Francesca trova il suo posto - Capitolo 1 - Collana l'Inferno e l'Abisso
di
Koss
genere
dominazione
La storia ha inizio qualche anno prima, quando Master Daniele rapisce, fa sua e ricatta Anna trasformandola nella sua schiava e degradandola fino a trasformarla nel giocattolo sessuale suo e dei suoi amici.
Master Daniele è un Master maturo, un cinquantenne benestante e affascinante. Anna è una signora borghese, molto troia, ma che non trova il coraggio di dar luogo alle sue perverse fantasie di sottomissione. Mater Daniele, ricattandola, le dà modo di fare quello che ha sempre voluto, ma che non aveva il coraggio di fare.
Ma Master Daniele va oltre, seduce e fa schiava anche Francesca, la figlia di Anna. Le prove a cui madre e figlia, soprattutto Francesca, sono sottoposte sono umilianti e degradanti oltre ogni misura, le annientano. Le due schiave sono tenute in perenne eccitazione ed usate continuamente.
Dopo diversi mesi il Master si tiene Anna, ma non vuole costringere la giovane Francesca ad essere la sua schiava e la libera. Francesca ne approfitta e va negli Stati Uniti per un master di perfezionamento. Lì si rende conto di quello che in quei mesi ha scoperto e che quelle perversioni e quell’atmosfera le mancano. Negli USA sperimenta un nuovo ruolo, diventa Mistress, fa sua una bionda giovane e bella: Ely. Però, però le manca anche Master Daniele. Lo rivuole, ma su un piano diverso. Francesca ritorna con la bella schiava americana che ha fatto sua. Francesca la dona al suo Padrone. In cambio chiede di diventare la sua amante e la sua schiava preferita rimanendo Padrona di Ely che vuole condividere con lui. Il Master accetta le condizioni di Francesca, ma ben presto si rende conto che è indisciplinata, narcisa e bisbetica, priva di ogni elementare disciplina. Le prova tutte per contenerla e controllarla, ma deve ammettere che non ci riesce.
Nella storia entrano due giovanotti: Marco, il tamarro, ed il suo amico Carlo. Il Master li prende in simpatia e li svezza come giovani Master. Anna fa da nave scuola, ma i due padroncini in erba accedono anche a Francesca ed imparano. Approfittano delle debolezze di Francesca per punirla e farsela, naturalmente con il consenso e per volere di Master Daniele. Le uniche irraggiungibili dai due giovanotti sono Kristine, una schiava quarantenne, rossa ed elegante che Master Daniele aveva ceduto ad una coppia di amici e che si è ripresa quando questi si sono trasferiti a Londra; ed Ely, di cui il Master oltre che Padrone è diventato protettore e per la quale fin dall’inizio ha avuto un debole.
Il Master si ritrova con quattro schiave, su tre ha il dominio completo, la quarta, Francesca invece gli dà continui problemi. Fino a quando non decide di stroncarla.
E’ a Londra che Francesca conclude la sua triste parabola. Il Master la manda dai suoi amici Alberto e Renata, coniugi e implacabili dominanti, per annientarla.
L’ultima goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata la storia tra Francesca ed una bellissima schiava di nome Stefania. Tutto era iniziato con l’amicizia tra Francesca ed Eva, una stupenda lesbica dominante e padrona di Stefania. Le due padrone si divertivano, all’insaputa del Master, con le loro schiave, una condotta inaccettabile per il Master. Il gioco durò fino a quando Francesca non cercò di fare sua Stefania al di fuori del controllo di Eva. A quel punto il bubbone scoppiò decretando la sorte di Francesca. Francesca viene umiliata, punita e infine ripudiata. E qui la storia riprende il suo corso.
Francesca era una schiava bellissima e magnifica, ma dopo la terribile punizione che aveva subito per volere del suo ex Master era annientata, aveva subito tutto, aveva anche cercato di accontentarlo, ma si sentiva comunque una reietta, non era accettata, neanche dopo tutte le prove che ha dato. Prese le sue cose ed abbandonò la casa del suo ex Padrone decisa a cambiare ancora una volta vita. Francesca era ora una ventitreenne. Una schiava con un fisico portentoso, alta, bella, castana e piena di curve, il suo Padrone l’aveva lasciata andare a malincuore, ma non sopportava più il suo caratteraccio, l’aveva costretto più volte a punirla duramente, senza riuscire a domarla, ed ora non ne voleva più sapere.
Ely era senza parole, si limitò ad abbracciarla e Francesca non le disse una parola. La madre le chiese – ed adesso cosa farai? – Francesca non rispose neanche a lei.
La schiava sparì, affittò un appartamento che le servì anche come studio ed iniziò a lavorare come una pazza, per il resto conduceva una vita monacale. Per molto tempo nessuno ebbe notizie di lei, nessuno sapeva dove stava. Volendo Master Daniele l’avrebbe scoperto facilmente, Francesca doveva lavorare e molti dei clienti che aveva glieli aveva forniti lui, quindi volendo poteva sapere, ma non lo fece.
Carlo, il giovane Master, da sempre invaghito di quella schiava bella e ribelle, la cercò a lungo, non si dava pace. La schiava piaceva anche a Marco il tamarro che però non ne era ossessionato come il suo amico. Il tamarro aiutò Carlo nella ricerca, ma non la trovarono, non sapevano neanche se era rimasta a Milano. Francesca cambiò SIM mentre alle mail incalzanti di Carlo o a quelle imploranti di Ely semplicemente non rispondeva. Francesca rimase a Milano, ma nessuno sapeva dove stava.
