Lo zimbello della scuola e la tortuta
di
ANNUSA PIEDI DONNE
genere
pulp
Ero da sempre considerato lo zimbello della scuola nonostante ero intelligente e comunque carino.
Per de ragazze in particolare della mia classe, Roberta e Martina ero solo un pappamolle sfigato, e per i loro ragazzi sempre nella nostra classe ero un debole.
Roberta era e dico era una bella ragazza mora alta 1:75 con terza di seno, snella, occhi marroni, Martina bionda castana, alta 1:65 occhi azzurri e snella. I loro ragazzi erano entrambi mori, occhi castani e molto alti e palestrati.
Le prese in giro andavo avanti, venivo picchiato, sputato e mancato di rispetto.
Avete presente quando almeno una volta avreste desiderato uccidere o comunque fare del male ai vostri bulli? bè a me è successo e forse sono andato oltre al desiderio.
Dato che sapevo un po di tutto, a scuola ero bravo a scienze, dove con la fisica potevo aiutarmi a calcolare delle piccole trappole che volevo creare, con l'arte potevo disegnare delle cose mostruose, recitare a parte del bravo ragazzo, infatti anche a teatro ero molto bravo e sopratutto mi occupavo di musica elettronica e ma suonavo anche tastiera, basso, chitarra e trombe. Ma per a musica spiegherò dopo a cosa mi è servita.
Ovviamente ero anche costretto ai compiti in classe di raccontare e donare il mio sapere a queste cattive persone sotto minaccia.
Da giorni stavo organizzando un party a casa mia e purtroppo dovetti invitare anche persone innocenti per essere più credibile.
Loro mi dissero: Un party da te? Ahahahah che sfigato, dai ci vengo così possiamo prenderti per il culo anche dopo scuola.
Così accettarono anche loro e altri compagni che non mi davano fastidio.
Mattia e Giorgio erano sempre fissati con la teoria del maschio alpha, in effetti anche se avevo fatto palestra sia per migliorarmi fisicamente e avere più forza nel fare le cose, lo feci anche per avere energia in un combattimento, feci anche un po di arti marziali e altri sport ma non potevo competere con loro a forza fisica e facevano molto più sport di me. Così capii che poteva aiutarmi solo ad aver energia per colpirli con qualche arma al massimo ciò che feci come attività fisica.
Così il party iniziò, io mi presentai come dj mischiando diverse musiche fatte con ciò che sapevo suonare, e loro non apprezzarono, risero mentre gli altri erano normali e tranquilli con me.
Ad un certo orario, precisamente le undici di notte, si spensero tutte le luci, creai una sorta di bobina che catturava l'elettricità come studiato in fisica e la sfruttai solo per mandare avanti la musica e alcune luci soffuse rosse che illuminavano alcuni miei disegni di demoni e di uccisioni.
La musica che continuava era stavolta una mia creazione fatta con tutto ciò che avevo e con suoni oscuri, clangore, confusione, urla e grida, insomma era come una colonna sonora horror molto spaventosa e insieme a quei disegni era tutto più caotico.
Staccata la corrente, mi allontanai, sentivo Mattia e Giorgio sclerare, minacciarmi che mi avrebbero fatto il culo ma io sparii e con la mia voce e con poco che si vedeva da lontano recitavo la parte di chi non sapeva nulla, poi mi misi una maschera abbastanza spaventosa e finsi di essere un'entità diabolica.
Erano tutti confusi e cominciai a sparare a tutti i compagni con molto dispiacere ma non potevo essere scoperto, tranne Roberta, Martina, Mattia e Giorgio.
Già a loro una morte così rapida poteva solo che essere troppo un regalo.
Di nuovo nel buio, con la mia velocità e forza, li colpii a tutti da dietro con una mazza da baseball e spruzzando cloroformio, con me ovviamente mascherato.
Legati a letto e imbavagiati si risvegliarono e dissi con una sensazione di potere e d riscatto mai provati prima, e anche con una certa erezione: Ora chi è che comanda eh? Chi è lo sfigato? Ahahah cominciamo a giocare.
Dato che da sempre sono stato feticista dei piedi femminili iniziai intanto a sfilare le scarpe di Roberta e Martina, annusandole dentro e poi leccandole le calze. oro urlavano che le dava fastidio ma io continuai, e dicevo che avevano una buona puzza di piedi.
Poi cominciai a solleticarle i piedi dopo aver tolto le calze. Cominciai con ualcosa di leggero mentre Mattia e Giorgio inizialmente erano incazzati guardandomi male, cliccai un bottone collegato vicino a una centralina che avevo inserito nel loro corpo e si cacarono addosso.
