Una inseminazione del cazzo

di
genere
tradimenti




UNA INSEMINAZIONE DEL CAZZO

Mi chiamo Emilio, trentacinque anni, bel fisico ed una moglie bellissima.
Già il fatto di avere una bella moglie mi riempie di orgoglio, il vedere come si girano gli uomini quando passa lei, mi stuzzica. Angela, questo il nome di mia moglie venticinquenne è una bionda naturale, non molto alta, un metro e sessantotto per cinquanta chili. Quello che colpisce subito in lei sono gli occhi di un blu cobalto, un seno prosperoso ma non eccessivo, una terza, un paio di natiche sode ed alte che quando cammina si muovono su e giù, destra e sinistra facendo impazzire di desiderio. Le piace farsi ammirare, per questo indossa la minigonna che valorizza le sue gambe generosamente scoperte. Non disdegna di civettare un poco, ma contrariamente a quanto si possa pensare lei è e resta una donna fedele.
Non ricordo, nei tre anni di fidanzamento nessun strano comportamento o desiderio meno che normale, anche da parte mia non l’ho mai spinta a fare cose strane.
Eravamo, e siamo inseriti in una compagnia di amici singoli ed accoppiati con i quali ci si vede al sabato o la domenica andando prima a cena e poi a ballare, Angela è una patita del tango argentino che balla in copia con Paolo. Entrambi vanno a scuola di ballo, e lo ballano in maniera favolosa e sensuale ma questo non deve far pensare a nulla di più, anche se Paolo è un trentenne scapolo che non perde occasione per scoparsi qualsiasi donna della compagnia, ma con Angela non la sfanga, lei lo tiene molto bene a bada.Anche gli scherzi nel gruppo sono improntati ad uno spirito goliardico ma nel pieno rispetto degli altri, tutto normale quindi.
Quando ci siamo sposati avevamo avuto le nostre esperienze io avevo trentatre anni lei ventitre. Durante il fidanzamento abbiamo avuto una sana ed intensa vita sessuale che ci lasciava completamente soddisfatti. Magari le dimensioni del mio pene non erano di quelle da stravolgere, 17 centimetri per 4 di diametro, sufficienti comunque a soddisfare la mia compagna. Gradiva talmente le mie prestazioni che ero costretto a baciarla continuamente per soffocare i suoi gridolini di piacere onde evitare di farli sentire ad altri. In tutto questo felice contesto c’era solo una piccola pecca, Angela , che amava i bambini , li adorava proprio, manifestava sempre la sua idea di averne almeno tre. Era però contraria ad avere rapporti sessuali con il rischio di restare incinta prima del matrimonio. Avevo sudato le fatidiche sette camice prima di riuscire a convincere la mia fidanzata a lasciarsi levare le mutandine e permettermi di posizionare tra le sue cosce l’uccello per fare il più classico dei fra cosce. La sua apprensione mi rendeva nervoso,n on smise un momento di chiedermi di non fare pasticci che lei non voleva restarci come una stupida.
Certo era bello far scorrere il cazzo tra quelle sue cosce burrose, ancor più bello sentire il glande scorrere a stretto contatto della sua fica , che sotto quello sfregamento andava inumidendosi sempre più fino ad essere talmente bagnata che la cappella scorreva liberamente tra le labbra della vulva arrivando, a volte a piantarsi con la sola punta nelle piccole labbra vaginali. Quella volta, pur avendo promesso che non lo avrei fatto, le sborrai tra le cosce con il pene puntato sulla fica. A seguito dei suoi strilli fui costretto s prometterle che in seguito avrei usato delle precauzioni, così fu giocoforza, per me, prendere tutte le precauzioni del caso.
Avevo suggerito ad Angela di farsi prescrivere la pillola, ma lei era contraria per principio.
“La gravidanza è una cosa naturale e bisogna evitarla naturalmente non con artifizi strani”, amava dire sempre ogni qualvolta tornavo sul discorso della contraccezione. Inevitabilmente a me toccava fare una rapida retromarcia per non ingravidarla, devo però riconoscere ad Angela la buona volontà di alleviare la mia tensione erotica con dei pompini da sballo. Quando le circostanze lo permettevano e riuscivamo ad avere la casa tutta per noi, ci spogliavamo e, nudi sul letto davamo libero sfogo alla nostra passione, e credetemi Angela ne aveva da vendere. I suoi pompini erano una cosa sconvolgente. Una volta penetrato in quella sua fantastica bocca il glande veniva succhiato leccato, aspirato in tale maniera che pareva dovesse entrarmi anche il lenzuolo nel buco del culo tanta era l’aspirazione. Poi, se manifestavo ancora desiderio del suo corpo ed avevo eiaculato da poco,onde evitare il rischio gravidanza mi offriva il suo meraviglioso culo. Si posizionava in ginocchio sul letto porgendo le sue sode natiche al vento in modo che potessi penetrare tra quelle splendide semisfere penetrando l’anello elastico dello sfintere e pomparlo fino a svuotarmi completamente nel suo retto con abbondanti eiaculazioni.
Tutti i nostri amici vennero invitati al nostro matrimonio. Al pranzo svolto in grande allegria, tra scherzi ed allusioni spinte, si arrivò al momento delle danze. Che furono aperte da noi sposi, a seguire le altre coppie invasero la pista. Fu in un momento di pausa, Angela si era fermata la tavolo di amici comuni, che Paolo le chiese di fare un tango e devo dire che come al solito vederli ballare era uno spettacolo molto intrigante, ma lungi da me la gelosia, tra di loro era solo passione per il tango argentino a farli muovere così sensualmente. Finalmente riuscimmo a dileguarci iniziando il nostro viaggio di nozze a Cuba. Fummo presi dalla magia dell’isola fin dal nostro arrivo. La nostra prima notte fu incantevole : cena a lume di candela servita in stanza e poi via a farci carezze, baci, cunnilinguo e fellatio in un crescendo fino a quando Angela rovesciandosi supina sul letto non spalancò le cosce tirandomi a se”Vieni, vieni , metti quel tuo bel cazzo nella mia fichina che lo aspetta. Vieni immergiti fino in fondo e riempimi del tuo seme. Fecondami ti prego, ingravidami, non ce la faccio più voglio la tua linfa dentro di me.” Era tale la sua libidine che pareva voler strapparmi il pene tanto lo tirava a se. Se lo ficcò dentro senza esitare. Fui in lei, la solita dolce sensazione dei suoi muscoli vaginali che mi stringevano il membro mentre le labbra della vulva aiutavano i movimenti della vagina a succhiare e sputare il pene. Scorrere in quel paradiso fu grandioso, ancora più grandioso fu il non dovermi tirare via per tempo ma , finalmente restare dentro di lei e morire in quel paradiso.
Non saprei dire esattamente quanto sperma pompai nel suo utero ma la quantità era tale che dalla vulva continuava a colare fuori anche dopo un quarto d’ora che avevamo finito.
Riprendemmo a fare l’amore una,due, tre volte fino a quando l’alba non ci colse stremati ed addormentati. Per tutta la permanenza sull’isola seguimmo quel ritmo, la sera si scendeva a ballare, Angela si sbizzarriva a ballare con i fusti locali le danze caribiche mentre io stavo seduto tranquillo al tavolo sorseggiando Cubalibre e Gintonic. La mia Angela non perdeva un ballo lasciava che i ballerini le si strusciassero addosso ma se andavano oltre un certo punto li bloccava. Tutto quello sfregamento ovviamente la eccitava, tanto che quando ci ritiravamo in camera non facevo in tempo a chiudere la porta d’ingresso che prontamente mi assaliva spogliandomi e trascinandomi a letto a fare l’amore. La prima riusciva sempre bene la seconda richiedeva più tempo con la gioia di mia moglie. La terza Angela doveva impegnarsi con pompini ed altro per tirarlo su, più i giorni passavano più fatica facevo a farne tre per notte.
Al ritorno dal viaggio di nozze ci sistemammo nella nostra casetta, una villetta a schiera quadrifamiliare livellata su tre piani. Al piano terra garage con cantina ed una ampia taverna dove riunirsi con gli amici, ricavato a parte un piccolo stanzino che avevamo deciso dovesse essere il mio spazio per il mio hobby di elettronica informatica e fotografia. Pur essendo molto impegnata con la nuova casa, mia moglie pareva essere preda di una febbre erotica che mi avrebbe portato presto alla tomba se non avessimo rallentato un poco il ritmo. Quando lo feci notare alla mia dolce metà mi disse che lei voleva un figlio e pertanto ricevendo il mio sperma tutti i giorni nell’utero prima o poi sarebbe rimasta certamente incinta.
Purtroppo il tempo passava e lei non restava pregna mentre io mi stressavo sempre più. Mi sentivo debilitato la sera vedevo con timore il mio rientro a casa , al solo pensiero di dover fare l’amore con mia moglie mi sentivo male e quel stramaledetto stik del test di gravidanza continuava a dare esito negativo.
L’ansia ormai ci aveva travolto, mia moglie girava con un termometro in mano a controllare sempre la temperatura basale per cogliere il momento più fertile, appena la temperatura indicava il momento propizio, venivo chiamato al mio dovere, Ormai stremato decisi di sottopormi ad un esame medico sapevo, per averlo letto su di una rivista, che la maggior parte dei maschi non vuole accettare di essere sterile; io a differenza di altri non escludevo quella evenienza. Mia moglie, da donna innamorata non volle lasciarmi da solo, anche lei volle sottoporsi ad accertamenti clinici. Il risultato fu per me drammatico. Il mio referto parlava di scarsa mobilità degli spermatozoi. Quel termine stava ad indicare la quasi totale immobilità dei miei spermatozoi, pertanto , non muovendo il flagello, o muovendolo pigramente, non avevano nessuna possibilità di risalire il condotto e colpire con forza l’uovo per penetrarlo e fecondarlo. In poche parole ero sterile.
Quella notizia ci buttò nello sconforto, io mi rassegnai, mia moglie no. Le sue analisi cliniche dicevano che aveva un indice di fertilità elevatissimo e lei voleva diventare madre.
Ci furono alcune discussioni tra di noi, tirammo in ballo anche mia suocera infine decidemmo di rivolgersi ad un centro specializzato. Fummo nuovamente invitati a fare alcuni test, poi a me diedero delle cure per aumentare la vivacità dello spermatozoo, infine vista l’inutilità delle cure ci indirizzarono verso due soluzioni. L’inseminazione assistita o l’adozione.
Angela respinse subito quest’ultima”Io voglio sentire mio figlio dentro di me. Voglio sentirlo muovere, voglio sentirlo vivo ed io con lui”. Visto che io sparavo a vuoto era indispensabile trovare una banca per l’inseminazione suggerì Angela. La segui nella sua idea e decidemmo per l’inseminazione assistita.
Più volte venni convocato dallo psicologo, il quale mi spiegò le possibili conseguenze sul mio sistema nervoso al concepimento assistito. Mi trovai così a fare una specie di corso per accettare il figlio che sarebbe arrivato come se lo avessi fatto io.
Quando finalmente i test psicologici, sia miei che quelli di mia moglie diedero esito positivo per cui risultavamo idonei alla fecondazione assistita iniziarono ad inserire lo sperma del donatore nell’ utero di mia moglie. Intervento scomodo e doloroso, ma sopportato con coraggio da Angela che voleva diventare madre a tutti i costi.
Il primo tentativo non riuscì, il secondo lo stesso. Il terzo parve aver funzionato bene ma dopo poco tempo ci fu un aborto spontaneo.
Mia moglie era disperata, giorno per giorno la vedevo avvilirsi e deprimersi. Poi, un giorno un medico generico che avevamo incontrato in ospedale ed al quale avevamo esposto il nostro problema, buttò la come fosse una battuta:”La signora potrebbe non restare incinta a causa della forte tensione nervosa e dall’ansia da concepimento, visto che neanche con l’inseminazione assistita è rimasta gravida. Non vi resta che provare una soluzione che può sembrare strana, ma a volte funziona”.
“Dottore, ci dica. Io e mia moglie siamo disposti a tutto pur di avere un figlio “ ribadii io convinto e supportato dai segni di assenso di Angela
“Bene signori, io vi dico cosa potete fare: poi sta a voi decidere. Prima di tutto vi consiglio un periodo di relax, andate in montagna rilassatevi, non pensate al figlio, quello verrà in seguito. Fate delle passeggiate ossigenatevi ed intanto pensate ad un possibile donatore”
Angela non lo lasciò terminare, “dottore le abbiamo detto che ben tre tentativi sono falliti non sarà certo un quarto a darci il figlio tanto desiderato.”