Al Master, in fondo, la schiava mancava, ma in casa sua ora regnava la pace. Ely era sempre presente ed ora lavorava per lui, Anna e Kristine c’erano quasi sempre. Anna era la serva, Ely la sua collaboratrice e Kristine si prestava ad attività di segreteria quando lui ne aveva bisogno. La rossa spesso dormiva nel suo letto. Il master apprezzava molto Ely, ma Kristine era la sua schiava ideale, matura e sicura. Per un po’ aveva pensato che, nonostante la sua giovane età, quel ruolo potesse essere preso da Francesca, ma dovette prendere atto che era impossibile.
Alla fine gli sforzi di Carlo furono premiati, oltre ogni sua più rosea previsione. L’aveva ritrovata e l’aveva fatta sua. Francesca in fondo si ricordava che pur comportandosi fino in fondo come un severo, anche se inesperto, Padrone, Carlo, con lei, era stato sempre protettivo. La ragazza lavorava duramente, ma per il resto si sentiva spersa e vuota, nonostante tutto, sentiva che aveva bisogno di un Padrone. E quel Padrone era arrivato, la voleva fortemente.
Francesca era in ginocchio, accosciata, le natiche elegantemente appoggiate ai talloni, indossava una casta vestaglia da camera e ai piedi delle civettuole pantofoline. Era bellissima, truccata leggermente e pettinata perfettamente. In silenzio aspettava che il suo Padrone parlasse.
- Il mio primo giorno di lavoro è stato stressante. Ho bisogno di rilassarmi. -
- Sono a tua disposizione Padrone, dimmi cosa vuoi e l’avrai. -
Francesca dava al suo giovane Padrone del tu e a Carlo non dispiaceva, sarebbe stato ridicolo dopo i loro trascorsi che gli desse del lei, se non altro per la sua giovane età.
- Vieni qui schiava, sulle mie ginocchia. -
Felice Francesca si accoccolò sulle gambe del suo Padrone e si abbandonò sul suo ampio petto facendosi abbracciare e coccolare.
- Sei un Padrone magnifico e farai sicuramente una carriera straordinaria ed io ti aiuterò in tutti i modi. -
- Lo stai già facendo schiava. L’unica cosa che non devi fare è tramare e manipolare come facevi con Master Daniele. -
- Lo so padrone, era sbagliato, ma non perché manipolavo a favore del mio Padrone, ma perché ero infida e traditrice. Non lo sarò più. Ora sono fedele e sono tua. La tua schiava e non ti tradirò mai. -
- Sono lusingato schiava, - rispose sorridendo e con una certa ironia e autoironia Carlo, -so che bella come sei potevi scegliere chiunque. -
- Non ti sottovalutare Padrone, è vero sei giovane, ma sei diventato un giovane sicuro. Eri già affascinante e gentile e lo sei ancora. E quando ero nel mio punto più basso sei stato l’unico che mi ha dato aiuto. -
Carlo la fece scivolare sul tappeto e la baciò sulla gola, poi sulle labbra e poi…
Tempo dopo. - Ed il tuo lavoro come va? -
- Bene Padrone, giusto stamattina ho preso un bel contratto, il mio primo contratto preso senza l’aiuto di Master Daniele, prevedo per quest’anno di fatturare duecentomila euro, ma avrò molte spese, però qualcosa per tirare avanti mi rimarrà. -
Carlo stavolta rise di cuore. – Poverina, chi sa se ti rimarranno i soldi per comprati ancora scarpine da trecento euro. – Poi più serio. - Diventerai un buon partito. -
- Certo padrone, ma lo sono già. Ho questo bell’appartamentino di cui tu sei il padrone di tutto quello che c’è dentro, mio padre ha fatto un sacco di soldi ed io ne farò più di lui. Ma per ora non voglio sposarmi, mi piace essere la tua schiava 24 su 24 e senza che ci siano altri nel mezzo. -
Carlo le fece aprire le gambe e ricominciò, non si stancava mai della sua bella schiava.
Carlo ogni tanto vedeva il Mister ed ovviamente frequentava assiduamente il tamarro. Con quest’ultimo si vedevano anche a casa di Francesca o Carlo portava Francesca a casa di Marco. Il tamarro non ci aveva mai provato, vedeva che l’amico era molto possessivo ed anche se sapeva che non gli avrebbe mai detto di no sentiva che non era cosa, almeno non in quella fase. In quanto al Mister… sapeva, ma non aveva mai chiesto notizie di Francesca o manifestato interesse. Carlo ogni tanto ritornava sui suoi passi e si fotteva Anna, ovviamente non succedeva a casa di Francesca, quasi sempre da Marco. La vecchia gallina come bonariamente i due giovanotti la chiamavano gli aveva chiesto notizie della figlia ed aveva ottenuto risposte. Anche Anna era contenta che il padrone di Francesca fosse Carlo. Era giovane, ma lei che aveva contribuito più di chiunque alla sua crescita, più di tutti sapeva quanto era maturo e tranquillo. Forse lui l’avrebbe domata senza spezzarla come aveva tentato di fare quella coppia “inglese” ed anche il Master, sebbene con riluttanza e solo alla fine perché esasperato. Certo prima o dopo quella scapestrata dovrà trovarsi un marito come si deve, perché Anna sapeva benissimo che un conto era il sesso ed un altro il matrimonio. Anche Anna aveva subito l’isterica figlia, ma spesso le era piaciuto e comunque lei non poteva, nonostante tutto, non preoccuparsi della figlia. Lei aveva avuto il percorso inverso prima il matrimonio e poi il sesso, Francesca avrebbe fatto al contrario, prima il sesso e poi il matrimonio e magari poi ancora il sesso. Non ne può fare a meno, pensava Anna, è mia figlia e quindi è come me, lo cercherà sempre.
