Tre giorni d'amore , parte prima , la conoscenza e il viaggio
di
birbante58
genere
tradimenti
Premetto che questa storia è assolutamente reale, nulla è frutto della fantasia.
Come immaginate ho omesso qualsiasi riferimento a persone, date e luoghi per la possibilità di riconoscere i partecipanti.
Non saprei se inserirla tra i sentimentali o tra i tradimenti
-------------
Era ottobre, le serate casalinghe finivano naturalmente davanti a un computer, a cercare la compagnia di chi , come me , non aveva nessuno con cui parlare e avere affetto.
45 anni, 2 figli, una moglie svogliata indolente, asessuata.
Ero utile, non amato. Il fallimento per un uomo, un marito, un padre.
Pieno di complessi portati da una moglie incapace di amare, di dare piacere, che mi diceva che avevo l’uccello piccolo e ero incapace di farla godere. Chissà come mai (ma ci pensai DOPO) abbiamo fatto due figli e all’inizio ti piaceva da matti e a ogni scopata veniva 4 o 5 volte. Idiota che non sono altro! Avevo anche pensato anche a farla scopare da un altro per vedere se era vero! Fin dove arriva l’idiozia di un uomo. Terribile!
Quella sera ero su una chat, alla ricerca di un cartone animato, non ricordo più quale; una persona mi contatta e mi chiede se conosco un cartone animato che si intitola ‘l’incantesimo del lago’. Le rispondo e le dico ‘si, lo ho visto’. Tutto cominciò così.
Lei era dolce, cara, scoprimmo di avere molti punti in comune, i figli con qualche problema, ma quasi coetanei. Problemi con i rispettivi coniugi chi per un motivo chi per un altro. La conoscenza divenne intima, giorno dopo giorno.
Le chiacchierate serali divennero un momento irrinunciabile e pian piano dalle parole si passò alla complicità, all’affetto e al sesso che a tutti e due mancava. Nessuno dei due aveva il coraggio di fare le corna al coniuge, ne avevamo voglia entrambi, ma il coraggio mancava.
Mi chiudevo dentro la mia camera ove dormivo da solo e stavo con lei fino a tarda notte , spesso a scrivere (parlare non si poteva per il rischio di essere sentiti), ma ancora più spesso ad ascoltare i suoi sospiri , a vedere la sua mano toccare il clitoride fino all’orgasmo e io a riempire di sperma lo schermo davanti a lei che mi guardava.
Iniziavamo toccandoci da vestiti , lei mi mostrava le sue bellissime tette , sode e invitanti , io puntavo la cam sul mio uccello duro dalla voglia di lei , della sua bocca della sua lingua della sua fica grondante umori del piacere. Spostavamo poi la cam sui nostri sessi, raccontandoci le nostre sensazioni al microfono, le nostre voglie…. vorrei far l’amore con te , vorrei baciarti …. Poi venivamo, spesso insieme gridando sottovoce il nostro piacere. Lei mi faceva vedere le sue mani bagnate del miele della sua fica, e io bagnate di sperma caldo e vischioso appena uscito dal mio cazzo.
Per lei non era la prima esperienza di sex-cam , mentre io pur avendolo spesso desiderato non lo avevo mai fatto. Non ero propenso a tradire quella che era mia moglie, anche se in effetti di rapporti non ce ne erano più da tempo. Mi sarei ricreduto con il tempo.
Sera dopo sera il rapporto si consolidava e cominciammo a fantasticare di vederci, nel parlare le dicevo cosa avrei voluto farle …. ’ti bacerei i capezzoli , ti leccherei la fica , ti succhierei il grilletto ’ le dicevo , e lei mugolava rispondendo ‘ succhierei il tuo cazzone, vorrei sentirlo dentro vorrei che mi facesse godere’. Si leccava le labbra, mimando i movimenti della lingua durante il pompino, guardarla era una esperienza magnifica, una vera troia, una vera donna da letto e io la desideravo da impazzire.
Già, lei era anorgasmica nei rapporti completi. Mi confidò di non essere mai riuscita a provare piacere con un uomo dentro, nemmeno con suo marito…giustappunto anche lei era sposata.
Passò il tempo e la voglia aumentava, anche in cam ci spingevamo dove non avrei mai pensato di arrivare, la chiamavo troia, puttanella e lei godeva per questo. A 45 anni avevo capito che a letto non ci deve essere rispetto, non è mai troppo tardi mi dissi, e mi lasciai andare.
Si sgrillettava per me, si strizzava le tette (una bella terza pienotta con i capezzoli scuri e succosi), si toccava il culetto e godeva, godeva per me. E io di rimando sborravo sperando un giorno di farlo nella sua faccia o ancora meglio nella sua bocca.
