Mia moglie ricattata
di
lagoblu
genere
dominazione
Mia moglie è in piedi , con lo sguardo basso.
La camera è in penombra.
Il direttore, uomo alto e robusto, sui 40 anni, è seduto su una sedia, e dice
“senti, avrai capito che sei in una brutta situazione. Però io posso aiutarti. Posso salvarti. Tu sei una donna che mi piace , lo farei volentieri. Se sarai un po’ carina con me , tutto andrà a posto. Tranquilla”
mia moglie è una donna davvero piacente: una moretta di 40 anni, ha il seno di una ventenne, piccolina ben proporzionata.
“cosa intende?”
“sei una donna con tante qualità. SE posso permettermi ti ho sempre trovato molto sexi, davvero molto…”
mia moglie comincia a capire dove vuole andare a parare il direttore: un uomo subdolo, single, che l’aveva sempre guardata con malizia.
L’idea di soddisfare chissà quale suo desiderio le da la nausea.
“ascoltami bene: capisci che sei nelle mie mani ora: ti chiedo solo di essere un po’ carina, niente di più…”
“che dovrei fare?”
“ho una richiesta molto semplice…mostrami le tette!”
mia moglie è impietrita: ha addosso la divisa, quindi giacca, camicetta bianca e gonna grigia, calze e scarpe col tacco.
“direttore ma che dice????….” protesta, con voce malferma per l’agitazione
“ascolta. finora te l’ho detto con le buone. Ma sto perdendo la pazienza. Ci metto un attimo ad andare a denunciarti subito, cosi impari a rubare documenti dell’albergo”
“ma le posso spiegare!! È stato tutto un equivoco!
“equivoco un cazzo!” urla lui
“o fai quello che dico o finisci in un guaio davvero brutto”
mia moglie è disperata, sa che il direttore può davvero denunciarla. Pensa allo smarrimento mio e della sua famiglia se si scoprisse un fatto cosi increscioso. Pensare che è stato davvero un equivoco, o meglio è stata incastrata da un falso amico, o forse il direttore stesso ha tramato nell’ombra, per arrivare ad averla in pugno! Ma ormai il dado è tratto. E’ stata ingenua, ora il conto è arrivato.
“sto aspettando, non farmi perdere la pazienza”
Con la morte nel cuore, si sfila la giacca, e comincia e sbottonarsi la camicetta.
L’uomo la guarda intensamente, con un mezzo sorriso.
“ok…fallo piano,,,uno strip di classe…”
Se la sfila mostrando la sua splendida terza incorniciata dal reggiseno.
“la prego…” geme lei
“se dici ancora una parola, vado a denunciarti”
si slaccia il reggiseno scoprendo le magnifiche tette, coprendosele subito con le mani
“via le mani….”
lei riluttante esegue
“wow…stupende…come me le immaginavo! “
lui si avvicina e le prende un seno con la mano, accarezzandolo
“da quanto mi ero sognato questo momento”
“…ho fatto quello che voleva!” protesta lei debolmente
“quando finiamo lo decido io!”
comincia a succhiarle e strizzarle le tette e i capezzoli, con foga.
“ahi…mi fa male”
La porta verso io letto, e la fa sedere.
“adesso da brava aprimi la patta e tirami fuori l’uccello!”
lei sta piangendo, è impotente questa umiliazione non può subirla
“no questo è troppo!, non può abusare di me! “ con un ultimo orgoglio
“zitta ed esegui” fa lui gelido
Dopo qualche interminabile istante, mia moglie cede definitivamente. Gli tira fuori un uccello davvero grosso, enorme, completamente in tiro.
“bene….ora succhiamelo bene!”
le prende i capelli e l’avvicina al suo membro
lei come un automa lo prende in bocca, tenendolo con due mani perché è davvero grosso.
Lui la forza per i capelli e le schiaffa il cazzo fino in gola.
Su e giù, tutto il cazzo sparisce nella sua bocca, sembra impossibile che ci stia.
Lei sta per soffocare, intanto piange a dirotto, il trucco le cola sul viso.
“togli le mani, voglio solo la bocca sul mio cazzo. fammi un pompino come si deve, forza!”
devo dire che lei è davvero brava a spompinare, ha fatto godere un’infinità di volte.
qui però sembra che se la stia scopando in bocca più che lei che fa un pompino!
Dopo un tempo che sembra infinito toglie le mani dalla sua testa:
“dai succhia, fammi godere, troia!!!”
lei continua a succhiare tutta l’asta come una forsennata.
Sembra averci preso gusto, forse vuole solo farlo eiaculare il più presto possibile, sta di fatto che si sta comportando come la più esperta delle zoccole.
Va avanti parecchi minuti con quel grande affare in bocca.
Lo succhia, lo lecca dalle cappella allo scroto
“siiiiiiiiii…cosiiiiii…!!!!”
Quando sta per venire le prende i capelli , le tiene il viso vicino al cazzo e lo inonda con un mare di sborra, che le cola fino sulle tette.
Lei è esausta: sul viso sborra, lacrime e trucco formano una maschera indefinita.