Un’altra che chiedeva notizie era Ely, Carlo le dava e riportava anche qualche messaggio. Francesca rispondeva affettuosamente, ma non voleva vederla, non al momento.
- Mia deliziosa schiava, non ho nessuna intenzione di tenerti chiusa in casa e controllarti, ma sappi che se mi tradirai… ci saranno conseguenze terribili. -
- Non ti tradirò mai. Ma quali conseguenze Padrone? -
- Mi costerà moltissimo, ma ti lascerò. -
- Davvero terribile Padrone. No, non succederà. -
- Ma in linea di principio non ti voglio proibire niente. Solo che mi dovrai chiedere e forse potresti essere persino accontentata. -
- Grazie Padrone, terrò a mente, ma per ora desidero solo te. So che ogni tanto ti scopi la vecchia gallina, ma non mi importa e poi il Padrone sei tu e puoi fare quello che vuoi. –
- Terrò a mente anch’io schiava. Ora vieni qui… -
Francesca non voleva vedere Ely, ma alla fine Milano è solo una città di un milione di abitanti e… s’incontrarono per strada. Si abbracciarono, furono molto affettuose, telefonarono ai rispettivi Padroni e decisero di passare la serata insieme.
Ely glielo disse al termine della pizza. Con Ely si finiva sempre con l’andare in pizzeria, la ragazza non era capace di molti giri di parole. - Prendimi ancora una volta Francesca, ti desidero. Sono disposta a tradire il Padrone per essere tua. -
- Io no Ely, non lo tradirò mai. -
Ely era molto delusa, quel rifiuto le faceva male ed ancora più male dopo che si era detta disposta a tradire.
Francesca vide tutta la delusione di Ely, anche lei la voleva, la sua ex prima e bellissima e dolcissima schiava. L’aveva anche maltrattata qualche volta, ma tra loro c’era un’attrazione reciproca irresistibile.
- Ok Ely, ti desidero anch’io, ma voglio il permesso dal mio Padrone. – Francesca lo chiamò.
Carlo le rispose di No.
- No? Padrone… – Francesca era incredula e molto delusa, ma non contestò assolutamente la scelta del suo Padrone, era cambiata.
- No, ma venite qui a casa, subito. -
Francesca ritornò a casa con Ely e lì trovarono Master Daniele.
Francesca era scioccata, rivedere il suo ex Master a casa sua la mise in agitazione, lui la guardava invece con un filo di ironia e di attesa. Francesca cercò di ricomporsi e di comportarsi da brava schiava, se il suo ex si trovava lì era perché il suo attuale Padrone l’aveva invitato e sicuramente stavano tramando qualcosa. Sapeva che prima o dopo sarebbe successo, erano amici e il mondo era piccolo, soprattutto quel mondo, anzi era miracoloso che non fosse già successo, sapeva che doveva prepararsi, ma non l’aveva fatto.
Carlo attese che la sua schiava si riprendesse, quando vide che Francesca aveva riacquistato il controllo di se stessa, sorridendo disse ad entrambe - Pensavate che non volessimo?... No, no, noi vogliamo, ma per niente al mondo ci va di rinunciare a vedervi mentre vi fate l’una con l’altra. Ci appartenete e quindi dovrete farlo per noi, più che per voi. –
Ely era sorpresa quanto Francesca, ma non scioccata, però temeva che il suo Padrone l’avrebbe punita. Invece lui le disse – vieni qui sciocchina e stai tranquilla. – La schiava si avvicinò timidamente, lui le diede un buffetto sulla guancia e la baciò teneramente sulle labbra, poi le ordinò di spogliarsi. La bionda era timida e anche se abituata ad esibirsi per il suo Padrone aspettava un ordine esplicito, doveva essere costretta, ubbidire.
Francesca era più esibizionista e si spogliò senza problemi, ormai si era ripresa, ma era cambiata, il suo atteggiamento era più calmo e dimesso. Però sapeva che doveva essere lei a prendere l’iniziativa, d’altra parte era l’ex Padrona di quella bellissima e bionda ragazzona che per molti versi continuava ad essere una stupenda imbranata. Doveva abbandonare il tono dimesso della schiava e ritornare a rivestire quello della Padrona. Se non l’avesse fatto Ely non si sarebbe sbloccata. Con calma si rivolse ad Ely.
- Vieni bella e fatti vedere bene, questi sono due Padroni esigenti e si aspettano da noi un grande spettacolo. – Carlo sorrise compiaciuto e orgoglioso della sua schiava.
Francesca ed Ely erano in piedi entrambe nude, vicine, una di fronte all’altra. Francesca mise una mano tra le gambe della bionda che arrossì, ma si sciolse anche perché un attimo dopo la lingua di Francesca penetrò nella sua bocca e lei genette di piacere, era da tanto che aspettava, anche Francesca si bagnò, da molto desiderava la lingua della sua ex, di quella bambolona bionda e bella che lei aveva svezzato facendone una donna ed una schiava, la sua schiava.
