Un suocero che non immagini 1
di
Laura nuora
genere
incesti
In primis un saluto a tutti i lettori e allo staff di questo sito
Mi chiamo Laura sono una donna sposata di quarantuno anni, sono alta 1,68 cm. per 60 Kg., una quarta di seno, capelli lunghi sulla schiena castano chiaro ma ho fatto i mesh color miele, ho due figli, la femminuccia e il maschietto di 20 e 18 anni che frequentano il liceo classico mia figlia e lo scientifico mio figlio. Ho un sedere ancora sodo e rotondo mai vilato fino a poco tempo fa.
Sono casalinga mentre mio marito Giuseppe si occupa dell’azienda agricola che gli ha donato suo padre dalla mattina alla sera. La mia vita sessuale è appagata perché Giuseppe mi scopa tutte le sere tranne quei pochi giorni. Abitiamo in una villetta fatta in modo che si possono costruire altri piani dopo, fatta alzare di sana pianta dai miei suoceri.
Ciò che sto per narrare, mi è successo a fine aprile di quest’anno, pochi giorni prima che finissero le scuole.
La mattina chiamai mio suocero come faccio tutti i giorni e gli dissi che oltre al pane mi serviva dalla verdura, delle patate e dei pomodori. Lui è felice di rendersi utile, mio marito è figlio unico e a me mia suocera e mio suocero mi trattano come una reggina.
Verso le 10:00 suono in campanello del portone e aprii, era mio suocero Michele, alto 1,75 capelli brizzolati ma folti, con un fisico giovanile anche per i suoi 65 anni gli andai incontro per le scale per togliergli le borse dalle mani. In suo viso lo vidi teso, gli chiesi se stava male, visto lo strano viso che si ritrovava.
Disse non sto male, è tua suocera che mi ha mandato in bestia pensa che da quattro giorni che ci provo e lei non ne vuol sapere niente a letto.
Beh, dissi siete anziani, capita.
Mi guardò e disse cosa vorresti dire che sono da buttare?
Alla vostra età non credo ci sia più azione. Senza volerlo avevo detto qualcosa di sbagliato e offensivo.
Si fermo a metà corridoio di casa, posandomi le mani sulle spalle mi spinse contro il muro, si pose davanti a me, inchiodandomi al muro della parete disse ora ti faccio federe se ho azione o no.
Mi caddero i sacchetti dalle mani, cominciai a tremare, forse di paura o di vergogna.
Mi mise una mano dietro la nuca e incollò le sue labbra alle mie infilando la sua lingua nella mia bocca. Mentre la mano destra la poso sulle mie natiche e schiacciò il mio ventre contro il suo mentre me lo palpava tutto.
Cercai di respingerlo ma mi parse un peso marmoreo, non riuscì a spostarlo nemmeno di un millimetro.
Le sue mani cominciarono ad accarezzarmi tutto il corpo palpandomi i seni e facendoli uscire fuori dalla vestina leggera che indossavo. Poi mi alzò la vestina e infilò la mano in mezzo alle mie gambe raggiungendo subito la mia fessura attraverso le mutandine. Quel contatto mi diede una scossa elettrica.
Guarda la porcellina è tutta fradicia. Mi vergognai da morire di come mi aveva trovata in mezzo alle gambe.
Poi lo sentì ormeggiare vicino alla sua patta, dopo di che mi prese un mano e la guidò alla sua patta. Il suo cazzo era fuori dai pantaloni. Guidò la mia mano prenderlo. Al tatto senti qualcosa di grosso, pesante e ancora semi moscio. Lasciò lì la mia mano e ricomincio a palparmi per tutto il corpo.
Poi passo a baciarmi il collo e lembo dell’orecchio e infilo la lingua nel io orecchio. Ebbi un’altra scossa elettrica.
Poi posandomi le mani su entrambi le spalle mi fece inginocchiarmi davanti a lui sempre attaccata con le spalle alla parete.
