Cazzi, cazzi e ancora cazzi!

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Cazzi, cazzi e ancora cazzi!

TREDICI.
Ora Luca mi raggiunge sempre più spesso. Ho iniziato le pratiche di separazione con mio marito e quindi ci nascondiamo molto meno rispetto a prima. Chi mi conosce chiede spesso di Luca ignorando tutto il resto. Per molti sono una tipa che ha lasciato il marito perché aveva una relazione con un altro. Questo è il massimo della scorrettezza che mi possono imputare.
Nel frattempo esco con altri tori. Talvolta anche durante la pausa pranzo. In una circostanza per poco vengo beccata al motel da quella amica che vi accennavo aveva una relazione extramatrimoniale. Secondo me non mi ha riconosciuto per un semplice motivo: pur avendomi intravista (e io sia per corporatura ,sia per colore dei capelli, sono inconfondibile) non poteva credere che fossi io.
Figurati se era Anna, si sarà detta. Quella mammina per bene che ha una storia con un tipo che vede raramente.
Invece ero io!
In quel periodo accaddero anche altri due episodi significativi. Seppur Luca fosse con me io uscii con altri due tori diversi durante i pomeriggi. Questo significava per Luca che se incontrava inevitabilmente qualcuno in paese che chiedesse di me doveva trovare qualche scusa plausibile sul dove fossi. Era infatti istintivo dopo i saluti iniziali fatti da ah ciao ma quando sei arrivato si arrivasse al ma dov’è Anna ora?
Ero a scopare!
Andai con un certo Steve. Lo cito perché lo troveremo più avanti e perché fin da subito mi fece godere come una troia. Uno,due,tre,quattro anche cinque orgasmi in un paio di ore. Con lui la prima volta fu in motel.
Al capitolo SETTE ho accennato a tre tori super. Quelli più ambiti del sito. Uno di questi (“Tentazione”) me lo ero già fatto. Si propose un secondo: “Nicea”.
Anche lui diede delle condizioni a Luca. Niente foto, mi avrebbe portata a casa sua ma non voleva Luca e mi avrebbe scopata a pelle senza profilattico.
Quel pomeriggio Luca dovette chiudersi in un bar (se fosse stato a casa mia madre avrebbe potuto insospettirsi visto che eravamo sempre insieme) mentre io salii sull’auto di “Nicea”.
Appena lo guardai in faccia non capii più niente. Molto bello. Giovane e prestante. Indossava un’ elegante tuta dove si evidenziava il pacco enorme.
Ogni volta che salgo ancora oggi in auto con un toro nuovo osservo il pacco e solo idea che da li a pochi minuti la mia bocca, la mai figa, e il mio culo lo avrebbero conosciuto mi eccita da impazzire.
Nicea mi chiede espressamente dove fosse il cornuto! Dice proprio così : il cornuto. Io un poco mi risento e difendo Luca sostenendo che era un complice non un cornuto.
Nicea abbozza e sorride.
Entriamo in casa. Consueta trafila. Io sul bordo del divano con il suo cazzo in bocca.
E’ grossissimo. Fa parte della categoria dei tori da monta conosciuti sia perché sono bravi ma anche per le dimensioni del suo cazzo. Molte donne apprezzano i cazzoni enormi ancora di più di quanto faccia io, che ritengo le misure importanti ma non fondamentali.
“Nicea” aveva un cazzo enorme. Mi sbatte subito alla pecorina e me lo mette in culo! E’ un animale,ci da dentro dandomi della puttana, della troia, della zoccola, della vacca da monta. Mi incula bene e mi fa godere. Poi mi gira di fianco e continua a darmelo in culo.
Ora ho la figa gonfia e lo vorrei davanti. Mi sbatte faccia all’aria e finalmente, mi dico, mi scoperà la figa.
Invece niente. Mi incula da sopra che pare voglia mettermi dentro anche le palle!
Io gli chiedo di darmelo in figa. Lui tace. Glielo richiedo. Lui tace. Allora glielo urlo che lo voglio in figa. Lo imploro, perché sto impazzendo dalla voglia di gustarmelo davanti.
Lui mi guarda negli occhi e mi dice (scandendo bene le parole) che me lo avrebbe dato davanti solo se avessi ammesso che Luca era un cornuto. Altrimenti avrebbe continuato a incularmi!
Capisco al volo che non sta scherzando!
Tre secondi dopo do del cornutone a Luca. Esplicitamente ed a alta voce! E’ il re dei cornuti dico. Gli dico: noi godiamo e lui è a casa !
“Nicea” è di parola. Me lo sbatte in figa e io urlo talmente forte tanto che mi invita ad andare in camera, in quanto mi avrebbero sentito fino in strada!
Mi scopa e mi fa godere. Viene il momento della sborrata in bocca.
Io fino a quel momento (con tutti gli altri) avevo condotto il gioco. Mi piace che mi sborrano in bocca ma soprattutto mi piace sentirlo dentro che si gonfia, poi esplode e poi ancora si gonfia e altro schizzo e poi ancora si gonfia. Fino alla fine.
Il porco invece mi sbatte in ginocchio e mi ordina di tirare fuori la lingua. Non solo: mi obbliga a guardarlo negli occhi mentre urla e mi fa diventare la lingua bianca dallo sperma. Solo dopo mi dice e adesso bevi! E io bevo!
Questa era la prima parte ma avevamo a disposizione tutto il pomeriggio (era un sabato).
Non mi do per vinta. Mentre stavamo bevendo del vino banco lo sfido.
Vuoi sapere quanto è cornuto? Allora gli spiego per filo e per segno partendo da Venezia, per seguire la prima settimana e soprattutto chi mi ha rotto il culo in motel.
Il cazzo del porco diventò subito ancora duro e stavolta me lo gustai a lungo a cavallo. Altra ora di sesso porco poi stavolta la sborrata in bocca come piaceva a me.
Usciti chiamai Luca per darci un punto di ritrovo.
Dopodiché, tornammo a casa insieme.