Le mise le mani sulle spalle e la costrinse ad inginocchiarsi, poi le mani sulla nuca e l’accompagnò alla sua fonte di piacere e quando sentì la sua lingua gorgogliò in estasi. I due Padroni assistevano compiaciuti ed eccitati. Erano molto belle ed il loro desiderio era contagioso. Ely ribolliva e Francesca era caldissima. Ormai le schiave si erano dimenticati dei loro Padroni. Solo Francesca guardò una volta felice e sorridente verso il suo giovane Padrone. Poi le schiave rotolarono sul tappeto e si avvinghiarono tra loro. Dopo si vedevano solo cosce e tette, culi e fiche ed era quasi impossibile distinguere quello che era di una dall’altra, anche se la pelle di Francesca era leggermente più scura. Francesca leccava e mordicchiava la fica della sua ex e la bionda faceva altrettanto in uno stupendo 69.
Poi Francesca prese la bionda per la coda di cavallo e portò la sua ex a contatto di labbra e mentre la baciava la mise sotto e iniziò a scoparla. La sua fica su quella della bionda, frizionandola e spingendo. La bionda allargò le cosce e la sentì ancora di più. Gemiti e gorgoglii, parole insensate e appassionate. Impossibile dire quante volte vennero entrambe, alla fine Francesca si accasciò sulla bionda che continuò a leccarla come una cagnolina sul viso e sotto il collo. Due gatte bellissime che facevano le fusa fino a quando non si abbandonarono una sull’altra inerti. I due Padroni erano strabiliati da quell’incredibile attrazione.
- E’ stato un delitto tenerle lontane tanto a lungo – disse Master Daniele incredulo davanti a quell’ardore e a quella passione che pervadeva ormai tutto l’ambiente.
- Vero – rispose Carlo che non trovava parole migliori per definire l’evento. I Padroni erano eccitatissimi, ma non trovavano il modo di staccare quelle due l’una dall’altra. Furono le schiave a sciogliersi e ritornare barcollanti verso i rispettivi Padroni seduti sulle loro poltrone. Entrambe si accoccolarono tra le loro braccia, avevano bisogno di ritrovarsi.
Dopo poco Ely guardava dalle parti di Francesca, le due schiave si sorrisero maliziosamente, si intendevano senza neanche parlarsi, forse si erano dette qualcosa mentre si prendevano, impossibile saperlo. Fatto sta che Ely ora guardava Carlo negli occhi, il contatto fu rapido, la schiava sapeva che non doveva fissarlo e poi lei era timida e timorosa, quindi distolse lo sguardo dopo qualche attimo, ma in quei pochi istanti Carlo lesse desiderio, passione, eccitazione.
Ely era timida, ma in fondo sapeva quello che voleva e sussurrò all’orecchio di Master Daniele - Padrone mi piacerebbe… -
Lui ne fu sorpreso, stava per scoparsela tanto era eccitato, ma di fronte a quella richiesta, della sua giovane schiava che quasi mai gli chiedeva niente, di fronte a quel desiderio forte ed impellente, le rispose – lo vuoi proprio, nessun uomo oltre a me è mai entrato dentro di te…, ma se lo vuoi… -
– Sì Padrone, ma solo se mi dai il permesso. – Anche quella del tu era un’eccezione che arrivava in momenti particolari. Quello lo era.
Francesca capì immediatamente e si fece da parte accosciandosi sul tappeto, mentre Ely avanzò verso Carlo balbettando – mi vuoi. –
Carlo allungò una mano verso la schiava e se la portò sulle ginocchia dove un attimo primo stava Francesca. Carlo non aveva bisogno del permesso di Francesca, ma, come detto, quella era una situazione molto particolare, quindi la guardò e lei gli sorrise e chinò il viso come a dire: prendila, so che la vuoi e a me fa piacere.
Il contatto tra i due fu elettrico, una scossa dolorosa e inebriante attraversò i loro corpi, poi lui la baciò sulle labbra e la schiava si consegnò a quel ragazzo bellissimo che la dominò subito e le succhiò l’anima. Francesca osservava da sottecchi e dentro di sé sorrideva, era felice per il suo padrone di cui era sicurissima e per la sua ex schiava che desiderava Carlo da tanto tempo senza mai avere avuto il coraggio di farsi avanti.
Il Master era sorpreso, fino a quel momento l’aveva tenuta per sé e l’aveva trattata con molto riguardo senza mai rinunciare ad usarla come voleva. Non si era mai accorto di quella attrazione, si domandava come mai. Master Daniele era comunque eccitato e non poteva negare che Francesca riusciva sempre a farglielo diventare duro, però, anche in quel caso la situazione era molto particolare e non voleva costringerla. Lui la guarda, lei guarda il suo Padrone, il suo Padrone le fa un cenno affermativo e lei si offre gattonando verso il suo ex Padrone. Il Padrone si sdraia sul tappeto accanto a lei baciandola.
– Mi sa che finalmente sei diventata una brava schiava, bellissima lo eri già, ora sei perfetta. Carlo sa come prenderti. – Francesca non risponde, solo le labbra sorridono, allarga le gambe e lo accoglie. In quella stanza c’era tutto quello che lei voleva, la sua amica Ely, il suo Padrone, il suo ex Padrone, beh, forse mancavano anche Stefy e Kristine. Ma prima o dopo le avrebbe riviste, lo sapeva e però temeva l’incontro con Eva. La Mistress l’avrebbe sicuramente umiliata ferocemente. Però lei ormai era maturata e avrebbe retto, ne era sicura, ma non fino in fondo. Eva quando voleva poteva essere molto perfida.
Poi non pensò più a niente, intorno a lei si sentivano gemiti e risucchi, ma forse non erano intorno a lei, forse era lei o lui, lei era sempre più calda e sempre più smaniosa ed ansimante.
