L'attesa è essa stessa il piacere ma l'incontro
di
john_93
genere
etero
Il mio arrivo a Milano, finalmente, dopo un mese di lunga attesa, giornata un po' uggiosa che chiama la voglia di stare in casa a coccolarsi. Dopo una lunga serie di messaggi piccanti scambiati per strada, finalmente parcheggio sotto casa sua e inizio a salire le scale. Raggiungo frettolosamente l'appartamento, sento girare la chiave e vedo la porta che inizia ad aprirsi. E lì un raggio di sole dalle nuvole si apre la strada verso di me e c'è lei, ad attendermi: tacchi, autoreggenti con l'elastico decorato in pizzo ad avvolgere le sue bellissime gambe, poco più su ad attendere i miei occhi una brasiliana che esalta tanto più quelle due natiche che tanto adoro, alzo gli occhi, abbinato a tuto il resto un corsetto a dir poco favoloso. E finalmente incrocio con lo sguardo i suoi occhi, maliziosi come mai prima. Resto lì a guardarla per qualche secondo, incredulo, da quanta bellezza mi stia attendendo. Mi butto in casa, lascio la valigia, la tiro verso me e ci lasciamo andare in un bacio caldo, appassionato, travolgente. Con calma iniziamo ad avvicinarci al letto, nessuno dei due vuole staccarsi dall'altro, allorchè decido di adagiarla con calma senza mai lasciarla e la seguo col corpo. Caldi, pieni di voglia. Con una mano inizio a seguire le linee del suo corpo, a toccare gli indumenti morbidi. Nel mentre le nostre lingue continuano a stuzziccarsi l'un l'altra. Risalgo con la mano, accarezzo il seno, risveglio i nervi presenti e inizia a gemere, a tremare, abbasso il corsetto e libero i capezzoli. Continuo a giocarci fino a quando decido di spostarmi sopra di loro con la lingua, li bacio, succhio, ci passo sopra con un po' di saliva e continuo a giocarci con le dita. Lei continua a gemere, a morire dalla voglia di sentirmi dentro di lei ma non è ancora il momento, no. Finalmente decido di abbassarmi ancora un po' e con le labbra seguo il corsetto per arrivare al pube. Con le mani accarezzo le gambe, velate dalle calze, morbide e bollenti. Inizio baciandole delicatamente le cosce, sento l'odore di lei, la voglia che emana. Decido di avvicinarmi, la sfioro col naso, sussura. Alzo la mano, appoggio il palmo aperto su di lei e inizio a muoverlo circolarmente, senza mai togliere quel pezzo di stoffa che ci separa. Alzo gli occhi e aspetto un cenno, il via libera per toglierle e finalmente inizio a sfilarle, passando accanto alle sue gambe, baciandole man mano che mi alzo. È arrivato il momento, lei, lì ad aspettarmi, tutta luccicante e pulsante, colgo l'occasione per togliermi i vestiti e dare spazio a lui che nel mentre mi implorava di liberarlo da tutta quella stoffa che lo costringeva a stare dentro. Pian piano mi riabbasso, mi avvicino a lei, la bacio, la sfioro. Con due dita inizio ad accarezzare le labbra sporgenti che adoro. E resto lì, così, a osservare tutta la bellezza che la natura ci offre. Decido di darmi all'opera, con l'aiuto delle dita e della lingua porto i suoi umori fino al clitoride. Con un dito lo sfioro, sussura, decido di dargli il benvenuto con le labbra, lo bacio, ci passo la lingua, lo avvolgo. Sento il sapore che mi fa aumentare il testosterone nel corpo. Con le dita continuo ad accarezzare le labbra e alternando con la lingua scendo e salgo. Alzo un braccio, mi avvicino ai capezzoli, turgidi dall'eccitazione. Alzo l'altro braccio e avvicino l'indice alle sue labbra, lo baci,a lo accoglie nella sua bocca, consapevole di doverlo inumidire. Lo riporto giù da me e pian piano inizio ad aprirmi la strada dentro di lei. Calda, stretta, dopo quasi un mese, si restringe, come se fosse un estraneo. Mi aiuto con la lingua. Mentre con l'altra mano continuo a stuzzicare il grilletto che pian piano dall'eccitazione si erge verso l'alto. Aumento il ritmo, la sento tremare, gemere, muovere il bacino. Qualcosa sta salendo verso la sua testa, si sta liberando nel suo corpo. Mi prende per i capelli e mi supplica di non fermarmi, di continuare. È arrivato il momento, mi stringe la testa tra le sue gambe, si contorce su se stessa e inizia a spingermi. Ora vuole che smetta, non ce la fa più, gli ormoni la avvolgono in uno stato di piacere come mai prima aveva provato. Decido di smettere, di staccarmi da lei e mi avvicino alle sue labbra, distrutte dai morsi che si è data. La abbraccio, attendo accanto a lei, aspetto il momento giusto per riprendere.
Mi da lei il segnale, si gira sul fianco e spinge quel bel culo verso di me, come per dire, sono pronta, fammi tua, ti prego. Io mi avvicino, lo passo prima sulla tua schiena, lo senti e muori dalla voglia di averlo dentro di te. Mi abbasso un po', con una mano la accarezzo, umida, calda, in attesa che qualcosa la sfiori, la penetri, la faccia sentire sua, che qualcosa si erga al suo interno, fino al punto più remoto.
