Io e mia sorella pt.1: l'inizio

di
genere
incesti

Vi faccio una premessa. Qua racconto episodi accaduti veramente tra me e mia sorella da parte di padre. Le storie possono risultare un po lunghe perché ricche di dettagli, che ancora ricordo benissimo.
Con lei ho perso la verginità, quindi non sono cose che ti dimentichi facilmente...

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Io ho una sorella (che chiamerò S. Per questi racconti) da parte di padre (mio padre si è fatto un altra e ha avuto una figlia). S. abita con mio padre e la sua compagna e, purtroppo, la vedevo solo quando andavo a trovare mio padre, qualche weekend ogni tanto (i miei sono separati se non si era capito).

Ci sono vari episodi da raccontare, successi nel corso degli anni, ma oggi inizierò con il principio, con come tutto è iniziato.

S. ha appena un anno un meno di me (aveva poco più di 16 anni quando questa storia comincia). Sua madre è un'inglese (trasfertasi in italia da giovane).
É una ragazzia dolce e mto sexy e con una voglia viola-bluacea sul seno destro.

Non cominciai ad andare a casa di mio padre sino ai 15/16 anni (lunga storia di problemi familiari).
Da quando iniziai ad andare a trovare mio padre, iniziai a conosciere meglio S. Che, fino ad allora, non vedevo più di qualche volta l'anno. Essendo l'unico con cui parlare in casa, diventammo ben presto ottimi amici e, d'estate, passavamo le ora in veranda, a parlare su due amache adiacenti l'una all'altra.

Fu proprio durante un estate che, due anni fa, il nostro rapporto cambiò radicalmente.
Era una ragazza affascinante e, per quanto mi piaceva stare a parlare con lei, non potevo far altro che non notare il suo seno pronunciato, così perfetto nelle sue forme e dimensioni, che sporgeva dolcemente dal lato della maggior parte dei suoi indumenti estivi.
Quel bel vedere dava vita a certe immaginazioni nella mia testa...
Ma non avrei mai immaginato che un giorno sarebbero diventate vere.

Il nostro rapporto, con il passare del tempo, continuava a farsi sempre più intimo.
Un giorno che eravamo a casa da soli, S. insistette a condividere l'amaca. Io, senza troppa esitazione, approvai e ci sdraiammo sull'amaca. Lei si mise accanto a me, sulla mia destra, posando la parte alta del suo busto sul mio petto. Io la avvolsi con il braccio destro, posandole la mia mano sul suo ventre.
Dopo una sola decina di minuti spesi a parlare, mi sentivo un po eccitato e, come per istinto, iniziai ad accarezzarla dolcemente sul ventre con la mano. S. non mi disse nulla al riguardo, così io continuai.
La sua gamba sinistra era appoggiata al fianco della mia destra.
D'un tratto, S., indietreggiò la gamba sinistra, strisciandola per tutta la mia gamba e, una volta piegato il ginocchio, riportò la gamba in avanti lentamente, stavolta accavallandola sopra alla mia.
Lo fece con una tale lentezza e morbidezza che rese il gesto molto sensuale, provocandomi un lieve rigonfiamento involontario sotto i pantaloncini.
Mia sorella non parve farci caso, "per fortuna" mi dissi.
Avendo spostato la gamba, lasciò le gambe leggermente divaricate, abbastanza da far inarcare la parte bassa del ventre. Dalla mia posizione, e S. essendo in costume, potevo intravedere il suo boschetto peloso, che era anche ben curato. A quella visita, iniziai a far fatica a seguire il discorso che ancora procedeva come se nulla fosse.
Il mio pacco si gonfiò ancor di più e a quel punto, feci caso che il suo respiro, come anche il mio d'altronde, era diventato più forte e profondo. Li capii che S. era consapevole quanto me, e ciò mi rese ancor più duro.
Lei iniziò a strusciare il suo piede contro la mia gamba e in quel momento ero troppo eccitato. La cosa stava escalando molto rapidamente e solo all'idea, ne ero entusiasta e sempre più eccitato.
Proprio quando quella magia stava accadendo, sentimmo mio padre arrivare a casa con la macchina.
Non potete immaginare la mia disperazione in quel momento...
Senza menzionare l'accaduto, mia sorella si alzò con la scusa di dover andare in bagno e io rosposi che dovevo andarci anche io.
Lei mi fece un occhiolino e poi andammo in bagno (ci sono due bagni separati).
Ero così preso dalla situazione che l'unico modo per far passare l'erezione era quello di farmi una sega. Doveva essere super veloce, per finire prima che mio padre finisse di portare la spesa in casa.
Che peccato che fosse finita così...

Da quell'episodio cambiò tutto.
La cena fu abbastanza normale ma ci sorprendemmo a guardarci a vicenda, un paio di volte.
Quella notte quasi non riuscii a dormire, pensando a quello che era accaduto il pomeriggio precedente.

