Toccata per la prima volta
di
HornySpiceGirl
genere
etero
Mi chiamo Claudia e ho diciotto anni.
Il mio migliore amico si chiama Matteo e spesso viene a studiare a casa mia soprattutto se sono sola. Martedì pomeriggio ci siamo visti in biblioteca per prepararci insieme per la verifica di latino.
Quando è arrivato io ero già al tavolo e nel vederlo correre verso di me avevo già notato un piccolo rigonfiamento nei pantaloni. Si è seduto accanto a me passandomi un braccio intorno al spalle. Lo fa spesso e non capisce che anche questo piccolo gesto mi rende fradice le mutandine. Dovete sapere che Matteo è davvero figo. Dopo un paio di minuti la sua mano si è appoggiata sulla mia coscia in modo molto sensuale e ho capito che era da me che era eccitato. Ci siamo guardati negli occhi in silenzio. La stanza era piena di gente. Ha fatto cadere la matita e per prenderla mi ha alzato leggermente la gonna guardandomi le mutandine evidentemente bagnate. Mentre io cercavo i miei appunti su Catullo lui ha avvicinato la bocca al mio orecchio e mi ha sussurrato "voglio farti mia e vederti urlare. Sono così eccitato che ti scoperei qui davanti a tutti". Le sue dita s'insidiarono sotto sotto l'elastico delle mutandine. Mi sentí bagnata e sorrise. Tastó il mio clitoride e fece scorrere le dita tra le labbra. Iniziò con dei piccoli movimenti circolari. Accelerava e poi si fermava. Si divertiva a farmi impazzire perché sapeva che non avrei potuto urlare o dimenarmi all'interno di una biblioteca. Fingevamo di leggere gli appunti e nessuno si stava insospettendo ma nelle mie mutandine stava avvenendo un miracolo. Ebbi un orgasmo e strinsi la sua gamba con tutta la mia forza per non urlare dal piacere. Non volevo che lui avesse tutto il controllo così gli sussurrai all'orecchio "voglio il tuo cazzo dentro me subito. Prima però voglio assaggiarne il sapore. Voglio affogare nel tuo caldo sapore!" Gli appoggiai una mano sul grosso rigonfiamento strofinandolo leggermente e gli morsi il lobo dell'orecchio mandandolo in estasi. Poi gli presi le dita che erano state da poco dentro di me e me le misi in bocca succhiandole avidamente. Posso solo dirvi che la mia media in latino ora è rovinata.
Il mio migliore amico si chiama Matteo e spesso viene a studiare a casa mia soprattutto se sono sola. Martedì pomeriggio ci siamo visti in biblioteca per prepararci insieme per la verifica di latino.
Quando è arrivato io ero già al tavolo e nel vederlo correre verso di me avevo già notato un piccolo rigonfiamento nei pantaloni. Si è seduto accanto a me passandomi un braccio intorno al spalle. Lo fa spesso e non capisce che anche questo piccolo gesto mi rende fradice le mutandine. Dovete sapere che Matteo è davvero figo. Dopo un paio di minuti la sua mano si è appoggiata sulla mia coscia in modo molto sensuale e ho capito che era da me che era eccitato. Ci siamo guardati negli occhi in silenzio. La stanza era piena di gente. Ha fatto cadere la matita e per prenderla mi ha alzato leggermente la gonna guardandomi le mutandine evidentemente bagnate. Mentre io cercavo i miei appunti su Catullo lui ha avvicinato la bocca al mio orecchio e mi ha sussurrato "voglio farti mia e vederti urlare. Sono così eccitato che ti scoperei qui davanti a tutti". Le sue dita s'insidiarono sotto sotto l'elastico delle mutandine. Mi sentí bagnata e sorrise. Tastó il mio clitoride e fece scorrere le dita tra le labbra. Iniziò con dei piccoli movimenti circolari. Accelerava e poi si fermava. Si divertiva a farmi impazzire perché sapeva che non avrei potuto urlare o dimenarmi all'interno di una biblioteca. Fingevamo di leggere gli appunti e nessuno si stava insospettendo ma nelle mie mutandine stava avvenendo un miracolo. Ebbi un orgasmo e strinsi la sua gamba con tutta la mia forza per non urlare dal piacere. Non volevo che lui avesse tutto il controllo così gli sussurrai all'orecchio "voglio il tuo cazzo dentro me subito. Prima però voglio assaggiarne il sapore. Voglio affogare nel tuo caldo sapore!" Gli appoggiai una mano sul grosso rigonfiamento strofinandolo leggermente e gli morsi il lobo dell'orecchio mandandolo in estasi. Poi gli presi le dita che erano state da poco dentro di me e me le misi in bocca succhiandole avidamente. Posso solo dirvi che la mia media in latino ora è rovinata.
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