“Signora, la prego mi lasci finire: Dicevo di fare relax ed una volta pronti e scelto il donatore lei, signora, dovrebbe avere rapporti sessuali con lui diciamo per un mese? Due, forse anche tre ricevendo il suo seme in vagina, credo che al quarto mese potrebbe funzionare. Quello che le raccomando di essere completamente rilassata quando avrà i rapporti non facendosi sopraffare dal senso di colpa nei confronti di suo marito che invece potrebbe assisterla rendendole la cosa piacevole”
“Ma dottore, cosa sta dicendo? Io dovrei avere un rapporto sessuale con un altro uomo e farmi ingravidare da questo. Ma lei è pazzo, io sono una donna onesta e rispettosa dell’amore di mio marito, mai!mai! farò le corna a mio marito, fosse anche per avere un figlio.” Insorse mia moglie indignata da quella proposta
“Signora, io le ho suggerito una possibilità, provare non costa nulla , poi vedete voi. Non sono certo io il donatore.” Con fare sostenuto ed offeso il medico si allontanò lasciandoci nello scoramento totale
Passavano i giorni e mia moglie crollava sempre più. Ora non parlavamo neanche più, neanche più facevamo l’amore, non potevo più vedere mia moglie in quelle condizioni: fu per questo motivo che una notte, mentre eravamo a letto, entrambi svegli , affrontai l’argomento.
“Amore, ascolta io non posso più vederti in questo stato di depressione. Se quello che ha detto quel medico potesse essere veramente l’ultima spiaggia perché non provarla dopo sapremo che nulla è stato lasciato al caso. Guarda io sono disposto a che un altro uomo ti fecondi pur di vederti felice” Lo dissi con tutto il mio amore . Povera Angela le sue lacrime spezzavano il cuore mentre tra un singhiozzo e l’altro mi diceva “ che non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, che anche se fatto con uno scopo buono era sempre fare le corna al marito. Mi trovai a piangere con lei mentre le dicevo che non sarebbero state corna ne tradimento perché io sapevo lo scopo e poi sarei stato vicino consenziente. Parlammo tutta la notte infine mia moglie si decise per il tentativo ultimo, l’accoppiamento con un uomo che non ero io.
Angela si era decisa ma i problemi nasceva in quel momento, come cercare il donatore? Come potevamo sapere che non avesse tare ereditarie, come essere sicuri che fosse fertile? La scelta fu lunga e piena di dubbi. Avevamo un gruppo di amici su cui puntare e scegliere ma a mano a mano che venivano vagliati venivano scartati per vari motivi. Infine l’unico candidato sicuro affidabile fu Paolo.
Lo invitammo a cena una sera. Devo dire che fu molto sorpreso, infatti non era tra i nostri amici più intimi, toloto il tango argentino con Angela non avevamo altri rapporti. Quando gli dicemmo che avevamo necessità di parlargli di una cosa delicata accettò l’invito.
Quella sera, con molto imbarazzo gli spiegai tutto sul mio problema e su quello che il medico ci aveva suggerito: pertanto se lui fosse stato d’accordo, e dopo che si fosse sottoposto a tutti gli accertamenti del caso noi avremmo desiderato che fosse lui ad ingravidare Angela.
“Fatemi capire bene, voi due vorreste che io facessi l’amore con Angela versando il mio seme dentro di lei per ingravidarla?”
“Beh, l’amore vero e proprio no, solo iniettare in lei il tuo seme. Ovvero non un vero e proprio atto sessuale ma, io avrei pensato ad una masturbazione che si protraesse fino al limite dell’orgasmo per poi mettere dentro il pene e scaricare nell’utero di mia moglie” ci tenni a sottolineare
“Si, ecco niente baci niente effusioni strane o preliminari.” Rincarò la dose Angela
“Non so che dire devo analizzare la cosa. Vorrei chiariste la modalità del tutto. Se non ho capito male dovrei passare di qua tutte le sere fare questa operazione ed andarmene subito dopo?” domandò Paolo incredulo. “Quello che mi lascia perplesso non è tanto il fatto che io metterei al mondo un figlio mio, ma il modo. Farmi una sega per ingravidare Angela alla tua presenza, Emilio lasciatelo dire è come scopare con il preservativo o peggio ancora fare una retromarcia. Comunque, visto che è a fin di pene, pardon di bene, lo farò”
Soddisfatti, brindammo a quello strano accordo.
Paolo si sottopose a tutti gli esami del caso che inutile dirlo risultarono perfetti e come seme e come salute in genere : a quel punto non restava che stabilirla data di inizio, ovvero il giorno dell’ovulazione di Angela.
Il momento era arrivato. Per tutto il giorno mi ero tormentato pensando che quella sera l’amico Paolo avrebbe violato il corpo di mia moglie, anche se solo parzialmente, quel pensiero mi sconvolgeva.
Giunto a casa trovai Angela in uno stato di agitazione tale da lasciarmi perplesso. Non stava ferma un momento parlava in continuazione torcendosi le mani. “Cosa pensi, faremo bene? Non è che tutto questo influirà sul nostro rapporto? Ho tanti dubbi.” Povera Angela.
“Amore” le dissi stringendola tra le braccia, “ormai il dado è tratto, non crearti problemi, vedrai che tutto andrà bene e tu avrai , anzi noi avremo il figlio che vogliamo, stai tranquilla e rilassata come ha detto quel medico.”
Il suono del campanello ci fece sobbalzare, il momento era arrivato.
Paolo, entrò porgendo ad Angela una bottiglia di Champagne, “Per onorare l’evento e sperando che tutto vada bene. “ Lo avevamo invitato a cena per non dare alla cosa un aspetto di intervento freddo e tipo clinica. Dire che quella fu una cena allegra sarebbe un eufemismo. Tutti eravamo tesi, continuammo ad esserlo anche dopo. “Cosa facciamo ora?” chiese Paolo, “andiamo in camera da letto, o dobbiamo consumare qua?”
“Io direi di la in camera,” disse Angela timidamente. Tutti e tre ci recammo nella stanza da letto. Angela si coricò direttamente sul letto, pareva una mummia, tutta rigida in attesa che Paolo la fecondasse. Non che il nostro amico fosse da meno , se ne stava li impacciato cincischiando con la cinta dei calzoni, non sapendo cosa fare.
“Non è necessario che ti sfili i calzoni, puoi aprire la braghetta e tirarti fuori l’uccello” gli dissi con tono freddo, mentre Angela mi guardava stranita. “Io cosa faccio? Devo tirare su la gonna e levarmi le mutandine?” chiese scioccamente.
“Certo che devi togliere le mutandine e tirare su al gonna, come pensi che possa mettere dentro il suo uccello.” Replicai in modo sgarbato, mi stavo innervosendo.
Mia moglie con mossa pudica e civettuola nello stesso tempo inarcò il corpo e si sfilò le mutande mostrando per la prima volta il suo bel tosone biondo a Paolo, che subito ebbe una reazione positiva . Io stavo sempre li a guardare l’evoluzione dei fatti che purtroppo non erano incoraggianti. Guardai con stupore Paolo che, dopo molti tentennamenti si decise a tirare fuori il suo pene. Aimè, apparve una cosa molliccia, mai quell’affare sarebbe potuto penetrare in Angela. “Paolo! “Mi trovai ad esclamare “
“Che c’è, non ti tira?”
“Paolo un cazzo! Come fa a tirarmi davanti ad una donna che mi pare vada al martirio e con il marito che mi sta alle spalle guardando ogni mia minima reazione? Cazzo, Angela un minimo di partecipazione no:”
“Cerca di capire Paolo, non è facile per un marito guardare un uomo che, per quanto amico penetra sua moglie per ingravidargliela.”
“Avrai anche ragione , ma con te incollato alle costole proprio non riesco a concentrarmi. Forse se ti sistemassi fuori dalla stanza, magari vicino allo stipite della porta, potrei riuscire meglio.” Riprese Paolo. Feci come aveva chiesto mi posizionai fuori dalla porta lasciando a lui più spazio di movimento, rammentandogli comunque di menarsi l’uccello fino al punto di non ritorno, e solo in quel momento mettere la punta del glande dentro la vulva .
Paolo prese a menarsi con lentezza il pene che diede i primi segni di vita. Sotto la sollecitazione delle sue mani vidi il membro di Paolo crescere, crescere in maniera incredibile fino a diventare un cazzo di notevoli dimensioni, il nostro amico era un vero e proprio superdotatissimo cazzuto. In condizioni normali avrei temuto per l’integrità fisica della vagina di Angela ma visto che Paolo doveva solo inserire la punta del pene non mi preoccupavo. Paolo continuava a segarsi mentre Angela aveva allargato le gambe per eccitarlo un poco. “Preparati che ci sono. Apri bene le gambe che sto venendo.” Ansimò Paolo salendo sul letto per poter guidare il pene verso le labbra della vulva. Posizionatosi tra le gambe di Angela , la invitò a prendere il pene con le mani e guidarlo tra le grandi labbra.
Mia moglie, agitatissima, prese a masturbare il grosso cazzo tirandolo verso di se fino a fargli toccare i peli setosi della fica, ma vuoi per l’agitazione, vuoi per la strana situazione molto particolare, all’improvviso dal meato del glande ci fu una vera eruzione di sperma che imbratto i peli della fica di Angela e tutto l’interno delle cosce
Con uno sguardo di rassegnazione tutti e tre ci guardammo dovendo riconoscere che il primo tentativo di fecondare mia moglie , era fallito
Paolo,quasi vergognandosi disse: “Così non concluderemo mai nulla, non è facile posizionarsi tra le gambe di Angela e mettere il pene nella sua vagina partendo dal fondo del letto e stando con i pantaloni. Io suggerirei di spogliarci entrambi e coricarci l’uno accanto all’altro così da non perdere tempo.”
Guardai mia moglie ed al suo cenno di assenso invitai Paolo a spogliarsi ma lui contrariato disse:”Niente da fare, per questa sera il mio gingillo non risponde più e se non facciamo le cose per bene possiamo lasciare l’idea della fecondazione.” Detto questo richiuse la braghetta e si diresse alla porta di uscita. Prima di uscire dall’appartamento si voltò ancora verso di me ed aggiunse;”Senti amico mio , non credo sia possibile ingravidare una donna mettendo solo la punta dell’uccello nella fica, rassegnati all’idea che il cazzo deve penetrare tutto nella vagina altrimenti non fai nulla.” Detto questo uscì
Lasciando me e mia moglie sbalorditi senza sapere cosa fare.
Angela, meravigliosa in questo, riuscì a superare il momento di disagio tendendomi le braccia e coricatasi nuovamente sul letto mi attirò a se dicendomi:”Amore mio, vieni facciamo l’amore. Amami voglio solo te, solo te sei il mio amore.” Mi fece coricare accanto a lei e, una volta liberato il pene le sue labbra lo aspirarono donandomi un piacere perverso. Fu una notte d’amore selvaggio, mai Angela si era prodigata in pompini come quella notte e, visto che il mio seme nella vagina non avrebbe fecondato nulla , volle essere inculata per tutta la notte. Quella notte d’amore non cancellò l’idea di mia moglie,non volle rinunciare al suo progetto di avere un figlio. Il giorno dopo fui io a chiamare Paolo pregandolo di venire quella stessa sera.
Angela aveva dato il meglio di se in cucina curando non solo i piatti ma anche l’abbigliamento che risultava molto sexy. Al termine della cena lasciai che i due entrassero nella stanza da letto da soli, io mi fermai al di qua della porta, cercando di restare nell’ombra. Potevo veder i due spogliarsi, mia moglie nella sua totale nudità era magnifica, Paolo se la mangiava con gli occhi e già vantava una bella erezione, quasi come la mia, stavano proprio bene insieme. Ma cosa mi passava per la mente, questa volta doveva funzionare per forza.
Paolo stava già massaggiando la sua asta, poi vidi che con una mano prendeva la mano di mia moglie portandola decisamente sul proprio pene ed imprimendole un movimento di su e giù. Vedi il pene gonfiarsi sotto la carezza di Angela, poi il singulto di lui”Ora,ora apri le gambe” prontamente mia moglie spalancò le cosce, Paolo non perse tempo e si posizionò nel mezzo, la fica di mia moglie appariva in tutta la sua bellezza, il folto pelo nascondeva la fessura ma questo non impedì a Paolo di puntare deciso il glande tra le labbra vaginali e spingere per penetrare in vagina e versare il suo seme. Il grido di dolore di Angela”Fermati mi stai facendo male! “ bloccò Paolo che strillò” Cazzo sei asciutta che più di così non si può, come faccio a entrare e oh, no sto venendo” e dal suo cazzo partirono gli zampilli cremosi che si spiaccicarono contro le labbra della fica di Angela.
Esasperato Paolo scese dal letto e si rivestì avviandosi mestamente verso la porta.
“Emilio, mi sa che così non cela farò mai come faccio a penetrare in una fica asciutta, mi faccio male io e si fa male lei. Bisogna cambiare sistema, magari se non sei li in aguato forse tua moglie si sblocca e riusciamo a concludere”. Così dicendo si rivestì e se ne andò Non sapevo cosa fare avevo pregato il nostro amico di pazientare per un tentativo ancora poi avrei deciso cosa fare, se fosse fallito anche quello.
Angela, anche quella notte volle fare l’amore come una pazza ma, quasi volesse punirmi per la mia sterilità, non mi permise di penetrarla in vagina: ogni qualvolta cercavo di posizionare il pene sulla vulva ,lei scartava e mi faceva andare fuori bersaglio ridendo come fosse un gioco. Non prestai molta attenzione al fatto ma lo rivissi durante il giorno.
Quello che doveva essere l’esperimento finale, almeno per quella volta, iniziò con un aperitivo e con il ballo. Pareva che la cosa funzionasse , tra Angela e Paolo si stava creando una certa atmosfera di complicità, la cena era pronta, l’atmosfera era pregna di voglia. Il campanello suonò, io e mia moglie ci guardammo domandandoci chi potesse essere, non aspettavamo visite, andai ad aprire e mi trovai di fronte mia suocera.
