Che troia mia nipote

di
genere
incesti

A volte la vita riserva delle sorprese inimmaginabili. Mi presento: sono Lorenzo, 55 anni portati bene, marito quasi esemplare di una moglie 52enne con la quale, tutto sommato, nonostante tanti anni di matrimonio, ci dedichiamo al sesso ancora con tanto entusiasmo; padre di un figlio che vive a Milano; fratello affettuoso di una sorella 60enne, vedova da 3 anni e altrettanto affettuosa sia con me che con mia moglie; zio di una nipote, figlia di questa mia sorella, 33enne, sposata da 6 anni e un figlio di 4 la quale ha avuto, fin da bambina, un legame particolare con me. Viviamo in un centro marinaro della Sicilia. Inaspettatamente e per sua iniziativa è successo proprio con lei. Chiara, così si chiama, è una bella ragazza: bionda con capelli corti, occhi azzurri, graziosa e maliziosa in viso; alta 160 cm, un corpo sensuale e provocante con un bel paio di tette grosse al punto giusto e sode, ventre piatto, culo provocante e un paio di cosce polpose e ben tornite. Durante il recente mese di luglio, abbiamo dovuto fare dei lavori di ristrutturazione del nostro appartamento, per cui si rendeva necessario prenderne uno in affitto. Mia sorella, vivda sola in una grande casa, si è offerta di ospitarci. Fra l'altro lei vive in un caseggiato di due piani: al primo lei, al secondo Chiara con suo marito e il bambino. In quel periodo ero in congedo petr seguire i lavori. Mia moglie e mia sorella invece, entrambe casalinghe, andavano ogni giorno al mare con il piccolo di Chiara. Io mi univo a loro il sabato e la domenica, così come Chiara e suo marito. Una domenica mia sorella fece una rimpatriata con alcune sue compagne di scuola: una giornata al mare, pranzo compreso, e, naturalmente mia moglie si unì a loro. Chiara, marito, figlio ed io rientrammo a casa ad ora di pranzo. Io, naturalmente pranzai da loro. Dopo pranzo il marito andò per fare un giro in barca portando con se anche il figliolo. Io scesi giù e mettendomi a letto con le persiane socchiuse e la porta aperta per creare un po di corrente, supino, solo, in slip, mi assopii. Mi destai sentendo una piacevole carezza sul petto. Pensando che fosse mia moglie stavo per dire: come mai siete tornate così presto? Aprii gli occhi e restai senza parole nel vedere Chiara seduta sul bordo del letto alla mia destra. "Chiara! Che fai?" "Niente zi, ero sola e sono scesa per scambiare due parole. Ti ho visto così e.......Non mi dire che ti dispiace" disse sorridendo. Mi senti vo completamente spiazzato, anche perché la sua mano lentamente andava giù provocandomi brividi di piaceri quando si soffermò sulla pancia. Seguì un lunghissimo minuto di silenzio durante il quale sentii il mio cazzo agitarsi. Il suo sguardo si alternava tra il rigonfio degli slip che si ingrossava sempre piu e i miei occhi. Altrettanto io. Lei sorrideva maliziosamente. Io meravigliato. Ancora di più quando la sua mano arrivò sui miei slip tastando il mio cazzo con decisione. Cercai di tornare alla ragione e di fare ragionare lei. Però disse: "Lo so che ti piace! Che fa non ti piaccio io? Non ci credo". Al che si avvicinò, aprì le cosce e la sua mini gonna bianca mise in bella mostra le sue mutandine nere. Nonostante l'avessi ammirata, senza malizia, quella stessa mattina al mare, ne fui attratto e insinuai la mano destra. La sua mano sempre più decisa, la mia sempre più in fondo; i primi sospiri e poi, quando arrivai alle mutandine, un