Papà scopami! - 8 - La mamma maltratta il nero che voleva incularmi.

di
genere
incesti

Dopo il miracolo di aver goduto insieme già la prima volta che avevano fatto l'amore completo, la figlia si era stretta al padre e con le cosce ben serrate, aveva trattenuto dentro di se la verga del padre con tutto il succo scaturito dal loro godimento.

Davvero si trattava di un cocktail caldo che la faceva sentire piena, tanto abbondante era stata la sborrata e copioso il suo rilascio di umori.

Forse per la prima volta anche lei aveva squirtato come aveva già visto fare alla mamma quando aveva orgasmi molto intensi.

-Che meraviglia papà!

Aveva ragione la mamma a dire che per quanti maschi abbia provato, nessuno riesce a farla godere come sai fare tu.

Sai papà, questa e la prima volta che anche io spruzzo la mia 'Sborra'come ho visto fare alla mamma ed anche se non si è vista perché sono venuta insieme a te mentre mi eri dentro, mi sento talmente piena come mai prima di adesso che, vorrei v rimanesse per sempre.

Le parole della figlia mentre lui le era ancora dentro, l'avevano eccitato al punto di procurargli una nuova erezione.

-Che meraviglia papà.. lo sento crescere ancora!

Sta diventando duro proprio mentre è ancora dentro di me immerso nei succhi del nostro piacere.. che meraviglia papà.. che meraviglia!

Dio come lo sento!

Spingi forte papà mentre io te lo stringo per non farlo uscire!

Ho voglia di cavalcarti io adesso!-

Mentre diceva quelle cose, aiutata anche dalla manovra del padre, con uno scatto, era riuscita a ribaltare la postura ponendosi su di lui col cazzo saldamente conficcato come un palo nella sua fica.

La cavalcata con tutte le varianti apprese dalla mamma, si era protratta in un crescendo di libidine sino a regalarle tre o quattro orgasmi prima che anche il padre aggiungesse una nuova dose di sborra alla fica già satura di umori.

Naturalmente la straordinaria prestazione del maschio era stata possibile grazie alla sua naturale capacità di ritardare l'orgasmo ma anche dal fatto che quella era la terza volta che godeva nel tempo di poche ore.

A quel punto la ragazza rimanendo sempre impalata su di lui, dopo averlo tempestato di baci, carezze e frasi di gratitudine per averla fatta godere così tanto, rimanendo dritta sul busto e guardando il padre negli occhi, aveva ripreso a parlare.

Che meraviglia papà!

Non vedo l'ora di riprendere col nostro gioco anale.

Voglio dimenticare il dolore di prima e voglio farti godere senza più timori, il piacere di inculare la tua bambina e riscaldarle il retto coi tuoi bollenti fiotti.

Sai papà, durante uno di quegli incontri con la mamma, vi era stato qualcuno che aveva cercato di sodomizzarmi ma senza riuscirci per fortuna.

L'ultima volta è stato durante quel viaggio in fiera a New York di cui ti ho già parlato.

Sai quella volta che quell'importante cliente di colore, insieme al socio cubano, avevano invitato la mamma alla sua villa di Long Island.

Ebbene quella volta, mentre la mamma si divertiva col nero ed il cubano insieme, io e Giorgio, facevamo l'amore accanto a loro.

I due avevano scopato la mamma per oltre un'ora mentre io e Giorgio che avevamo finito prima, li abbiamo guardati in tutte le loro incredibili combinazioni.

Quando anche loro erano venuti, ci siamo rassettati tutti e siamo andati in un bellissimo ristorante sul mare.

Per tutta la cena il nero che non mi aveva mai tolto gli occhi di dosso, mi aveva coperto di complimenti.

Giunti a casa, dopo che tutti ci eravamo spogliati, il nero aveva cominciato ad accarezzarmi e baciarmi sul collo, le tette e poi anche la bocca con la sua lingua corposa e dura come un piccolo cazzo.