“Carissimi, scusate se vi arrivo in casa all’improvviso ma ho un problema in casa mia ed avrei bisogno che domani Emilio venisse a risolverlo, per stasera cenerò da voi….. Oops, scusate vedo che avete ospiti, forse sono venuta in un momento sbagliato.”
“Ma cosa dici mai , mamma:anzi, visto che stavamo mettendoci a tavola con questo amico di Emilio accomodati pure te , intanto ti presento Paolo”disse mia moglie precedendomi
Mia suocera Carla era una gran bella donna , nera di capelli, gli stessi occhi della figlia, blu cobalto leggermente più alta di mia moglie e con curve un poco più carnose, una gran fica.
Da cinque anni vedova spesso si appoggiava a noi per qualche aiuto. Non nego che mi intrigasse, ma perbacco era pur sempre la madre di mia moglie anche se non pareva proprio. Aveva quarantasette anni ma ne dimostrava dieci di meno. Carla si fermò a cena da noi, poi, visto che quell’incosciente di Paolo le fece una corte sfacciata lei pensò bene di civettare altrettanto sfacciatamente con il:risultato che, dopo aver riso e scherzato per tutta la cena il buon Paolo si offrì di accompagnarla a casa.
A mia moglie chiesi cosa le fosse venuto per la mente di far restare a cena sua madre, lei mi rispose candida,”non volevo pensasse qualcosa di male, visto che c’era Paolo.”
“Si cosi il tuo progetto va a farsi fottere. Hai visto come quel dongiovanni puntava tua madre? Mi auguro solo che si sia limitato ad accompagnarla a casa e non dentro il letto.” Ero arrabbiato con me stesso. Quella notte mia moglie non mi fece avvicinare al suo corpo. Quella sera decidemmo di rimandare il tutto alla prossima ovulazione
Fu quel terzo tentativo andato a monte e come si erano messe le cose tra me e Angela a a farmi prendere la decisione finale. Sono un appassionato di fotografia ed elettronica, non un professionista ma un poco me la cavo.
Con l’aiuto di un amico che ha un negozio specializzato in antifurti e video sorveglianza, studiai di mettere insieme una rete di microtelecamere per tutta la casa in modo tale da avere tutto sotto l’occhio vigile dell’obbiettivo e di microfoni ultrasensibili.
Di nascosto da mia moglie montai il tutto sotto la consulenza dell’amico. Il risultato fu perfetto Nella stanza da letto con quattro microcamere non c’era angolino che io non vedessi, zumando potevo vedere perfino la trama del tessuto del copriletto, come audio poi si percepiva il volo di una mosca, un favola. Tutti i segnali erano convogliati in un un gruppo di ben cinque registratori DVD che poteva registrare per otto ore continue, a me ne sarebbero bastate molto meno.
Angela seguiva la sua routine, lavoro, casa, mamma. Alle mie richieste di fare l’amore lei rispondeva serafica, “amore so che per te è dura ma cerca di capire mettermi dentro il tuo affare senza la speranza di restare incinta mi pare una cosa inutile, mi manda in paranoia. Per questo periodo vedi di accontentarti da solo.”
Fu a quella risposta che le comunicai la mia intenzione di vedere realizzato il suo desiderio di maternità, e che , quando fosse venuto il momento io mi sarei allontanato da casa lasciando che lei e Paolo potessero avere l’intimità necessaria per portare a termine quanto stabilito, sarebbe stata lei a chiamarmi sul cellulare una volta terminata la cosa. Angela mi baciò ed abbracciò. “Oh, Emilio amore mio, ti ringrazio. Se devo essere sincera anch’io mi sentivo imbarazzata a mostrarmi nuda davanti a Paolo con te presente. Ti ringrazio per la tua delicatezza.”
Pareva tutto a posto ma io ero teso, la gelosia mi divorava e grazie all’impianto installato avrei potuto controllare le cose.
Mia suocera, grande donna, si rese conto che qualcosa tra me e sua figlia non stava andando bene e me ne chiese ragione Invitandomi un giorno a casa sua.
“Allora Emilio, ho notato che tra te e Angela c’è una certa tensione. A dire la verità già quella sera che sono venuta da voi ed avevate quell’amico a cena mi siete apparsi tesi ed ansiosi che vi lasciassi soli, cosa sta succedendo? Sono tua suocera ma anche tua amica.
Con me puoi confidarti lo sai”
Guardai mia suocera con occhi nuovi, come diceva lei mi era amica, ma io la vedevo donna e fica, si era una gran bella donna che mi intrigava ma mai le avrei mancato di rispetto, così le raccontai per filo e per segno tutto il nostro piano, mio e quello di mia moglie per avere un figlio.
Carla mi guardò sorpresa.” Mi stai raccontando, se non ho capito male, che tu e Angela avete concordato con questo Paolo di ingravidare tua moglie. Ma dico, vi siete impazziti?
Ma avete idea in che guai potreste trovarvi? E tu come permetti che tua moglie faccia sesso con un altro uomo, sei un incosciente, hai pensato per un solo momento che potresti perdere Angela?. Pensa se si innamorasse di questo Paolo, io poi lo conosco bene. Pensa che la sera che mi ha accompagnato a casa, voleva portarmi a letto.”
La guardai, poi risposi :” Per rendere felice Angela farei tutto il possibile e l’impossibile, anche portare le corna se necessario.”
“Vi auguro che tutto vada bene e non abbiate a pentirvene. E quando dovrebbe essere la prossima volta?” chiese mie suocera
“Dopo i tre tentativi, l’ultimo è stato la sera che sei venuta a casa nostra, dovremo aspettare l’ovulazione che dovrebbe essere tra pochi giorni. Ho deciso che questa volta lascerò soli Angela e Paolo, penso che la mia assenza eviterà loro di essere imbarazzati per la mia presenza.”
“Bene vorrà dire che ti aspetterò per quella sera.”
Il momento venne in una sera di maggio, mia moglie mi disse di chiamare Paolo per la solita cena.
A differenza delle altre volte, noi tre seduti attorno al tavolo non eravamo tesi, anzi ridavamo e scherzavamo come se si fosse trattato di una cena normale, infine dopo aver bevuto il caffè mi avviai alla porta salutando i due. “Mi raccomando Paolo non devi scopare mia moglie, solo versare il tuo seme nella sua vagina.”
Angela mi accompagnò alla porta e salutandomi con un bacio “Grazie amore, grazie per quello che fai, ti ripagherò non temere, il tuo sacrificio non sarà vano” detto questo chiuse la porta la sciandomi fuori nella sera.
Sceso in garage mi assicurai che l’impianto antintrusione fosse funzionante e feci partire la registrazione. Le telecamere posizionate nella zona pranzo mostravano i due che si guardavano reciprocamente con disagio. Salii in macchina e mi diressi verso la casa di mia suocera.
Percorsi il tragitto di strada che mi separava dall’abitazione di mia suocera in trance. Avevo la testa ovattata neanche vedevo la strada, ma arrivai lo stesso a destinazione.
Suonai, mia suocera venne ad aprire e vedendomi non apparve per nulla sorpresa.
“Accomodati” disse guardandomi con commiserazione.”Allora, avete dato inizio all’operazione figlio nonostante il mio consiglio:Dio non voglia abbiate a pentirvene. Vieni che ti faccio un caffè” Carla mi fece accomodare in salotto e sparì in cucina, quando tornò portava un vassoio con due tazze di caffè fumante, prese posto accanto a me sul divano e mi chiese quando dovessi andare via.
“Non lo so, sinceramente non so dirti quando devo tornare, sarà Angela a chiamarmi, una volta terminato l’accoppiamento.”
“Povero Emilio, ti stai costruendo la bara da solo. Io vorrei tanto poterti aiutare, ma non so come fare.”
Ringraziai mia suocera per il suo interessamento. Chiacchierammo ancora per un po’ , poi faccendoni sobbalzare, lo squillo del cellulare ci interruppe. Guardai l’orologio e vidi che erano trascorse più di due ore . Risposi al telefono e la voce un poco roca di mia moglie mi disse che potevo tornare. Salutai mia suocera e tornai a casa. Nel percorso analizzai se fosse meglio guardare il video prima o dopo il rientro, optai per guardarlo con calma dopo aver sentito mia moglie. Introdussi la chiave nella serratura e con timore aprii la porta, l’ansia che mi portavo dentro si dissolse. Mia moglie mi accolse come fossi stato assente dei mesi: buttandomi le braccia al collo mi baciò “Amore! Grazie” questa volta è andato tutto bene, dovremo provare ancora per tre o quattro giorni e poi aspettare, sono così felice.” Sprizzava gioia da tutti i pori, io un poco meno, il solo pensiero che dovevamo ripetere altre tre o quattro volte la cosa mi sconvolgeva.
Io ero geloso di mia moglie. Mi venne spontaneo chiederle come fosse stata la cosa.
“Come vuoi che sia stato,come avevamo detto, Paolo è stato proprio di parola non ha fatto nulla di più del necessario. Ti prego non ti crucciare. Appena resto incinta finisce tutto. Dai su.”
Lei la faceva facile ma io ci stavo da cani, furono ancora le sue braccia a distrarmi dai brutti pensieri mi guidò in camera da letto e finalmente dopo l’astinenza dei giorni passati si donò a me con più trasporto del solito, me lo prese anche in bocca, me lo succhiò a lungo mentre le dicevo che l’amavo, che ero pazzo per le sue tette e il suo culo. Poi le dissi che stavo per sborrare e lei come al solito tolse la bocca appena in tempo, mise una mano sulla cappella per parare i getti di crema, lasciò anche che la scopassi in fica ma non volle farmi godere dentro di lei “non vorrei diluissi il seme buono con il tuo.” Fu la sua risposta alla mia domanda del perché no! Venni fuori ma lei volle ripagarmi offrendomi il suo bel culo. La scopai un'altra volta fino a goderle nel retto, poi crollai sfinito abbracciato a lei. Per tutta la notte mia moglie mi si strofinò addosso vogliosa come non l'avevo mai vista – se quelli erano i risultati dovevo ringraziare Paolo.
La mattina dopo, memtre seduti a tavola facevamo colazione, domandai ancora a mia moglie come fosse stata la serata con Paolo.”Ho visto che si è fermato più di due ore, tanto c’è voluto”
Angela, continuando a prestare una attenzione perticolare alla sua tazza di caffè, mi rispose: “Emilio, perché vuoi tormentarti. Ti ho detto che è andato tutto come avevamo stabilito, cos’altro vuoi sapere?” ribadì mia moglie
“Chiedevo perché ho visto che ha un affare di tutto rispetto e mi domandavo se ti ha fatto male, anche se doveva mettere solo la punta”
“Ma no, stai tranquillo è stato di una delicatezza unica.”
Salutai mia moglie ed uscii di casa, mi allontanai di poco e aspettai che uscisse anche mia moglie per recarsi al lavoro, rientrai e scesi nel mio sgabuzzino degli hobby. Dopo essermi accomodato sulla poltroncina accesi i video registratori, uno per telecamera, ed osservai attentamente le immagini che scorrevano sullo schermo.
La prima inquadratura mostra la mia figura che si allontana da casa, passai alla seconda telecamera e vidi Paolo e Angela ancora in piedi presso l’ingresso dove l’avevo lasciati. Stavano lì muti a guardarsi negli occhi, impacciati non sapendo che cosa fare, la voce di Paolo ruppe l’impasse,”Allora Angela, cosa proponi ora che siamo soli?”
“Propongo un altro bel caffè, credo che ci voglia proprio.” Disse mia moglie andando in cucina , dopo pochi secondi lui la seguì. L’inquadratura della telecamera posta in cucina mostra Angela intenta a caricare la moka, nell’inquadratura appare Paolo che posizionato dietro di lei l’abbraccia da tergo. Angela pare sorpresa e non accenna nessuna reazione, poi si divincola e affronta Paolo.
'ascoltami bene, non è perché non c’è Emilio tu ti possa permettere di fare il cascamorto con me. Si era detto accettando la cosa, dovevi farlo con il minimo coinvolgimento possibile niente baci, niente abbracci, e cose di quel genere: si fa solo quello e basta' - Angela arrossì appena finito di parlare. Paolo appariva eccitato, probabilmente a causa della situazione. “Non ti preoccupare, rispetterò i patti, farò solo quello che tu vorrai.”
Angela ribadì,“ ti chiedo solo di non complicare le cose, ok? Beviamoci questo caffè e poi vediamo cosa si può fare per rendere meno penosa questa cosa” così dicendo tolse la caffettiera dal fuoco e senza neanche pensare al caffè si avviò verso la camera da letto seguita da Paolo.
Entrati nella stanza i due si fermarono guardandosi, parevano domandarsi chi dovesse iniziare. Fu Angela che spostatasi sul lato opposto del letto prese a sbottonarsi la camicetta, imitata quasi subito da Paolo.