Vidi una cosa mostruosa, non avevo mai visto in cazzo cosi grosso, anche perché non avevo avuto esperienze oltre a quelle con mio marito.
Mi poggio la mano sulla nuca e spinse la mia testa in avanti, in automatico aprii la bocca e feci entrare a fatica l’arnese di mio suocero, riuscii ad accogliere solo il grande. Mentre mi movevo con fatica, quell’asta comincio a irrigidirsi diventando duro come un palo di ferro e molto lungo. Quella visione, mi diete tantissima paura, era mostruoso.
Mi fece alzare e dopo avermi tolto le mutandine, passò le braccia sotto le mie gambe all’altezza dietro ai ginocchi, prendendomi in braccio tenendomi sempre con la schiena contro le pareti. Fece dei piccoli movimenti far si che la punta si disponesse all’ingresse delle mie grandi labbra.
Con un suo movimento in avanti e facendo cadere me verso il basso entrò tutto in me con un colpo solo. Io emisi un urlo, non so se, era di piacere o di dolore.
Poco dopo cominciò a scoparmi piano guardandomi in faccia e piano piano aumento il ritmo aiutandosi anche con le braccia.
Con Giuseppe raramente riuscivo ad arrivare a due orgasmi. Mentre con mio suocero gli orgasmi erano di seguito all’altro e non smettevano.
Dopo circa un quarto d’ora di quel ritmo, mio suocero mi disse, per piacere, mi sento un po’ stanco ci possiamo mettere sul divano?
Caspita, con i suoi 65 anni, mi aveva tenuto in braccio in piedi e mi aveva stantuffato la fica per un bel quarto d’ore abbondante ed io con i miei 41 anni avevo la schiena a pezzi.
Cosi andammo sul divano del soggiorno, lui si sedette e mi invito a salirgli in braccio a cavalcione. Mentre salivo, impugno il suo bastone e lo guidò all’ingresso della mia fica, mi abbassai impalandomi su quel magnifico bastone di mio suocero guidando io il ritmo.
Gli orgasmi si susseguivano uno dietro l’altro, non avevo mai goduto tanto e così intensamente con una sola scopata.
Dopo altri 10 minuti pieni mi disse che stava per godere, mi alzai mettendomi in ginocchio tra le sue gambe, iniziai a fargli una sega per aiutarlo a godere, lui mi afferrò la testa e la tiro verso di se, aprii la bocca e facendolo entrare e cominciai a succiare, leccarlo e andare su e giù con la testa.
Dopo due o tre minuti di quella pompa scaricò tutto il suo sperma nella mia bocca. Cercai di alzarmi ma con le mane mi costrinse a tenere il suo cazzo in bocca e quindi dovetti inghiottire la maggior parte di quella crema.
Per me era la seconda volta che mi sborravano in bocca, la prima volta fu mio marito, suo figlio, da fidanzati, gli dissi che non mi piaceva e da allora non me lo ha chiesto più. Ed era la prima volta che bevevo lo sperma. Il sapore era tra l’acro e il salato e mi piacque gustarlo, diversamente da quanto ero giovane.
Mi sedetti al fianco di mio suocero e poggiai la testa sol suo petto, lui comincio ad accarezzarmi la schiena e scendendo con la mano mi palpo il sedere passando più volte col dito nella fessura delle natiche e disse hai un culo da favola, la prossima volta lo voglio provare.
Io dissi di no e non era stato mai violato. Mio suocero mi guarda ed esclamò perché è frocio mio figlio?
Non mi risulta, dissi, rispondendo a quella domanda.
E come cazzo fa a non scoparsi un culo cosi mio meraviglioso figlio.
Alzandosi dal divano mi disse devi provare il piacere del cazzo nel culo, tu preparalo e allena i muscoli anali.
Ci ricomponemmo e andammo in cucina, lui si prese il solito caffè che avevo preparato per lui, ormai freddo, mi bacio la fronte ringraziandomi di quello che avevo fatto e se ne andò.
