Mio marito mi lecca 8° - Pioggia dorata e finale di cocktail afrodisiaco

di
genere
incesti

Il tempo previsto di mezz'ora circa (per "Ritemprarsi" da quella incredibile seduta di sesso incestuoso) in realtà era durato poco più di 15 minuti giacché la mamma, alla fine della sua flute di frizzante Prosecco, si era alzata e (Mentre il figlio ad occhi chiusi rivedeva come in un sogno la figura di sua madre cambiare da quando da bambino nelle sue forme prosperose di puerpera gli offriva i capezzoli da succhiare per suggerne l'alimento della sua vita, a quando, pochi minuti prima, gli offriva tutto il suo generoso corpo per trarne la stessa voluttuosa vitalità ed un godimento totale fisico, erotico e cerebrale.) era tornata con un vassoio carico di pasticcini, frutta fresca, alcuni ortaggi, un vasetto di miele ed una bomboletta di crema spray.

Il figlio ad occhi chiusi si librava leggero nel suo mondo di ricordi mentre la moglie accanto a lui, con gli occhi rivolti verso la parete, pareva non capacitarsi su quello che le stava accadendo quel giorno con la scoperta di una suocera ed un marito nuovi e capaci di proiettarle il corpo e la mente verso territori di godimenti inesplorati.

Marco sognava scosso da un lieve tremolio del suo corpo mentre la sua verga, si adagiava virilmente teso, sulla sua pancia a lambire con la morbida cappella, l'ombelico mentre i testicoli pendevano molli tra le sue cosce.

A quel punto la mamma, dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolino, aveva preso un dito di miele e, dopo averlo spalmato sulla verga del figlio, glielo aveva preso in bocca ed aveva cominciato a succhiarlo come fosse un ghiacciolo.

Quando la verga aveva raggiunto un accettabile turgore, aveva avvicinato le labbra all'orecchio della nuora bisbigliandole:

-Sveglia Giulia che vi è un dolce cannolo da succhiare.-

Dopo averla accompagnata con la testa sulla pancia del marito ed averla imboccata, con un olio speciale, aveva lubrificato una grossa zucchina che aveva infilato nel culo del figlio il quale seppur cosciente di quanto gli stava accadendo, fingeva di dormire.

Poi, mentre la moglie continuava a succhiare il suo dolce cannolo, la suocere le aveva allargato le cosce dopo averle infilato nella vagina alcune ciliegie ed un trancio di banana, le aveva spruzzato dentro della crema che a sua volta, aveva usato per addolcire i suoi seni, il petto ed il viso del figlio ed il suo stesso corpo sin dentro la fica.

Così, ben imbrattati di cotanto dolce, aveva cominciato a leccare la nuora ed il figlio subito emulata dai due, che attivandosi con le mani e le bocche come veri felini in amore, si sono intrecciati in abbracci sensuali dolci e scivolosi che ben presto, hanno scatenato nelle due donne una serie esplosiva di orgasmi.

Marco si offriva alle due donne in tutta le sua virilità ed anche nel ruolo passivo lasciando che lo inculassero coi vari ortaggi disponibili facendole godere e godendo sino al limite illudendole che sarebbero riuscite persino ad estrargli dai testicoli il prezioso carico di sperma che li rendeva così gonfi e duri.

Niente da fare!

In quella circostanza Marco aveva tenuto duro proiettandosi nel ruolo di maschio atto solo a soddisfare il piacere delle sue donne.

Dopo un'ora di quei giuochi, imbrattati di ogni sorta di crema e di dolci e dopo aver offerto alle golose labbra di Marco il contenuto (Frutta e crema) delle loro fiche, si erano trasferiti in bagno deve li aspettavano nuovi e più trasgressivi giuochi.

Giulia credeva che avrebbero subito fatto una doccia ma si sbagliava!

Marco che invece conosceva ogni perversione della mamma sapeva!

Sul tavolino del bagno, già in bella mostra, vi erano già pronti tre composti per enteroclismi.