La telecamera mi mandava l’immagine di mia moglie che con movimenti lenti si sfilava la camicetta , si sbottonava il reggiseno e lo deponeva sulla poltroncina posta dalla sua parte, infine fece scorrere la lampo della gonna e lasciò che cadesse a terra scalciandola lontano, rimasta con un minuscolo tanga mostrava in tutto il suo splendore il proprio corpo poi si infilò velocemente sotto il lenzuolo, dove armeggiò per sfilarsi il tanga e buttarlo sulla poltroncina .
“Va tutto bene?” le domandò Paolo mentre continuava a spogliarsi. Rimasto in mutande, prima di togliersele, prese ad accarezzarsi il pene per farlo rizzare bene, infine si abbasso lentamente.
Nonostante il nervosismo, Angela fissava Paolo con attenzione fino alla fine quando liberò il suo cazzo eretto. Non potei fare a meno di notare il lampo di meraviglia che passò negli occhi di Anna. Pur alla sola luce delle abajourt poste sui comodini si vedeva che era grosso. Angela pareva tremare . Paolo, si avvicinò al letto, esibendo il suo cazzo puntato verso l’alto. Lei girò la testa imbarazzata.
“Angela, ti prego non fare così,rilassati sono qui perché lo hai chiesto tu, non voglio certo violentarti, se non vuoi fare nulla mi va bene me ne vado.” Poi dopo alcuni secondi aggiunse:” pensa potrebbe per perfino piacerti quello che faremo.”
Angela tenne a precisare. “Ricorda cosa abbiamo stabilito Paolo, faremo solo quello che è necessario perché io resti incinta e niente altro! Niente fantasie strane, ricorda lo hai promesso.”
“Uffa, certo che non agevoli minimamente il mio compito, mi pare di essere uno stupratore. Almeno dai una bella occhiata al mio cazzo, ti piace’Non trovi che sia bello grosso, non lo trovi più grande di quello che ha Emilio.”
“Smettila! Non essere volgare, non umiliarmi con quel linguaggio scurrile.”
“Dai non l’ho fatto per farti arrabbiare , volevo solo sdrammatizzare.”
“Ho la vaga idea che mi convenga piantare tutto e andare via.”
“No! Angela,mi dispiace l’ho già detto volevo solo rompere la tensione. Se sei d’accordo mi potresti fare un po’ di posto. Non farò più battute stupide”

Angela ,sollevò il lenzuolo invitando Paolo a coricarsi al suo fianco. Poi, lo sguardo fisso sul grosso pene “ Ascolta Paolo, il tuo è veramente grosso, capisco anche che per ingravidarmi non è sufficiente appoggiarlo all’ingresso ed iniettare il seme dentro. Ho letto anch’io che il pene deve penetrare profondamente in vagina e ricordandomi delle tue doti, e visto le passate sperienzeho pensato di mettere una crema lubrificante, ovviamente ad Emilio non diremo nulla , non vorrei avesse a soffrire per una cosa da nulla. Ma non dovrebbe stare più su?....non dovrebbe essere più duro?” chiese poi in un sussurro.
“Angela, ho bisogno della tua collaborazione, vedi di aiutarmi e tutto andrà nel migliore dei modi” Paolo, prese la mano di mia moglie e la portò sul sul suo salsicciotto di carne .”Vai avanti te ora, lentamente” le suggerì iniziando a muovere la sua mano lungo l’asta.
Angela, quasi la propria mano avesse una sua autonomia , prese a menare quel pene, già grosso fino a farlo svettare completamente dritto. Aveva uno sguardo di meraviglia mentre osservava rapita le dimensioni di quel cazzo. Erano notevolmente più grandi del mio, sia in diametro che in lunghezza.
“Ohhh, stai andando bene, continua così, sei bravissima” gemette Paolo tirando via il lenzuolo che ancora copriva il corpo di Angela.
“Cosa stai facendo!?” esclamò lei cercando di trattenere il lenzuolo sul suo corpo.
“Voglio solo vedere il tuo corpo, devo dire che è stupendo, perché nasconderlo? Rilassati, non aver timore.”
Lei lo lasciò fare ed il lenzuolo finì ammucchiato ai piedi del letto, solo un riflesso di pudore le fece stringere le gambe e portare la mano libera a coprire il triangolo di peli bioindi
Paolo si beava di poter ammirare quel corpo liberamente “ Sei stupenda, sono stato sempre attratto dal tuo corpo e dal tuo seno.”Sussurrò coprendo con la mano le belle tette di mia moglie giocando con i suoi capezzoli che prontamente si ersero .
Con un gemito Angela si trovò ad implorare:” Paolo ti prego, non esagerare, ricorda i patti:”
Lui ignorò completamente quella preghiera,intensificando il massaggio al seno e torturando il capezzolo facendolo rotolare tra le dita.
Seduto guardavo scorrere con tormento il nastro che mi moistrava mia moglie intrigata da quanto stava accadendo, il suo respiro si era fatto più corto e la sua mano non aveva abbandonato il pene ma continuava amenarlo con passione.
Paolo, approfittò della situazione ela sua mano scese giù fino al pube fermandosi sul morbido pelo biondo che ricopriva la vulva.
Angela, intuendo le intenzioni di Paolo, che voleva masturbarla per lubrificarla, gli disse:” non farlo….ti prego non farlo, non è necessario. Ti ho detto che ho della crema possiamo usare quella.”
“Lascia perdere è meglio usare le cose naturali, senti come sei già bagnata, poi non vorrei che la crema disturbasse gli spermatozoi, Angela lasciati andare vedrai che sarà meglio. “ Paolo infilò un dito nella fessura di lei che gemette un “noooooo”mentre lui muoveva il dito medio avanti e indietro nella vagina e con il pollice le titillava il clitoride.
'Oh...Oh...' - gemette Angela, accelerando il ritmo della sua mano sul cazzo. Paolo si avvicinò a lei sussurrandole : 'Apri le gambe Angela, voglio che tu sborri come una cavalla, voglio che la tua fica si allaghi per il mio cazzo.”
“No...non posso!' - mormorò – “Significherebbe tradire mio marito!'. Paolo continuò a massaggiare la sua passera con più impegno ripetendo l’ordine.
“'Ho detto apri le gambe...adesso!'
Angela sgranò gli occhi, sorpresa, meravigliata e scioccata. Nonostante tutto obbedì al suo ordine aprendo lentamente le sue gambe. Paolo sorrise cattivo, sapeva che la donna avrebbe ceduto alle sue voglie, continuando a massaggiare il suo clitoride e muovendo il medio in circolo dentro la vagina.
Angela, aveva iniziato a respirare affannosamente mentre il suo bacino cominciava ad accompagnare i movimenti della mano di lui, mentre la sua mano stretta attorno al cazzo rispondeva con lo stesso ritmo. Poi, improvvisamente, senza nessun avvertimento, mia moglie strinse la mano fortemente attorno al pene masturbandolo disordinatamente e si lasciò andare in un urlo: 'Oddio mio...aiutami...sto veenneendooo! , Godo maledizione a te, mi stai facendo godere, io non volevo.”
Paolo,continuò a massaggiarla estasiato alla vista della suo volto in estasi.
“Angela...Angela...tutto bene?” sussurrò
“Si....si, non posso credere che sia accaduto” rispose lei “ti prego, non raccontare nulla ad Emilio, mi sento così imbarazzata...non so cosa mi sia preso!'
“Lo sai benissimo cosa ti è preso” disse Paolo “stavi pensando al cazzo che hai in mano, stavi pensando che sensazione ti darà quando lo avrai dentro la tua calda e bagnatissima passera!”
“Paolo!” esclamò indignata. Anch’io, seguendo tutto sullo schermo ero indignato Mai mi ero permesso fin'ora di parlare con lei in quel modo, ma lui continuò
“Non dire sciocchezze, Angela...eri un lago quando ti ho toccata la patatina...ammettilo...desideri il mio cazzone, hai voglia di essere scopata!'
“Smettila, Paolo...non parlare in questo modo'” Angela iniziò a balbettare “Sai...sai bene perché lo stiamo facendo...è perché desidero avere un bambino!”
“Oh, si che lo so, ma nulla ci vieta di rendere la cosa un po’ più piacevole, e non è certo il caso di dirlo ad Emilio,no? Ora fai la brava e vedrai che ti piacerà” Paolo, si mosse, la baciò sul collo appena sotto l’orecchio facendola rabbrividire di piacere. Le accarezzò la schiena e le natiche, poi l’afferrò per la schiena attirandola a se baciandola con passione.Dal collo scese alla clavicola poi intorno ai capezzoli turgidi, ed ancora più giù fino all’ombellico e tra le cosce.
Angela gemette vinta rilassando i muscoli contratti delle gambe permettendo così alla lingua di lui di sfiorare la pelle morbida avvicinandosi alle zone calde di lei.
Il volto di mia moglie tradiva un conflitto interiore, si capiva che avrebbe voluto resistere,ma anche che avrebbe voluto cedere, e vinse quest’ultima decisione. Dopo aver trattento il fiato la sentii rantolare.” Paolo, maledetto! Non vorrei ma ti prego , baciami lì, oh, si proprio lì”
Quando la bocca di lui si impadronì del clitoride, Angela innarcò la schiena e gli afferro la nuca con le mani premendola contro la vulva affinchè spingesse la sua lingua ancora più dentro.
“Così….così…oddiodiodio!Sì,sì,sìììì!” ansimò lei allargando le gambe a compasso offrendosi completamente a lui.
“ Piccola mia ora sei pronta per godere veramente,” farfugliò Paolo sistemandosi tra le cosce di mia moglie e guidando con la mano il grosso pene tra le labbra vulvari facendovi scorrere nel mezzo la grossa cappella.
Angela non faceva neanche più finta di resistere, sollevando i fianchi verso il suo aggressore gemeva ininterrottamente”Ohh,si…si.. così che mi piace.”
“ Ora scoprirai cosa vuol dire essere penetrat da un vero cazzo2 disse Paolo facendo penetrare il grosso glande tra le labbra della vagina che si schiusero prima facilmente, ma quando la parte più grossa del glande forzò l’enytrata, Angela si contrasse “Bastardo! Mi avevi promesso, mi avevi chiesto di fidarmi di te. Fermati , questo fa male sento che mi sta slargando tutta.”
Paolo parve non averla sentita spinse ancor più con forza affinchè il glande varcasse la soglia completamente. “Stai buona, collabora, vedrai che appena passa la cappella entra liscio.” Ribadì tirando un poco indietro la poderosa cappella per affondarla nuovamente più deciso deciso.
“Aahhgghh. ….bastardo……fermati che mi sventri.” Gridò Angela
“Forza Angela...allargati bene,agevola l’ingresso!' - disse Paolo. Cominciando a scoparla con lunghi affondi. “ Forza,dimmi che lo vuoi...sento la tua sbroda gocciolare sul letto...la tua passera è un lago...bella piena con il mio cazzone!'
Angela, le labbra stirate in una smorfia di dolore mosse a le mosse a vuoto , poi rantolò “ Dio mio! Ti prego fermati non spingerlo così dentro, me lo sento arrivare nello stomaco. Lo hai veramente troppo grosso per la mia farfallina dammi il tempo di farla adeguare alle tue dimensioni . Paolo, non le rispose neanche, anzi pareva trarre maggior piacere dalla sofferenza di lei. Incredibilmente aumentò il ritmo della penetrazione.
Vidi Angela che, dopo le smorfie di dolore e sebbene fosse furiosa, cominciò a muovere le sue gambe con quella sensazione a me familiare di quando stava godendo veramente.
Il cazzo di lui ora si muoveva bene dentro la vagina. Paolo, voglioso, si chinò a succhiarle i capezzoli. ” Ti piace, non è vero? Sei la mia troietta, senti come lo prendi bene,”
Era vero , attraverso lo schermo avevo notato che Angela, pur con un poco di sofferenza riceveva le spinte di lui con più piacere
Paolo, resosi conto della situazione, non perse tempo e spinse il suo cazzo dentro la sua caverna calda e bagnata con più vigore.
Angela cominciò a rispondere spingendo allo stesso ritmo di Paolo che nel frattempo con le mani aveva raggiunto i suoi seni e li stava massaggiando
“Ti piace, Angela?' le chiese 'E' quello che desideravi?'
Ero allibito quello stronzo di Paolo stava trattando come una puttana qualsiasi mia moglie e lei lo accettava...no...di più...lei lo desiderava! Lo capii quando la sentii dire:“Continua a parlarmi. Dimmelo cosa desidero...fammi sentire sporca, insultami! Per quello che sto facendo ad Emilio.”
“Vuoi il cazzo...vuoi essere sbattuta! Vuoi venire con il mio cazzo dentro, non è vero?” urlò Paolo
“Siiii...Siiii!' Sbattimi Paolo...voglio il tuo grosso cazzo...dentro...dentro la mia passera...così...si...si...sbattimelo dentro...scopami!, spaccami, sfondami, fammi arrivare il glande in bocca.” Ringhiò Angela che pareva aver perso ogni inibizione, la sua testa dondolava al ritmo di quella stupenda scopata, gemeva e urlava
ad ogni colpo che Paolo assestava dentro di lei. Si vedeva che voleva essere spaccata in due. La vidi allacciare le sue bellissime gambe attorno ai lombi dell’uomo e spingere violentemente la sua fica contro quel grosso cazzo e venire ancora ed ancora. Paolo non riuscì a trattenersi un attimo in più, le passo le mani sotto le natiche e se la tirò sotto spingendo il grosso pene più profondamente possibile nel suo corpo iniziando a schizzare e a pompare dentro di lei la sua sborra. Caddero sul letto esausti. Dopo, Angela si girò tirando su il lenzuolo pareva non rendersi conto di come si era comportata. Stava ancora tremando. Non era mai successo di vederla comportarsi in quel modo! Come una troia
Ma la cosa peggiore la stavo facendo io, che dal momento in cui Paolo aveva iniziato a pomiciare con mia moglie,avevo tirato fuori il cazzo iniziando a massaggiarmelo e arrivando all'orgasmo in un tempo record. Dopo pochi attimi ero di nuovo eccitato e duro. Poi mi lasciai cadere sulla poltrona giusto nell'istante in cui Angela si stava riprendendo dal secondo orgasmo.
