Amo mio fratello

di
genere
incesti

Una cosa di cui i miei genitori possono andar fieri, è di aver creato due capolavori come me e mio fratello. Fin da piccoli venivamo chiamati per partecipare a sfilate per bambini, pubblicità, e a volte a qualche trasmissione televisiva su Tv per ragazzi. Mio fratello Manuel è il più bello tra noi due. E' alto, ha un fisico scolpito da anni di incessanti allenamenti in palestra, taglio di capelli alla moda, castano, sempre abbronzato con gli occhi verdissimi incorniciati da ciglia che sembrano disegnate. E' veramente fantastico. Devo dire che anche io sinceramente non mi dispiaccio. Anche io sono abbastanza alta, castana pure io ma con gli occhi celesti, una terza abbondante e una quarantaquattro di fianchi. I miei punti forti però sono sempre stati il culo tondo e sodo, e il viso che sembra dipinto da un artista molto bravo. Modestamente ho una pelle perfetta ed un viso che fa invidia a molte. Queste molte però mi invidiano soprattutto per il mio fratellone, che ha cinque anni più di me e quindi qualche volta si è frequentato con delle mie compagne di classe.

Verso i 17 anni cominciai a vedere Manuel come un bel ragazzo più che come il mio fratello. A 18 ero ancora vergine, avevo avuto molte proposte, ma mia madre e mio padre mi avevano messo nella testa che dovevo concedermi soltanto a quello che sarebbe stato il ragazzo che amavo, mentre lui girava per i locali di tutta la Toscana sbattendosi ogni fighetta che gli capitava tra le mani e a portata di uccello.

Una volta successe l'imprevisto. Ero appena tornata da scuola dopo il rientro pomeridiano; di solito in casa a quell'ora non c'era nessuno a parte me. Entrai in casa e vidi che la porta di camera mia era chiusa. "Strano" pensai "stamani l'ho lasciata aperta". Mi avvicinai alla porta, ma prima che la mia mano toccasse la maniglia, sentii dei gemiti provenire dalla stanza. Rimasi pietrificata. Mio fratello si stava scopando una sconosciuta in camera mia!! Mi abbassai all'altezza del buco della serratura e vi guardai attraverso. Manuel era seduto davanti al pc e si stava menando il cazzo mentre sullo schermo scorrevano le immagini di un film porno. Per un attimo tirai un sospiro di sollievo, poi il mio sguardo si posò sulla verga che aveva tra le mani. "Cazzo! Che cazzo!" sorrisi mentre questo pensiero mi attraversava la mente. Anche se non avevo ancora fatto sesso, avevo avuto altre esperienze, ma non aveva mai visto un uccello come quello di mio fratello. Rimasi a g uardarlo mentre si masturbava finchè non venne. A quel punto andai in cucina e facendo finta di essere arrivata in quel momento, lo chiamai.

-C'è qualcuno?-. Manuel uscì dalla mia camera.
-Ti ho rifatto il letto- disse

-Si? E come mai?- -Così, per farti un favore-
-Si, dite tutti così..Ammetti che invece volevi sbirciare le mie e-mail e i miei file e ti ho sgamato!-
Manuel arrossì.

-Ma che dici? Ho fatto una partita a solitario al computer- -Ah, se è per quello un "solitario" te lo sei fatto di sicuro- dissi ridendo. Capì perfettamente che lo avevo beccato a farsi una sega.
-Mi hai visto mentre mi facevo..insomma hai capito-
-Si, ti ho visto, ma...pensavo che uno che scopa tanto come te, non avesse bisogno di ricorrere al "fai da te"- dissi ridacchiando.
-Ti stupiresti nel sapere da quanto non scopo. Non è che ogni settimana mi va bene-
-A quando l'ultima scopata decente?-
-Due mesi-
-Cosa??-
-Già-
-Pensavo ti andasse meglio- risi ancora.
-E tu?- mi chiese
-Io cosa?-
-Quando l'ultima decente?-
-Manueeeel...sono veeergineee...- dissi con le mani a mo di megafini davanti alla bocca.
-Dai Ka, puoi raccontarlo a mamma e papà, ma non al tuo fratellone. Con chi l'hai fatto la prima volta?-
-Con nessuno! Giuro!-
-Davvero?-
-Certo!-
-Non ci credo-
-Vuoi provare a vedere se è vero?- dissi in preda alla furia. Non mi resi bene conto di quello che avevo detto, ma ormai l'avevo fatto.
-La cosa non mi dispiacerebbe a dire il vero. Sai che qualche volta mi son fatto una sega pensando al tuo sedere?!- disse ghignando. Aveva dei denti bianchissimi e stupendi.
-Tu si pazz!- dissi. Andai in camera mia e sbattei la porta dietro di me.
Mezz'ora dopo ero sempre stesa sul letto a pensare, quando ad un certo punto il mio telefono squillò.
-Pronto?-
-Sono mamma. Siamo bloccati col treno a Roma, non ce la facciamo a tornare per stanotte. Manuel è in casa?-
-Si-
-Allora per stasera digli di non uscire e state in casa. Non mi va che tu esca quando non ci siamo-
-Va bene, glielo dico. A domani. Bacio-
-Ciao cucciola.Bacio a tutti e due- disse riattaccando.
Stetti ancora a fissare il soffitto e pensai alla serata che mi aspettava in compagnia di mio fratello. Cominciai a fantasticare. Le immagini di sesso sfrenato con lui mi vorticavano nella testa; mi infilai una mano nelle mutandine e mi accarezzai pensando a lui.
Più tardi entrò in camera.
-Ma mamma è papà non arrivano?- chiese
-No, hanno chiamato. Tornano domattina- Hanno detto che stasera dobbiamo stare a casa-
-Ah!- Quella fu l'unica cosa che disse.
Lo sentii andare in bagno e aprire l'acqua della doccia. Erano le nove di sera. Mezz'ora dopo, il mio bisogno di andare in bagno si fece sentire e decisi che dovevo far finta di niente e di andare bagno come tutte le altre volte, tanto se era sotto la doccia non avrei visto niente. Entrai.
-Faccio pipì ed esco-. Non rispose. Vidi solo che aveva chiuso l'acqua e si stava asciugando dentro alla cabina doccia. Normale. Andai allo specchia a sistemarmi i capelli e il quel momento lo sentii uscire dalla doccia. Mi voltai. Era completamente nudo, bello come la mia mamma lo aveva fatto. E brava mammina!