Apparteneva anima e corpo a Carlo, ma quel revival con il suo ex era stupendo.
Master Daniele è un Master maturo, un cinquantenne benestante e affascinante. Anna è una signora borghese, molto troia, ma che non trova il coraggio di dar luogo alle sue perverse fantasie di sottomissione. Mater Daniele, ricattandola, le dà modo di fare quello che ha sempre voluto, ma che non aveva il coraggio di fare.
Ma Master Daniele va oltre, seduce e fa schiava anche Francesca, la figlia di Anna. Le prove a cui madre e figlia, soprattutto Francesca, sono sottoposte sono umilianti e degradanti oltre ogni misura, le annientano. Le due schiave sono tenute in perenne eccitazione ed usate continuamente.
Dopo diversi mesi il Master si tiene Anna, ma non vuole costringere la giovane Francesca ad essere la sua schiava e la libera. Francesca ne approfitta e va negli Stati Uniti per un master di perfezionamento. Lì si rende conto di quello che in quei mesi ha scoperto e che quelle perversioni e quell’atmosfera le mancano. Negli USA sperimenta un nuovo ruolo, diventa Mistress, fa sua una bionda giovane e bella: Ely. Però, però le manca anche Master Daniele. Lo rivuole, ma su un piano diverso. Francesca ritorna con la bella schiava americana che ha fatto sua. Francesca la dona al suo Padrone. In cambio chiede di diventare la sua amante e la sua schiava preferita rimanendo Padrona di Ely che vuole condividere con lui. Il Master accetta le condizioni di Francesca, ma ben presto si rende conto che è indisciplinata, narcisa e bisbetica, priva di ogni elementare disciplina. Le prova tutte per contenerla e controllarla, ma deve ammettere che non ci riesce.
Nella storia entrano due giovanotti: Marco, il tamarro, ed il suo amico Carlo. Il Master li prende in simpatia e li svezza come giovani Master. Anna fa da nave scuola, ma i due padroncini in erba accedono anche a Francesca ed imparano. Approfittano delle debolezze di Francesca per punirla e farsela, naturalmente con il consenso e per volere di Master Daniele. Le uniche irraggiungibili dai due giovanotti sono Kristine, una schiava quarantenne, rossa ed elegante che Master Daniele aveva ceduto ad una coppia di amici e che si è ripresa quando questi si sono trasferiti a Londra; ed Ely, di cui il Master oltre che Padrone è diventato protettore e per la quale fin dall’inizio ha avuto un debole.
Il Master si ritrova con quattro schiave, su tre ha il dominio completo, la quarta, Francesca invece gli dà continui problemi. Fino a quando non decide di stroncarla.
E’ a Londra che Francesca conclude la sua triste parabola. Il Master la manda dai suoi amici Alberto e Renata, coniugi e implacabili dominanti, per annientarla.
L’ultima goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata la storia tra Francesca ed una bellissima schiava di nome Stefania. Tutto era iniziato con l’amicizia tra Francesca ed Eva, una stupenda lesbica dominante e padrona di Stefania. Le due padrone si divertivano, all’insaputa del Master, con le loro schiave, una condotta inaccettabile per il Master. Il gioco durò fino a quando Francesca non cercò di fare sua Stefania al di fuori del controllo di Eva. A quel punto il bubbone scoppiò decretando la sorte di Francesca. Francesca viene umiliata, punita e infine ripudiata. E qui la storia riprende il suo corso.
Francesca era una schiava bellissima e magnifica, ma dopo la terribile punizione che aveva subito per volere del suo ex Master era annientata, aveva subito tutto, aveva anche cercato di accontentarlo, ma si sentiva comunque una reietta, non era accettata, neanche dopo tutte le prove che ha dato. Prese le sue cose ed abbandonò la casa del suo ex Padrone decisa a cambiare ancora una volta vita. Francesca era ora una ventitreenne. Una schiava con un fisico portentoso, alta, bella, castana e piena di curve, il suo Padrone l’aveva lasciata andare a malincuore, ma non sopportava più il suo caratteraccio, l’aveva costretto più volte a punirla duramente, senza riuscire a domarla, ed ora non ne voleva più sapere.
Ely era senza parole, si limitò ad abbracciarla e Francesca non le disse una parola. La madre le chiese – ed adesso cosa farai? – Francesca non rispose neanche a lei.
La schiava sparì, affittò un appartamento che le servì anche come studio ed iniziò a lavorare come una pazza, per il resto conduceva una vita monacale. Per molto tempo nessuno ebbe notizie di lei, nessuno sapeva dove stava. Volendo Master Daniele l’avrebbe scoperto facilmente, Francesca doveva lavorare e molti dei clienti che aveva glieli aveva forniti lui, quindi volendo poteva sapere, ma non lo fece.
Carlo, il giovane Master, da sempre invaghito di quella schiava bella e ribelle, la cercò a lungo, non si dava pace. La schiava piaceva anche a Marco il tamarro che però non ne era ossessionato come il suo amico. Il tamarro aiutò Carlo nella ricerca, ma non la trovarono, non sapevano neanche se era rimasta a Milano. Francesca cambiò SIM mentre alle mail incalzanti di Carlo o a quelle imploranti di Ely semplicemente non rispondeva. Francesca rimase a Milano, ma nessuno sapeva dove stava.