Paolo le si era fatto contro ed approfittando che lei stava coricata su di un fiancle posò dolcemente una mano sulla spalla spingendo il cazzo ormai moscio contro il suo sedere. “Te lo avevo detto che ti sarebbe piaciuto' - disse con una smorfia di soddisfazione”
“Ti prego...non dirlo a Emilio...gli spezzerebbe il cuore' disse in un singhiozzo Angela
“Non preoccuparti...sarà il nostro segreto. Sei una furia, Angela, non ricordo di aver fatto mai una scopata del genere con un orgasmo così intenso.”
“Non parlare, non dirmi nulla, Paolo, stringimi, stringimi forte, per favore!' - sussurrò Angela.
“Facciamolo ancora ti prego, Angela . Questa volta non per il doverti ingravidare ma solo per il nostro piacere, se poi ci resti ancora meglio. Tra noi credo sia scattato qualcosa in più di una certa intesa, no?'
Anch’io mi ero reso conto che non era più una questione di restare pregna o meno di Paolo, così non mi stupii quando vidi lui sfregarsi contro le natiche di mia moglie dando nuovo vigore al pene
Lei andò con una mano al cazzo di lui, lo prese per tastare quanto fosse duro. Paolo la fece girare verso di se cominciando a spingere la sua testa in direzione del cazzo. Angela non si oppose, si lasciò trasportare dall'istinto e aprì la sua bocca pronta a succhiare voracemente quel palo di carne. Era completamente persa a succhiare e lappare il cazzo di lui che trovai naturale si girasse lentamente per assumere la posizione del 69 in modo da poter gustare la lingua di Paolo affondare nella sua gnocca bagnata.
Guardavo incredulo quelle immagini . La mia dolce, cara moglie stava succhiando il cazzo di Paolo come una professionista. Altro che le timide rimostranze dell’inizio, caro di qua caro di la, mi sembrerebbe di tradirti, ecc.ecc. Non mi risulta si possa restare incinta con un 69 o un pompino, boh. La voglia di menarmi l’uccello mi era passata mentre i miei occhi si perdevano sulla fica della mia Angela voracemente lappata dalla lingua di Paolo. I suoi seni ondeggiavano al ritmo del pompino che stava facendo con sapiente maestria. Angela, stava ansimando sempre di più. La vidi muoversi lentamente fino a portare la vulva all’altezza del pene di lui . Appena la cappella fu alla portata della sua fessura si sedette lentamente fino a sentire le palle a contatto con le sue chiappe.
“Siiiiiiii, si,si. Così tutto dentro” ragliò cominciando a cavalcare come una amozzone sul poderoso cazzo. Il dondolio del suo corpo era dato dal ritmo con cui faceva penetrare il pene in lei. Era un tormento vedere mia moglie scopare come una troia, anche se l’eccitazione del primo momento era scomparsa rimasi fino alla fine della registrazione. Ebbi modo di vedere il volto di Angela scomporsi in una smorfia di doloroso piacere sentire il suo rantolo di animale ferito”Ohhhh, Paolo, Paolo ti sento nell’anima , sento la tua essenza che mi allaga, muoiooooo.”
La vidi crollare sul corpo di lui esponendo la magnifica vulva contornata di peli biondi dove nel mezzo troneggiava il cazzone di Paolo che, molto lentamente, come fosse un pigro lumacone si sfilava dalla vagina per ricadere sel ventre di lui, mentre dalla vulva lasciata libera colava un rivolo di sperma.
Non volli restare più di tanto, guardai l’ora erano trascorse giusto due ore. Due ore di sesso sfrenato tra mia moglie e Paolo, due ore che di normale tranquillo o altro come mi aveva detto Angela, non c’era proprio nulla. Erano le due ore che io avevo trascorso con mia suocera.
La prima cosa che mi venne in mente fu quella di mandare al diavolo tutto, poi , ripensando a quanto mia moglie volesse un figlio suo, non ne feci nulla. Restavano solo un paio di domande , dopo quanto avevo visto sul video abbinato al mio comportamento di guardone segaiolo: dovevo dedurre di essere diventato un vizioso che amava vedere la moglie godere tra le braccia di altri uomini, od era solo un momento di trasgressione passeggera?, quanto potevo fidarmi di mia moglie? In seguito, Angela si sarebbe fatta sbattere da Paolo solo per restare incinta o lo avrebbe fatto per godersi il suo bel cazzone? Ero becco o solo scemo?
Tutte queste domande me le posi per l’intero giorno, solo alle, 20 quando mia moglie mi chiese se potesse telefonare a Paolo, visto che avevo terminato di cenare, realizzai di non essermi dato una risposta.
“Fai pure, cara prendo il caffè e tolgo il disturbo.” Dissi risentito, mia moglie mi guardò sorpresa.
“Cosa è questo tono? Scusa non avevamo stabilito che paolo sarebbe venuto a casa nostra per tutta la settimana del mio periodo fecondo per tentare di mettermi incinta? Ci hai forse ripensato? Vuoi annullare tutto? “ disse contrita.
“No amore, chiama pure Paolo e vediamo di concludere al più presto questa storia” Ribattei tristemente. Salutai mia moglie con un bacio sulla guancia ed uscii di casa. Scesi in garage e riavviai tutta l’attrezzatura per registrare , ancora una occhiata attorno ed uscii chiudendomi la porta alle spalle
Mestamente mi avviai verso l’abitazione di mia suocera.
Carla, dopo avermi aperto la porta d’ingresso mi fece accomodare, poi guardandomi negli occhi chiese se andasse tutto bene.
“No! Non va per niente bene.” Risposi contrariato.
Vieni , sediamoci sul divano e raccontami cosa c’è che non va” disse Carla prendendomi per mano e guidandomi verso il grande divano del salotto. Dopo aver preso posto le raccontai tutto. Del sistema di telecamere montato in tutta la casa, di quanto avevo assistito, di come, vergognandomi, mi ero masturbato vedendo mia moglie tra le braccia di un altro. Di come vedendo le stesse scene mi fossi ingelosito.
Mia suocera fu grande, davanti ad un caffè trovò le parole giuste per sollevarmi il morale. Con lei quella sera trascorsi ben due ore e mezza prima che il mio cellulare squillasse.
Me ne resi conto solo quando salutai Carla. Guardando l’orologio mi trovai a dire:” Questa sera devono averne fatta una di più, tua figlia vuole proprio essere sicura di restarci”.
Il suo commento fu,:” Non voglio infierire ma io ti avevo avvertito che ti stavi scavando la fossa da solo. Ora non dire e non fare nulla , lascia che le cose vadano avanti così fino a quando Angela non resta incinta, dopo vi chiarirete.”
Rientrato a casa non ebbi la stessa accoglienza della volta precedente Angela appariva stanca, si vedeva che aveva appena fatto la doccia. “Allora cosa mi dici della serata, ho notato che questa volta sono trascorse ben due ore e mezzo prima che tu mi chiamassi; non è che mi nascondi qualcosa.” Chiesi quasi come proforma , tanto avrei visto le cassette registrate.
“ Come? Scusa cosa intendi dire?” domandò a sua volta, senza però guardarmi negli occhi.
“Intendo dire che gradirei sapere come sono andate le cose. Più di due ore per mettere un poco di sperma nella vagina mi paiono un poco tante, non è che magari vi siete fatti prendere la mano dai giuochini?” Dissi chiaro in modo che non ci fossero dubbi, pensavo mi prendessero in giro e volevo lo capisse.
“Uffa sei un tormento, ti ho già detto la volta scorsa che tutto si svolge secondo gli accordi, è che ci vuole il suo tempo, non è mica che appena arriva Paolo ci sbattiamo sul letto e dai che ci do. Scusami lo sapevi sin dall’inizio che sarebbe stata una cosa lunga e per te dolorosa. Lo capisco sai non credere, immagino il tuo pensiero nel sapermi sola con Paolo, ma ti garantisco che il più del tempo lo trascorriamo chiacchierando per metterci a proprio agio, e solo dopo pensiamo al nostro impegno.” Mi si fece vicina prendendomi la mano ed accompagnandomi in camera. Ci coricammo ci facemmo un poco di coccole ma , quando le chiesi di andare oltre mi disse che quella sera non si sentiva portata a fare l’amore . “Questa storia mi stressa. Dover creare l’atmosfera perché Paolo abbia l’erezione, discutere con te che mi diventi geloso senza alcun motivo, in più arrivi fresco ,fresco che vuoi fare l’amore, via : abbi pazienza ma non proprio non ce la faccio” detto questo si era voltata dall’altra parte, aveva spento la luce e si era messa dormire.
Angela, per la prima volta da quando ci eravamo sposati mi aveva elegantemente rifiutato mandandomi al diavolo.
Il giorno dopo ero impaziente di scendere in garage per vedere come stavano veramente le cose. Sistematomi nella poltrona accesi gli apparecchi e mi preparai a vedere la solita serata di sesso tra mia moglie e Paolo.
Lo vidi varcare la soglia di casa mia e immediatamente abbracciare e baciare Angela, senza perdere tempo i due andarono nella stanza da letto e si strapparono i vestiti di dosso buttandosi poi sul letto. Nuovamente si abbracciarono, si baciarono, si cercavano l’un l’altra toccandosi, leccandosi. Paolo sollevò un momento la testa lasciando libera la fica di mia moglie,” 'Hey ...sapevo che sarebbe stata una serata di fuoco ma tu sei un vulcano, lo sa tuo marito quanto sei brava?” disse Paolo
Angela,senza lasciare il grosso biberon di lui si mosse appena “'Oh amore...mi dispiace tanto per lui, so che ...non avremmo dovuto farlo'” disse Angela a sua volta cercando di dare un tono alle sue parole sincronizzandole ai suoi movimenti. “Non riesco a farci nulla...continui a farmi godere...oh...oh...oh!' - Angela spinse la vulva giù per l'ultima volta, premendola contro la bocca di lui inarcando la schiena e facendosi travolgere dall'orgasmo.
Non ricordavo di aver visto niente di più erotico in tutta la sua vita. La mia mente cercò di fissare per sempre quell'istante. Gli occhi di Angela chiusi, la testa china, i capezzoli durissimi per l'eccitazione, le labbra che stavano stringendo il cazzo di Paolo...era una scena che non avrei dimenticato mai più. Paolo fece distendere Angela gentilmente. Gli occhi di lei erano mezzi aperti, era distesa sul letto a braccia aperte, lui ammirò estasiato tra i peli in mezzo le cosce l’umida fessura spalancata che lasciava colare fuori i propri umori Si posizionò tra quelle cosce spalancate ed entrò dentro di lei con un sol colpo.

Il gemito di dolore che uscì dalla bocca di mia moglie fu accompagnato dal movimento delle gambe che si alzarono per cingere il corpo dell’amante pronunciando le parole che io avevo temuto “Scopami! Scopami, amore mettimi incinta!”
Il disco continuava a girare facendomi vedere i due scatenati in una chiavata infernale, infine esausti si accasciarono per riprendere fiato. Vidi Paolo alzarsi recarsi in bagno , poi in sala avvicinarsi alla vetrinetta dei liquori e servirsi portando anche un bicchiere a mia moglie che, contrariamente al solito bevve il liquore. Paolo si accese una sigaretta e coricatosi accanto amia moglie fumava e con aria distratta prese a strapazzale il seno. Non passò molto che lei prese a rispondere quelle sollecitazioni, fino a quando Paolo non si tuffò nuovamente tra le sue gambe a lapparle la fica. Angela passava da un orgasmo ad un altro, poi ormai priva di energie, fu impalata nuovamente da Paolo che le martellò la fica fino a farla piangere e a farla implorare che lui la riempisse del suo liqido.”Amore, amore ti prego vieni , non resisto più , mi stai uccidendo di piacere, sborrami dentro , dai fanne tantaaaaa. UHGT .cOsiiiii,sì, così che la sento riempirmi l’utero.” Ora sapevo perché il cellulare aveva squillato dopo due ore e mezza, nello stesso tempo mi resi conto che mi ero manato l’uccello per lo stesso tempo, che cazzo di stronzo ero? Mi scopavano la moglie ed io non sapevo fare altro che spararmi delle seghe.
Le serate si ripeterono per una settimana, quella che doveva essere l’ultima sera del primo tentativo, pensai mia moglie si fosse dimenticata di chiamarmi perché di ore ne passarono ben quattro. Mia suocera mi trattenne per ben due volte dal tornare a casa “Emilio, non fare cose avventate, ormai hai lasciato che le cose andassero così. Ora è troppo tardi potresti compromettere il tuo rapporto con Angela e non mi pare il caso. Torna a dirmi come è andata.” Disse mia suocera salutandomi.
