Mio marito mi lecca 10° - Nuora e suocera - Due gravidanze fuori ordinanza.
di
Andrea inc
genere
incesti
I giorni successivi alle incredibili e sconvolgenti rivelazioni della suocera seguite poi da quell'exploit di sesso promiscuo e incestuoso che l'aveva precipitata in un abisso di voluttà e godimento mai neanche immaginato prima di allora, Giulia e Marco avevano ripreso la loro abituale routine di marito&moglie assai lontana dagli schemi tradizionali.
Naturalmente, la scoperta della nuova virilità del marito con le nuove, incredibili capacità amatorie che gli permettevano di gestire a piacimento la durata delle sue erezioni ed i tempi dei suoi orgasmi, aveva diversificato ed arricchito di molto le loro pratiche erotiche.
Non erano più lunghe ed estenuanti sedute di carezze, baci, pennellate di lingua su tutto il corpo ed infiniti goduriosi cunnilingus che la tenevano tesa e tremante in una successione di sconvolgenti orgasmi che terminavano solo quando, con lei appagata nei sensi e sconvolta nella mente, il marito concedeva a se stesso un orgasmo il cui seme veniva quasi sempre spruzzato sul suo corpo e poi ripulito con la lingua.
Solo raramente, a notte fonda a volte, il rapporto si concludeva con una penetrazione vaginale che le scaldava l'utero con interminabili fiotti di sperma.
Era questa la regola dettata dal premuroso marito attento al piacere della propria donna sino allo sfinimento riservando per se solo gli ultimi istanti masturbandosi o penetrandola senza mai però, sfiorarle le labbra con la sua verga o lo spruzzo del suo piacere.
Quel giorno quella regola era stata infranta aprendo al suo piacere ed a quello del suo maschio, tutti i pertugi che sino a quel momento parevano inviolabili.
Una nuova situazione che oramai la coinvolgeva in modo totale nel corpo e nella mente facendola sentire femmina come mai prima e troia fedigrafa come in realtà, aveva sempre aspirato ad essere.
Quella nuova circostanza poi, scaturita dall'accordo con la suocera di farsi ingravidare da qualche maschio che non fosse il marito, le si era fissato nel cervello e come un tarlo, la faceva sentire totalmente troia e la spingeva a cercare continuamente maschi che glielo confermasse.
Di giorno si faceva chiavare da chiunque e di notte si realizzava completamente tra le braccia e l'inesauribile cazzo e lingua del marito.
La suocera l'aveva informata di avere già smesso di prendere la pillola e frequentare altri maschi (Sul marito solo un breve cenno giacché i loro rapporti erano ridotti al lumicino e lei contava di farsi scopare da lui un'ultima volta solo dopo che il figlio l'avesse ingravidata) suggerendole di fare lo stesso in quanto le sarebbe piaciuto che restassero incinte nello stesso momento.
Quando anche lei aveva interrotto la pillola, non potendo fare come la suocera che si faceva scopare solo dal figlio, aveva cominciato a vigilare con molta attenzione sui suoi momenti fertili per evitare di commettere lo sbaglio di farsi ingravidare per errore dal marito o dal fidanzato.
Vi era poi il problema che a lei piaceva molto farsi scopare dal nero Mamadou che certi fine settimana portava anche a casa e le piaceva anche il raider della pizza che nel frattempo aveva cambiato lavoro e faceva l'autista per una ditta di trasporti.
Frequentandolo aveva scoperto che il ragazzo benché molto giovane, al suo paese era laureato in ingegneria ed in attesa di una diversa posizione, si adattava a qualunque lavoro per sopravvivere.
Era bel ragazzo, gentile nei modi e molto intelligente insomma: Insieme al suo fidanzato, un potenziale padre per il suo bambino.
Si sa che il diavolo fa le pentole e dimentica i coperchi e così, una sera uscendo dal centro commerciale, mentre prendeva accordi con Mamadou per vedersi a casa sua la sera successiva, era apparsa la figura dell'ex rider alimentare.
Naturalmente il ragazzo che non conosceva il rapporto tra Giulia e Mamadou, l'aveva salutata abbracciandole e baciandola sulla bocca.
Dio che situazione!
Giulia era nei giorni giusti.. era in ovulazione. Era fertile! Ed in quel momento, in quella situazione era infoiata come una cagna!
Era bastato uno scambio di sguardi e dopo pochi minuti, si erano ritrovati a scopare nel cassone del furgone.
Giulia non aveva con se preservativi che peraltro non aveva mai usano con nessuno dei due avendoli sempre scopati protetta dalla pillola o nei momenti non fertili.
Dio che sensazione avere dentro il nero senza preservativo e dietro o in bocca l'altro ragazzo bello come il sole.
Con il corpo tremante e la mente obnubilato dalla lussuria, aveva pensato di stringere le cosce e lasciare che il nero la riempisse col suo seme, ingravidandola.
Vicina al punto di non ritorno aveva avuto un sobbalzo, uno scatto di coscienza che l'aveva proiettata nella realtà e sfilandosi dalla fica il cazzo che oramai cominciava a pulsare aveva gridato: Mamadou! Mettimelo nel culo! Aprimi e infiammami con la tua sborra mentre lui mi gode nella fica!