Io feci una doccia e poi preparai il mangiare per i miei figli che tornavano da scuola.
Le parole di mio suocero mi martellarono la testa per tutto il giorno ed ero combattuta tra me e me, da un lato mi dicevo che volevo provarlo anch’io, ma con l’altro lato mi dicevo che ero uscita di cervello.
Dopo pranzo andai a sdraiarmi a letto per riposare ma non ci riuscii, quel martellamento era più forte della mia stanchezza.
Verso le 18:00 uscii e andai al supermercato, comprai 5 confezione di wurstel grandi e due pezzi di burro.
Quella sera a cena dissi a Giuseppe che avevo un regalo per lui. Chiese che regalo era, gli dissi di sedersi sul divano che gli e lo avrei portato subito.
Dopo qualche minuto mi inginocchiai davanti a lui, gli aprii i pantaloni e gli feci un pompino, mi feci sborrare in bocca e bevvi tutto.
Sembrava scioccato, dopo si alzo, mi porto in camera e mi scopò come mai aveva fatto.
L’indomani mattina, presi una confezione di wurstel e un burro e andai in bagno, mi sedetti sul bidet, presi un po’ di burro e lo passai intorno al buco anale e all’interno, presi il wurstel lo riempii di borro e lo puntai al mio ano, provai a spingerlo ed entrò molto facilmente. Poi forse impazzii, presi un altro wurstel con l’altra mano e lo infilai nella vagina sbrodolante e cominciai a darmi piacere, uno scendeva e l’altro saliva e viceversa. Raggiunsi uno strano orgasmo intenso schienale che non avevo mai provato.
Questo si ripetette tutte le mattine tranne il sabato e la domenica che i miei figli non erano a scuola fin quando una mattina mio suocero mi disse: domani faremo quella cosa.
So che mi giudicherete, è il vostro giudizio che mi preoccupa.
Ora vi saluto, leggerete il resto nella prossima lettera.
Buona lettura a tutti.
Mi chiamo Laura sono una donna sposata di quarantuno anni, sono alta 1,68 cm. per 60 Kg., una quarta di seno, capelli lunghi sulla schiena castano chiaro ma ho fatto i mesh color miele, ho due figli, la femminuccia e il maschietto di 20 e 18 anni che frequentano il liceo classico mia figlia e lo scientifico mio figlio. Ho un sedere ancora sodo e rotondo mai vilato fino a poco tempo fa.
Sono casalinga mentre mio marito Giuseppe si occupa dell’azienda agricola che gli ha donato suo padre dalla mattina alla sera. La mia vita sessuale è appagata perché Giuseppe mi scopa tutte le sere tranne quei pochi giorni. Abitiamo in una villetta fatta in modo che si possono costruire altri piani dopo, fatta alzare di sana pianta dai miei suoceri.
Ciò che sto per narrare, mi è successo a fine aprile di quest’anno, pochi giorni prima che finissero le scuole.
La mattina chiamai mio suocero come faccio tutti i giorni e gli dissi che oltre al pane mi serviva dalla verdura, delle patate e dei pomodori. Lui è felice di rendersi utile, mio marito è figlio unico e a me mia suocera e mio suocero mi trattano come una reggina.
Verso le 10:00 suono in campanello del portone e aprii, era mio suocero Michele, alto 1,75 capelli brizzolati ma folti, con un fisico giovanile anche per i suoi 65 anni gli andai incontro per le scale per togliergli le borse dalle mani. In suo viso lo vidi teso, gli chiesi se stava male, visto lo strano viso che si ritrovava.
Disse non sto male, è tua suocera che mi ha mandato in bestia pensa che da quattro giorni che ci provo e lei non ne vuol sapere niente a letto.
Beh, dissi siete anziani, capita.
Mi guardò e disse cosa vorresti dire che sono da buttare?
