Alicia

di
genere
saffico

Sono passati quasi tre mesi da quando ho baciato per la prima volta Alicia. Da allora siamo inseparabili ed ogni giorno più innamorate. Già la prima volta che l’ho vista sono rimasta colpita dalla sua bellezza semplice e dalla sua timidezza. Dopo il primo mese di scuola avevo cominciato a prendere delle lezioni private di matematica e andavo a casa di un professore una volta alla settimana. Solitamente era sempre lui ad aprire la porta e farmi accomodare nel suo studio e non vedevo altre persone in casa. Poi, un giorno di novembre, mi venne ad aprire lei. Bionda, occhi azzurri, pelle bianchissima, alta non più di 1 metro e 60 ma con un fisico perfetto. Sono rimasta subito affascinata. Non c’era ombra di trucco sul suo viso eppure era bellissima, un bellezza naturale. Mi ha fatta entrare e mi ha accompagnata nello studio del padre. E’ stata gentile e mi ha offerto da bere. Mi ha detto che frequenta il primo anno di università e abbiamo chiacchierato qualche minuto, fino a quando il professore è arrivato e ci ha lasciati per la lezione di matematica. Quel giorno non ho capito molto della spiegazione. La mia mente era rivolta ad Alicia. Immaginavo come potesse essere accarezzare il suo viso, respirare il suo profumo… baciare le sue labbra. Per tutta la settimana ho sperato di rivederla in paese ma non ci siamo mai incrociate. Il mercoledì successivo, mentre suonavo alla porta del professore, ho pregato perché mi aprisse ancora lei. Quando la porta si è aperta ho avuto un vero e proprio tutto al cuore. Alicia mi sorrideva ed io ho sentito le farfalle nello stomaco. Sono rimasta qualche secondo di troppo ferma a guardarla sorridere, fino a quando non mi ha esortata ad entrare. Come la settimana precedente mi ha portata nello studio del padre e mi ha offerto da bere. Si è seduta sul divanetto insieme a me e abbiamo cominciato a chiacchierare di scuola e università. Ricordo che lei indossava una gonna piuttosto corta da cui uscivano le sue bellissime gambe e dalle quali difficilmente riuscivo a staccare gli occhi. Solitamente se uno o una mi piace io parto all’attacco e non mi faccio problemi, ma davanti a lei non riuscivo a trovare un appiglio per corteggiarla. Alicia mi parlava della sua università toccandosi i capelli spesso per rimettere dietro l’orecchio un ciuffo ribelle che le andava continuamente davanti al viso. Era un gesto semplice ma che io ho trovato carico di erotismo. E quando il ciuffo è ricascato sul suo volto, prima che lo facesse lei, ho allungato una mano e l’ho rimesso a posto io. La mia mano si è fermata vicino al suo viso e ci siamo guardate dritte negli occhi in silenzio. Io la volevo disperatamente. Avevo passato tutta la settimana a masturbarmi pensando a lei. E nei suoi occhi ho letto il desiderio. Ho poggiato la mia mano aperta sulla sua guancia. Come in una scena ripresa al rallentatore, le nostre bocche hanno cominciato ad avvicinarsi una all’altra mentre gli occhi non si staccavano da quelli dell’altra. Le nostre labbra hanno cominciato a sfiorarsi ed io sentivo sulle mie il suo respiro. Ci siamo protese una verso l’altro in un bacio casto, solo con le labbra. Quel bacio che ha sancito il desiderio di averci a vicenda. Dopo quel bacio ci siamo allontanate il giusto per guardarci ancora negli occhi, per leggerci dentro che quel bacio era l’inizio di qualcosa di speciale... unico. Le nostre bocche si sono riunite quasi con violenza e le lingue scivolate una nella bocca dell’altra a rincorrersi. Io l’ho abbracciata tirandola a me. Lei si è seduta a cavalcioni sulle mie gambe. La sua gonna corta si era arrotolata verso l’alto ed io potevo accarezzarle le cosce mentre continuavamo a scambiarci baci e lingue. Nella mente un turbinio di pensieri e nel cuore emozione a mille. Le mie mani si sono infilate sotto la sua maglietta ad accarezzarle la schiena. Alicia non portava il reggiseno e sono andate a cercare il suo seno. Mi sono ritrovata tre le mani due seni piccoli e ben fatti, con capezzoli già duri. Lei ha alzato le braccia invitandomi a sfilarle la maglietta. I suoi capezzoli rosso fuoco spiccavano sulla sua pelle bianchissima. Come attratta da una calamita la mia bocca si è avventata su quei cerchietti rossi ed ho cominciato a succhiarli. Lei mi teneva la testa premuta sul suo seno ansimando. Poi mi ha preso il viso tra le mani alzandolo verso il suo. Mi ha baciata sulle labbra con un bacio dolcissimo. “Voglio fare l’amore con te Jenny”. L’ha detto con un semplicità, come se fossimo fidanzate da sempre. “Ma tuo padre… adesso arriverà… se ci trova così…”. Lei ha posato un dito sulle mie labbra e poi mi ha baciata ancora. “Mio padre oggi non verrà. Mi ha chiesto di avvisarti di non venire ma io volevo vederti... io ti volevo. Non c’è nessuno in casa e nessuno arriverà prima di tre ore. Io voglio fare l’amore con te”. Alicia si è alzata e con un gesto unico ha abbassato gonna e mutandine rimanendo nuda davanti a me, bella più di Venere. Si è girata ed è andata verso la porta mostrandomi il suo culetto magnifico. “Allora Jenny? Andiamo in camera mia?” Le ho sorriso e mi sono alzata raggiungendola. Lei mi ha preso per mano mentre io le ho dato un bacio su una guancia. “Andiamo in camera tua Alicia…. Voglio fare l’amore con te!”

jyrove@gmail.com
di
scritto il
2018-02-20
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