Al Master, in fondo, la schiava mancava, ma in casa sua ora regnava la pace. Ely era sempre presente ed ora lavorava per lui, Anna e Kristine c’erano quasi sempre. Anna era la serva, Ely la sua collaboratrice e Kristine si prestava ad attività di segreteria quando lui ne aveva bisogno. La rossa spesso dormiva nel suo letto. Il master apprezzava molto Ely, ma Kristine era la sua schiava ideale, matura e sicura. Per un po’ aveva pensato che, nonostante la sua giovane età, quel ruolo potesse essere preso da Francesca, ma dovette prendere atto che era impossibile.
Alla fine gli sforzi di Carlo furono premiati, oltre ogni sua più rosea previsione. L’aveva ritrovata e l’aveva fatta sua. Francesca in fondo si ricordava che pur comportandosi fino in fondo come un severo, anche se inesperto, Padrone, Carlo, con lei, era stato sempre protettivo. La ragazza lavorava duramente, ma per il resto si sentiva spersa e vuota, nonostante tutto, sentiva che aveva bisogno di un Padrone. E quel Padrone era arrivato, la voleva fortemente.
Francesca era in ginocchio, accosciata, le natiche elegantemente appoggiate ai talloni, indossava una casta vestaglia da camera e ai piedi delle civettuole pantofoline. Era bellissima, truccata leggermente e pettinata perfettamente. In silenzio aspettava che il suo Padrone parlasse.
- Il mio primo giorno di lavoro è stato stressante. Ho bisogno di rilassarmi. -
- Sono a tua disposizione Padrone, dimmi cosa vuoi e l’avrai. -
Francesca dava al suo giovane Padrone del tu e a Carlo non dispiaceva, sarebbe stato ridicolo dopo i loro trascorsi che gli desse del lei, se non altro per la sua giovane età.
- Vieni qui schiava, sulle mie ginocchia. -
Felice Francesca si accoccolò sulle gambe del suo Padrone e si abbandonò sul suo ampio petto facendosi abbracciare e coccolare.
- Sei un Padrone magnifico e farai sicuramente una carriera straordinaria ed io ti aiuterò in tutti i modi. -
- Lo stai già facendo schiava. L’unica cosa che non devi fare è tramare e manipolare come facevi con Master Daniele. -
- Lo so padrone, era sbagliato, ma non perché manipolavo a favore del mio Padrone, ma perché ero infida e traditrice. Non lo sarò più. Ora sono fedele e sono tua. La tua schiava e non ti tradirò mai. -
- Sono lusingato schiava, - rispose sorridendo e con una certa ironia e autoironia Carlo, -so che bella come sei potevi scegliere chiunque. -
- Non ti sottovalutare Padrone, è vero sei giovane, ma sei diventato un giovane sicuro. Eri già affascinante e gentile e lo sei ancora. E quando ero nel mio punto più basso sei stato l’unico che mi ha dato aiuto. -
Carlo la fece scivolare sul tappeto e la baciò sulla gola, poi sulle labbra e poi…
Tempo dopo. - Ed il tuo lavoro come va? -
- Bene Padrone, giusto stamattina ho preso un bel contratto, il mio primo contratto preso senza l’aiuto di Master Daniele, prevedo per quest’anno di fatturare duecentomila euro, ma avrò molte spese, però qualcosa per tirare avanti mi rimarrà. -
Carlo stavolta rise di cuore. – Poverina, chi sa se ti rimarranno i soldi per comprati ancora scarpine da trecento euro. – Poi più serio. - Diventerai un buon partito. -
- Certo padrone, ma lo sono già. Ho questo bell’appartamentino di cui tu sei il padrone di tutto quello che c’è dentro, mio padre ha fatto un sacco di soldi ed io ne farò più di lui. Ma per ora non voglio sposarmi, mi piace essere la tua schiava 24 su 24 e senza che ci siano altri nel mezzo. -
Carlo le fece aprire le gambe e ricominciò, non si stancava mai della sua bella schiava.
Carlo ogni tanto vedeva il Mister ed ovviamente frequentava assiduamente il tamarro. Con quest’ultimo si vedevano anche a casa di Francesca o Carlo portava Francesca a casa di Marco. Il tamarro non ci aveva mai provato, vedeva che l’amico era molto possessivo ed anche se sapeva che non gli avrebbe mai detto di no sentiva che non era cosa, almeno non in quella fase. In quanto al Mister… sapeva, ma non aveva mai chiesto notizie di Francesca o manifestato interesse. Carlo ogni tanto ritornava sui suoi passi e si fotteva Anna, ovviamente non succedeva a casa di Francesca, quasi sempre da Marco. La vecchia gallina come bonariamente i due giovanotti la chiamavano gli aveva chiesto notizie della figlia ed aveva ottenuto risposte. Anche Anna era contenta che il padrone di Francesca fosse Carlo. Era giovane, ma lei che aveva contribuito più di chiunque alla sua crescita, più di tutti sapeva quanto era maturo e tranquillo. Forse lui l’avrebbe domata senza spezzarla come aveva tentato di fare quella coppia “inglese” ed anche il Master, sebbene con riluttanza e solo alla fine perché esasperato. Certo prima o dopo quella scapestrata dovrà trovarsi un marito come si deve, perché Anna sapeva benissimo che un conto era il sesso ed un altro il matrimonio. Anche Anna aveva subito l’isterica figlia, ma spesso le era piaciuto e comunque lei non poteva, nonostante tutto, non preoccuparsi della figlia. Lei aveva avuto il percorso inverso prima il matrimonio e poi il sesso, Francesca avrebbe fatto al contrario, prima il sesso e poi il matrimonio e magari poi ancora il sesso. Non ne può fare a meno, pensava Anna, è mia figlia e quindi è come me, lo cercherà sempre.