La prima a farne uso su se stessa era stata la suocera la quale, superando il disgusto alla vista di quelle deiezioni e la conseguente puzza, della nuora, si era offerta lei stessa di infilarle la cannula nel culo mentre suo figlio già avvezzo a quella pratica, aveva fatto da solo.

Superato l'iniziale senso di disgusto Giulia aveva cominciato a provare un certo piacele mentre il liquido profumato, tiepido ed emolliente si faceva spazio nel suo retto e nelle sue visceri.

Quel composto che la suocera faceva venire da un paese orientale, oltre che emolliente aveva anche qualità stimolanti ed infatti, via via che faceva effetto, aumentava l'eccitazione di Giulia che al culmine della sua stimolazione, aveva avuto un orgasmo nel momento stesso, in cui aveva cominciato ad evacuare.

Quando i tre, dopo alcuni ulteriori lavaggi, si sentivano completamente puliti, la mamma aveva cominciato a lavare il figlio e sua moglie con mani delicate ed un sapone dalle essenze orientali che liberava l'ambiente dai precedenti cattivi odori rilasciando un olezzo inebriante da mille e una notte.

Quando finalmente erano tutti puliti e profumati, la mamma aveva fatto distendere Marco nella vasca da bagno e posizionandosi a cosce aperte sul suo viso, aveva cominciato a pisciargli in bocca.

Il ragazzo con la bocca spalancata ingoiava quanto riusciva di quel liquido dorato e fumante mentre il resto lo lasciava scivolare sul suo corpo.

Poi, sdraiandosi accanto al figlio aveva chiesto alla nuora di far loro la doccia ed alla fine aveva chiesto di unirsi a loro per una reciproca pulizia durante la quale, sia la mamma che Giulia, si erano masturbate ed erano state leccate tra le cosce e le chiappe da Marco sin quasi l'orgasmo.

A Giulia sembrava strano che dopo una doccia così accurata si fossero imbrattati ancora di urina e che si fossero leccati in quel modo.

Il bello però, era ancora dietro l'angolo.

Ad un certo punto la mamma si era messa carponi nella vasca invitando la nuora a fare lo stesso inginocchiandosi accanto a lei.

A quel punte Marco, dopo aver leccato l'ano ad entrambe, le aveva infilato a turno col suo cazzo tornato ormai duro come un randello di legno.

Le aveva inculate a lungo alternandosi nei loro pertugi e contemporaneamente, strizzando i loro capezzoli.

-Ad un tratto:

-Vai Marco vai! E tu Giulia stringi forte l'ano, non devi perderne una goccia.-

Infatti in quel preciso momento, Marco aveva cominciato a pisciare nel culo della moglie e dopo un po', sfilandosi dal suo pertugio, aveva infilato la mamma per scaricarsi completamente dentro di lei.

Poi era tornato dalla moglie piena di urina e con lo sfintere ben sigillato come le aveva chiesto la suocera, aveva cominciato ad incularla.

Subito dopo, si era trasferito dalla mamma per sodomizzarla e stizzarle dolorosamente i capezzoli mentre lei godeva masturbandosi la clitoride dura e sporgente tra i peli come un cazzetto.

Anche Giulia si masturbava in quei momenti così lussuriosi.

Dopo quasi un'ora di monta sulle sue cagne, era giunto il momento di ingravidarle e, con un grugnito bestiale, Marco aveva cominciato a sborrare nel culo della moglie e poi, stingendo il cazzo ed il canale uretrale per bloccare il flusso di sperma, lo aveva rimesso nel culo della mamma riempiendola con numerosi fiotti di sborra.

Poi, tenendo l'ano ben stretto, le due donne si erano legate a sessantanove e l'una ha riversato nella bocca dell'altra, il cocktail di sperma e urina che avevano in corpo.

Mentre loro si leccavano, Marco si alternava tra le loro cosce per aiutarle e condividere con loro il gustoso contenuto dei loro sfintere anali.

Alla fine, seduti uno di fronte alle altre in posizione yoga si erano uniti in un lascivo bacio a tre bocche.

Una vera meraviglia, un'immagine di affetto, di trasgressione, di carnalità e di piacere senza limiti.

Si era fatta ora di andare a cena.

segue



scritto il
2025-02-20
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