gemito guardandomi vogliosa con gli ochhi socchiusi. "Chiara, io sono tuo zio e tu la figlia di mia sorella! L'hai dimenticato?" "No. No zi. Contnua" disse tirando giù i miei slip. Mi accarezzò le palle e poi lo impugnò. "Che zio che ho! Mi piaci e mi piace il tuo coso. Ti piaccio io zi? Si, lo so che ti piaccio". Non sapevo cosa dire: le potevo dire di no? No, anche perché mi piaceva. Oltre al piacere mi piaceva guardare il mio cazzo che scivolava su e giù nella sua mano. Avrei dovuto essere io a riportare il buon senso in noi, invece persi quel po di ragione che mi era rimasta e, spostando l'orlo delle mutandine, presi a sgrillettarla. Tra gemiti e sospiri l'atmosfera si fece incandescente. Tirò giù gli slip fino alle ginocchia, lo riprese tenendolo fermo sulla mia pancia, si chinò e prese a leccarmi le palle. Che lingua! Mi alzai sui gomiti per guaradare la sua lingua sulle mie palle. Prese a mordermele con le labbra epoi me li succhiò una per volta. Porca puttana! Le ficcai il dito medio dentro; sospiro forte mentre mi succhiava, allargò ancora le cosce e le ficcai dentro pure l'indice. Mi leccò il cazzo, ancora appoggiato sulla mia pancia, per tutta la sua lunghezza; poi lo impugnò, lo scappellò completamente, due giri di lingua e lo ficcò in bocca. Mi trovai in una situazione critica per due motivi Il piacere del pompino spettacolare di una troietta, la troietta che era mia nipote, figlia di mia sorella; il mio digiuno di 2 settimane in quanto mia moglie, per paura che mia sorella potesse sentire certi rumori, non voleva assolutamente saperne di scopare. Ero veramente convinto di non resistere e di fare una brutta figura. Allora le dissi di togliersi la gonna. Si mise in piedi, giù la gonna, si liberò pure della canottiera restando con le tette al vento e, restando solo in mutandine, venne a sdraiarsi a pancia in giù su di me. Le sue tette premevano forte sul mio petto e le sue cosce giocavano col mio cazzo. "Ahaaa! Che sei bello caldo zi! Mi piace il tuo calore" disse cercando la mia bocca. Le nostre lingue si incontrarono e ci baciammo come due innamorati, prima e poi come due lussuriosi solo in ceraca di piacere. Intrufolai le mani dentro le mutandine e, palpandole le chiappe e accarezzandole il solco, tirai giù le sue mutandine. Sentivo il caldo della sua fica bagnata e il mio cazzo fra la sua peluria. Continuammo ancora a baciarci finché passai il braccio fra i nostri corpi e presi il cazzo. "Si zi, me lo vuoi mettere dentro? Si, dai che non ne posso più" disse alzandosi leggermente sulle ginocchia pe darmi spazio. Manovrai strofinandoglielo e gemendo mi disse ancora che lo voleva dentro. Muovendoci il cazzo trovò la strada giusta. "Ohoooooo! Siiiiii!" si lasciò andare. Mi muovevo io e si muoveva lei. Sentivo i muscoli della vagina stringere il mio cazzo e il suo respiro si faceva sempre più affannato. "Siii ziii" gridò alzando il busto e cavalcandomi. Su e giù, su e giù velocemente e forsennatamente perdendo ogni ritegno. presi a giocare con le tette strizzandole i capezzoli. "Vengo zi, vengoooooo. Che bello, che belloooooooo!" Mi alzai a leccarle le tette e stretti così come eravamo prese a roreare il bacino dicendomi che godeva ancora. Ci rotolammo e fui sopra di lei, fra le sue cosce, con le sue gambe su in alto. La scopai, prima lentamente e poi sempre più velocemente ficcandoglioelo tutto dentro. Godeva ancora ed io non resistevo più. "Siii, si zi vienimi