Trucchi da cuck

di
genere
tradimenti

Quando Carlo , un cristone di oltre 1,80 tra gli 80 e 85 kg piuttosto in forma, di animo gentile e disponibile mi propose di andare a casa sua per finire un lavoro che avevamo iniziato in ufficio rimasi sorpreso, -non voglio fare tardi in ufficio, finiamo a casa mia!, magari potresti fermarti anche cena- propose affabile. Sono single, non avevo impegni decisi quindi di accettare, passai da casa per una doccia, poi dritto da Carlo. Apri una donna di circa 50 anni, intorno al metro e sessantacinque, belloccia, viso paffutello, labbra carnose, capelli corti di taglio femminile, un corpo morbido e “burroso”. -sono Gianni il collega di Carlo- mi presentai appena aprì la porta -si accomodi sono Franca la moglie, Carlo si sta vestendo arriverà a minuti- mi informo. mi ci vollero alcuni secondi per capire che la donna era cieca, nonostante quella grave handicap mi guidò con grande naturalezza , perfettamente a suo agio fino al salotto, dove mi fece accomodare. -posso offrirle qualcosa? Un caffe?--no grazie- rifiutai con il garbo di cui ero capace. Seduti sul divano scambiavamo le frasi di prammatica, quando arrivo Carlo ci salutammo cordialmente. -hai offerto qualcosa al nostro ospite?- Chiese alla moglie sorridendo -il tuo collega non vuol essere di disturbo- rispose divertita la donna, -no- e solo che non voglio niente, sto bene cosi, davvero- mi scherni un po’ imbarazzato, -ci mettiamo a lavoro?- mi chiese con garbo, poi rivolto alla moglie disse; -cara noi andiamo nello studio- Carlo mi guido verso lo studio, durante il breve tragitto mi tessé con vigore le lodi della moglie, -davvero una donna in gamba e bella,complimenti sei un uomo fortunato,- dissi educatamente anche se mi sembro di dire una stupida banalità, viste le condizioni della donna. -Davvero una donna speciale in tutti i sensi- ammicco lui con un sorriso. Lavoravamo oramai da più di un’ora, quando Carlo propose una pausa per prendere un caffè. -cara per favore ci prepari un caffè?- urlo rivolto alla moglie. -lo faccio subito- rispose lei disponibile.Passarono una diecina di minuti prima che la donna arrivasse, portava un vassoi con tutto il necessario, lo poggiò con sicurezza sulla scrivania, e usci dalla stanza, smettemmo di lavorare per fare una breve pausa.-come vedi mia moglie riesce a far fronte benissimo alle necessita della vita- disse con orgoglio -ne sono sicuro, sicuramente è una donna molto in gamba- sorrisi accondiscendente -ed è una femmina eccezionale, davvero eccezionale- affermò con orgoglio stavamo per rimetterci a lavoro quando Carlo disse qualcosa che mi lasciò di stucco, -hai mai fatto l’amore con una donna in presenza del marito?- Chiese a bruciapelo, -ce-certo che no , cosa vai a pensare- balbettai -potrebbe essere molto eccitante- continuo lui, -nessun marito vorrebbe vedere sua moglie tra le braccia di un altro- replicai imbarazzato -non è del tutto vero, a molti invece piace assistere mentre la propria moglie viene presa da un altro uomo- -non saprei, ma credo che sia una cosa piuttosto rara- risposi imbarazzato dall’argomento -ma se ti capitasse un’occasione ti piacerebbe coglierla- insistette lui -m-ma non saprei dovrei trovarmici per sapere cosa farei, perché lo chiedi?- chiesi infastidito -perché te ne sto offrendo l’occasione- disse di getto con foga -vuoi dire che mi stai chiedendo di andare a letto con tua moglie? con te in casa? tu sei pazzo !!- -non solo in casa, ma insieme nella stessa stanza, sono anni che lo sogno e penso che di te ci si possa fidare- Guardai incredulo Carlo, per quanto ritenessi la proposta incredibile, in testa si materializzò l’immagine della donna, ripensandoci a “bocce ferme” pensai, se solo fossimo stati da soli e non in quella assurda situazione,” due colpi” glieli avrei dato volentieri alla signora, dissi a me stesso. -vuoi davvero che faccia sesso con tua moglie? ma lei sarebbe d’accordo?- chiesi con ansia, si stava facendo strada in me,la possibilità di fare ciò che mi aveva chiesto -lei non si accorgerebbe di nulla, saremo entrambi nella stessa stanza, io la ”preparo” e tu farai il resto, le faremo credere che sia solo io l’uomo che la sta scopando- il tono della voce si era fatto suadente -sei pazzo si accorgerà dell’inganno, ti rendi conto del rischio- dissi, cercando di distoglierlo da quella pazzia -se anche fosse! sono anni che lo desidero non voglio più aspettare non mi importa dei rischi, e poi sono sicuro che tutto filerà liscio, se farai come ti dico riusciremo ad ingannarla- La voce era ferma, il tono determinato di chi aveva deciso di vivere, quella che consideravo, una strana pazzia ad ogni costo, aspettando solo l’occasione giusta per trasformare un sogno in realtà. La sua determinazione mi contagiò, la situazione cominciava a prendere una piega inaspettata, combattuto tra paura e voglia di vivere quella pazza perversione avevo il cervello in fiamme. -in fondo tu non rischi niente, se va bene ti farai una bella scopata se andrà male me ne assumerò il rischio- -come pensi di fare?