Un’altra che chiedeva notizie era Ely, Carlo le dava e riportava anche qualche messaggio. Francesca rispondeva affettuosamente, ma non voleva vederla, non al momento.
- Mia deliziosa schiava, non ho nessuna intenzione di tenerti chiusa in casa e controllarti, ma sappi che se mi tradirai… ci saranno conseguenze terribili. -
- Non ti tradirò mai. Ma quali conseguenze Padrone? -
- Mi costerà moltissimo, ma ti lascerò. -
- Davvero terribile Padrone. No, non succederà. -
- Ma in linea di principio non ti voglio proibire niente. Solo che mi dovrai chiedere e forse potresti essere persino accontentata. -
- Grazie Padrone, terrò a mente, ma per ora desidero solo te. So che ogni tanto ti scopi la vecchia gallina, ma non mi importa e poi il Padrone sei tu e puoi fare quello che vuoi. –
- Terrò a mente anch’io schiava. Ora vieni qui… -
Francesca non voleva vedere Ely, ma alla fine Milano è solo una città di un milione di abitanti e… s’incontrarono per strada. Si abbracciarono, furono molto affettuose, telefonarono ai rispettivi Padroni e decisero di passare la serata insieme.
Ely glielo disse al termine della pizza. Con Ely si finiva sempre con l’andare in pizzeria, la ragazza non era capace di molti giri di parole. - Prendimi ancora una volta Francesca, ti desidero. Sono disposta a tradire il Padrone per essere tua. -
- Io no Ely, non lo tradirò mai. -
Ely era molto delusa, quel rifiuto le faceva male ed ancora più male dopo che si era detta disposta a tradire.
Francesca vide tutta la delusione di Ely, anche lei la voleva, la sua ex prima e bellissima e dolcissima schiava. L’aveva anche maltrattata qualche volta, ma tra loro c’era un’attrazione reciproca irresistibile.
- Ok Ely, ti desidero anch’io, ma voglio il permesso dal mio Padrone. – Francesca lo chiamò.
Carlo le rispose di No.
- No? Padrone… – Francesca era incredula e molto delusa, ma non contestò assolutamente la scelta del suo Padrone, era cambiata.
- No, ma venite qui a casa, subito. -
Francesca ritornò a casa con Ely e lì trovarono Master Daniele.
Francesca era scioccata, rivedere il suo ex Master a casa sua la mise in agitazione, lui la guardava invece con un filo di ironia e di attesa. Francesca cercò di ricomporsi e di comportarsi da brava schiava, se il suo ex si trovava lì era perché il suo attuale Padrone l’aveva invitato e sicuramente stavano tramando qualcosa. Sapeva che prima o dopo sarebbe successo, erano amici e il mondo era piccolo, soprattutto quel mondo, anzi era miracoloso che non fosse già successo, sapeva che doveva prepararsi, ma non l’aveva fatto.
Carlo attese che la sua schiava si riprendesse, quando vide che Francesca aveva riacquistato il controllo di se stessa, sorridendo disse ad entrambe - Pensavate che non volessimo?... No, no, noi vogliamo, ma per niente al mondo ci va di rinunciare a vedervi mentre vi fate l’una con l’altra. Ci appartenete e quindi dovrete farlo per noi, più che per voi. –
Ely era sorpresa quanto Francesca, ma non scioccata, però temeva che il suo Padrone l’avrebbe punita. Invece lui le disse – vieni qui sciocchina e stai tranquilla. – La schiava si avvicinò timidamente, lui le diede un buffetto sulla guancia e la baciò teneramente sulle labbra, poi le ordinò di spogliarsi. La bionda era timida e anche se abituata ad esibirsi per il suo Padrone aspettava un ordine esplicito, doveva essere costretta, ubbidire.
Francesca era più esibizionista e si spogliò senza problemi, ormai si era ripresa, ma era cambiata, il suo atteggiamento era più calmo e dimesso. Però sapeva che doveva essere lei a prendere l’iniziativa, d’altra parte era l’ex Padrona di quella bellissima e bionda ragazzona che per molti versi continuava ad essere una stupenda imbranata. Doveva abbandonare il tono dimesso della schiava e ritornare a rivestire quello della Padrona. Se non l’avesse fatto Ely non si sarebbe sbloccata. Con calma si rivolse ad Ely.
- Vieni bella e fatti vedere bene, questi sono due Padroni esigenti e si aspettano da noi un grande spettacolo. – Carlo sorrise compiaciuto e orgoglioso della sua schiava.
Francesca ed Ely erano in piedi entrambe nude, vicine, una di fronte all’altra. Francesca mise una mano tra le gambe della bionda che arrossì, ma si sciolse anche perché un attimo dopo la lingua di Francesca penetrò nella sua bocca e lei genette di piacere, era da tanto che aspettava, anche Francesca si bagnò, da molto desiderava la lingua della sua ex, di quella bambolona bionda e bella che lei aveva svezzato facendone una donna ed una schiava, la sua schiava.
Le mise le mani sulle spalle e la costrinse ad inginocchiarsi, poi le mani sulla nuca e l’accompagnò alla sua fonte di piacere e quando sentì la sua lingua gorgogliò in estasi. I due Padroni assistevano compiaciuti ed eccitati. Erano molto belle ed il loro desiderio era contagioso. Ely ribolliva e Francesca era caldissima. Ormai le schiave si erano dimenticati dei loro Padroni. Solo Francesca guardò una volta felice e sorridente verso il suo giovane Padrone. Poi le schiave rotolarono sul tappeto e si avvinghiarono tra loro. Dopo si vedevano solo cosce e tette, culi e fiche ed era quasi impossibile distinguere quello che era di una dall’altra, anche se la pelle di Francesca era leggermente più scura. Francesca leccava e mordicchiava la fica della sua ex e la bionda faceva altrettanto in uno stupendo 69.