dentro" "No" "Sii, la voglio dentrooo" gridò intrecciando le gambe dietro la mia schiena. "Si, si, siii, mi piace, che caldaaa" gridò ancora quando sentì i primi schizzi dentro la vagina. Anche lei. Godemmo insieme mentre ci baciavamo oscenamente. Ci pulimmo con le sue mutandine. Parlammo per cinque minuti ribadendo, da parte mia, della cazzata che avevamo fatto. Disse che la colpa era sua. Ma io avevo ancora voglia e, una volta che c'eravamo volevo sfogarmi del tutto. Quando ripresi a leccarla incominciò a gemere ancora e mi disse che lo voleva in bocca. Che 69! Lei sotto ed io sopra. Dalla a sua fica veniva fuori un liquido composto dai suoi umori e da gocce della mia sborra. Ebbe un altro orgasmo dicendomi, sfilandosi il cazzo dalla bocca, che con me era più bello e che lo dovevamo rifare ancora. Io avevo dei dubbi e, anche per questo, oltre al fatto che, mi chiesi perché una volta che c'eravamo non dovevo farle il culo. Allora pensai che questa volta dovevo comandare io e glielo dissi facendola mettere alla pecorina. "Davvero? Si zi fammelo tu. Rompimelo zi che mi vergogno a 33 anni avere il culo vergine". Minchia! Pensai. Certo che sverginare il culo di una nipote è proprio il massimo. E suo marito che ha fatto fino ad oggi? Allora presi la pomatina che tengo sempre sul comodino e che uso per le mani. Prima le leccai il culo facendola impazzire di piacere. Poi glielo misi in bocca, glielo sbattei più volte in faccia facendola felice, glielo rimisi in bocca e le dissi: "Lo sai che sei una bella pompinara? Fammelo vedere come mi spompini". Si sentì lusingata e si superò. Quando ritenni che il mio cazzo fosse pronto, presi la pomatina e glia spalmai sull'ano e in parte del solco, poi le dita le passai sul cazzo. Appena le misi il cazzo fra le chiappe disse le piaceva sentirselo caldo lì. Appena incominciai a penetrarla prese a lamentarsi dicendo che le mancava il respiro. Man mano che entravo: "Miii ziii, mi sento spaccare" "Ti piace sentirtelo dentro?" "Insommaaa! Pianooo" "Te la posso dire una cosa? Hai un culo che è una meraviglia e che chiunque vorrebbe sfondarti. Quello stronzo di tuo......ma" "Meglio non parlare di lui zi. Ahaaaaa! Siiii!" "Che c'e? Lo incominci a gustare il cazzo nel culo?" "Un po. Siii". Ero quasi tutto dentro e la scopai piano. Guardare il cazzo che usciva ed entrave nel culo di mia nipote era uno spettacolo. Ansimava e la volevo portare allennesimo orgasmo. Mi chinai, passai il braccio sotto e presi a solleticarle il clitoride. "Sii. Zi ora mi piace sentirmelo che mi sfonda tuttoooo. Me lo sento fino allo stomaco zi. Siiii, sii zi continua a toccarmi che vendo ancoraaaaa". Volevo sborrarle dentro mentre veniva per farla godere di più. Infatti gridò e si dimenò come una matta dicendo che si, che finalmente aveva dato il culo. Pensavo ad un fatto occasionale e passeggero. Non ne parlammo per 4 - 5 giorni. Anzi, non ne parlammo proprio, solo che una mattina, un sabato, sapendo che ero a casa mia da solo, mi venne a trovare. "Chiara! Che sei venuta a fare?" "Zi, per te. Voglio scopare" "Ma che sei veramente pazza? Tu sei mia nipote e sei sposata" "Mi piace scopare con te, che ci posso fare. Lo voglio di nuovo di dietro. Tu mi hai fatto questo regalo ed io voglio ricambiare, te ne voglio fare uno io". Il suo regalo? Dopo averle sfondato fica e culo mi fece sborrare nella sua bocca.
scritto il
2017-10-13
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