Alla vostra età non credo ci sia più azione. Senza volerlo avevo detto qualcosa di sbagliato e offensivo.
Si fermo a metà corridoio di casa, posandomi le mani sulle spalle mi spinse contro il muro, si pose davanti a me, inchiodandomi al muro della parete disse ora ti faccio federe se ho azione o no.
Mi caddero i sacchetti dalle mani, cominciai a tremare, forse di paura o di vergogna.
Mi mise una mano dietro la nuca e incollò le sue labbra alle mie infilando la sua lingua nella mia bocca. Mentre la mano destra la poso sulle mie natiche e schiacciò il mio ventre contro il suo mentre me lo palpava tutto.
Cercai di respingerlo ma mi parse un peso marmoreo, non riuscì a spostarlo nemmeno di un millimetro.
Le sue mani cominciarono ad accarezzarmi tutto il corpo palpandomi i seni e facendoli uscire fuori dalla vestina leggera che indossavo. Poi mi alzò la vestina e infilò la mano in mezzo alle mie gambe raggiungendo subito la mia fessura attraverso le mutandine. Quel contatto mi diede una scossa elettrica.
Guarda la porcellina è tutta fradicia. Mi vergognai da morire di come mi aveva trovata in mezzo alle gambe.
Poi lo sentì ormeggiare vicino alla sua patta, dopo di che mi prese un mano e la guidò alla sua patta. Il suo cazzo era fuori dai pantaloni. Guidò la mia mano prenderlo. Al tatto senti qualcosa di grosso, pesante e ancora semi moscio. Lasciò lì la mia mano e ricomincio a palparmi per tutto il corpo.
Poi passo a baciarmi il collo e lembo dell’orecchio e infilo la lingua nel io orecchio. Ebbi un’altra scossa elettrica.
Poi posandomi le mani su entrambi le spalle mi fece inginocchiarmi davanti a lui sempre attaccata con le spalle alla parete.
Vidi una cosa mostruosa, non avevo mai visto in cazzo cosi grosso, anche perché non avevo avuto esperienze oltre a quelle con mio marito.
Mi poggio la mano sulla nuca e spinse la mia testa in avanti, in automatico aprii la bocca e feci entrare a fatica l’arnese di mio suocero, riuscii ad accogliere solo il grande. Mentre mi movevo con fatica, quell’asta comincio a irrigidirsi diventando duro come un palo di ferro e molto lungo. Quella visione, mi diete tantissima paura, era mostruoso.
Mi fece alzare e dopo avermi tolto le mutandine, passò le braccia sotto le mie gambe all’altezza dietro ai ginocchi, prendendomi in braccio tenendomi sempre con la schiena contro le pareti. Fece dei piccoli movimenti far si che la punta si disponesse all’ingresse delle mie grandi labbra.
Con un suo movimento in avanti e facendo cadere me verso il basso entrò tutto in me con un colpo solo. Io emisi un urlo, non so se, era di piacere o di dolore.
Poco dopo cominciò a scoparmi piano guardandomi in faccia e piano piano aumento il ritmo aiutandosi anche con le braccia.
Con Giuseppe raramente riuscivo ad arrivare a due orgasmi. Mentre con mio suocero gli orgasmi erano di seguito all’altro e non smettevano.
Dopo circa un quarto d’ora di quel ritmo, mio suocero mi disse, per piacere, mi sento un po’ stanco ci possiamo mettere sul divano?
Caspita, con i suoi 65 anni, mi aveva tenuto in braccio in piedi e mi aveva stantuffato la fica per un bel quarto d’ore abbondante ed io con i miei 41 anni avevo la schiena a pezzi.
Cosi andammo sul divano del soggiorno, lui si sedette e mi invito a salirgli in braccio a cavalcione. Mentre salivo, impugno il suo bastone e lo guidò all’ingresso della mia fica, mi abbassai impalandomi su quel magnifico bastone di mio suocero guidando io il ritmo.