Decisi poi che era arrivato il momento di spaventare le ragazze facendole perdere la sicurezza che avevano con i loro ragazzi e vendicarmi di Mattia e Giorgio, così inizialmente li presi a pugni con tutta la mia forza rompendogli il naso, poi presi una vecchia motosega e tagliai loro le braccia facendo schizzare tutto il sangue addosso a Roberta e Martina, ne raccolsi un po dentro un bicchierino e misi un imbuto a Roberta e poi a Martina togliendo per un attimo il bavaglio e forzandole a bere.
Poi presi un coltello e lo conficcai al cuore di Mattia e Roberto uccidendoli tra le urla, occhi impauriti e lacrime, ma anche con una sorta di espressione in cui avevano capito che avevano sbagliato.
Continuai poi con Roberta, le misi un chiodo sulla lingua e sbattei sopra con un martello mentre Martina guardava spaventata.
A Martina decisi di metterle i piedi in un recipiente d'acqua e misi degli elettrodi collegati ad un generatore di corrente, ma prima mi tolsi le scarpe, presi il dilatatore della bocca per evitare che mi mordesse, e le misi prima il mio piede fino in gola scopandole la bocca, vomitò più volte e in invece di farmi schifo mi piacque, poi feci la stessa cosa a Roberta che mi continuava a implorare perdono, intanto venni nei pantaloni e mi scoprii sadico, alla fine le misi ad entrambe anche il mio pene e le sborrai per la seconda volta fino in gola chiamandole puttane.
Alla fine accesi la corrente e Martina prese un po di scossa mentre Roberta rimase con il chiodo nella lingua, e le dissi ti piace il piercing? eh troia?
Le schiaffeggiai e poi decisi di spararle in testa per non fare soffrire troppo.
Finito il folle gesto, mi liberai dei cadaveri gettandoli in un camino e anche delle attrezzature.
Il giorno dopo non resistendo a ciò che avevo fatto decisi di spararmi.
RACCONTO DA INTENDERSI SOLO COME PURA FANTASIA E COME LEGGERO SFOGO, FANTASIA HORROR E CHE NON INTENDE RENDERE LE VICENDE SVOLTE DAL PROTAGONISTA NORMALI E GIUSTE.
ADATTO SOLO A CHI AMA IL GENERE.
Il sequel continuerà all'inferno.
Per de ragazze in particolare della mia classe, Roberta e Martina ero solo un pappamolle sfigato, e per i loro ragazzi sempre nella nostra classe ero un debole.
Roberta era e dico era una bella ragazza mora alta 1:75 con terza di seno, snella, occhi marroni, Martina bionda castana, alta 1:65 occhi azzurri e snella. I loro ragazzi erano entrambi mori, occhi castani e molto alti e palestrati.
Le prese in giro andavo avanti, venivo picchiato, sputato e mancato di rispetto.
Avete presente quando almeno una volta avreste desiderato uccidere o comunque fare del male ai vostri bulli? bè a me è successo e forse sono andato oltre al desiderio.
Dato che sapevo un po di tutto, a scuola ero bravo a scienze, dove con la fisica potevo aiutarmi a calcolare delle piccole trappole che volevo creare, con l'arte potevo disegnare delle cose mostruose, recitare a parte del bravo ragazzo, infatti anche a teatro ero molto bravo e sopratutto mi occupavo di musica elettronica e ma suonavo anche tastiera, basso, chitarra e trombe. Ma per a musica spiegherò dopo a cosa mi è servita.
Ovviamente ero anche costretto ai compiti in classe di raccontare e donare il mio sapere a queste cattive persone sotto minaccia.
Da giorni stavo organizzando un party a casa mia e purtroppo dovetti invitare anche persone innocenti per essere più credibile.
Loro mi dissero: Un party da te? Ahahahah che sfigato, dai ci vengo così possiamo prenderti per il culo anche dopo scuola.
Così accettarono anche loro e altri compagni che non mi davano fastidio.
Mattia e Giorgio erano sempre fissati con la teoria del maschio alpha, in effetti anche se avevo fatto palestra sia per migliorarmi fisicamente e avere più forza nel fare le cose, lo feci anche per avere energia in un combattimento, feci anche un po di arti marziali e altri sport ma non potevo competere con loro a forza fisica e facevano molto più sport di me. Così capii che poteva aiutarmi solo ad aver energia per colpirli con qualche arma al massimo ciò che feci come attività fisica.
Così il party iniziò, io mi presentai come dj mischiando diverse musiche fatte con ciò che sapevo suonare, e loro non apprezzarono, risero mentre gli altri erano normali e tranquilli con me.