In un turbinio di sensi e di traboccante libidine, mentre la donna infilzata dai due cazzi si contorceva come in preda ad una crisi apoplettica, i due maschioni l'avevano riempita di sborra.
Era salva! Salva ed appagata dal fatto che quel ragazzo le avesse irrorato col suo seme l'accogliente bocca uterina.
Quella sera aveva già un appuntamento a casa col suo fidanzato e, senza neanche lavarsi, con l'aiuto del marito avevano fatto l'amore per due volte.
Alla fine, quando il fidanzato era tornato da sua moglie, si era concessa anche al marito offrendogli però, solo il culo ancora pieno della sborra del nero.
Due giorni dopo, Giulia si era fatta chiavare anche da un rappresentante americano della sua ditta facendosi impregnare anche da lui al termine oramai, dei suoi giorni fertili.
Dopo un paio di settimane, aveva telefonato alla suocera:
-Mamma.. mamma! Ho una notizia meravigliosa.. sono incinta!|-
-Che meraviglia! Glielo hai già detto a tuo marito?-
-Non ancora, volevo che fossi tu la prima a saperlo!-
-Oh.. cara Giulia grazie! Adesso posso dirti che anch'io sono gravida da una settimana ed ho voluto aspettare che lo fossi anche tu prima di dirtelo, sai non volevo crearti inutili ansie.
Comunque, non ti dico come ha reagito tuo marito quando gliel'ho detto.
Sembrava impazzito di gioia e pur non sapendo che era proprio lui l'artefice del miracolo, ha voluto fare subito l'amore e poi è uscito rientrando con un favoloso mazzo di rose rosse.
Vedrai.. vedrai anche tu la sua reazione quando gli dirai di aspettare un vostro bambino!-
Dall'altro capo del telefono colma di gioia la nuora si era messa a singhiozzare.
-Che c'è Giulia.. perché piangi?-
A quel punto la nuora le aveva raccontato di quando aveva corso il rischio di essere ingravidata da Mamadou.. "Pensa, un bambino nero!"
A quel punto la suocera dopo essersi schiarita la voce aveva commentato:
-Che meraviglia Giulia!
Pensa la meraviglia e l'originalità di avere un bambino nero in famiglia!
Una meraviglia e sono convinta che tuo marito, mio figlio, l'avrebbe accolto come fosse suo!-
Avevano riso e poi la suocera aveva ripreso:
-Giulia, dobbiamo festeggiare!
Dobbiamo farlo in due tempi, una volta solo tu, tuo marito e il tuo fidanzato e poi, noi due, tuo marito, l'ingegnere porta-pizze e Mamadou che non vedo l'ora di conoscere tanto me ne hai parlato.-
segue
Naturalmente, la scoperta della nuova virilità del marito con le nuove, incredibili capacità amatorie che gli permettevano di gestire a piacimento la durata delle sue erezioni ed i tempi dei suoi orgasmi, aveva diversificato ed arricchito di molto le loro pratiche erotiche.
Non erano più lunghe ed estenuanti sedute di carezze, baci, pennellate di lingua su tutto il corpo ed infiniti goduriosi cunnilingus che la tenevano tesa e tremante in una successione di sconvolgenti orgasmi che terminavano solo quando, con lei appagata nei sensi e sconvolta nella mente, il marito concedeva a se stesso un orgasmo il cui seme veniva quasi sempre spruzzato sul suo corpo e poi ripulito con la lingua.
Solo raramente, a notte fonda a volte, il rapporto si concludeva con una penetrazione vaginale che le scaldava l'utero con interminabili fiotti di sperma.
Era questa la regola dettata dal premuroso marito attento al piacere della propria donna sino allo sfinimento riservando per se solo gli ultimi istanti masturbandosi o penetrandola senza mai però, sfiorarle le labbra con la sua verga o lo spruzzo del suo piacere.
Quel giorno quella regola era stata infranta aprendo al suo piacere ed a quello del suo maschio, tutti i pertugi che sino a quel momento parevano inviolabili.
Una nuova situazione che oramai la coinvolgeva in modo totale nel corpo e nella mente facendola sentire femmina come mai prima e troia fedigrafa come in realtà, aveva sempre aspirato ad essere.
Quella nuova circostanza poi, scaturita dall'accordo con la suocera di farsi ingravidare da qualche maschio che non fosse il marito, le si era fissato nel cervello e come un tarlo, la faceva sentire totalmente troia e la spingeva a cercare continuamente maschi che glielo confermasse.
Di giorno si faceva chiavare da chiunque e di notte si realizzava completamente tra le braccia e l'inesauribile cazzo e lingua del marito.
La suocera l'aveva informata di avere già smesso di prendere la pillola e frequentare altri maschi (Sul marito solo un breve cenno giacché i loro rapporti erano ridotti al lumicino e lei contava di farsi scopare da lui un'ultima volta solo dopo che il figlio l'avesse ingravidata) suggerendole di fare lo stesso in quanto le sarebbe piaciuto che restassero incinte nello stesso momento.