Già…la bocca…a 45 anni nessuna mi aveva mai fatto un pompino degno di questo nome.
Che disastro che ero. Un uomo a metà. Piangevo spesso durante la notte pensando a cosa mi aveva precluso il destino, o meglio la mia timidezza.
Anche in ufficio, quando alle 18 i colleghi andavano via, talvolta chiamavo a casa dicendo che avrei ritardato, lei portava i figli da amici vicini e insieme passavamo un’ora di sesso, questa volta parlando senza problemi.
Era meraviglioso sentirla, i sospiri, i gemiti, le parole, i desideri…
Sbattimi stronzo, chiavami bastardo, riempimi la fica fammi godere, fammi venire fammi sborrare, sensazioni fortissime, incredibili, sublimi
Mi menavo il cazzo davanti alla cam e le dicevo che avrei voluto scoparla forte, riempirle la fregna, farla godere e godere e godere, avrei voluto un suo pompino, con l’ingoio magari, avrei voluto guardarla mentre mi succhiava il cazzo, dicendole ‘che troia che sei’ e goderle in faccia mentre sorrideva.
Un pomeriggio, in ufficio, accesi skype e la invitai in cam. Quando l’immagine si materializzò mi trovai davanti la sua fica e il suo culetto in primo piano, la prima grondante di umori, bagnata all’inverosimile, il secondo dilatato dalle dita che lo stavano penetrando. Lei che gemeva e diceva, ti prego mettimelo nel culo, inculami non ne posso più.
Ancora un po e mi sentii male, avevo il cazzo che mi scoppiava negli slip. Lo tirai fuori e misi la cam davanti alla cappella in modo che la vedesse in primo piano. Questa è tutta tua, le dissi, ed è colpa tua se è così duro. Lo vuoi, mia dolce troietta? Lei continuava a chiedere di essere inculata fino al momento in scoppiò in un orgasmo fragoroso e violento, tremando tutta e io la gratificati con una altrettanto violenta sborrata sulla cam a pochi centimetri dal mio cazzo.
Stavo cambiando, in fretta, l’uomo insoddisfatto, tradito, vilipeso, si stava svegliando e stava capendo che ci sono donne che sono davvero Donne e non pezzi di legno o profittatrici piene di secondi fini.
Passarono i mesi e decidemmo di vederci, era maggio.
Programmai un lungo viaggio per lavoro, stabilendo base in un hotel non troppo distante da dove abitava lei, in un paesotto vicino sulla riva del mare.
Durante la strada, lunghissima sia come chilometri che come tempo, pensai e ripensai a cosa stavo facendo. Parte della mia mente era terribilmente angosciata dal pensiero del tradimento , l’altra parte era contenta di vivere quella storia , la volevo fortemente , mi mancava troppo l’essere uomo , mi mancava troppo il far godere una donna , poterla accarezzare , baciarla e guardarla mentre IO la facevo provare piacere. Già noi uomini sappiamo godere anche soltanto quando la nostra donna prova piacere se siamo noi a darglielo. E’ un premio, uno stupendo premio quando la nostra compagna ci grida in faccia il suo piacere.
Partii da casa molto molto presto, ovviamente appena partito glielo scrissi e cominciammo a sentirci per fantasticare cosa sarebbe successo il giorno dopo. Nessuno dei due voleva promettere nulla, nessuno dei due si sentiva di programmare nulla. Seppi dopo che nella sua precedente esperienza, quella persona la costrinse a vestirsi e a comportarsi da vera troia e che lei, troppo presa dalla voglia di provare quel piacere che le era negato, acconsentì a ogni cosa che costui le aveva chiesto. Ma non era quello di cui lei aveva bisogno.
La sera che arrivai, sul poggiolo dell’hotel, fantasticavo su cosa sarebbe successo l’indomani, ero teso come una corda di violino. Non avevo mai tradito, era la prima volta. Gli amici che sapevano avevano cercato di convincermi che, vista la situazione a casa non c’era niente di male. Si ma vallo a dire al mio uccello…. purtroppo è collegato a cuore e cervello.
La notte fu un inferno e il mattino ancora di più, guardavo fuori dal balcone seduto su una sdraio e aspettavo la sua auto. Quando arrivò e la vidi il cuore fece un salto , quasi mi sentii male. La sua massa di capelli mossi ,
quasi ricci , quel nasino impertinente , quelle tette e quel culo che avevo visto tante volte mi tornano in mente come un velocissimo slideshow. Ma la voglia quasi sparì. Le volevo bene , tanto , ma davvero tanto.