Gli orgasmi si susseguivano uno dietro l’altro, non avevo mai goduto tanto e così intensamente con una sola scopata.
Dopo altri 10 minuti pieni mi disse che stava per godere, mi alzai mettendomi in ginocchio tra le sue gambe, iniziai a fargli una sega per aiutarlo a godere, lui mi afferrò la testa e la tiro verso di se, aprii la bocca e facendolo entrare e cominciai a succiare, leccarlo e andare su e giù con la testa.
Dopo due o tre minuti di quella pompa scaricò tutto il suo sperma nella mia bocca. Cercai di alzarmi ma con le mane mi costrinse a tenere il suo cazzo in bocca e quindi dovetti inghiottire la maggior parte di quella crema.
Per me era la seconda volta che mi sborravano in bocca, la prima volta fu mio marito, suo figlio, da fidanzati, gli dissi che non mi piaceva e da allora non me lo ha chiesto più. Ed era la prima volta che bevevo lo sperma. Il sapore era tra l’acro e il salato e mi piacque gustarlo, diversamente da quanto ero giovane.
Mi sedetti al fianco di mio suocero e poggiai la testa sol suo petto, lui comincio ad accarezzarmi la schiena e scendendo con la mano mi palpo il sedere passando più volte col dito nella fessura delle natiche e disse hai un culo da favola, la prossima volta lo voglio provare.
Io dissi di no e non era stato mai violato. Mio suocero mi guarda ed esclamò perché è frocio mio figlio?
Non mi risulta, dissi, rispondendo a quella domanda.
E come cazzo fa a non scoparsi un culo cosi mio meraviglioso figlio.
Alzandosi dal divano mi disse devi provare il piacere del cazzo nel culo, tu preparalo e allena i muscoli anali.
Ci ricomponemmo e andammo in cucina, lui si prese il solito caffè che avevo preparato per lui, ormai freddo, mi bacio la fronte ringraziandomi di quello che avevo fatto e se ne andò.
Io feci una doccia e poi preparai il mangiare per i miei figli che tornavano da scuola.
Le parole di mio suocero mi martellarono la testa per tutto il giorno ed ero combattuta tra me e me, da un lato mi dicevo che volevo provarlo anch’io, ma con l’altro lato mi dicevo che ero uscita di cervello.
Dopo pranzo andai a sdraiarmi a letto per riposare ma non ci riuscii, quel martellamento era più forte della mia stanchezza.
Verso le 18:00 uscii e andai al supermercato, comprai 5 confezione di wurstel grandi e due pezzi di burro.
Quella sera a cena dissi a Giuseppe che avevo un regalo per lui. Chiese che regalo era, gli dissi di sedersi sul divano che gli e lo avrei portato subito.
Dopo qualche minuto mi inginocchiai davanti a lui, gli aprii i pantaloni e gli feci un pompino, mi feci sborrare in bocca e bevvi tutto.
Sembrava scioccato, dopo si alzo, mi porto in camera e mi scopò come mai aveva fatto.
L’indomani mattina, presi una confezione di wurstel e un burro e andai in bagno, mi sedetti sul bidet, presi un po’ di burro e lo passai intorno al buco anale e all’interno, presi il wurstel lo riempii di borro e lo puntai al mio ano, provai a spingerlo ed entrò molto facilmente. Poi forse impazzii, presi un altro wurstel con l’altra mano e lo infilai nella vagina sbrodolante e cominciai a darmi piacere, uno scendeva e l’altro saliva e viceversa. Raggiunsi uno strano orgasmo intenso schienale che non avevo mai provato.
Questo si ripetette tutte le mattine tranne il sabato e la domenica che i miei figli non erano a scuola fin quando una mattina mio suocero mi disse: domani faremo quella cosa.
So che mi giudicherete, è il vostro giudizio che mi preoccupa.
Ora vi saluto, leggerete il resto nella prossima lettera.
Buona lettura a tutti.
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