50 sfumature di tac

di
genere
prime esperienze

Premessa:non sono l autore dello scritto ma come da richiesta della mia amica ricevo e pubblico.

Eccomi. 50 anni e un'isterectomia dopo la quale mi sentii prima poco femminile, poi più libera. Libera di essere la donna che volevo. Ora a mesi di distanza una tac totale per i soliti controlli. Eccomi in ospedale, calzoni neri attillati, sotto un perizoma e un reggiseno nero, maglia bordeaux svasata. Sentirsi bella nonostante tutto. Aspetto il turno, ecco che arriva l'infermiere. Un uomo di mezza età come me, un po' in carne, con occhi gentili ed un fare simpatico e un po' sornione. Entro e mi dice le solite cose di prassi: "Può entrare in bagno e levarsi collana, reggiseno e tutto ciò che può essere metallico". Io, disinvolta, mi sfilo il reggiseno da sotto la maglia, lui mi guarda divertito. Dice "Così si fa prima eh ?" e mi strizza l'occhio. Levo il resto e dopo le pratiche mi accompagna alla stanza della tac. Macchina grande in una stanza enorme che lascia sempre un emozione asettica e fredda. Mi chiede di stendermi, poi però mi ferma e chiede se i calzoni hanno la zip. Dico di sì. Allora devo calarli fino al ginocchio. Mi ritrovo in perizoma a salire sul lettino con lui che osserva divertito. Sono leggermente imbarazzata, ma poi sogghigno dentro di me e mi dico "Tutto sommato sui coetanei faccio ancora un certo effetto" poi lui mi porta il lenzuolo x coprirmi e mi sfiora la gamba con la mano ed io lascio andare un sospiro leggero. Il contatto della mano di un uomo. Il riflesso è involontario, sento anche inumidirmi sotto. Tac effettuata mi si avvicina prende di nuovo il lenzuolo, sfiorandomi, di nuovo un leggero gemito. Si pone con il lenzuolo di fronte alla porta e mi dice che mi copre per evitare che altri mi possano vedere, ma lui mi fissa e non mi leva gli occhi di dosso. A quel punto non so cosa mi sia preso, avevo voglia, desiderio di maschio, mi alzo e per tirarmi su i pantaloni mi giro e gli mostro il culo, dopodiché mi rigiro e gli sorrido. Anche lui mi sorride. Parlo col dottore e vado via. La giornata continua normale tra lavoro e casa. Il giorno dopo mi arriva una telefonata dall'ospedale, mi chiedono se posso andare a rifare la tac perché c'era stato un guasto al macchinario e devono ripetere l'esame, si scusano tanto e mi chiedono se posso andare con l'ultimo turno, mi avrebbero fatto l'esame dopo l'orario di lavoro x evitare di creare file. Dico di sì, tanto non avevo impegni la sera. Stavolta ho un vestitino leggermente sopra il ginocchio, calze autoreggenti e perizoma. Non so cosa mi avesse preso, ma mi sono detta "Magari ritrovo lo stesso". Quando arrivo stanno andando via quasi tutti, c'è solo un ultimo paziente che sta salutando e mi passa accanto mentre io entro. Le infermiere ed i dottori si salutano, rimangono il dottore e l'infermiere del giorno prima, entriamo tutti e tre nella stanza fredda della tac. Beh ora un po' mi vergogno, perché il dottore non lo avevo proprio calcolato. "Bando alle formalità" mi dice l'infermiere "Può spogliarsi per favore e stendersi sul lettino". Io ero imbarazzata perché era presente anche il dottore, sempre un coetaneo, con fisico asciutto, più alto di me. Poi come il giorno prima qualcosa scatta in me e facendo scivolare il vestito a terra rimango in reggiseno, perizoma e autoreggenti, mi chino e, raccogliendo il vestito, metto in mostra il culo. Loro mi guardano e mi sorridono. Il dottore mi dice di togliere anche il reggiseno e di stendermi. Eseguo. L'infermiere a quel punto con le mani mi accarezza le braccia, le prende e le mette sopra la testa. Si piazzano uno davanti ed uno di lato. E mi guardano ogni cm di pelle, mi sento strana. Mi sale un calore addosso. Sento la voglia di cazzo e mi bagno. Come se avessero percepito la cosa mi dicono che forse è la posizione delle gambe che non va e se posso allargarle. Penso "Per fortuna ho il perizoma nero, altrimenti avrebbero visto che sono già bagnata". Appoggiando la mano sulla mia coscia l'infermiere mi dice