Vendetta
di
A...
genere
gay
Per la festività c'eravamo organizzati tra amici, casa in campagna, carne e barbecue e birre fredde. Si alla festa era invitato anche G. Ironia della sorte toccò a me andarlo a prendere per portarlo in campagna, non volevo assolutamente farlo conoscere ai miei genitori, mai nella vita, lo andai a prendere in scooter. Prima guidavo uno scarabeo 2T di mio cugino. Arrivai a casa di G. E dovetti chiamarlo svariate volte per farlo scendere. Aspettai 20 minuti, dopo scese. Arrivato si giustifico dicendo :" i succhiacazzi devono aspettare, e tu in particolare sei uno sfigato anche". Avevo intenzione di partire e lasciarlo li ma... il seguito svela che sarebbe stata una mossa stupida. Salimmo sul mezzo e ci mettemmo in marcia, ad un certo punto, quando non eravamo più nel centro abitato, quindi lontano da sguardi indiscreti, G mi mise la mano nei pantaloni, lenti perché della tuta, e inizio a stringermi le palle dicendo :"queste non ti servono sei solo una puttanella tu vero?" Non risposi, e rifece nuovamente la domanda stringendo più forte, non risposi di nuovo, rifece la domanda. Ora sia per paura di cadere dal motorini, si perché un po mi ci sentivo, risposi di "si", scoppiò a ridere quel coglione e mi disse :" bene allora stasera mi diverto". Tra la sera raccontata precedentemente in "Etero... più o meno" sono avvenuti altri atti tra me e G che vedevano sempre me come passivo. Arrivammo alla casa in campagna e facemmo tutti e due finta di nulla, io diedi una mano ai fornelli, G. iniziò a bere. Io rimasi sobrio, dovevo per forza rimanere sobrio. Arrivarono le cinque, metà delle persone era andata a mare con i mezzi, l'altra metà era ubriaca marcia, non se ne salvava uno, che amici del cazzo, pensai. Mezzo ubriaco, mi arriva G. Da dietro e mi blocca un una mano al collo, e mi trascina dentro, non riuscivo a liberarmi, anche se era ubriaco, cazzo se era forte. Mi lancia su un letto in una camera, mi sbottona i pantaloni e mi lascia, convinto che io mi lasciassi sfondare nuovamente, una volta libero gli tirai una gomitata sul naso, e cadde sul letto. Era il mio turno toccava a me, so che dopo mi sarei dovuto aspettare vendetta, ma era il mio momento, lo immobilizzai con il gomito, gli sfilai i pantaloni, misi il preservativo, toccava a me, infilai il mio cazzo nel suo culo, e iniziai a spingere, fuori dentro, fuori dentro, fuori dentro, fuori dentro, durò 20 minuti, un erezione vigorosa, forse accentuata dal suo gridare come un agnellino, cazzo se adoravo quei gridi. Ovviamente dovevo dargli il ben servito, gli venni in faccia, gli riservai lo stesso garbo che lui mi concesse in questo anno. Ero sfinito, mi sdraiai sul letto aspettando le mie conseguenze, che non tardarono ad arrivare. Si alzo in piedi e con la faccia ancora piena di sperma disse:" Sei stato forte mi sei piaciuto, ma io non sto mai sotto" mi girò con una violenza unica mi strappò la mutanda e disse :"questo è un cazzo tesoro", si riferiva decisamente alle sue dimensioni, decisamente più grandi delle mie, e mi penetrò con molta violenza mi fece molto male, tanto che per un paio di giorni camminai male. Finito l'amplesso come al solito mi venne in faccia e andò via lasciandomi sul letto, dolorante e felice per essermi riscattato.
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