La camera è in penombra.
Il direttore, uomo alto e robusto, sui 40 anni, è seduto su una sedia, e dice
“senti, avrai capito che sei in una brutta situazione. Però io posso aiutarti. Posso salvarti. Tu sei una donna che mi piace , lo farei volentieri. Se sarai un po’ carina con me , tutto andrà a posto. Tranquilla”
mia moglie è una donna davvero piacente: una moretta di 40 anni, ha il seno di una ventenne, piccolina ben proporzionata.
“cosa intende?”
“sei una donna con tante qualità. SE posso permettermi ti ho sempre trovato molto sexi, davvero molto…”
mia moglie comincia a capire dove vuole andare a parare il direttore: un uomo subdolo, single, che l’aveva sempre guardata con malizia.
L’idea di soddisfare chissà quale suo desiderio le da la nausea.
“ascoltami bene: capisci che sei nelle mie mani ora: ti chiedo solo di essere un po’ carina, niente di più…”
“che dovrei fare?”
“ho una richiesta molto semplice…mostrami le tette!”
mia moglie è impietrita: ha addosso la divisa, quindi giacca, camicetta bianca e gonna grigia, calze e scarpe col tacco.
“direttore ma che dice????….” protesta, con voce malferma per l’agitazione
“ascolta. finora te l’ho detto con le buone. Ma sto perdendo la pazienza. Ci metto un attimo ad andare a denunciarti subito, cosi impari a rubare documenti dell’albergo”
“ma le posso spiegare!! È stato tutto un equivoco!
“equivoco un cazzo!” urla lui
“o fai quello che dico o finisci in un guaio davvero brutto”
mia moglie è disperata, sa che il direttore può davvero denunciarla. Pensa allo smarrimento mio e della sua famiglia se si scoprisse un fatto cosi increscioso. Pensare che è stato davvero un equivoco, o meglio è stata incastrata da un falso amico, o forse il direttore stesso ha tramato nell’ombra, per arrivare ad averla in pugno! Ma ormai il dado è tratto. E’ stata ingenua, ora il conto è arrivato.
“sto aspettando, non farmi perdere la pazienza”
Con la morte nel cuore, si sfila la giacca, e comincia e sbottonarsi la camicetta.
L’uomo la guarda intensamente, con un mezzo sorriso.
“ok…fallo piano,,,uno strip di classe…”
Se la sfila mostrando la sua splendida terza incorniciata dal reggiseno.
“la prego…” geme lei
“se dici ancora una parola, vado a denunciarti”
si slaccia il reggiseno scoprendo le magnifiche tette, coprendosele subito con le mani
“via le mani….”
lei riluttante esegue
“wow…stupende…come me le immaginavo! “
lui si avvicina e le prende un seno con la mano, accarezzandolo
“da quanto mi ero sognato questo momento”
“…ho fatto quello che voleva!” protesta lei debolmente
“quando finiamo lo decido io!”
comincia a succhiarle e strizzarle le tette e i capezzoli, con foga.
“ahi…mi fa male”
La porta verso io letto, e la fa sedere.
“adesso da brava aprimi la patta e tirami fuori l’uccello!”
lei sta piangendo, è impotente questa umiliazione non può subirla
“no questo è troppo!, non può abusare di me! “ con un ultimo orgoglio
“zitta ed esegui” fa lui gelido
Dopo qualche interminabile istante, mia moglie cede definitivamente. Gli tira fuori un uccello davvero grosso, enorme, completamente in tiro.
“bene….ora succhiamelo bene!”
le prende i capelli e l’avvicina al suo membro
lei come un automa lo prende in bocca, tenendolo con due mani perché è davvero grosso.
Lui la forza per i capelli e le schiaffa il cazzo fino in gola.
Su e giù, tutto il cazzo sparisce nella sua bocca, sembra impossibile che ci stia.
Lei sta per soffocare, intanto piange a dirotto, il trucco le cola sul viso.
“togli le mani, voglio solo la bocca sul mio cazzo. fammi un pompino come si deve, forza!”
devo dire che lei è davvero brava a spompinare, ha fatto godere un’infinità di volte.
qui però sembra che se la stia scopando in bocca più che lei che fa un pompino!
Dopo un tempo che sembra infinito toglie le mani dalla sua testa:
“dai succhia, fammi godere, troia!!!”
lei continua a succhiare tutta l’asta come una forsennata.
Sembra averci preso gusto, forse vuole solo farlo eiaculare il più presto possibile, sta di fatto che si sta comportando come la più esperta delle zoccole.
Va avanti parecchi minuti con quel grande affare in bocca.
Lo succhia, lo lecca dalle cappella allo scroto
“siiiiiiiiii…cosiiiiii…!!!!”
Quando sta per venire le prende i capelli , le tiene il viso vicino al cazzo e lo inonda con un mare di sborra, che le cola fino sulle tette.
Lei è esausta: sul viso sborra, lacrime e trucco formano una maschera indefinita.
3
3
voti
voti
valutazione
2.4
2.4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
La vicina
Commenti dei lettori al racconto erotico