che sarebbe meglio togliere anche gli slip e con delicatezza infila le mani tra la pelle e la mia biancheria. Non ci capisco nulla, sono in panico, arrossisco violentemente, mi sento un fuoco, ma alzo il culo e lascio che me lo sfili. Il dottore mi ordina di rimettermi a gambe allargate. Io non sto più pensando alla tac, ma ai due uomini accanto a me, li voglio. I loro sguardi sono intanto sulla mia passera in mostra e sul mio seno all'aria, poi mi chiedono come sto. Rispondo che ho caldo e l'infermiere mi mette una mano in fronte. Si gira al dottore e afferma "È vero, la signora brucia" del resto ero bollente di imbarazzo e desiderio, allora il dottore si avvicina e si abbassa sul mio petto, ausculta il cuore, ma una mano è sul seno e lo accarezza. Annuso il suo odore, inarco la schiena, sospiro, sono un fuoco sul serio ora . Poi si rialza e dice all'infermiere "Senti anche tu, ha i battiti accelerati" l'infermiere si avvicina, appoggia l'orecchio su un seno e dice "È vero, è caldissima, cerco di rinfrescarla un po'" e sposta la bocca sul mio capezzolo, non ci capisco più niente, sono un lago sotto e inizio a non riuscire a stare ferma. Ansimo mentre mi ciuccia il capezzolo, la schiena si inarca, il culo si abbassa, le gambe si allargano ancora e le ginocchia si alzano e si abbassano come a voler portare l'attenzione su la mia fica, che oramai è un mare in tempesta. Il dottore sembra intuire il mio desiderio e dice che deve controllarmi e sfiorandomi il fianco scivola fino a lei, al contatto con la sua mano ho un vero sussulto e dalla bocca mi esce un "siiii" involontario, lui mi inizia a sditalinare. Poi si ferma e dice all'infermiere che bisogna controllare la temperatura con dei termometri. Io non ci capisco più nulla, sono intontita dall'eccitazione, voglio essere toccata, ma ho paura di fare qualcosa che possa rompere un incanto. Mi dicono di mettermi seduta sul lettino, che l'infermiere mi avrebbe messo il termometro in bocca. Io mi metto seduta senza capire la battuta, ma quando l'infermiere si slaccia i pantaloni e tira fuori il suo cazzo già in tiro, lo prende nella mano e con l'altra mi prende per i capelli e mi fa andare a mettere la bocca sopra di lui, capisco eccome. Non aspettavo altro, inizio a leccarlo, succhiarlo e sbavarlo dalla voglia che avevo. La stanza della tac non mi sembra più così fredda. Il dottore dopo un po' dice che per essere sicuri bisogna misurare anche la temperatura basale e mi prende per i fianchi e mi fa scendere, io intanto continuo a succhiare come una forsennata, tanta era la voglia. La mia lingua sfiora il prepuzio, gira intorno al glande, copro il suo cazzo con la mia bocca, mentre la lingua lo lecca internamente, poi sento che tra le mie cosce si insinua qualcosa, mi piace, sembrava che sguazzasse sulla mia fica bagnata e allargata dalla voglia e poi vengo penetrata dal dottore. Ora mi muove al suo ritmo, le sue mani sui miei fianchi e il cazzo in fica che spinge a ondate. Io sono così troia che per non mollare la presa mi attacco ai fianchi dell'infermiere e affondo la bocca al tempo della penetrazione del cazzo del dottore. Si iniziano a parlare. L'infermiere dice "Ti avevo detto che era una troia !" E il dottore "Vero, questa si farebbe scopare da una squadra di calcio", "Mi sta succhiando pure l'anima, non hai idea di che pompino sta facendo" allora il dottore si rivolge a me e dandomi una sonora sculacciata mi fa "Ti piace il cazzo eh ? Troia !" ed io mi infuoco. Poi mi prende per i capelli, mi devo staccare a malincuore dal cazzo che tenevo fra le labbra e mi gira la testa in modo che lo possa guardare. Mi fa "Sei una gran puttana !" E mi sculaccia di nuovo "Senti come ti piace ! Ad ogni sculacciata diventi più bollente" e me ne riassesta un'altra. "Dillo che non vedevi l'ora di farti sfondare". Io dico "Si, avevo fame di cazzo" , mi divincolo dalla presa e nel movimento il cazzo del dottore esce. Al che mi giro e lo prendo in bocca. È leggermente più piccolo, ma più largo e lo lecco x bene, nel frattempo