- chiesi oramai ad un passo dall’accettare quella assurda proposta, Carlo mi spiegò il piano, prevedeva la mia uscita di scena “ufficiale” e un buon tempismo da parte nostra. Ero perplesso e frastornato da quella situazione, ma il pensiero di vivere una esperienza nuova e irripetibile mi aveva avvelenato la mente, incapace di reagire, accettai. Entrammo in azione subito, mi congedai da lei, Carlo finse di accompagnarmi alla porta, durante il tragitto indico una stanza facendomi segno di entrare, poi apri la porta d’ingresso finse di salutarmi e la richiuse.Sentii che tornava dalla moglie, udii un parlottio allegro e la donna ridere, poi li vidi entrare nella stanza, l’idea di essere scoperto mi terrorizzava, il sorriso complice di Carlo non bastò a tranquillizzarmi. Il marito comincio a spogliarla, sussurrandole parole all’orecchio, baciandole la bocca carnosa, con mani esperte le stringeva i seni, giocando con i capezzoli, le penetrava la figa, in cerca del clitoride. Carlo faceva egregiamente la sua parte, il corpo oramai nudo, mostrava cosce tornite, glutei carnosi e ben fatti, un seno piccolo ancora sodo, grossi capezzoli e una pelle bianchissima senza imperfezioni.Io sarei stato in grado di fare la mia parte? Mi chiesi nervoso, in verità ero già più che pronto, lo spettacolo che mi stavano offrendo mi aveva fatto diventare il cazzo duro, pronto ad entrare in azione. Era sulla sincronia che si giocava la riuscita del piano, dovevamo adempiere tempestivamente al nostro ruolo senza invadere quello dell’altro, pena il fallimento, nel dettaglio; a lui le carezze a me la penetrazione. Col cuore in gola, aspettavo che Carlo desse il segnalasse del cambio, ma trascorsero lunghi interminabili minuti prima che lui mi facesse cenno di prepararmi a prendere il suo posto. Carlo la guido dolcemente verso il letto facendola sdraiare, ma sul letto al suo posto salii io.Tutto era filato liscio, un’ultima occhiata con Carlo, sancì la reciproca determinazione, mi misi tra le sue cosce, poggiai la cappella tra le grandi labbra e spinsi , sentii la vagina umida e ben lubrificata accogliermi senza indugi, spinsi fino in fondo e cominciai a martellare la figa con colpi profondi e ritmati. L’orgasmo giunse liberatorio, al primo fiotto di sperma uscii dalla sua figa lasciando che il cazzo si svuotasse fino a l’ultima goccia su ventre di lei, poi mi lasciai andare sul letto per alcuni secondi con gli occhi chiusi.Carlo, gesticolava, voleva prendere il mio posto, mi alzai e lui mi sostituì al fianco della moglie,stesa a letto intorpidita, sembro non accorgersi della sostituzione, ancora una volta era andato tutto liscio. Carlo si fiondo direttamente sul suo sesso, cominciò a baciarlo e leccarlo golosamente, ripulendolo ben bene l’inguine dal mio sperma, poi insaziabile aprì con le dita le grandi labbra per permettere alla lingua di penetrare in profondità nella vagina deciso a non rinunciare neanche ad una goccia di quella crema. Carlo sussurro qualcosa all’orecchio della donna che rise compiaciuta, la aiutò a mettersi carponi mi fece segno di prepararmi, prese un vasetto di crema dal comodino lo apri e uso il contenuto per lubrificare accuratamente l’ano, mentre lei immobile si godeva quella deliziosa attenzione -cazzo!! vuole che le scopi il culo e fantastico!! un sogno!- Pensai, travolto dall’emozione. Guardarlo leccare lo sperma sul corpo della moglie mi aveva procurato una inattesa eccitazione, ma quella offerta di scoparla nel culo la fece crescere a dismisura.In una febbrile attesa aspettai il segnale di tenermi pronto, finalmente arrivo di nuovo il mio momento, non me lo feci ripetere, lui scese per riporre il tubetto al suo posto, ancora una volta lo sostituì, il cazzo era di nuovo duro di nuovo pronto anche lei dopo quell’ultimo massaggio pronta per essere penetrata. Elettrizzato , dalle natiche polpose, poggiai la cappella sull’ano e cominciai ad affondarla nello sfintere.La penetrazione non doveva essere completamente indolore, artigliai i suoi fianchi per impedirle piccole fughe in avanti, niente poteva impedirmi di