Quello che aveva tra le gambe invece, era qualcosa di mostruoso, più simile ad una nodosa clava che ad un membro umano e neanche per un momento mi era passato per la mente il desiderio di provarlo anche se, mentre mi faceva godere con la lingua, quella immagine fissa nella mia mente, mi faceva eccitare a dismisura.

In quei momenti la mamma, se pure impegnata con Giorgio ed il cubano, seguiva con attenzione quello che succedeva tra me e il gigante nero.

Dopo avermi fatta godere leccandomi la fica, Steve(Questo il suo nome) mi si era seduto sul petto e mi aveva appoggiato i testicoli come noci di cocco sul seno mentre la cappella del suo palo sfiorava le mie labbra.

Quel contatto così 'pesante ed inaspettato mi aveva fatto sobbalzare mentre il mio cuore aveva preso a battere come impazzito.

Quando poi, con una mano dietro la testa, me lo aveva appoggiato sulle labbra costringendomi ad aprirle per infilarvisi dentro senza riuscirci, l'enorme glande, avevo reagito tossendo e respingendolo con la mano.

A quel punto, era intervenuta la mamma " Slowly Steve, slowly!' (Piano Steve, piano!)

-I want to fuck her!- (La voglio chiavare!)

Era stata la sua risposta mentre mi si inginocchiava davanti sollevandomi il bacino con le mani sotto le cosce.

-Stop Steve, stop!- (Fermo Steve, fermo!)

Gli aveva gridato la mamma mentre io lo guardavo terrorizzato e tremante.

A quel punto il nero mi aveva lasciata mentre la mamma mi si era avvicinata ed abbracciandomi mi aveva rassicurata: "Non temere Barbara, vedrai che non ti farà male e poi, ti piacerà.

Noi donne siamo predisposte per il parto e dunque, la nostra vagina può prendere anche misura spropositate come quella di Steve.

D'altra parte, tu stessa hai visto che prima ne ho presi dentro due insieme, quello di Steve e del suo socio e ne ho goduto molto.

Adesso te la lecco per bene io e te la faccio dilatare un po', poi, io stessa te lo accompagno dentro."

Le parole della mamma mi avevano tranquillizzata e quando finalmente, l'avevo dentro (Per meno dell metà della sua lunghezza) ne avevo davvero goduto molto come mi aveva detto la mamma.

Mentre seduta all'indiana con la fica grondante di sperma, la mamma mi porgeva una ritemprante bibita, il nero, le diceva che voleva anche il mio culo.

A quel punto la mamma, gli aveva detto di togliersi dalla mente quella idea: "Isn't my ass enough for you?" (Non ti basta il mio culo?)

A quelle parole il nero con tono piuttosto adirato aveva risposto: " How many for this little slut's ass.. if you give it to me i'll give $10.00".(Quante storie per il culo di questa troietta! Se me la dai, le do $ 10.000.)

A quel punto la mamma lo aveva fulminato col suo sguardo rispondendo: "Barbara its not little slut's! Fuck you! Bread the rules and wipe your ass!" (Barbara non è una troietta! Adesso strappa pure il tuo ordine e puliscitici il culo!"

Detto fatto!

La mamma, mi ha presa per mano e lasciando di sasso i tre maschi, mi aveva portata nella nostra camera che aveva subito chiuso a chiave.

Al mattino quando vestite e con le borse già pronte eravamo scese per chiamare un taxi e tornare nel nostro albergo, avevamo trovato Steve ad attenderci con un tavolo per la prima colazione imbandito con ogni ben di Dio.

Dopo essersi scusato, aveva raddoppiato l'ordine ed il giorno dopo ci aveva accompagnati lui stesso all'aeroporto dove, prima dell'imbarco, mi aveva regalato questo bellissimo braccialetto in oro che indosso alla caviglia.

Papà, quella è stata la prova del grande carattere della mamma e che il suo stile di vita libertino è davvero 'libero!' senza togliere nulla a nessuno.. neanche a te papà che sei davvero l'unico uomo che conta nella vita della mamma.

segue






scritto il
2024-11-21
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