Tornato a casa trovai un’Angela strana appariva quasi timida, timorosa di qualcosa. La sua espressione era di una persona che aveva qualcosa da nascondere, fu proprio la sua espressione a farmi porre la solita domanda , anche se sapevo avrei avuto una risposta di comodo. “Cosa mi racconti questa volta, Angela? Quattro ore, dico sei rimasta con lui per quattro ore. Non mi racconterai che siete stati a parlare,vero? Quante chiavate ti sei fatta? Due, tre,quante?” Angela appariva spaurita dal mio tono.
“No, si, insomma ci siamo forse un poco attardati ma non è che abbiamo fatto tutto quello che pensi e che hai detto.” Disse mia moglie avviandosi in cucina. Mi colpì la sua camminata, pareva zoppicasse, pareva avere un problema hai piedi, camminava quasi sulle punte torcendosi leggermente, come se ad ogni passo provasse dolore. “Cosa hai?” domandai a mia moglie. “Nulla, solo un poco di bruciore, sai a sfregare tutto il tempo lungo la fessura si irrita un poco.” Troia , pensai altro che sfregare, ti brucia perché lo becchi tutto dentro. In cucina mi misi a sedere, ormai non andavamo più sul divano, e le dissi di farmi compagnia per una bibita. “No, sono stanca vado subito a letto.” Ribatte avviandosi verso la stanza da letto.
Anche quella notte mi tocco dormire tranquillo, per me niente sesso.
La mattina seguente scesi nuovamente nel mio studio, se così si può chiamare, e presi visone di quanto accaduto la sera prima.
Il film era il solito già visto più volte. L’arrivo di lui, i due amanti, perché tali erano ormai, che si abbracciavano, si strappavano i vestiti di dosso e si rotolavano sul letto dando sfogo alla loro libidine. Quella sera ebbi la visione di un nuovo numero.
Dopo due scopate al fulmicotone i due giacevano sudati ed ansanti sopra le lenzuola. Impiegarono parecchio prima di riprendersi ed iniziare nuovamente a giocherellare con i propri sessi, infine Paolo si intrufolò nuovamente tra le cosce di Angela riprendendo a lapparle la fica facendola gemere di piacere. Lei si aspettava che lui le si metesse tra le cosce, ma così non fu, questa volta, Paolo la posizionò a pancia sotto e si avventò sul tenero buchetto del culo.
“Cosa mi stai facendo porcellone,” gemette mia moglie per riprendere subito dopo.”Oh,si,si così leccami bene il culetto,mi fai impazzire.” La lingua di lui scorreva tra le natiche di lei penetrando nel forellino. Angela sollevò il culo per meglio offrirlo a quella penetrazione. Paolo sollevò il capo e si posizionò dietro le natiche di Angela, fu chiaro a me la sua intenzione di incularsi mia moglie, lei ancora non lo aveva capito. Lo capì quando sentì la punta del glande di lui premere contro l’ano, ci fu un suo gemito allarmato.” Cosa vuoi fare’ Cosa stai facendo” chiese. La risposta fu una spinta che portò il glande a slargare lo sfintere in maniera ecessiva per aprirsi la strada, poi ancora una spinta e il glande penetrò nel culo di mia moglie.
“Aaaaggghh! Dio mio che male!! Levati, sfilati via! Così mi spacchi tutta . Ohi che male. Oddiodiodiodio, ti prego Paolo fermati , levati.” Ma paolo, una volta varcata la soglia del culo di lei non volle ascoltarla e continuò a spingere fino a quando i testicoli non furono a contatto delle natiche di lei.”ohi!ohiohi. Dio mio che dolore. Fermati , mi sento scoppiare, mi brucia tutto dentro. Mi fa troppo male non lo resisto.”
Per tutta risposta lui prese a muovere avanti e indietro il suo cazzone incurante dei lamenti di lei. Io ne godevo, bravo ! rompile il culo a quella troia. Spaccala in due quella zoccola. E diceva che lo faceva solo per uno scopo.” Infine tra gemiti di lei, pianti , urli di dolore Paolo le fece un clistere di sborra che appena lui sfilò il cazzo il culo di lei la sparò fuori . Ora sapevo a . cosa era dovuta la stanchezza e la strana camminata di Angela, altro che sofferenza da calli, o altro, era sofferenza causata dalle dimensioni del cazzo di Paolo. Ma ancora peggio fu ritrovarmi con il cazzo in mano a menarmelo incitando Paolo a spaccare il culo di mia moglie.” Si trombala spaccale il culo a quella troia, scardinale lo sfintere che si caghi addosso sta stronza . Troia! Sei solo una vacca.” Mi trovai a gemere mentre un fiotto di sperma schizzava dal glande volando in aria, decisamente ero un guardone.
La sera stessa , dopo cena ,mi alzai dicendo a mia moglie che dovevo vedere degli amici, lei non mi parve minimamente contrariata. Come le sere precedenti andai da mia suocera che mi accolse sorpresa. “Come mai sei qui, cosa è successo?”
“Avevo bisogno di sfogarmi Ho pensato che solo tu potessi capirmi, visto che sai come vanno le cose per avere questo figlio.”
“Ahi,ahi Emilio. Mi pare ci sia qualche problema con Angela. Racconta che ti ascolto”
“ Cara Carla , non c’à molto da dire se non che ora sono un perfetto cornuto:”
“come sarebbe? Come puoi dire una cosa del genere. Tu sai, come del resto so io , quanto sia costata a Angela questa situazione. Con quanti dubbi abbia preso questa decisione, come puoi affermare di essere un cornuto?”
“Se mi garantisci di non farne parola con nessuno , tanto meno a tua figlia visto che interessa lei e la nostra vita privata , ti racconto tutto.” Ottenuta la garanzia che mai lei avrebbe riferito alla figlia quanto avrei raccontato, le svelai la sistemazione delle telecamere e tutto il resto ad avvalorare il mio racconto le mostrai una delle cassette registrate. Carla volle inserirla nel videoregistratore poi prese posto sul divano e dopo avermi fatto accomodare al suo fianco fece scorrere le immagini sul video. A mano a mano che scorrevano sentivo le esclamazioni di mia suocera. “Mamma mia che attrezzo ha Paolo, quasi mi pento di non averlo fatto salire lq volta che mi ha accompagnata a casa” ed ancora “ Ooooh, ma che porca è mia figlia . Ma guarda te che pompino gli sta facendo. OOH la madonna anche il culo si è fatta rompere, o glielo avevi già fatto prima di lui?” poi, giratasi verso di me, aggiunse:” certo che sei messo male, devo condividere con te che queste sono corna, perché non mi risulta che si resti incinta da quella parte. Però se devo essere sincera un lato positivo c’è perché anche se si tratta di mia figlia io mi sto eccitando a guardare quei due porcaccioni.”
“Sinceramente anch’io all’inizio mi sono eccitato e mi sono pure masturbato, mi vergogno ad ammetterlo, ma è cosi.”
“Tu sei un uomo è diverso, io sono sua madre ma vederla prendere un cazzo di quella portata mi ha sconvolta. Se ti dicessi che mi sto bagnando, non è scandaloso?”
“No Carla non ci trovo nulla di scandaloso. Sei una donna ancora giovane con un normale
appetito sessuale, molti uomini vorrebbero fare l’amore con te.”
“Anche tu, Emilio? Anche tu vorresti fare l’amore con me?”
Guardai mia suocera e, per la prima volta la vidi come era, ovvero una bella donna ancora giovane e piena di voglia. Mi avvicinai a lei, le presi il volto tra le mani , avvicinai il mio al suo e mormorai “Si Carla, solo un pazzo non lo vorrebbe” detto questo posai le mie labbra sulle sue che si schiusero in un bacio lungo e sensuale. Sentivo mia suocera rispondere con passione e cedere lentamente al desiderio.
“Fermati! Emilo!, fermati non possiamo , tu sei il marito di mia figlia, ti prego fermati!”
“Sarò anche il marito di tua figlia ma lei non ha certo pensato a me lasciandosi andare con Paolo” dissi spingendola delicatamente a coricarsi sul divano. Ripresi a baciarla con maggiore passione ed ardore. Lei poteva dire quello che voleva ma i baci che mi stava dando erano inconfondibilmente di pura passione, di desiderio tenuto a freno per troppo tempo.
La mia bocca scese al suo collo posai baci golosi su quella pelle su fino al lobo dell’orecchio che mordicchiai goloso. Carla, ad ogni mio bacio cedeva offrendosi senza riserve.
Continuai a succhiare il suo collo come un vampiro eccitandomi ai suoi gemiti. Lasciò che le aprissi la camicetta e che liberassi i suoi seni dal reggiseno. Che piacevole spettacolo la visione dei suoi seni pieni, mammelle sode leggermente appesantite ma quanta sensualità, ne solleticai i capezzoli che già si ergevano come eccitai, lei mi fermò, “ no Emilio, intendo non qua , visto dove siamo arrivati tanto vale stare comodi nella stanza da letto.”
Aveva ragione, la presi in braccio e la portai nella sua stanza da letto, quando la deposi sul grande letto matrimoniale la sentii gemere:” Emilio, sappi che sei il primo uomo dopo il mio povero marito ad entrare in questo letto. Ti prego sii delicato.”
Lasciò che la spogliassi completamente mi sorpresi ad ammirare il suo corpo abbronzato dove risaltava il segno del bianco lasciato dal bichini, rendendola ancora più eccitante.
La baciai ancora con passione, riempii il suo collo di teneri baci e caldi succhiotti che la mandarono in orbita, fui nuovamente sui suoi seni e li coccolai,li baciai ,li strapazzai tra i suoi gridolini di sorpresa e di piacere. Scesi gradualmente fino all’inguine che lappai con cerchi concentrici fino al contatto della vulva fradicia di umori. Carla si contorceva gemendo in continuazione “Ooooh, che mi fai? Si, continua cosi che è fantastico. Oddiodiodio! Mi sto sciogliendo. Emiliooooo, vengooooo!” Un caldo getto di umore mi lavò il volto, pareva eiaculasse. Mi impadronii del clitoride titillandolo con la lingua ed aspirandolo fino a prenderlo tra i denti tormentalo delicatamente, la lappai ed aspirai fino a quando Carla inarcandosi non mi spinse la vulva contro il naso gemendo”Basta!basta, basta ti prego , non ce la faccio più, vieni! Prendimi, fammi tua anche se sei mio genero entra in me”
Obbedii, mai ordine fu più piacevole. Se la passione di mia suocera mi aveva colpito, ancor di più rimasi colpito e sorpreso quando, penetrando quella sua dolce vagina la trovai stretta ed accogliente come una vergine “Cosi, entra lentamente, fammelo gustare bene . Sono anni che assaggio un bel salsicciotto di carne viva. Come lo sento bene. Ecco ora ti sento contro l’utero, mi raccomando stai attento, levati per tempo” ansimò quando arrivai a toccare il fondo della vagina. Presi a muovermi con dolcezza baciandola e sussurrandole paroline d’amore. In quel momento sentivo proprio d’amarla, rispondeva ad ogni mio movimento, venendomi incontro ad ogni spinta. Quando raggiunse l’ennesimo orgasmo non arrivò a trattenersi, spinse in alto i fianchi facendomi penetrare in maniera incredibile nelle profondità della sua vagina e, sentendo il mio pene gonfiarsi prossimo a sparare lo sperma dentro il suo utero rantolò:” Vieni! Vieni Emilio dammi tutto il tuo amore, riempimi l’utero, non mi importa se mi metti incinta, voglio sentire il tuo piacere allagarmi le ovaie. Solo dopo esserci calmati ed aver recuperato il fiato si rese conto della gaffe. “Scusami Emilio. Mi sono dimenticata che purtroppo hai il seme stanco, altrimenti non saresti qui. Infondo meglio così, non abbiamo problema di preservativo o di retromarce improvvise.” Stiracchiandosi si posizionò all’altezza del pene e prese a giocherellare con il glande “Lascia che lo coccoli un poco questo birichino” sussurrò aspirandolo in bocca e continuare con la lingua, favoloso. Ci mise così tanto impegno la dovetti fermarla per non venirle in bocca. Scopammo come disperati, ogni volta l’orgasmo ci prese sconvolgendoci. Per ben tre volte colmai di sperma il suo fertile utero ma entrambi sapevamo che i miei stanchi e pigri spermatozoi non avrebbero creato problemi.
Solo quando mia suocera mi accompagnò alla porta d’ingresso parve rendersi conto di quanto avevamo fatto. “Oddio, Emilio, cosa abbiamo fatto? Angela non dovrà mai venire a sapere di questa nostra pazzia. La cosa deve finire qua, non ci saranno altre debolezze da parte mia, buona notte.”
Tornato a casa mia moglie non mi chiese dove fossi stato o ch i avessi visto, anche a letto non fece il minimo cenno di approccio, pareva paga e sessualmente soddisfatta.
Per tutto il restante periodo del mese non vidi mia suocera, volevo rispettare il suo volere, pareva che anche mia moglie volesse rispettare l’astinenza nei miei confronti, visto che la notte lei non mi cercava e se mi avvicinavo lei si negava adducendo le scuse più impensabili, solo sporadicamente mi permetteva di strusciare il glande tra le sue cosce.