fottergli il culo, con decisione continuai a penetrala. -ti prego ti prego fai piano- mi esortava accompagnando con piccoli lamenti ogni mio affondo Temetti che mi chiedesse di smettere, in quel caso ero deciso a tapparle la bocca per impedirglielo, affondato il cazzo nel suo culo pochi secondi prima di cominciare a pomparla, respirava affannosamente , mentre stringeva i denti, ma non poteva far altro che lasciarmi portare a termine ciò che avevo iniziato. La scopavo con gusto, aggrappato ai suoi fianchi imponendole il ritmo con gesti arroganti come se quel magnifico culo fosse una mia proprietà, insensibile della possibilità di causare dolore.Questa volta l’orgasmo giunse inarrestabile, un primo fiotto mi sorprese con il pene ancora dentro di lei, riversandosi dentro l’ano, il resto dei lunghi schizzi si posarono sulla natiche. Sudato ed ansimante scesi dal letto, feci segno a Carlo che poteva prendere il mio posto, l’idea di assistere ad una scena come la precedente mi eccitava almeno quanto la scopata appena conclusa.Tremante raggiunse la moglie, guardava ipnotizzato le natiche lorde di sperma, poggio le mani sopra e con movimenti circolare le massaggio spalmando anche sulle mani lo sperma ancora caldo, poi con gesto inatteso si lecco le mani, prima di affondare la faccia nel bel culo della donna. L ei provata aspettava che arrivasse un pò di sollievo, quelle attenzioni, lingua di lui dovevano almeno in parte lenirle il bruciore, lei rilassata si lasciò andare sul letto, senza che smettesse di leccarla avidamente. Continuo per lunghi minuti, guardarlo leccare con avidità il mio sperma dal corpo della moglie era per me una esperienza nuova e devastante, a quella vista non potei fare a meno di cominciare masturbarmi con l’effetto di facendo ritornare duro l’uccello. Stavo per unirmi a loro infischiandomene di tradire la mia presenza, Carlo capì e fece il gesto di pazientare.Si stacco dalla moglie e scese dal letto lasciandomi ancora una volta campo libero, ancora una volta ripresi il mio posto sul letto, muto aiutandomi con le sole mani la feci girare supina, a cavalcioni sulle ginocchia le poggiai sulle labbra la cappella, lei non si oppose aprì la bocca accogliendo buona parte dei miei 16 cm Cominciai a muovere il bacino avanti e in dietro insensibile ad ogni forma di rispetto per lei cominciai a fotterla nella bocca, infilandogli l’uccello fino in gola causandogli iniziali conati, nonostante tutto lei subì quel trattamento che trovavo violentemente prevaricatorio ma avevo perso ogni controllo non mi avrebbe appagato un semplice pompino volevo dominarla scopandola in tutti i suoi buchi. Come ultima violenta prevaricazione scaricai lo sperma dentro la sua bocca, tossiva colpita in gola dai getti, tento anche di liberarsi dell’ingombrante fardello, ma fu costretta ad aspettare che mi svuotassi completamente, tirai fuori l’uccello e come ultima offesa lo ripulii strofinandolo sulle sue guance. Carlo era in preda ad una eccitazione irrefrenabile, quella selvaggia, volgare, spaventosa esibizione di forza lo aveva eccitato oltre ogni misura, tremante riprese ancora una volta il mio posto accanto a lei. Provata da quel duro affondo Franca tentava rimettendosi in sesto e ripulendosi la bocca dallo sperma. Carlo si fiondò letteralmente su di lei, le prese la faccia tra le mani, e la baciò furiosamente sulla bocca ancora sporca di sperma, non ancora stanco di gustarlo servito direttamente sulla pelle della moglie. Convulsamente in una orgiastica baraonda passava dalla bocca al viso avido di una voglia insaziabile di lei. La baciava con foga quasi con violenza, li guardavo abbracciati le bocche unite dai quei lunghissimi baci testimoni di un amore davvero unico, nonostante non riuscissi a coglierne a pieno gli aspetti di quel sentimento, sapevo con certezza che erano felici nonostante tutto loro la coppia ed io solo uno strumento. Quei pensieri mi fecero sentire di troppo, mi vestii in silenzio, Carlo si giro a guardarmi, vedendomi vestito capì che consideravo finita quella strana avventura. Sei stata magnifica cara disse alla moglie, poi mi fece cenno di uscire dalla camera e aspettarlo fuori uscii in silenzio, lui con una scusa si alzo e mi raggiunse, mi accompagno alla porta, la aprii e fu proprio in quel momento che udimmo la voce divertita della moglie, torni pure quando vuole signor Gianni guardai Carlo stupito. lui fece spallucce come dire, non preoccuparti io uscii e lui chiuse il portone alle mie spalle.
scritto il
2017-11-26
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