l'infermiere mi accarezza i fianchi, mi allarga le natiche, ci sputa un po' sopra e mi sento penetrare in culo. Io impazzisco di piacere, lui inizia a muoversi piano e poi sempre più forte, sono un fuoco e ho un orgasmo, inizio a colare, calde gocce di umori colano dalla mia fregna. Oramai il corpo ha preso il sopravvento, la mente ha staccato completamente, percepisco solo i cazzi, uno dentro, che quasi mi sfonda le interiora e che mi fa impazzire di piacere, l'altro in mano, che lecco avidamente neanche fosse l'ultimo gelato sulla terra in una calda giornata estiva. Sento frasi indistinte, perché sono oramai concentrata solo sui loro cazzi e le sensazioni che mi trasmettono "Troia rotta in culo ! Squirta la puttana ! Ti piace il cazzo ! Ti sfondo ! Succhiamelo tutto troia ! Più giù ! Leccalo puttana". Sento che il dottore sta ingrossandosi sempre di più, l'infermiere mi sculaccia e ogni tanto si abbassa a mordermi la schiena, io lecco dalla base, dal perineo, succhio le palle e ingoio tutto il cazzo muovendo la lingua freneticamente, il dottore mi afferra con più forza i capelli, mi tiene stretta la testa e urlando "Vengo ! Troia bastarda ! Ti vengo in bocca !" mi spinge il cazzo fino in gola. Questo sembra eccitare l'infermiere che spinge di più e mi riempie il culo col suo cazzo ingrossato e grida "Puttana ! Ti sboro in culo !!!" Io mi trovo ad un tratto la gola colma di sperma, ingoio con avidità quel liquido dolce e vischioso che mi riempie la bocca, mi è sempre piaciuto berlo. Ingoio il primo getto perché è arrivato troppo in fondo, poi continuo a leccare il suo cazzo ancora duro per non perdermi i seguenti, me li gusto, gocce dense di sapore di maschio. Un po' ne è colato sulla mia mano, prendo il dottore con l'altra e fissandolo negli occhi lecco lenta quello appiccicato prima sul palmo poi su ogni singolo dito, con i miei occhi fissi nei suoi per mostrargli quanto mi piace. Sento contemporaneamente il calore interno della sbora nel culo, leccando le ultime gocce di sperma stringo il culo x trattenerlo ancora un po', per sentire ancora il suo cazzo dentro di me, caldissimo, poi mi muovo lentamente per assecondarne l'uscita, ma veramente lentamente, tra un'ultima leccata e l'altra, per sentire il calore del suo sperma spargersi all'interno. Alla fine i nostri corpi si rilassano, sudati. I loro cazzi tornano alle loro dimensioni normali ed io piegata a pecora, respiro calma per riprendermi. Rimaniamo un momento tutti fermi, in quella strana posizione, con l'infermiere che mi accarezza il culo mentre con l'altra mano ci si pulisce il cazzo dalle ultime gocce di sperma che ne escono ed il dottore che mi accarezza i capelli e, ogni volta che esce una goccia mi offre il cazzo già un po' moscio perché io, pulendolo con la lingua, possa assaporarlo ancora un po', sotto di me c'è il mio lago, quella pozza di umori e acqua di godimento personale.
Mi guardano e mi dicono che sono una gran troia, che non vedevano una così affamata di cazzo da tanto. Che hanno goduto come matti. Io dico solo si, perché sono sconvolta. Come fatta. Mi chiedono se sto bene. Sorrido felice, come una drogata, con lo sguardo rilassato e felicemente inebetito. Mi chiedono se mi voglio lavare e dico di no, che mi piace l'odore di maschio che ho addosso. Mi sorridono e mi dicono che sono grande. Mi rivesto con la sbora dell'infermiere che mi cola dal perizoma e il trucco un po' sfatto. Il dottore mi accompagna in auto e parliamo allegramente lungo tutto il tragitto. Arrivata sotto casa scende, mi apre la portiera e dopo avermi aiutato a scendere mi bacia la mano, mi chiede se sto bene ed io gli faccio un sorriso felice e gli dico che una scopata così non pensavo si potesse fare, mi sorride e mi dice che anche per lui è lo stesso. Mi chiudo il portone alle spalle, sento l'auto che parte, penso alla doccia calda che mi aspetta e salgo le scale a 4 a 4 dall'euforia !!! Sono felice e soprattutto veramente molto soddisfatta !!!
scritto il
2018-01-08
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