QUATTORDICI.

Chiusi all’interno della mia camera io e Luca siamo su PC diversi. Io sono su facebook che chatto con le mie amiche postando cuoricini e altre cose simili. Di fianco a me Luca sta cercando sul sito cazzi da provare per la sottoscritta. Di tanto in tanto allungo la testa e guardo. Poi mi tocco la figa masturbandomi davanti a lui.
In un sito esiste un settore dedicato solo agli uccelli. Tante tante foto di cazzi. Solo cazzi. Sotto la foto il nome (ovviamente un nick) del proprietario dell’arnese.
Decido di fare un gioco. Li guardo e (mentre mi masturbo) annoto quelli che mi piacciono maggiormente segnalandoli a Luca. Il suo compito consisterà nel contattare i relativi proprietari degli uccelli per verificare la possibilità di un incontro.
Non può essere un caso che molte segnalazioni portino a “Mrstyle”. Uno dei tre più ambiti. “Tentazione “ e “Nicea” mi li ero già gustati. Rimaneva solo lui!


QUINDICI.
Luca mi raggiunge ogni tre settimane. Io nel frattempo continuo ad uscire con altri porci. Se non voglio passare per una prostituta di mestiere (sono sempre uno diverso dall’altro) devo alternare i motel.
Durante un week end e sempre con la presenza di Luca torniamo nel club prive. E’ un sabato sera quindi è strapieno. Al piano terra il bar e la piccola pista da ballo. Sotto il privè vero e proprio.
Propongo a Luca un gioco. Io sarei scesa da sola e lui mi avrebbe raggiunta ma solo dopo almeno un quarto d’ora.
Quando scende vedrà un possente porco mi sta pompando da sopra con altri due che mi spalancano le gambe e ancora altri due si alternano per darmelo i bocca.
Quella sera mi scateno e cavalco al buio. Scopo e godo parecchio.
Forse fu l’unica volta che andai al privè con Luca e andò bene. Ancora oggi non amo i privè. Troppi sfigati che vanno nella speranza di trovare qualcosa e lo fanno pagando cifre considerevoli. Ma quella volta andò più che bene.
La volta successiva che mi raggiunse Luca andammo in un bar che da li a poco avrebbe chiuso. Gli avventori sarebbero tutti usciti, a parte cinque porci che si sarebbero dedicati a me.
Ricordo l’eccitazione dei loro occhi, mi avrebbero mangiato ma non era ancora il tempo per farlo.
Poi la serranda che scende, il tappetino che esce e il branco che si getta su di me. Tutte quelle mani addosso. Come maiali! Io in ginocchio circondata da cinque cazzi e poi la monta e l’inculata a turno.


scritto il
2018-08-14
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