-Scusa, ma ci tenevo a fartelo vedere bene. Non so quanto hai potuto ammirarlo da un misero buco della serratura-
-Ma allora...!-
-Già, sapevo che eri dietro la porta oggi-

-Perchè hai continuato allora?-
-Perchè io voglio scopare-
-Hai tante ragazze...chiama una di loro-
-Io voglio scopare te- disse avvicinandosi. I miei occhi caddero in basso, sul suo uccello. Dio se era grosso! E non era ancora del tutto sull'attenti!

Manuel mi baciò sulle labbra mordicchiandole; con la lingua di intrufolò tra i miei denti facendomi il solletico al palato. Ci baciammo a lungo, lingua contro lingua; la situazione stava diventando incandescente. Sentivo il suo cazzo che si gonfiava contro la mia pancia, grosso e drammaticamente duro. Che fifa che avevo.

Mi passò le mani sulla schiena e sul culo spremendolo; con la bocca scese dal mio collo sul seno. Mi tolse tutti i vestiti in un secondo. Caddero gli shorts e le mutandine, la canottiera e il reggiseno. Ero nuda anche io.

-Madò...ho sempre sognato di fotterti Ka. Mi attizzi da sempre-
-Davvero?- chiesi stupita. Lui continuava ad accarezzarmi ovunque con le mani.
-Ti prego. Se è vero che non l'hai mai fatto con nessuno, fallo con me. Voglio essere il tuo primo...Facciamo che siamo amici di letto-
Risi forte.
-Ma in bagno amici di letto? Non torna!-
-Già, è vero!- disse ridendo anche lui -Rimediamo subito allora-
Mi prese per mano e mi portò in camera dei nostri genitori. Mi baciò di nuovo e poi mi buttò sul letto.
-Va bene ora?-
-Molto meglio- dissi sorridendo.

Mi venne sopra, infilandosi tra le mie gambe; la sua verga, in erezione formidabile, mi premeva fra le cosce facendomi rabbrividire ogni volta che si strusciava tra le labbra della vagina. Mi baciò su tutto il corpo, mordicchiandomi i seni grandi e tonici, leccando e succhiando i capezzoli con dedizione; lo vedevo piuttosto preso e impegnato. Percorse tutto il mio ventre con la lingua, tagliandomi a metà con la scia della sua saliva. Mi spalancò le gambe tenendomi per le caviglie; con le dita si aprì la strada allargando le labbra della mia fica e con la lingua cominciò a lavorarmi a fondo. Mi tintillava e succhiava il clitoride con fare esperto, poi leccava tutto il solco della fica penetrandomi con la lingua il più possibile; stavo godendo tantissimo, ero un lago. Si portò un dito alla bocca e se lo leccò lasciando su di esso uno strato di saliva, poi lo puntò verso la mia vagina e lo fece entrare piano fino in fondo. Lo mosse facendo piccoli cerchi, poi cominciò a fottermi col dito, mentre con la bocca continuava a succhiarmi il clitoride come se volesse prosciugarmi tutti i liquidi del corpo facendoli passare da li. Godevo ogni secondo di più, ci sapeva fare sul serio. Sentii che non avrei resistito molto, perciò gli dissi che stavo per venire. Lui si staccò dalla mi fichetta che intanto grondava di umori.