Poi Francesca prese la bionda per la coda di cavallo e portò la sua ex a contatto di labbra e mentre la baciava la mise sotto e iniziò a scoparla. La sua fica su quella della bionda, frizionandola e spingendo. La bionda allargò le cosce e la sentì ancora di più. Gemiti e gorgoglii, parole insensate e appassionate. Impossibile dire quante volte vennero entrambe, alla fine Francesca si accasciò sulla bionda che continuò a leccarla come una cagnolina sul viso e sotto il collo. Due gatte bellissime che facevano le fusa fino a quando non si abbandonarono una sull’altra inerti. I due Padroni erano strabiliati da quell’incredibile attrazione.
- E’ stato un delitto tenerle lontane tanto a lungo – disse Master Daniele incredulo davanti a quell’ardore e a quella passione che pervadeva ormai tutto l’ambiente.
- Vero – rispose Carlo che non trovava parole migliori per definire l’evento. I Padroni erano eccitatissimi, ma non trovavano il modo di staccare quelle due l’una dall’altra. Furono le schiave a sciogliersi e ritornare barcollanti verso i rispettivi Padroni seduti sulle loro poltrone. Entrambe si accoccolarono tra le loro braccia, avevano bisogno di ritrovarsi.
Dopo poco Ely guardava dalle parti di Francesca, le due schiave si sorrisero maliziosamente, si intendevano senza neanche parlarsi, forse si erano dette qualcosa mentre si prendevano, impossibile saperlo. Fatto sta che Ely ora guardava Carlo negli occhi, il contatto fu rapido, la schiava sapeva che non doveva fissarlo e poi lei era timida e timorosa, quindi distolse lo sguardo dopo qualche attimo, ma in quei pochi istanti Carlo lesse desiderio, passione, eccitazione.
Ely era timida, ma in fondo sapeva quello che voleva e sussurrò all’orecchio di Master Daniele - Padrone mi piacerebbe… -
Lui ne fu sorpreso, stava per scoparsela tanto era eccitato, ma di fronte a quella richiesta, della sua giovane schiava che quasi mai gli chiedeva niente, di fronte a quel desiderio forte ed impellente, le rispose – lo vuoi proprio, nessun uomo oltre a me è mai entrato dentro di te…, ma se lo vuoi… -
– Sì Padrone, ma solo se mi dai il permesso. – Anche quella del tu era un’eccezione che arrivava in momenti particolari. Quello lo era.
Francesca capì immediatamente e si fece da parte accosciandosi sul tappeto, mentre Ely avanzò verso Carlo balbettando – mi vuoi. –
Carlo allungò una mano verso la schiava e se la portò sulle ginocchia dove un attimo primo stava Francesca. Carlo non aveva bisogno del permesso di Francesca, ma, come detto, quella era una situazione molto particolare, quindi la guardò e lei gli sorrise e chinò il viso come a dire: prendila, so che la vuoi e a me fa piacere.
Il contatto tra i due fu elettrico, una scossa dolorosa e inebriante attraversò i loro corpi, poi lui la baciò sulle labbra e la schiava si consegnò a quel ragazzo bellissimo che la dominò subito e le succhiò l’anima. Francesca osservava da sottecchi e dentro di sé sorrideva, era felice per il suo padrone di cui era sicurissima e per la sua ex schiava che desiderava Carlo da tanto tempo senza mai avere avuto il coraggio di farsi avanti.
Il Master era sorpreso, fino a quel momento l’aveva tenuta per sé e l’aveva trattata con molto riguardo senza mai rinunciare ad usarla come voleva. Non si era mai accorto di quella attrazione, si domandava come mai. Master Daniele era comunque eccitato e non poteva negare che Francesca riusciva sempre a farglielo diventare duro, però, anche in quel caso la situazione era molto particolare e non voleva costringerla. Lui la guarda, lei guarda il suo Padrone, il suo Padrone le fa un cenno affermativo e lei si offre gattonando verso il suo ex Padrone. Il Padrone si sdraia sul tappeto accanto a lei baciandola.
– Mi sa che finalmente sei diventata una brava schiava, bellissima lo eri già, ora sei perfetta. Carlo sa come prenderti. – Francesca non risponde, solo le labbra sorridono, allarga le gambe e lo accoglie. In quella stanza c’era tutto quello che lei voleva, la sua amica Ely, il suo Padrone, il suo ex Padrone, beh, forse mancavano anche Stefy e Kristine. Ma prima o dopo le avrebbe riviste, lo sapeva e però temeva l’incontro con Eva. La Mistress l’avrebbe sicuramente umiliata ferocemente. Però lei ormai era maturata e avrebbe retto, ne era sicura, ma non fino in fondo. Eva quando voleva poteva essere molto perfida.
Poi non pensò più a niente, intorno a lei si sentivano gemiti e risucchi, ma forse non erano intorno a lei, forse era lei o lui, lei era sempre più calda e sempre più smaniosa ed ansimante.
Apparteneva anima e corpo a Carlo, ma quel revival con il suo ex era stupendo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La manager e i suo giovane Padrone - 3
Commenti dei lettori al racconto erotico