Il mattino dopo, a colazione, S. si sedette di fronte a me.
Nel mentre che mio padre e la sua compagna parlavano, iniziai a sentire un piede che mi sfiorava la gamba, e che subito mi prese di sprovvisto. Poi, alzando lo sguardo verso, e vidi S. fare una smorfia, che poi si mutó in un sorrisetto malizioso.
Mi lasciai prendere talmente tanto che.. "vero te?" Disse mio padre.
Io mi ero completamente pietrificato. Non sapevo cosa rispondere e, in un momento di panico, quasi feci una figura di merda.
Me la cavai dicendogli che pensavo alla partita di rugby della settimana dopo (per caso, quello di cui parlava anche lui).
Nel mentre che conversavo con mio padre, mia sorella finì la colazione e andò in giardino.
Fino a pranzo mio padre era sempre in mezzo alle scatole e non successe niente.
Una volta a tavola, S. mi propose di guardare un film. Penso che fosse una scusa per poterci chiudere in camera e fare sapere agli altri che "guardavamo un film".

Qualche ora più tardi, mi iniziai a dirigere in camera di S., al piano di aopra.
La compagna di mio padre era uscita con delle sue amiche e mio padre dormire sul divano in salotto.
Una volta salito, entrai in stanza e chiusi la porta a chiave. S. aveva preparato il laptop di fronte al letto. Ci sedemmo sul letto e fecimo partire il film.
S. era seduta alla mia sinistra e si era appoggiata a me.
Si era messa una gonnellina che le risaltava le sue gambe e aveva una magliettina tutta attillata, tramite la quale potevo chiaramente vedere che non indossava il reggiseno.
Le poggiai la mano sul ginocchio e iniziai ad accarezzarla dolcemente, andando su e giù per la gamba, spingendomi ogni volta sempre più vicino al suo inguine.
Il respiro di entrambi si faceva sempre più intenso e pesante.
D'impulso mia sorella mi prese la mano e me la tiró all'inguine. Mi girai verso di leie e ci fissammo interessante, nel mentre che le infilai la mano nelle mutande. Era bagnata.
Ci baciammo e inizia a 'massaggiarla' tra le gambe, lei iniziò a contorcersi dal piacere.
In quel momento pensai che S. Era vergine e, malgrado io avessi già avuto qualche esperienza con qualche altra ragazza, lo ero anche io. Ma ero contento di perdere la mia verginità con lei.
Nel mentre che questo pensiero mi passava la testa, S. Iniziò a fare gemiti e le ricordai che mio padre dormiva sotto di noi.
S., di conseguenza, prese su la maglia arrotolandola e se la mise in bocca, stringendola forte tra i denti. Mi strinse forte a se e, nel mentre che si contorceva sempre di più, venne tra le mie braccia.
Ci fermammo qualche secondo, mia sorella mollò la maglia e ci baciammo di nuovo. Poi mi tolse la maglia e io feci lo stesso. Le sfilai le mutandine e glie le infilai in bocca da stringere.
Mi Calò i pantaloncini e, con un movimento deciso, mi salì addoso, sulle gambe a cavalcioni. Sentivo le mie mutande bagniarsi nel mentre che si strusciava su di me.
Poi mi scostò i boxer e, mentre mi fissava dritto negli occhi, mi prese il cazzo e se lo infiló nella figa. Iniziammo a scopare forte, cercando di non fare troppo rumore. Ma l'eccitazione era davvero troppa. Ci stringevamo a vicenda per cercare di sopportare quel piacere.
Il fatto di sapere che mi stavo scopando mia sorella, però, rendeva il tutto ancora più erotico e eccitante.
Non so quanto sarei resistito ancora...
Dato che non la volevo lasciare in cinta per non coinvolgere mio padre per la pillola (eravamo minori), lei decise di volermi far venire nella sua bocca. Non me lo feci dire due volte: la ribaltai sul letto, lei sputò le mutande dalla bocca, mi misi su di lei e glie lo infilai in bocca.
Non succhió per molto, prima io cedetti. Sentii un getto caldo e potente di sperma che percorreva il mio cazzo dalla base alla punta e che, una volta raggiunta, innondó la bocca di mia sorella. S. ingoiò tutto, poi mi guardò e mi fece un sorriso malizioso.
Io crollai sul letto di fianco a lei, esausto. Lei si mise sopra di me e mi sussurrò "mi è piaciuto, dovremmo farlo più spesso" e poi baciò, facendomi sentire il gusto del mio sperma.
Devo dire che quea frase fu la prima: prima di allora non ne avevamo mai parlato direttamente di questa cosa.

In quegli attimi sul letto abbracciati insieme, stentavo a credere che avevo appena scopato mia sorella. Ma era successo, ed è stato fantastico.
Quella, non sarebbe nemmeno stata l'ultima volta che sarebbe successo...

Continua...

Prossima storia:
Io e mia sorella pt.2: Il viaggio in Inghilterra.
scritto il
2018-08-30
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