Solo il caso permise che scoprissi la causa di tutti quei malesseri. Al sabato mattina, normalmente lavoro fino a mezzogiorno, quella mattina guardando nella mia scrivania, mi accorsi di aver lasciato alcuni documenti a casa, guardai l’ora erano quasi le dieci del mattino, facendo una corsa avrei potuto andare a casa prendere i documenti, tornare in ufficio e terminare il lavoro per tempo. Persi più tempo a cercare il parcheggio che il viaggio. Sceso dalla macchina, mi avviai verso il portone ed in lontananza vidi un uomo che ne usciva chiudendolo, l’andatura mi parve nota. Non v’era dubbio che fosse Paolo. Suonai al citofono ma non ottenni risposta , aprii il portone ed entrai mentre mi avviavo all’ascensore sentii la voce di mia moglie alla cornetta che domandava:.” Cosa ti sei dimenticato questa volta?” Perbacco, pensai, che perspicacia ha Angela, ancora deve vedermi e sa già che ho dimenticato qualcosa.
Quando suonai il campanello di casa la senti avvicinarsi alla porta d’ingresso canticchiando, prima ancora di aprire l’uscio la sentii dire “ Eh, mio caro , tu di testa valida ne hai una sola,l’altr…….” La frase le morì in gola quando , aperta la porta mi vide. “ohh, sei tu? Come mai a casa a quest’ora?” chiese con tono preoccupato. Doveva essere sotto la doccia, notai che cercava di chiudere frettolosamente l’accappatoio che così come era non nascondeva nulla.
“Niente di particolare, ho solo dimenticato un documento, ora lo prendo e vado via. Torno per mezzogiorno come al solito……..a , a proposito, mi è parso di vedere uscire dal portone Paolo, come mai è venuto qui?” aggiunsi mentre preso il documento mi apprestavo ad uscire.
“Ma si, no, niente, si insomma è passato di qua per vedere se c’erano novità” disse spaventata.
Uscii di casa con la convinzione che qualche cosa non quadrasse. Al diavolo il lavoro scesi nel garage ed anche a costo di essere sorpreso da mia moglie accesi gli apparecchi di registrazione. Quelli continuavano a registrare scrivendo sopra la cassetta piena cancellando la vecchia registrazione in favore della nuova.
Sentii suonare il campanello di casa , nello schermo mia moglie andava ad aprire a Paolo.
“Come mai qui? Non ti è bastato quello che abbiamo fatto fino a due giorni fa?” domandò Angela
“Non ci crederai ma mi sei entrata nel sangue, ho sempre voglia di te.” Così dicendo la prese a la baciò spingendola verso la camera Nessun accenno alla pur che minima reazione da parte di mia moglie, anzi gli si appese al collo rispondendo al bacio con grande ardore.
Mentre percorrevano il corridoio i due si stapparono i vestiti di dosso , il tempo di arrivare al letto e il pene di Paolo era già penetrato nella vagina di mia moglie, Angela cadde sul letto con le gambe aperte a compasso e il corpo di Paolo proprio nel mezzo che la pistonava con forza, la cosa non durò molto, i due vennero con un urlo di piacere. Quando il pene di lui uscì dalla vagina un rivolo di sperma colò fuori.
Potevo pensare che avessero deciso di incrementare le possibilità di farmi diventare padre. Vidi paolo uscire di casa e Angela entrare nella doccia, io ero arrivato solo un momento dopo che lei era uscita dal bagno, non avevo più dubbi, ero un cornuto.
Ad ogni mese Angela mi informava sulla situazione mestruale ed a ogni mestruazione noi ripetevamo l’esperimento. Per sette notti al mese io lasciavo l’appartamento e il mio letto con mia moglie a Paolo per rifugiarmi nel letto di mia suocera e soprattutto tra le sue cosce.
Andammo avanti per un bel poco di mesi. Mia moglie mi informava sull’arrivo delle mestruazioni con regolarità cronometrica. Con me aveva diradato talmente i nostri incontri che l’amore era una cosa ormai lontana. La cosa non mi sconvolgeva più di tanto visto che io ero in parte responsabile di quella situazione, così come aveva detto sua madre. Un giorno però fui costretto a far notare a mia moglie che, nonostante lei dicesse di avere le mestruazioni, mostrava una strana pancetta.
“Sei ingrassata in questi mesi:” dissi a mia moglie notando come si fosse arrotondata.
“ Sì, forse un pochino. Saranno le mangiate serali che mi tocca fare , prima ceno con te, poi con Paolo.” Rispose senza guardarmi
“Penso invece che tu sia incinta non so di quanto, ma certamente sei pregna di Paolo. Pertanto credo che si possa dire concluso positivamente l’esperimento e le visite di Paolo non siano più necessarie. Non credi’ Oppure c’è dell’altro che dovrei sapere?”
Angela mi guardò stranita, impaurita, si mise a sedere, le mani giunte strette fortemente tra le ginocchia e prese a parlare sottovoce, quasi faticavo a capirla. “Vedi Emilio, io ti amo quanto di più non si può, amo la tua sicurezza, il tuo saper gestire le cose, il tuo modo di amarmi. Per me sei stato il primo uomo, mi hai dato sicurezza e tutto il resto. Poi c’è stato il problema dei tuoi spermatozoi pigri e nel nostro menage è entrato Paolo. A me non è piaciuto quello che abbiamo programmato con lui, almeno all’inizio. Poi, perché c’è un poi, io e lui abbiamo avuto dei rapporti sessuali per i motivi che ben conosci e nel frequentarlo è successo quello che mai avrei pensato potesse accadere,”
“Ti sei innamorata di lui.” La interruppi
“No , mio povero Emilio, così sarebbe facile, lascerei te ed andrei a vivere con lui. Sono innamorata di entrambi in due modi diversi. Di te sono innamorata anima e corpo, sai che mai ti lascerei. Di Paolo, purtroppo, sono innamorata solo del suo cazzone e del suo modo di usarlo. Le cose purtroppo stanno così. Se a te va bene potremmo continuare così a te dare l’amore del cuore e dell’anima a lui solo sesso.”
Restai a bocca aperta. Che cazzo stava dicendo mia moglie? Voleva la mia benedizione per farsi l’amante in casa? “Che cazzo stai dicendo ?” le chiesi.
“hai capito benissimo, a te il mio cuore a lui il mio corpo, ma ne potresti usufruire pure te,
non sempre quando vuoi, ma alcune volte si.”
“ Quello che mi stai proponendo è fuori dal mio modo di concepire l’amore, non riuscirei mai a fare finta di nulla sapendoti tra le braccia di un altro. Pensaci bene, prenditi del tempo e poi decidi, io rispetterò qualsiasi tua decisione.”
Incominciò così il mio calvario fatto di alti e bassi, con mia moglie che si faceva sbattere da Paolo anche quando io ero in casa per poi venire gattina, gattina, magari due o tre giorni dopo a fare le fusa , pretendendo che io fossi disponibile come se nulla fosse accaduto. Non ressi molto, una mattina la salutai dicendole che quando le fossero passate tutte quelle strane fantasie avrebbe potuto cercarmi e forse mi avrebbe trovato..
Andai a convivere con mia suocera, che fu molto comprensiva del mio stato d’animo, coccolandomi e a quel punto, liberi da obblighi nei confronti di Angela , riprendemmo ad amarci con passione.
Facevamo l’amore in ogni angolo della casa, in ogni momento senza pudori o strani tabù.
Tutti presi dalle nostre giornate d’amore restammo sorpresi quando Angela venne a cercarmi dicendo che essendo prossimo il momento della nascita sarebbe stato opportuno che io tornassi a casa.
Tornai a vivere con lei e fui al suo fianco in sala parto quando la piccola Elena venne al mondo. Passarono quattro mesi bellissimi, Angela pareva tornata quella di prima, sua madre pareva felice di essere nonna, io, io continuavo a fottermi mia suocera, e saltuariamente mia moglie.
Ad Angela pareva andare bene così , lei aveva preso a dedicarsi solo alla bambina. Lo fece per sette mesi, poi riprese a vedersi con Paolo. Lo capii una sera che al mio toccarla si scosto infastidita, il giorno dopo scesi nel mio sgabuzzino e riattivai il sistema antintrusione.
Quello che vidi non mi piacque per niente. Angela apriva la porta a Paolo che appena entrato l’abbracciava baciandola con passione, poi, senza che da parte di mia moglie ci fosse il minimo accenno di resistenza , lui la trascinò in camera da letto. Entrato spinse mia moglie sul letto stappandole letteralmente il vestito da dosso e buttandosi sul suo corpo prese a passarle la lingua in ogni angolo di pelle libera. Voglioso la coprì di saliva penetrando negli anfratti più segreti di quel corpo di donna vogliosa. Da parte di Angela ci fu l’immediata risposta, giratasi a 69 si impossesò del grosso pene e prese a popparlo, leccarlo, accarezzarlo fino a quando non lo vide diventare di dimensioni mostruose, solo allora smise il pompino e salì su quell’obelisco impalandosi fino alla radice. Quando lo ebbe tutto dentro emise un sospiro di pienezza. “dio mio Paolo! Ti sento fino alla bocca dello stomaco, mi pare che il tuo affare sia ancora più grosso di quanto lo ricordassi.” Disse mia moglie mentre paolo afferatala per i fianchi le imprimeva un lento movimento di saliscendi sulla sua asta. Poi Angela non ebbe più bisogno delle mani di lui che la guidassero, si chinò in avanti mostrando alle telecamere che la riprendevano il suo meraviglioso fondo schiena con le natiche completamente staccate che offrivano lo spettacolo dello sfintere dilattato dal piacere we la visione dell’enorme cazzo di Paolo saldamente immerso in lei che, con il suo movimento da cavallerizza si sollevava facendolo uscire fino al glande per poi ridiscendere facendolo scomparire completamente nella sua fica sbrodolona.
Fu con sorpresa che la sentii dire:”Paolo, stai attento a non sborrare dentro, non ho nessuna voglia di restare incinta in questo momento.”
I due diedero sfogo alle loro voglie, Angela gemeva e strillava tutto il suo piacer crollando esausta sul torace di Paolo che, incurante di quanto dettogli da mia moglie le riverso nell’utero una siringata di sperma tale da f”Sei uno stronzo, ma non posso afre ameno di te. Ti avevo chiesto di stare attento, lo sai che non uso nulla per evitare gravidanze, tu invece niente giù duro con una sborrata da cavallo. STRONZO! Sì sei uno stramaledetto stronzo, ma io non posso fare più a meno del tuo cazzo. Sia ben chiaro che amo solo il tuo cazzo.”
Quella sera dissi a mia moglie che la lasciavo libera di vivere la passione per il cazzone di Paolo, io non potevo reggere quella situazione. Quando mi chiese il motivo di tale decisione da parte mia io le spiegai che avevo le prove tangibili dei suoi incontri con Paolo nel nostro letto e quello non potevo più accettarlo.
Piangendo Angela disse che non era vero nulla, che forse qualche vicino invidioso aveva accennato al fatto che Paolo qualche volta le aveva fatto visita. Una semplice visita di pochi minuti, negò assolutamente che tra lei e Paolo ci fosse una storia, lei mi amava troppo per perdersi con lui.
“Menti sapendo di mentire!” mi trovai a dire “tu continui a farti trombare da Paolo come una troia”
“Non è vero, non è assolutamente vero. Non so chi ti abbia detto questo ma ti giuro che non c’è una briciola di verità in quello che ti hanno riferito:” disse singhiozzando
“Continui ad asserire il falso e mi costringi a sbugiardarti, anche se questo sarà la fine per noi.”
“ma cosa dici? Di che fine parli , sai che ti amo come e più di nostra figlia, perché mi umili a questo modo?”
Presi a malincuore la decisione di svelarle l’esistenza del mio piccolo studio di registrazione. Lei volle vederlo e volle vedere pure i filmati ultimi, quelli dove lei e Paolo solo poche ore prima si stavano rotolando tra le lenzuola del nostro letto. La stessa sera mia moglie fece le valige, preparò ed andò a vivere con Paolo, che per la verità non parve esserne molto contento.
L’amarezza di quanto stava accadendo mi causò un trauma. Mi resi conto in quel momento che la ricerca di un figlio a tutti i costi aveva causato la fine del mio matrimonio.
Solo l’amorevole presenza di Carla e le sue particolari attenzioni, riuscirono a farmi uscire da quella depressione. Mi prese per mano e con lei, sotto le sue carezze tornai a sentirmi uomo.
Il sesso con mia suocera divenne trasgressivo, lei si inventava mille situazioni per eccitarmi.
Mi raccontava di corteggiatori, di palpamenti maliziosi sugli autobus. Io mi arrapavo come un cervo e la prendevo in modo bestiale, arrivavo al punto di strapparle gli abiti da dosso, era diventata la mia droga, di lei non avrei più potuto fare ameno.
“Emilio mio, fortuna che sei sterile altrimenti mi avresti fatto fare una nidiata di figli:” disse mia suocera, una sera dopo che avevamo fatto l’amore e giacevamo esausti sul letto.”Per la verità il medico non ha detto sterile, ha detto solo che ho gli spermatozoi stanchi, di conseguenza non ci sono molte probabilità che io riesca ad ingravidare una donna.”