Ad un certo orario, precisamente le undici di notte, si spensero tutte le luci, creai una sorta di bobina che catturava l'elettricità come studiato in fisica e la sfruttai solo per mandare avanti la musica e alcune luci soffuse rosse che illuminavano alcuni miei disegni di demoni e di uccisioni.
La musica che continuava era stavolta una mia creazione fatta con tutto ciò che avevo e con suoni oscuri, clangore, confusione, urla e grida, insomma era come una colonna sonora horror molto spaventosa e insieme a quei disegni era tutto più caotico.
Staccata la corrente, mi allontanai, sentivo Mattia e Giorgio sclerare, minacciarmi che mi avrebbero fatto il culo ma io sparii e con la mia voce e con poco che si vedeva da lontano recitavo la parte di chi non sapeva nulla, poi mi misi una maschera abbastanza spaventosa e finsi di essere un'entità diabolica.
Erano tutti confusi e cominciai a sparare a tutti i compagni con molto dispiacere ma non potevo essere scoperto, tranne Roberta, Martina, Mattia e Giorgio.
Già a loro una morte così rapida poteva solo che essere troppo un regalo.
Di nuovo nel buio, con la mia velocità e forza, li colpii a tutti da dietro con una mazza da baseball e spruzzando cloroformio, con me ovviamente mascherato.
Legati a letto e imbavagiati si risvegliarono e dissi con una sensazione di potere e d riscatto mai provati prima, e anche con una certa erezione: Ora chi è che comanda eh? Chi è lo sfigato? Ahahah cominciamo a giocare.
Dato che da sempre sono stato feticista dei piedi femminili iniziai intanto a sfilare le scarpe di Roberta e Martina, annusandole dentro e poi leccandole le calze. oro urlavano che le dava fastidio ma io continuai, e dicevo che avevano una buona puzza di piedi.
Poi cominciai a solleticarle i piedi dopo aver tolto le calze. Cominciai con ualcosa di leggero mentre Mattia e Giorgio inizialmente erano incazzati guardandomi male, cliccai un bottone collegato vicino a una centralina che avevo inserito nel loro corpo e si cacarono addosso.
Decisi poi che era arrivato il momento di spaventare le ragazze facendole perdere la sicurezza che avevano con i loro ragazzi e vendicarmi di Mattia e Giorgio, così inizialmente li presi a pugni con tutta la mia forza rompendogli il naso, poi presi una vecchia motosega e tagliai loro le braccia facendo schizzare tutto il sangue addosso a Roberta e Martina, ne raccolsi un po dentro un bicchierino e misi un imbuto a Roberta e poi a Martina togliendo per un attimo il bavaglio e forzandole a bere.
Poi presi un coltello e lo conficcai al cuore di Mattia e Roberto uccidendoli tra le urla, occhi impauriti e lacrime, ma anche con una sorta di espressione in cui avevano capito che avevano sbagliato.
Continuai poi con Roberta, le misi un chiodo sulla lingua e sbattei sopra con un martello mentre Martina guardava spaventata.
A Martina decisi di metterle i piedi in un recipiente d'acqua e misi degli elettrodi collegati ad un generatore di corrente, ma prima mi tolsi le scarpe, presi il dilatatore della bocca per evitare che mi mordesse, e le misi prima il mio piede fino in gola scopandole la bocca, vomitò più volte e in invece di farmi schifo mi piacque, poi feci la stessa cosa a Roberta che mi continuava a implorare perdono, intanto venni nei pantaloni e mi scoprii sadico, alla fine le misi ad entrambe anche il mio pene e le sborrai per la seconda volta fino in gola chiamandole puttane.
Alla fine accesi la corrente e Martina prese un po di scossa mentre Roberta rimase con il chiodo nella lingua, e le dissi ti piace il piercing? eh troia?
Le schiaffeggiai e poi decisi di spararle in testa per non fare soffrire troppo.
Finito il folle gesto, mi liberai dei cadaveri gettandoli in un camino e anche delle attrezzature.
Il giorno dopo non resistendo a ciò che avevo fatto decisi di spararmi.
RACCONTO DA INTENDERSI SOLO COME PURA FANTASIA E COME LEGGERO SFOGO, FANTASIA HORROR E CHE NON INTENDE RENDERE LE VICENDE SVOLTE DAL PROTAGONISTA NORMALI E GIUSTE.
ADATTO SOLO A CHI AMA IL GENERE.
Il sequel continuerà all'inferno.
1
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cuckold in Calabriaracconto sucessivo
Lo zimbello della scuola (Inferno) continuo
Commenti dei lettori al racconto erotico