Ilò seguito tra qualche giorno , i due protagonisti si incontreranno e......
Come immaginate ho omesso qualsiasi riferimento a persone, date e luoghi per la possibilità di riconoscere i partecipanti.
Non saprei se inserirla tra i sentimentali o tra i tradimenti
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Era ottobre, le serate casalinghe finivano naturalmente davanti a un computer, a cercare la compagnia di chi , come me , non aveva nessuno con cui parlare e avere affetto.
45 anni, 2 figli, una moglie svogliata indolente, asessuata.
Ero utile, non amato. Il fallimento per un uomo, un marito, un padre.
Pieno di complessi portati da una moglie incapace di amare, di dare piacere, che mi diceva che avevo l’uccello piccolo e ero incapace di farla godere. Chissà come mai (ma ci pensai DOPO) abbiamo fatto due figli e all’inizio ti piaceva da matti e a ogni scopata veniva 4 o 5 volte. Idiota che non sono altro! Avevo anche pensato anche a farla scopare da un altro per vedere se era vero! Fin dove arriva l’idiozia di un uomo. Terribile!
Quella sera ero su una chat, alla ricerca di un cartone animato, non ricordo più quale; una persona mi contatta e mi chiede se conosco un cartone animato che si intitola ‘l’incantesimo del lago’. Le rispondo e le dico ‘si, lo ho visto’. Tutto cominciò così.
Lei era dolce, cara, scoprimmo di avere molti punti in comune, i figli con qualche problema, ma quasi coetanei. Problemi con i rispettivi coniugi chi per un motivo chi per un altro. La conoscenza divenne intima, giorno dopo giorno.
Le chiacchierate serali divennero un momento irrinunciabile e pian piano dalle parole si passò alla complicità, all’affetto e al sesso che a tutti e due mancava. Nessuno dei due aveva il coraggio di fare le corna al coniuge, ne avevamo voglia entrambi, ma il coraggio mancava.
Mi chiudevo dentro la mia camera ove dormivo da solo e stavo con lei fino a tarda notte , spesso a scrivere (parlare non si poteva per il rischio di essere sentiti), ma ancora più spesso ad ascoltare i suoi sospiri , a vedere la sua mano toccare il clitoride fino all’orgasmo e io a riempire di sperma lo schermo davanti a lei che mi guardava.
Iniziavamo toccandoci da vestiti , lei mi mostrava le sue bellissime tette , sode e invitanti , io puntavo la cam sul mio uccello duro dalla voglia di lei , della sua bocca della sua lingua della sua fica grondante umori del piacere. Spostavamo poi la cam sui nostri sessi, raccontandoci le nostre sensazioni al microfono, le nostre voglie…. vorrei far l’amore con te , vorrei baciarti …. Poi venivamo, spesso insieme gridando sottovoce il nostro piacere. Lei mi faceva vedere le sue mani bagnate del miele della sua fica, e io bagnate di sperma caldo e vischioso appena uscito dal mio cazzo.
Per lei non era la prima esperienza di sex-cam , mentre io pur avendolo spesso desiderato non lo avevo mai fatto. Non ero propenso a tradire quella che era mia moglie, anche se in effetti di rapporti non ce ne erano più da tempo. Mi sarei ricreduto con il tempo.
Sera dopo sera il rapporto si consolidava e cominciammo a fantasticare di vederci, nel parlare le dicevo cosa avrei voluto farle …. ’ti bacerei i capezzoli , ti leccherei la fica , ti succhierei il grilletto ’ le dicevo , e lei mugolava rispondendo ‘ succhierei il tuo cazzone, vorrei sentirlo dentro vorrei che mi facesse godere’. Si leccava le labbra, mimando i movimenti della lingua durante il pompino, guardarla era una esperienza magnifica, una vera troia, una vera donna da letto e io la desideravo da impazzire.
Già, lei era anorgasmica nei rapporti completi. Mi confidò di non essere mai riuscita a provare piacere con un uomo dentro, nemmeno con suo marito…giustappunto anche lei era sposata.
Passò il tempo e la voglia aumentava, anche in cam ci spingevamo dove non avrei mai pensato di arrivare, la chiamavo troia, puttanella e lei godeva per questo. A 45 anni avevo capito che a letto non ci deve essere rispetto, non è mai troppo tardi mi dissi, e mi lasciai andare.
Si sgrillettava per me, si strizzava le tette (una bella terza pienotta con i capezzoli scuri e succosi), si toccava il culetto e godeva, godeva per me. E io di rimando sborravo sperando un giorno di farlo nella sua faccia o ancora meglio nella sua bocca.