Quando anche lei aveva interrotto la pillola, non potendo fare come la suocera che si faceva scopare solo dal figlio, aveva cominciato a vigilare con molta attenzione sui suoi momenti fertili per evitare di commettere lo sbaglio di farsi ingravidare per errore dal marito o dal fidanzato.
Vi era poi il problema che a lei piaceva molto farsi scopare dal nero Mamadou che certi fine settimana portava anche a casa e le piaceva anche il raider della pizza che nel frattempo aveva cambiato lavoro e faceva l'autista per una ditta di trasporti.
Frequentandolo aveva scoperto che il ragazzo benché molto giovane, al suo paese era laureato in ingegneria ed in attesa di una diversa posizione, si adattava a qualunque lavoro per sopravvivere.
Era bel ragazzo, gentile nei modi e molto intelligente insomma: Insieme al suo fidanzato, un potenziale padre per il suo bambino.
Si sa che il diavolo fa le pentole e dimentica i coperchi e così, una sera uscendo dal centro commerciale, mentre prendeva accordi con Mamadou per vedersi a casa sua la sera successiva, era apparsa la figura dell'ex rider alimentare.
Naturalmente il ragazzo che non conosceva il rapporto tra Giulia e Mamadou, l'aveva salutata abbracciandole e baciandola sulla bocca.
Dio che situazione!
Giulia era nei giorni giusti.. era in ovulazione. Era fertile! Ed in quel momento, in quella situazione era infoiata come una cagna!
Era bastato uno scambio di sguardi e dopo pochi minuti, si erano ritrovati a scopare nel cassone del furgone.
Giulia non aveva con se preservativi che peraltro non aveva mai usano con nessuno dei due avendoli sempre scopati protetta dalla pillola o nei momenti non fertili.
Dio che sensazione avere dentro il nero senza preservativo e dietro o in bocca l'altro ragazzo bello come il sole.
Con il corpo tremante e la mente obnubilato dalla lussuria, aveva pensato di stringere le cosce e lasciare che il nero la riempisse col suo seme, ingravidandola.
Vicina al punto di non ritorno aveva avuto un sobbalzo, uno scatto di coscienza che l'aveva proiettata nella realtà e sfilandosi dalla fica il cazzo che oramai cominciava a pulsare aveva gridato: Mamadou! Mettimelo nel culo! Aprimi e infiammami con la tua sborra mentre lui mi gode nella fica!
In un turbinio di sensi e di traboccante libidine, mentre la donna infilzata dai due cazzi si contorceva come in preda ad una crisi apoplettica, i due maschioni l'avevano riempita di sborra.
Era salva! Salva ed appagata dal fatto che quel ragazzo le avesse irrorato col suo seme l'accogliente bocca uterina.
Quella sera aveva già un appuntamento a casa col suo fidanzato e, senza neanche lavarsi, con l'aiuto del marito avevano fatto l'amore per due volte.
Alla fine, quando il fidanzato era tornato da sua moglie, si era concessa anche al marito offrendogli però, solo il culo ancora pieno della sborra del nero.
Due giorni dopo, Giulia si era fatta chiavare anche da un rappresentante americano della sua ditta facendosi impregnare anche da lui al termine oramai, dei suoi giorni fertili.
Dopo un paio di settimane, aveva telefonato alla suocera:
-Mamma.. mamma! Ho una notizia meravigliosa.. sono incinta!|-
-Che meraviglia! Glielo hai già detto a tuo marito?-
-Non ancora, volevo che fossi tu la prima a saperlo!-
-Oh.. cara Giulia grazie! Adesso posso dirti che anch'io sono gravida da una settimana ed ho voluto aspettare che lo fossi anche tu prima di dirtelo, sai non volevo crearti inutili ansie.
Comunque, non ti dico come ha reagito tuo marito quando gliel'ho detto.
Sembrava impazzito di gioia e pur non sapendo che era proprio lui l'artefice del miracolo, ha voluto fare subito l'amore e poi è uscito rientrando con un favoloso mazzo di rose rosse.
Vedrai.. vedrai anche tu la sua reazione quando gli dirai di aspettare un vostro bambino!-
Dall'altro capo del telefono colma di gioia la nuora si era messa a singhiozzare.
-Che c'è Giulia.. perché piangi?-
A quel punto la nuora le aveva raccontato di quando aveva corso il rischio di essere ingravidata da Mamadou.. "Pensa, un bambino nero!"
A quel punto la suocera dopo essersi schiarita la voce aveva commentato:
-Che meraviglia Giulia!
Pensa la meraviglia e l'originalità di avere un bambino nero in famiglia!
Una meraviglia e sono convinta che tuo marito, mio figlio, l'avrebbe accolto come fosse suo!-
Avevano riso e poi la suocera aveva ripreso:
-Giulia, dobbiamo festeggiare!
Dobbiamo farlo in due tempi, una volta solo tu, tuo marito e il tuo fidanzato e poi, noi due, tuo marito, l'ingegnere porta-pizze e Mamadou che non vedo l'ora di conoscere tanto me ne hai parlato.-
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