Con la mano lo prendo, strofino la punta sulle sue labbra, si ritoccano, si risentono vicini, gioiscono, lei geme, per un attimo stringe, poi rilassa. Lo inumidisco con i suoi umori, ci gioco, finché non spinge il culo ancora un po' in fuori, alza la gamba e la appoggia sulla mia, come per dire, vai ti prego, fallo, non ce la faccio più. Prendo coraggio, mi avvicino, lo punto...inizio a spingere, mentre con la mano alzo la sua chiappa, per farmi strada, lui entra, piano, fa conoscenza di nuovo con la sua amata, lei geme, non sa se stringere o rilassare, una strana sensazione la invade...decide di lasciarsi andare, lo sento, le pareti si allargano e decido di andare a fondo, di sbattere col pube su quelle natiche oramai marmoree. Resto lì immobile, attendo, mi godo il momento. Inizio a farlo pulsare dentro di lei e riprendo a muovermi, mentre con la mano mi avvicino alla sua gola, la accarezzo, e alterno i movimenti passando dai capezzoli alle labbra. Continua a mordersi le labbra e stringe con una mano la mia coscia, un mare di piacere la assale, affonda le unghie nella mia carne. I movimenti iniziano a essere sempre più pronunciati, accelero, aumento il ritmo, facendo schioccare la mia pelle sulla sua mentre con la mano scendo in basso, leo mi odia in questo momento ma mi lascia fare, gli ormoni oramai hanno tolto qualsiasi controllo da parte sua sul proprio corpo. E inizio a sfiorare con le dita quella piccola sporgenza pulsante che si trova accanto a noi, sento il mio cazzo che mi sfiora a ogni uscita da lei. E continuiamo così fino a che non la sento tremare di nuovo, stringere, gemere, le prime urla si fanno sentire nel silenzio totale della camera. Ansimiamo entrambi. In quel momento mi sussura di non fermarmi, di continuare, di non smettere. Si agita, continua a gemere, ecco il momento, stringe di nuovo, trema tutta, rilascia un odore buonissimo, di piacere puro. Richiude le gambe, mi spinge e in quel momento, mentre si gira a pancia in giù, alla vista di cotanta bellezza assalita dal piacere puro, vengo anche io sul suo culo, inondandole la schiena, gemo, anche io, il respiro si fa pesante. La abbraccio, la bacio sul collo, e restiamo nel silenzio totale, così, l'uno sull'altro, avvolti nel piacere totale, a goderci quel momento che da tanto tempo aspettavamo.
Mi da lei il segnale, si gira sul fianco e spinge quel bel culo verso di me, come per dire, sono pronta, fammi tua, ti prego. Io mi avvicino, lo passo prima sulla tua schiena, lo senti e muori dalla voglia di averlo dentro di te. Mi abbasso un po', con una mano la accarezzo, umida, calda, in attesa che qualcosa la sfiori, la penetri, la faccia sentire sua, che qualcosa si erga al suo interno, fino al punto più remoto.
Con la mano lo prendo, strofino la punta sulle sue labbra, si ritoccano, si risentono vicini, gioiscono, lei geme, per un attimo stringe, poi rilassa. Lo inumidisco con i suoi umori, ci gioco, finché non spinge il culo ancora un po' in fuori, alza la gamba e la appoggia sulla mia, come per dire, vai ti prego, fallo, non ce la faccio più. Prendo coraggio, mi avvicino, lo punto...inizio a spingere, mentre con la mano alzo la sua chiappa, per farmi strada, lui entra, piano, fa conoscenza di nuovo con la sua amata, lei geme, non sa se stringere o rilassare, una strana sensazione la invade...decide di lasciarsi andare, lo sento, le pareti si allargano e decido di andare a fondo, di sbattere col pube su quelle natiche oramai marmoree. Resto lì immobile, attendo, mi godo il momento. Inizio a farlo pulsare dentro di lei e riprendo a muovermi, mentre con la mano mi avvicino alla sua gola, la accarezzo, e alterno i movimenti passando dai capezzoli alle labbra. Continua a mordersi le labbra e stringe con una mano la mia coscia, un mare di piacere la assale, affonda le unghie nella mia carne. I movimenti iniziano a essere sempre più pronunciati, accelero, aumento il ritmo, facendo schioccare la mia pelle sulla sua mentre con la mano scendo in basso, leo mi odia in questo momento ma mi lascia fare, gli ormoni oramai hanno tolto qualsiasi controllo da parte sua sul proprio corpo. E inizio a sfiorare con le dita quella piccola sporgenza pulsante che si trova accanto a noi, sento il mio cazzo che mi sfiora a ogni uscita da lei. E continuiamo così fino a che non la sento tremare di nuovo, stringere, gemere, le prime urla si fanno sentire nel silenzio totale della camera. Ansimiamo entrambi. In quel momento mi sussura di non fermarmi, di continuare, di non smettere. Si agita, continua a gemere, ecco il momento, stringe di nuovo, trema tutta, rilascia un odore buonissimo, di piacere puro. Richiude le gambe, mi spinge e in quel momento, mentre si gira a pancia in giù, alla vista di cotanta bellezza assalita dal piacere puro, vengo anche io sul suo culo, inondandole la schiena, gemo, anche io, il respiro si fa pesante. La abbraccio, la bacio sul collo, e restiamo nel silenzio totale, così, l'uno sull'altro, avvolti nel piacere totale, a goderci quel momento che da tanto tempo aspettavamo.
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