Già…la bocca…a 45 anni nessuna mi aveva mai fatto un pompino degno di questo nome.
Che disastro che ero. Un uomo a metà. Piangevo spesso durante la notte pensando a cosa mi aveva precluso il destino, o meglio la mia timidezza.
Anche in ufficio, quando alle 18 i colleghi andavano via, talvolta chiamavo a casa dicendo che avrei ritardato, lei portava i figli da amici vicini e insieme passavamo un’ora di sesso, questa volta parlando senza problemi.
Era meraviglioso sentirla, i sospiri, i gemiti, le parole, i desideri…
Sbattimi stronzo, chiavami bastardo, riempimi la fica fammi godere, fammi venire fammi sborrare, sensazioni fortissime, incredibili, sublimi
Mi menavo il cazzo davanti alla cam e le dicevo che avrei voluto scoparla forte, riempirle la fregna, farla godere e godere e godere, avrei voluto un suo pompino, con l’ingoio magari, avrei voluto guardarla mentre mi succhiava il cazzo, dicendole ‘che troia che sei’ e goderle in faccia mentre sorrideva.
Un pomeriggio, in ufficio, accesi skype e la invitai in cam. Quando l’immagine si materializzò mi trovai davanti la sua fica e il suo culetto in primo piano, la prima grondante di umori, bagnata all’inverosimile, il secondo dilatato dalle dita che lo stavano penetrando. Lei che gemeva e diceva, ti prego mettimelo nel culo, inculami non ne posso più.
Ancora un po e mi sentii male, avevo il cazzo che mi scoppiava negli slip. Lo tirai fuori e misi la cam davanti alla cappella in modo che la vedesse in primo piano. Questa è tutta tua, le dissi, ed è colpa tua se è così duro. Lo vuoi, mia dolce troietta? Lei continuava a chiedere di essere inculata fino al momento in scoppiò in un orgasmo fragoroso e violento, tremando tutta e io la gratificati con una altrettanto violenta sborrata sulla cam a pochi centimetri dal mio cazzo.
Stavo cambiando, in fretta, l’uomo insoddisfatto, tradito, vilipeso, si stava svegliando e stava capendo che ci sono donne che sono davvero Donne e non pezzi di legno o profittatrici piene di secondi fini.
Passarono i mesi e decidemmo di vederci, era maggio.
Programmai un lungo viaggio per lavoro, stabilendo base in un hotel non troppo distante da dove abitava lei, in un paesotto vicino sulla riva del mare.
Durante la strada, lunghissima sia come chilometri che come tempo, pensai e ripensai a cosa stavo facendo. Parte della mia mente era terribilmente angosciata dal pensiero del tradimento , l’altra parte era contenta di vivere quella storia , la volevo fortemente , mi mancava troppo l’essere uomo , mi mancava troppo il far godere una donna , poterla accarezzare , baciarla e guardarla mentre IO la facevo provare piacere. Già noi uomini sappiamo godere anche soltanto quando la nostra donna prova piacere se siamo noi a darglielo. E’ un premio, uno stupendo premio quando la nostra compagna ci grida in faccia il suo piacere.
Partii da casa molto molto presto, ovviamente appena partito glielo scrissi e cominciammo a sentirci per fantasticare cosa sarebbe successo il giorno dopo. Nessuno dei due voleva promettere nulla, nessuno dei due si sentiva di programmare nulla. Seppi dopo che nella sua precedente esperienza, quella persona la costrinse a vestirsi e a comportarsi da vera troia e che lei, troppo presa dalla voglia di provare quel piacere che le era negato, acconsentì a ogni cosa che costui le aveva chiesto. Ma non era quello di cui lei aveva bisogno.
La sera che arrivai, sul poggiolo dell’hotel, fantasticavo su cosa sarebbe successo l’indomani, ero teso come una corda di violino. Non avevo mai tradito, era la prima volta. Gli amici che sapevano avevano cercato di convincermi che, vista la situazione a casa non c’era niente di male. Si ma vallo a dire al mio uccello…. purtroppo è collegato a cuore e cervello.
La notte fu un inferno e il mattino ancora di più, guardavo fuori dal balcone seduto su una sdraio e aspettavo la sua auto. Quando arrivò e la vidi il cuore fece un salto , quasi mi sentii male. La sua massa di capelli mossi ,
quasi ricci , quel nasino impertinente , quelle tette e quel culo che avevo visto tante volte mi tornano in mente come un velocissimo slideshow. Ma la voglia quasi sparì. Le volevo bene , tanto , ma davvero tanto.
Ilò seguito tra qualche giorno , i due protagonisti si incontreranno e......
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