Trascorsero sette mesi prima che avessi notizie di mia moglie, legalmente Angela era ancora mia moglie perché non avevamo ancora chiesto la separazione. Angela mi telefonò chiedendo di vedermi. Purtroppo in quel periodo anche Carla aveva bisogno di me per dei disturbi molto fastidiosi mi impegnai ad accompagnarla alle visite mediche.
Ero in ansia per Carla, era uscita per andare a ritirare la risposta delle ultimi analisi. Al suo rientro notai subito l’espressione sconvolta del viso. Si dubitava potesse avere un tumore all’utero. La vidi piangere ,poi ridere, pensai fosse impazzita. Carla, mi sorprese ancora : buttandomi in faccia i fogli relativi alla diagnosi degli esami.”Brutto idiota! Brutto fottutissimo idiota, tu e i tuoi stramaledetti spermatozoi pigri. Andate al diavolo! Uno!Uno dei tuoi maledetti spermatozoi pigri, si è svegliato. Uno, uno solo e mi ha fregata. Sono INCINTA. Sì hai capito bene sono incinta , ingravidata , pregna. Cosa faccio adesso? Me lo dici cosa faccio adesso?” Mia suocera era furente ma per me era una notizia meravigliosa , sarei diventato padre del mio vero figlio, poi però pensai di dover prendere in considerazione altre cose. Più volte Carla mi aveva raccontato storie di incontri strani con uomini. Vero che tutti i racconti erano nati nell’intimità della camera da letto, ma no era da escludere la possibilità che lei fosse stata con uno di quegli uomini che le si strusciavano contro sull’autobus e che lei lasciava fare con suo piacere. “Scusami Carla se mi permetto di porti una domanda che può essere indiscreta , ma vorrei sapere se hai frequentato , oltre a me, qualche altra persona…Che so uno di quegli uomini a cui permettevi ti si strusciassero contro le chiappe sul pulman.” Mi guardò esterefatta , sorpresa, poi ridendo:”Ma davvero tu hai creduto a quelle storie che ti raccontavo? Che bambinone, io lo facevo perché avevo notato quanto ti eccitassero quelle mie fantastiche esperienze. No, stai pure tranquillo il bambino è solo tuo , tuo è lo sperma che mi ha ingravidata, tuo sarà il nome che porterà.” Ci abbracciammo e facemmo l’amore con passione.
Due giorni dopo chiamai mia moglie al telefono e le diedi appuntamento nel nostro appartamento. Rivederla riaccese in me il vecchio amore, era sola .”La bimba l’ho lasciata da una cara amica, volevo vederti e parlare con te da sola. So di essermi comportata male andandomene via con Paolo, ma ora ti posso garantire che l’infatuazione per il suo grosso pene mi è passata. Ho troppa nostalgia di te, di come facevi l’amore con me, la tua dolcezza , la tua tenerezza. Ti posso garantire che mai più ti lascerò per un superdotato, ne ho fatto indigestione, neanche voglio più vedere Paolo. Quel delinquente mi ha fatto di tutto, ora ti devo raccontare tutto poi sarai tu a decidere se mi vorrai ancora. Sappi che qualsiasi decisione tu prenderai , io la rispetterò. Quando sono andata via da questa casa sono andata a vivere con Paolo, che in un primo momento pareva felicissimo di avermi come una puttana pronta ai suoi desideri. Poi è cambiato da prima più calmo meno irruente poi sempre più assente. Questa sua indifferenza scomparve improvvisamente quando un suo amico ci invitò a trascorrere un mese di vacanza nella sua villa al mare. Ne fui contenta, io non amavo Paolo, e neanche lo amo , ma quella volta avevo desiderio del suo cazzone. I primi giorni furono una favola, la bambina si divertiva e non dovevo preoccuparmi di nulla, per lei c’era una baby sitter a sua completa disposizione, noi grandi eravamo liberi di prendere il sole, fare il bagno nella grande piscina e sbizzarirci come meglio volevamo. Al quarto giorno ci raggiunsero altri amici , in totale eravamo in quindici, dieci uomini e cinque donne.
Le cose presero una certa piega una sera che dopo aver ballato e bevuto, tutti decisero di buttarsi in piscina vestiti. Faceva caldissimo e la cosa mi parve perfetta. Meno perfetto era il fatto che una volta in acqua, noi donne si venisse circondate dagli uomini, che contro le nostre proteste presero a spogliarci dei nostri capi, anche quelli più intimi, fino a lasciarci completamente nude. Loro, i maschietti non ebbero bisogno di incitamento per denudarsi, una volta tutti nudi, ognuna di noi donne dovette difendersi dagli attacchi delle mani bramose degli uomini. Mi sentivo palpare il culo , le tette, una mano si impadronì della vulva titillandomi la clitoride per poi penetrarmi in vagina con un ditone. Onestamente devo dire che la cosa mi stava piacendo, mi piacque anche quando, forse lo stesso dito, si insinuò tra le mie chiappe e, dopo aver cercato e trovato il buco del mio culetto, vi penetrò con violenza strappandomi un gemito di dolore. Ma non era finita li, un tipo mi prese di spalle e dopo avermi puntato la sua dura virilità sulle natiche ve la strisciò prepotentemente tra il solco delle chiappe fino a scivolare tra le morbide guance di carne e scendere , guidato dalle mani fino all’ingresso della vagina. Sentivo le mani smaniose dell’uomo cercare e slargare le grandi labbra vaginali per poi accompagnare il suo grosso membro all’ingresso. Il grosso glande, che io non vedevo ma, che io sentivo con la vulva essere enorme. Enorme lo era, mi sentii aprire in due quando forzò le labbra del mio sesso e penetrando lentamente e dolorosamente, nella vagina.
Malata di sesso come ero risposi ai suoi affondi andandogli incontro fino a quando non lo sentii svuotarsi dentro di me.
Neanche il tempo di ri prendermi che due braccia poderose mi sollevarono e mi tirarono fuori dalla piscina di peso. Mi ritrovai coricata sull’erba del giardino circondata da gemiti e rantoli che provenivano dalle altre coppie. Paolo non mosse un dito per evitare che altri uomini si unissero a me, anzi incitò i due con una proboscide al posto del pene a sbattermelo in culo. Proprio così, usò quel termine. I due non persero tempo, mi presero mi rigirarono a loro piacimento e sbam nel culo. Penso che il mio grido di dolore lo abbiano sentito in Russia tanto strillai. Per tutti i restanti 20 giorni che rimasi in quella villa venni assalita e scopata da almeno quattro uomini al giorno. Alla fine, quando l’orgia di sesso fu finita , tornai a casa con Paolo dove mi resi conto che non volevo più quell’uomo e il suo poderoso cazzo, volevo te, solo te ,mio marito, l’uomo che amavo e che amo. Eccomi qua, come vedi sono anche un poco in sovrapeso” Così dicendo aprì il soprabito mostrando una certa rotondità dei fianchi, certo aveva arrotondato un poco la pancia ma restava una gran fica. “Come hai notato sono nuovamente incinta. Non mi chiedere chi è il padre perché in tutto quel trambusto non saprei proprio chi indicare. Con Paolo avevo preso la precauzione di inserire in vagina un diaframma ma nell’orgia della villa non ebbi neanche il tempo di pensare all’inserimenro di un diaframma. Memore della mia legerezza ho comunque provveduto a fare tutti gli esami necessari alla mia e altrui incolumità, oggi sono qui con le prove che non ho nessun tipo di infezione sessuale e i test HIV sono tutti negativi. Se tu mi vuoi ancora io ti amo come mai credevo fosse possibile e non cercherò più cose strane.”
Una volta conclusa la sua lunga storia restò ferma a guardare la mia reazione, che forse non fuquella che lei si aspettava perché quando passandomi una mano tra i capelli presi posto sul divano dicendo:”Vedi cara, non è così facile. Da quando sei andata via sono accadute alcune cose.” La vidi sbiancare e singhiozzare, “Non mi vuoi più?” chiese smarrita.
Ripresi da dove mi aveva interrotto. “No amore, non è che non ti voglio più. Io ti amo come prima e in questo casino ci sei caduta anche per colpa mia. Il fatto è…….non so come dirtelo ma non c’è modo diverso. Ecco da quando sei andata via , io sono andato a vivere con tua madre.”
“Bene “mi interuppe lei”almeno ha potuto accudirti e sostenerti moralmente dopo che io ho fatto la sciocchezza di andarmene da casa. “
“Be, non è che mi abbia sostenuto solo moralmente, Angela, io e tua madre siamo diventati amanti ed ora lei aspetta un bambino da me. Non ci sono dubbi il padre sono proprio io. Non è meraviglioso?”
“Sono sorpresa, sconvolta, tutto quello che è successo non ha senso. Dio mio che guaio. Ed ora che intendi fare? Io sono l’ultima persona che può dire qualcosa in merito.”
“Amore una soluzione ci sarebbe, sta a te accettare o meno. Si potrebbe vivere tutti sotto lo stesso tetto e dividere lo stesso letto, pensa come sarebbe bello, i figli avrebbero un padre due madri premurose. Io poi sarei un sultano con due donne. Si vivrebbe una esperienza bellissima piena d’amore, non certo quella porcata che hai vissuto con Paolo.”
Angela, parve analizzare la cosa, poi, prendendomi per mano mi fece alzare e mentre mi si stringeva contro mormorò:”La cosa è iniziata per avere un figlio, vuol dire che ora ne avreo capito in ritardo quanto io tenessi ate, ho anche rischiato di perderti; ed ora non importa quanto devo pagare, voglio stare con te. Angela mi portò nella nostra camera da letto e dopo avermi abbracciato e baciato mi spinse sul letto.”Visto che potrebbe essere l’ultima volta che saremo solo in questo letto lascia che me lo goda come si deve.”
Detto questo in un amen lei si spogliò e mi trascinò sul letto.
La sua bocca avida s’impadronì della mia , la sua lingua forzò le mie labbra e ci trovammo a baciarci in modo osceno, Dio quanto mi era mancata.
Pareva che la sua lingua volesse riscoprirmi , non un millimetro di pelle rimase inesplorato dalla sua bocca scese famelica fino al pene, che gia di suo era teso al massimo, quando le sue labbra catturarono il glande ebbi un gemito da animale ferito tanto fu piacevole. La sua bocca non smetteva un attimo di succhiarmi mentre la lingua titillava il glande e poi ancora a pompare con la bocca il pene gonfio di piacere fino a portarlo all’esplosione finale. Non ricordo di aver avuto una eiaculazione di tale forza e quantità. Angela ne fu quasi soffocata, prese a tossire e sputare pòer poter tornare a respirare. Fu poi io a darle il piacere che anelava. Tuffai la mia testa tra le sue favolose cosce e puntai dritto alla sua bionda fica pelosa, mi impadronii del suo clitoride succhiandolo, mordicchiandolo. Lappai quella sua fessura fino ad avere piena la bocca del suo succo d’amore, poi lei mi pregò di entrare nella sua vagina e colmarla con il mio tanto amato pene”AHHH!! Quanto mi è mancato questo tuo cazzo normale.”ansimò mentre la pistonavo con rabbia ed amore. Volevo farla morire di piacere mentre le riversavo nell’utero il mio caldo seme. Contrariamente a quanto ricordavo di lei
mi abbracciò attirandomi fortemente a se in modo che non andasse persa neanche una goccia del mio sperma. “.”Amore da oggi sarò nuovamente la tua devota mogliettina, mai più lascerò che il tuo seme venga sparso fuori dal mio corpo, non importa se hai i cosi stanchi,io ti amo. Due giorni dopo mia suocera veniva a vivere con noi. Ero preoccupato per come si sarebbero messe le cose. Fu mia moglie stessa a tranquillizzarmi. “Non aver timore, io continuerò ad amarti. Io ho sbagliato per prima ed ora è giusto che tu viva il tuo momento.”
Quella notte mentre ero intento a lappare la fessura di Angela, avvertii due labbra calde posarsi sulla mia schiena, sorpreso, ma non troppo, mi sollevai e trovai il volto di mia suocera davanti al mio che mi invitava a continuare a dare piacere a sua figlia mentre lei si chinava sul mio pene aspirandone il glande con voracità.
Fu poi la volta di Angela fare forza su di me forzandomi sulla schiena.”Fai felice mamma, anche lei vuole la tua sborra in fica.” Carla si posizionò su di me cavalcandomi all’amazzone fino a quando con un rantolo venimmo insieme mentre mia moglie mi baciava. Da quel giorno io sono l’uomo più felice del mondo, in un unico letto dormiamo in tre, io al centro , mia suocera alla mia sinistra e mia moglie a destra. Alternativamente le due donne decidono come e con chi farò l’amore. Da quel giorno le bocche sul mio cazzo sono due ed io sono felicissimo.
Sono passati sei anni e la nostra è proprio una famiglia felice dove suocera e genero si amano e il marito adora la moglie, i figli felici di avere mamma e nonna contemporaneamente.
Si ,la vita è proprio bella e va goduta: anche se ci sono state le corna.
GUY24MARZO







scritto il
2011-03-12
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