Il Sacerdote Mon

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genere
etero

In alcuni remoti villaggi dei Paesi in via di sviluppo, nelle regioni del Sud-Est asiatico, la verginità di una giovane promessa sposa non viene vista di buon occhio, anzi, essa rappresenta per i più, una tara che può portare cattiva sorte all'unione matrimoniale, per ovviare a ciò, piccoli gruppi di comunità scelgono con particolari rituali, un giovane uomo del villaggio che crescendo non potrà contrarre matrimonio e avere una famiglia, in quanto, compiuto il trentacinquesimo anno di età, diventerà il Sacerdote preposto alla liberazione delle giovani dalla loro illibatezza. Naturalmente, per assurgere a tale ruolo, dopo una cernita tra i giovani più in salute ed una lunga serie di prove intense per attestarne la fortezza fisica e la virilità, il Sacerdote prescelto non può tirarsi indietro, ma deve accettare il ruolo con abnegazione, giurando che mai e poi mai durante gli amplessi, osi guardare le ragazze in volto; approcciarle dopo averle benedette; al sacerdote è vietato, in oltre, toccare in modo non necessario strettamente all'atto, le parti intime delle giovani e soprattutto non deve spogliarle o pretendere che esse lo facciano. Il sacerdote che trasgredisce a queste regole viene sacrificato e la giovane protagonista di tale attenzioni indiscriminate viene ripudiata a allontanata dal villaggio senza alcun appello.

Mon era Sacerdote ormai da 15 anni e aveva sempre svolto il suo ruolo con attenzione garantendo matrimoni molti sereni e benedetti da numerosa prole a tutte le giovani della regione. Egli da lì a dieci anni, avrebbe terminato il suo compito e si sarebbe ritirato tra le montagne verdi di Idrivan, nella solitudine avrebbe ripensato alla sua vita e sarebbe poi morto serenamente o almeno quelli erano i suoi desideri prima che tutto cambiasse. Ogni mattina, Mon per tenere il suo corpo in allenamento, percorreva svariati chilometri nella foresta, portando grossi sacchi di farina sulle spalle e si nutriva di un unico pasto durante l'arco della giornata: una ricca colazione fatta di pollo, banane, latte di capra e pane di mais. La sera, prima di andare a dormire, per mantenere intatta la forza della sua virilità, si masturbava lungamente senza giungere all'orgasmo, pregando gli Dei che il vigore e la salute non abbandonassero il suo membro. Una mattina mentre percorreva come suo solito un sentiero impervio della foresta, sentì una giovane voce femminile gemere disperatamente e mugolare parole come "non lo sposerò mai, non voglio." e per vedere chi fosse si fermò acquattato tra il fogliame e spostando i rami con le mani vide una fanciulla nuda che lavava il suo corpo e i suoi capelli ai piedi di una piccola sorgente d'acqua.Ella era molto minuta, forme appena accennate e i capelli di un nero corvino che le arrivavano lungo i fianchi, doveva avere massimo 18 anni. Mon ebbe un sussulto, non aveva mai visto una donna nuda e il suo membro vibrò e si ridestò con forza, ciò lo sconvolse e nell'emozione del momento,egli dimenticò di non fare rumore e fu allora che la giovane sentito un fruscio sospetto si destò improvvisamente scorgendo tra i rami le fattezze di un uomo che la osservava, ella urlò così forte che ciò destò Mon dal suo impasse e gli diede la forza per correre molto più veloce di quanto non fosse abituato a fare. La ragazza della sorgente era Lin, la figlia del macellaio del villaggio, promessa al giovane e promettente guerriero Pi. L'unione dei due era stata decisa quando Lin e Pi erano bambini e solo una guerra presso i confini della regione aveva impedito ai due di convolare a nozze, già quando Lin aveva 15 anni. I genitori di Lin avevano già affidato la giovane figlia alle cure del sacerdote, annunciandogli che da lì ad una settimana avrebbe dovuto tenere il rituale con lei. Il tavolo cerimoniale era pronto così come i panni bianchi per raccogliere le prove dell'espiazione della giovane. Il giorno della cerimonia giunse e stranamente il Sacerdote era agitato, perché sapeva che sarebbe stato diverso dalle altre volte, egli pregò gli Dei ma non servì, si era compromesso: per la prima volta in vita sua , non era il senso del dovere che lo spingeva, ma il desiderio carnale. La giovane entrò nella casa del sacerdote che era posta molto lontano dal resto del villaggio, ella indossava un vestito di panno pesante e spesso, e piangeva. Il sacerdote non fece come sempre, non indossò una benda per non guardarla negli occhi, anzi si avvicinò a lei e le carezzò il viso senza dire una parola, la prese in braccio e la portò sul tavolo cerimoniale dove le aprì le vesti per guardarla nuda. La fanciulla inerme si coprì il viso dalla vergogna trovando il coraggio di pregarlo,affinché lui non le facesse troppo male. Mon non era intenerito da quelle rimostranze, ma anzi si sentì avvampare ancora di più e denudandosi mostrò le sue parti intime: il suo pene era duro come il bambù, la punta ingrossata ,aveva dimensioni prodigiose come quelle del fallo di un asino e preso dalla passione, tirò via le mani di Lin dal suo volto per renderla partecipe dell'effetto che faceva su di lui. La fanciulla trasalì e fece quasi per scappare, ma Mon la tirò fermamente per le caviglie che erano così sottili da scomparire tra le sua mani. Fu allora che aprendo le gambe di Lin e tenendola sollevata per i fianchi la penetrò. Di proposito non l'aveva lubrificata per farle sentire ogni cosa, voleva infliggerle dolore senza alcun piacere. La ragazza urlò così forte che Mon le mise un mano sulla bocca e mentre la penetrava con ritmo, aprendola sotto ogni colpo, Lin svenne. Si riebbe mentre Mon la possedeva ancora senza sosta, fino a quando uscendo da lei, le riempì il ventre del suo latte. Entrambi nello sconcerto poterono vedere come il membro di Mon fosse ancora rigido e pronto per un altro assalto che avvenne...La fece mettere a carponi sul pavimento e la prese da dietro , tirandole i capelli e facendole inarcare la schiena, Mon la dominava ma non riusciva a dominare se stesso, sconvolto per quello che provava e per quello che le stava facendo. Alla fine , arrivò di nuovo e allora la abbandonò riversa sul pavimento nuda e ancora piangente. Le cosce di lei erano sporche di sangue che Mon raccolse come prova dei suoi servigi.Il sacerdote lavò la giovane e le intimò di non fare parola con nessuno di ciò che era successo, altrimenti, sarebbe finita da sola e allontanata da tutti. Lin andò via accettando il compromesso , dolorante e deflorata .

P.S. Quanti di voi vorrebbero essere Mon ?
P.P.S. Quante di voi vorrebbero essere Lin?

*Ci scusiamo con i lettori per eventuali errori di battitura e/o di sintassi.
scritto il
2018-05-04
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