-Fortuna che il copriletto si può mettere il lavatrice, sono quasi venuta!- dissi ridacchiando tra i sospiri. Ancora non mi ero ripresa dal momento di piacere.
-Mi hai fermato. Perchè?- Non gli risposi. Mi limitai a farlo stendere accanto a me e mi misi cavalcioni su lui facendo si che il suo uccello mi si sfregasse completamente sulla fica. Si indurì ulteriormente.
-Tocca a me fratellone- gli sussurrai all'orecchio.
Mi accovacciai tra le sue gambe e pensai che dovevo fare del mio meglio. Ma cazzo! Non mi sarebbe mai entrato tutto in bocca quell'affare! Decisi di tentare un approccio diverso. Leccai l'asta partendo dalla base e arrivando lentamente fino alla punta; passai la lingua sul prepuzio, mentre con le mani facevo scorrere la pelle su e giù. Inumidii la punta del cazzo con lingua, dopo di chè feci scivolare l'uccello nella bocca più che potevo. Devo ammettere che ne entrò un bel pezzo. Cominciai a succhiare piano, usando solo la bocca, ma poi mi aiutai con le mani, facendole scorrere su e giù per tutta l'asta, soffermandomi ogni tanto sui testicoli gonfi e toccandoli piano, e a quel punto mi resi conto che mio fratello non ci stava più dentro. Eccitato al massimo, cominciò a spingere col bacino verso il mio viso; il cazzo mi arrivava quasi in gola e Manuel ansimava fortissimo. Mi tirò per i capelli, ma delicatamente, in modo da farmi capire che dovevo smettere. Mi alzai e mi sd raiai accanto a lui. Mi guardò con uno sguardo beato.

-Sei brava sul serio!- disse. Arrossii e sorrisi. -Voglio che tu sia sicura di quello che facciamo- disse
-Manuel, fallo e basta, non ne posso più. Anche io voglio scoparti-
Rincuorato dal mio consenso, mi fece passare un cuscino sotto il sedere e mi divaricò le gambe il più possibile. Avvicinò la punta dell'uccello alla mia vagina e spinse la cappella tra labbra.
-Ti farà male all'inizio, ma poi vedrai che ti piacerà- disse. Appoggiai le mani sulle sue braccia muscolose, come a dirgli che ero pronta.
Aiutandosi con una mano fece entrare tutta la cappella; sentivo un bruciore fortissimo, dato che mi stava dilatando la vagina dismisura. Piano piano fece entrare un altro pezzetto, poi incontrò la mia verginità. Spinse piano ma con decisione. Dopo un minuto, forse due, era completamente dentro. Aspettò un po' di tempo per farmi abituare, poi si mosse piano. faceva uscire ed entrare la sua verga dentro di me cercando di non farmi male. Poi i colpi aumentarono. Il piacere aveva sostituito il dolore, mi sentivo completamente riempita dalle a mazza di mio fratello, era una sensazione favolosa. Era riuscito a far entrare l'uccello fino in fondo, mi stava scopando forte e bene, di questo ero certa. Probabilmente anche lui non era più abituato alle vergini; aveva il volto imperlato di sudore che gli colava dalle tempie.

-Ka, hai la fica stretta e perfetta, non ce la faccio così, ho paura di venirti dentro-. Si sfilò da me e prese un preservati in camera sua. Se lo srotolò sul membro eretto allo spasimo e si sdraiò pregandomi di mettermi sopra di lui. Aveva la vagina impiastricciata di sangue per via dell'imene rotto. Mi asciugai col primo fazzoletto trovato li per caso, poi salii su di lui con fica bene aperta e con un colpo secco mi impalai su quel palo che aveva tra le gambe. Presa dall'eccitazione, lo scopai con foga; lo sentivo quasi nella pancia. Con le mani mi reggevo affondando le dita nelle sue spalle. I bacini erano uniti, e il suo cazzo era completamente sparito dentro di me. Sentii le contrazioni. Anche lui le avvertì. Cominciò a fottermi anche lui muovendo il bacino e allargandomi e stringendomi le natiche con mani. Uno, due e tre. Diedi tre colpi ben assestati e venni con un gemito. Lui invece continuava ad ansimare e sospirare. Mi scopò per un altro minuto, poi venne gemendo forte.

Erano quasi le undici. Mi aiutò a ripulirmi e mettemmo il copriletto a lavare dato che era sporco di sangue e liquidi. Poi mi sdraiai sul letto pulito.

-Ka- disse mio fratello guardandomi -sei una favola! E scopi pure da favola-
-Grazie tato- lo baciai sulla bocca.
-Mi piacerebbe scoparti ogni volta ce ne ho l'occasione-
-Tanto ora siamo amici di letto. Quando ne avrai voglia, basta dirlo. Per te ci sono sempre. Tu ci sei per me?-
-Certo-
Silenzio.
-Ka?-
-Dimmi-
-Vorrei anche il tuo culo però-
-Non oggi. Ora sono un po' stanca-
-Si certo, ti capisco-
-Ma poi lo avrai, è una promessa-
-Ti voglio bene piccina- disse abbracciandomi.
Da quel giorno abbiamo fatto l'amore ogni volta che ne avevamo l'occasione. In campeggio, in vacanza, sotto la doccia, in mare... E alla fine, dopo qualche tempo, gli ho dato pure il culo...
scritto il
2011-03-08
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