Sotto ricatto

di
genere
dominazione

Un anno fa, era inverno, l'inizio della crisi economica. Non riuscivo più a pagare i miei debitori e per l'ennesima volta mi ritrovavo a far la spola da una banca all'altra. Un giorno mi chiama una nota banca dicendomi che mi dovevano presentare il direttore nuovo e per l'ennesima volta mi sentivo dire la solita frase "Deve rientrare altrimenti siamo costretti ad andare per vie legali." Ore dieci in banca, il direttore si presenta un uomo sulla trentina. Mi dice che ha visto la mia posizione e la situazione è critica. Gli dico "Dovete concedermi un nuovo finanziamento e sistemerò tutte le posizioni" risponde "Non ci sono i parametri" e io "Allora cosa posso fare?" e scoppio in lacrime, la prima volta che piango davanti a un altro uomo. Lui mi dice "Non faccia così, senta, lei è un bravo ragazzo, oggi vedo quelli della sede e vedo cosa riesco a fare, se vuoi mi lasci il tuo cellulare e stasera ti comunico il tutto" con queste ultime parole me ne sono uscito. Intorno alle 17 ricevo la sua telefonata che dice "Buona sera, ho trovato una soluzione, però voglio comunicargliela di persona, faccia così, io abito in centro mi venga a trovare alle 21 e le spiego tutto". Ore 21 citofono, secondo piano. Apro la porta e trovo tutto buio solo una candela accesa al centro della stanza. Una voce quasi meccanica sembrava che parlava ad un microfono, mi dice "Chiudi la porta a chiave" mi giro e la chiudo, stupito per l'accoglienza. Poi un secondo di silenzio "Adesso hai due possibilità o ti rigiri apri la porta e te ne vai oppure fai quello che ti dico io, soddisfi ogni mio desiderio senza ma, se o forse e vedrai che entro qualche giorno avrai i soldi che ti servono" in quell'istante mi sono detto cosa faccio se dico no sono rovinato perdo il poco che per me è tanto che mi sono costruito, se dico si risolvo tutto... "Qualsiasi cosa, non mi interessa, basta che risolvo i miei problemi economici" silenzio e poi "Ok, spogliati nudo apri il mobile alla tua destra e troverai, calze autoreggenti, tanga nero, culot, maglietta e minigonna e una parrucca, nel cassetto ci sono anche dei guanti neri lunghi. Indossa tutto, stasera sarai mia solo mia, capito?" chiusi gli occhi e dissi "Ok" dopo dieci minuti ero pronto "Guardati allo specchio guarda come sei bella, hai proprio un bel culo sodo, adesso vai in bagno ci sono un po' di scarpe a spillo indossa quella che ti va meglio truccati con del rossetto, mettiti la mascherina che trovi sul lavandino e torna qui, mi troverai sul divano" feci così senza dire niente. Dopo aver provato 4 paia di scarpe aver in qualche modo messo il rossetto e con la maschera al viso uscii dal bagno e lo trovai li sul divano nudo con un cazzo in mano, non era grandissimo, mi disse "Vieni avanti, vieni vicino, mettiti a pecora con il culo rivolto verso il mio viso segami e fammi una pompa" io non sapevo nemmeno dove iniziare, ma feci quello che mi chiese, mi girai dandogli il culo in faccia mi chinai verso il suo cazzo lo presi in bocca e nel frattempo lo segavo. Devo dire che, inaspettatamente, il mio cazzo iniziava a bagnarsi e a crescere, stavo provando piacere, soprattutto quando la sua mano passò sotto la gonna, mi abbasso leggermente le calze e mi accarezzo il buchino del culo.
"Vedi che ti piace troia, hai il buchino bello dilatato e sei tutta bagnata, adesso ti lubrifico un po' e poi sarai tutta mia..."
scritto il
2009-11-05
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