Vacanze d'argento

di
genere
trans

Ogni anno ad agosto parto con i miei genitori per andare in vacanza in un paesino vicino al mare di circa 200 persone. Quell'anno nella casa di villeggiatura che fittavamo sempre venne ad abitare al piano di sopra un trans marocchino di nome Carla, a prima vista sembrava una donna normale con labbra carnose gambe lunghe e ciglia lunghe, ma se si faceva attenzione tra le gambe si scorgeva una bella sorpresa. Nessuno sapeva del mio hobby di crossdresser ma per una mia distrazione Carla lo venne a sapere, avevo dimenticato di chiudere a chiave la porta d'ingresso e sul mio pc stavo guardando delle foto di trans e travestiti non accorgendomi che lei era dietro di me. Disse che era venuta a riportarmi il materassino che le avevo prestato e vedendo la porta aperta è entrata; le svelai il mio segreto e lei sembrò essere molto interessata a me così le proposi una sfida, la sera prima stavo guardando Tomb Raider 2 in tv e trovavo molto eccitante Lara Croft in quella muta da sub argentata aderente con quei seni enormi, proposi a Carla che se fosse riuscita a trovare: un tuta di lycra argentata con testa mani e piedi scoperti, una parrucca nera con treccia lunga ed un seno finto di taglia sesta avrebbe potuto farmi quello che voleva. Carla accettò la sfida sorridendo, io ero sicuro di me dato che avevo chiesto cose che in un paesino di mare non si possono trovare, ma la mia sicurezza crollò dato che 2 giorni dopo si presentò Carla con una borsa in mano poco dopo che i miei genitori erano scesi in spiaggia con l'auto.
Ero eccitato e spaventato allo stesso tempo, aprì la borsa e c'era tutto quello che avevo chiesto, Carla mi aiutò a incollare il seno finto e ad infilarmi la tua aderente argentata, non appena messa anche la parrucca mi guardai allo specchio, ero sexy e formosa e così eccitata da prendere un rotolo di scotch da imballaggio e metterlo nelle mani di Carla; Carla mi guarda ridendo e mi dice: Cosa dovrei farci?
io le risposi: bhe potrei sempre scappare. Carla aprì il rotolo e mi legò insieme i polsi e sopra i gomiti, io testai la forza dello scotch e confermai che non potevo liberarmi, Carla mi chiese se ero pronta ed io prontamente risposi: aspetta...potrei sempre urlare..., lei mi guardò sorridendo e si sfilò il tanga leopardato da sotto il pareo rivelando un cazzo lungo e scuro, mentre si avvicinava la fermai subito: Aspetta, la parola di sicurezza è ananas, se la dici tu o la dico io il gioco finisce qui,ok?
Carla annuì con la testa e mi infilò le mutande in bocca con forza prima di sigillarmi col nastro adesivo. Avevano un sapore di sale e sudore ma allo stesso tempo eccitante, appena ammirata la sua opera, mi si avvicinò all'orecchio e sussurrò delle parole terribili : ma ora dimmi...come farai a usare la parola di sicurezza con la bocca chiusa..., appena mi resi conto del mio grave errore provai a parlare ma dalla mia bocca uscirono solo dei mugolii soffocati *mmmmhhhshhh, ero terrorizzato ma Carla mi afferrò per il pacco strizzandolo e costringendomi a seguirla sulle scale mentre le sentivo dire: cammina troietta, ho dei progetti per te !
Se volete sapere come continua la storia, fatemelo sapere nei commenti ;)
di
scritto il
2018-02-27
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