ubbidiente e devota. Infatti aspettava da 30 minuti legata immobile, nel suo intimo blu notte, a terra, l'aveva appositamente lasciata in una posizione scomoda. Testa appoggiata al pavimento, braccia lungo il corpo, gambe piegate e il sedere in alto a mostrare la sua intimità coperta ancora per poco dall'imtimo già bagnato tra le cosce.
Ordina ad alice di spogliarsi e sedersi in un angolo. Ora può dedicarsi alla sua dorata slave.
"Ti sono mancato troia?"
" si mio signore, vi ho aspettato tanto."
"Ti avevo chiesto di rimanere fresca e calma, lo sei?"
"Mio signore mi sonl eccitata ma non ho potuto farne a meno"
"Lo vedo, sei la solita cagna in calore, non stai mai buona. Ora sarai punita. Se ti lamenterai o mi chiederai di smettere prima che avrò finito avrai 10 volte tanto. Ora stai buona."
Sapeva si sarebbe bagnata ed era sulla sua perenne eccitazione che contava, voleva solo punirla, e lei lo sapeva ma stava al gioco.
"Alice, che ne dici di scegliere tu uno strumento per punire Diane?" Alice prese un frustino tra le cose di Diane, evidentemente le piaceva abbinare i colori come a lui, infatti scelse un frustino di pelle blu scuro con degli intarsi verde smeraldosul manico.
Iniziò a punire Diane.
Ogni colpo vedeva il culo della sua schiava colorarsi di rosso, in ogni colpi metteva tutta la suaforza:voleva cedesse per punirla ancora di più.
Ma diane era orgogliosa e testarda, resisteva la puttanella.
Allora decise di farle una piccola sorpresa.
Un colpo meno forte ma secco, schioccante, proprio sulla sua intimità già umida e calda.
Diane sussultò e le scappo un urlo subito da lei soffocato. Ma il danno era fatto.
"STUPIDA VACCA! AVEVO DETTO ZITTA! CHE FIGURE MI FAI FARE EH?! CHIEDI SCUSA E PREPARATI. QUESTO ERA NULLA!"
"Scusate signore, non me lo aspettavo."
La slegò, la tiró verso una sedia adeguatamente modificata. Le legò braccia e gambe aperte, preseuna candela verde e le fece gocciolare cera bollente sui seni, sui capezzoli, sul ventre e poi goccia dopo goccia si diresse alla sua figa. Diane gridava come una pazza, stava implorando pietà, soffriva la cagna. Ma a lui le urla infastifivano quindi le chiuse la boccacon una ballgag e continuò.
Le mise delle pinze ai capezzoli e con una verga le sferzó il corpo. Poi si ritenne soddisfatto e la slegò. Diane cadde ai suoi piedi e guardandolo con occhi da cerbiatta, teneri e sottomessi, pieni d'amore e gioia lo rimgraziò.
"Grazie signore, vi amo tanto. Posso chiedervi di coccolarmi?"
"Dopo diane, sei stata brava ma ora devo vedere se alice obbedisce. Alice alzati e sdraiati sul letto. Voglio vedere se obbedirai ciecamente"
"Si padrone"
"Diane, meriti un premio. Ora alice ti darà un po di piacere eh? Vedo che sei tanto eccitata, come sempre poi"
Diane raggiunse alice sul letto e si sedette con le gambe spalancate, come ad offrire il sesso ad alice che iniziò a leccarla piano, inesperta ma volenterosa di migliorare. Dopo poco diane gemeva e gridava di piacere, alice era eccitatissima e il padrone non vedeva l'ora di scoparle entrambe.
Si liberò della sua camicia e si mise in piedi di fianco al letto.
"Voglio che entrambe mi succhiate il cazzo, impegnatevi"
Erano brave e godeva, come godeva a vedere due bellissime giovani donne inginocchiate a contendersi il privilegio di farlo venire, ma non sarebbe venuto così in fretta infatti dopo poco volle metterle a novanta per scoparle in culo.
"Diane tu lo so che sei brava ma Alice, hai già quel bel culo sfondato o sei ancora una troietta vergine lì? "
soave risposta! Musica per le sue orecchie! Era vergine!
Voleva sfondarle il culo a forza, sentire come gridava di dolore ma scelse un metodo più sottile.
" bene puttane, ora provvedo, avvicinati a quell'attrezzo di legno, si quello col buco per la testa e le braccia brava, mettiti lì a 90. Diane porta davanti una sedia e mettiti lì a gambe aperte. Alice leccerai ancora, ogni minuto infileró un dito in più, poi cazzi sempre più grossi finché diane non sarà venuta."
Ci vollero 13 minuti perché diane venisse. 13 minuti di pura eccitazione e piacere. Sentiva i mugolii di piacere della sua schiava e quelli di dolore di alice che aumentavano fino a grida disperate.
Ora basta, non ce la faceva più, ordinò loro di rimettersi come prima. Le scopò a turno, prima nel culo,poi nella figa e infine venne sui seni di entrambe avendole fatte inginocchiare.
Congedó diane dicendole di raggiungere sua sorella e pulirsi.
Alice era in uno stato di confusione.
"Allora? Hai deciso?"
"Oh si padrone, è fantastico, voglio farlo ancora, spesso, verrò ogni volta che il mio fidanzato mi lascerà sola! È bellissimo sentirsi dominata"
"Credi sia un part time forse!? Un passatempo?! Il tuo giochetto da casalinga annoiata ?! " mentre lo diceva le prese i capelli e la tiró fino alle catene, la legò al soffitto, la bendó e la imbavagliò. Voleva farla pentire di essere nata quella lurida cagna. Prese dell'acqua fredda e un bastone elettrico, come le racchette per le mosche ma più dolorosi e molto più inquietanti.
Le strappò il reggiseno, la bagnó e cominció a darle scosse sui capezzoli, sempre più forti e durature. Come gridava... ormai non capiva più nulla, solo il dolore che doveva farle provare. Quando svenne la slegò, la fece svegliare e la avvisó che se fosse stata disposta a essere sua sempre, tutti i giorni tutto il giorno, avrebbe dovuto lasciare il suo debole e succube ragazzo e presentarsi la mattina dopo. Allora sarebbe stata adottata in famiglia, l'avrebbe amata e istruita come anni prima aveva fatto con diane.
Sapeva sarebbe tornata. Vedeva in lei lo stesso fuoco che vide 7 anni prima in diane, quando ancora portava il suo vero nome ed aveva solo 15 anni e lo stesso che vide nella sua seconda schiava 2 anni dopo, poteva essere la sua terza e probabilmente ultima sottomessa.
~spazio autire
È il primo racconto che pubblico e vorrei fare altri capitoli spero possano piacere.
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