Sverginato
di
glady
genere
gay
I miei amici non ero riuscito a raggiungerli e chissà dove erano ormai, così
mi infilai in quel cinema, quella sera, annoiato, per passare una serata, in ogni caso insulsa. Il film non era particolarmente coinvolgente e me ne stavo distratto, perso nei miei pensieri.
A un tratto mi sentii toccare i genitali attraverso la stoffa dei jeans. la mia cerniera fu abbassata e una mano mi afferrò il cazzo e iniziò una dolce masturbazione. “ Ti piace, puttanella? Mi sussurrò all’orecchio. Annuii,, mi piaceva e come! Avevo giocato talvolta con i miei amici a masturbarci in gruppo, ma ora era qualcosa di diverso, perverso ed eccitante.
“Vuoi venire a casa mia, fichetta? Staremo più comodi.” La sua mano continuava a lavorare il mio cazzo e la cosa mi stava piacendo.
“Si d’accordo.” Ormai mi guidava la libidine, non mi interessavano le convenzioni, volevo godere a tutti i costi di quella nuova esperienza.
Mi condusse a casa sua: un appartamentino arredato come immaginavo, un postribolo. Ero spaventato ma eccitato in maniera smodata, bramavo di soddisfare quella voglia che mi aveva preso. “Adesso puttanella spogliati, si si, così. Togliti anche le scarpe e i calzini. Che bel corpicino che hai, mi voglio proprio divertire! “Vieni andiamo nel mio lettone, staremo più comodi.” Afferratomi il cazzo a mo di guinzaglio mi trascinò attraverso un piccolo corridoio alla sua camera da letto. Mi sentivo in sua balia, dominato dalla mia lascivia.
Mi sdraiò sul letto, prese in bocca il mio cazzo , lo insalivò e cominciò a leccarlo e succhiarlo: mi stava piacendo da matti. Le mie gambe furono allargate esponendo così il mio buchetto vergine. La sua lingua me lo umettò e cominciò a spingersi all’interno. Gemetti di piacere.
Si spogliò a sua volta: era un omone molto peloso e mostrava un grosso cazzo arcuato nella sua erezione. “Adesso il tuo culetto roseo diverrà la mia fichetta. Sentirai che bel cazzone.”
“ Ma è così grosso, mi farà male.”
“ Forse un po’, ma ti piacerà, sarai contenta, puttanella, non sei qui per questo?”
Ero sudato e tremavo ma volevo andare avanti. La cappella violacea del suo grosso membro, mentre le mia gambe venivano mantenute allargate e appoggiate sulle sue spalle, raggiunse al mio tenero ano e cominciò a forzarlo. “Che male!”, urlai, ma l’uomo insistette nella sua azione e fu dentro di me. Il mio culo era stato sverginato.
Avvertivo un dolore che gradualmente sparì e apprezzai il su e giù nel mio intestino di quel cazzo. Ero diventato la sua scrofa.Lui continuava a masturbarmi, il sudore dell’uomo era acre ma la sua puzza di maschio non mi infastidiva di certo, anzi…
Non resistevo più e sborrai sulla mia pancia e sul mio petto.
L’azione del cazzo del mio amante divenne incalzante per la ricerca del suo godimento fino a quando grugnendo da porco quale era mi riempì le viscere di sborra calda. La mia bocca fu riempita dal suo cazzo ancora eretto e gustai per la prima volta lo sperma trovandolo molto gradevole.
“La prossima volta ci divertiremo di più e mi mise la lingua in bocca; ricambiai. Mi sentivo sporco e depravato ma ansioso che il prossimo incontro mi riservasse maggiori piaceri.
mi infilai in quel cinema, quella sera, annoiato, per passare una serata, in ogni caso insulsa. Il film non era particolarmente coinvolgente e me ne stavo distratto, perso nei miei pensieri.
A un tratto mi sentii toccare i genitali attraverso la stoffa dei jeans. la mia cerniera fu abbassata e una mano mi afferrò il cazzo e iniziò una dolce masturbazione. “ Ti piace, puttanella? Mi sussurrò all’orecchio. Annuii,, mi piaceva e come! Avevo giocato talvolta con i miei amici a masturbarci in gruppo, ma ora era qualcosa di diverso, perverso ed eccitante.
“Vuoi venire a casa mia, fichetta? Staremo più comodi.” La sua mano continuava a lavorare il mio cazzo e la cosa mi stava piacendo.
“Si d’accordo.” Ormai mi guidava la libidine, non mi interessavano le convenzioni, volevo godere a tutti i costi di quella nuova esperienza.
Mi condusse a casa sua: un appartamentino arredato come immaginavo, un postribolo. Ero spaventato ma eccitato in maniera smodata, bramavo di soddisfare quella voglia che mi aveva preso. “Adesso puttanella spogliati, si si, così. Togliti anche le scarpe e i calzini. Che bel corpicino che hai, mi voglio proprio divertire! “Vieni andiamo nel mio lettone, staremo più comodi.” Afferratomi il cazzo a mo di guinzaglio mi trascinò attraverso un piccolo corridoio alla sua camera da letto. Mi sentivo in sua balia, dominato dalla mia lascivia.
Mi sdraiò sul letto, prese in bocca il mio cazzo , lo insalivò e cominciò a leccarlo e succhiarlo: mi stava piacendo da matti. Le mie gambe furono allargate esponendo così il mio buchetto vergine. La sua lingua me lo umettò e cominciò a spingersi all’interno. Gemetti di piacere.
Si spogliò a sua volta: era un omone molto peloso e mostrava un grosso cazzo arcuato nella sua erezione. “Adesso il tuo culetto roseo diverrà la mia fichetta. Sentirai che bel cazzone.”
“ Ma è così grosso, mi farà male.”
“ Forse un po’, ma ti piacerà, sarai contenta, puttanella, non sei qui per questo?”
Ero sudato e tremavo ma volevo andare avanti. La cappella violacea del suo grosso membro, mentre le mia gambe venivano mantenute allargate e appoggiate sulle sue spalle, raggiunse al mio tenero ano e cominciò a forzarlo. “Che male!”, urlai, ma l’uomo insistette nella sua azione e fu dentro di me. Il mio culo era stato sverginato.
Avvertivo un dolore che gradualmente sparì e apprezzai il su e giù nel mio intestino di quel cazzo. Ero diventato la sua scrofa.Lui continuava a masturbarmi, il sudore dell’uomo era acre ma la sua puzza di maschio non mi infastidiva di certo, anzi…
Non resistevo più e sborrai sulla mia pancia e sul mio petto.
L’azione del cazzo del mio amante divenne incalzante per la ricerca del suo godimento fino a quando grugnendo da porco quale era mi riempì le viscere di sborra calda. La mia bocca fu riempita dal suo cazzo ancora eretto e gustai per la prima volta lo sperma trovandolo molto gradevole.
“La prossima volta ci divertiremo di più e mi mise la lingua in bocca; ricambiai. Mi sentivo sporco e depravato ma ansioso che il prossimo incontro mi riservasse maggiori piaceri.
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