Adoro l'ebano

di
genere
bisex

Mi chiamo Paola ed ho 48 anni, sono una fotografa professionista, sposata con un bancario coetaneo e con un figlio ormai maggiorenne all'università a Torino.
Vivo a Milano da sempre, anche se sono di origine pugliese.
La mia vita sfila via regolare, amici, lavoro, casa, il figlio quando torna nei weekend.
Nessuna anomalia nella vita familiare, sesso regolare con il marito, nessuna trasgressione, vacanze, serate... insomma, una vita come tante.
Fino a luglio del 2015.

Dovete sapere che sono fotografa professionista da quasi 25 anni, collaboro con tante agenzie, ma negli ultimi anni hanno preso piede soprattutto book fotografici per aspiranti attori porno.
Si guadagna molto bene ed il lavoro è continuo, diciamo che costituisce il 30% della mia attività, per il resto sono lavori per riviste, book normali e così via.

Per il ramo particolare della mia attività utilizzo uno studio di posa privato attrezzato di tutto, per una questione di discrezione. Normalmente nei set fotografici vanno e vengono persone di continuo dietro l'obiettivo, per chi posa nudo completamente e non è abituato, può essere una distrazione ed il lavoro si allunga enormemente e può risentirne anche la qualità del servizio.

In tanti anni ho visto di tutto, bellissime donne, uomini belli e non, ben dotati e non dotati assolutamente. Insomma una gamma enorme di casistiche. Mai però mi sono fatta coinvolgere in qualche modo, anche quando il modello aveva un bel corpo ed era ben dotato... e capita spesso (e spesso occorre proprio) che posino in erezione.... non sempre è facile resistere davanti ad un bel giovane con un grosso fallo duro, soprattutto se si sbilancia in qualche avancés.

E beh si lo ammetto, mi hanno anche fatto delle avancés spinte.
In fin dei conti non sono più giovanissima, ma le mie origini pugliesi mi consentono di avere un certo fascino, anche ora a 48 anni. Sono alta 1.75, con tutte le forme al loro posto, forse un pò in carne, ma ho un bel sedere tondo e un bel seno che arriva quasi alla 4. Solo un pelino di pancetta mi rovina la silhouette, ma quando si è mamme, tanto è.
Con il risultato, a dire di mio marito, che pochi uomini non mi scoperebbero.

Dicevo di luglio di qualche anno fa.
Ricevetti una telefonata dal direttore di una delle agenzie per book "particolari", cosa in vero anomala, solitamente chiamano le segretarie.
Mi disse che avrebbe mandato nel pomeriggio una giovane ventenne aspirante attrice porno, di fare il miglior lavoro possibile, perchè secondo lui sarebbe diventata famosa in breve tempo, tanto era bella. Insomma, di tenerci una cura particolare.

Tanto fu che nel pomeriggio, alle 16 in punto, Thalissa si presentò al mio studio.
Quando aprii la porta rimasi quasi senza parole.
Avevo dinanzi una ragazza di una bellezza incredibile.
Pelle color ebano chiaro, occhi verdi, capelli castano scuro lisci raccolti in una coda.
Un viso stupendo con una bellissima bocca carnosa, senza un filo di trucco.
Jeans, scarpe da ginnastica ed una larga maglietta. Una semplicità ed una bellezza disarmanti.
La feci accomodare e le mostrai lo studio, il set di posa e lo spogliatoio.
Nel mentre non potevo non essere d'accordo con il direttore, la sua bellezza le avrebbe permesso di diventare famosa in poco tempo, anche se avesse deciso semplicemente di fare la modella invece che l'attrice porno.
Siccome possono passare anche ore per ottenere la giusta quantità di fotografie utili, spesso accade che nelle pause di verifica si parli, spesso si beve e si mangia qualcosa per riposarsi.
Da quel da tipo di argomenti e considerazioni però mi tengo ben lontana, per una questione professionale e per non impicciarmi.

Dovete sapere che per questo tipo di servizi i clienti indossano indumenti da loro scelti.
Ne portano in quantità, poi sono io con loro a scegliere quelli più adatti, almeno per le foto che precedono quelle da nudi che sono le principali.

Dopo circa un'ora avevamo finito le fotografie del solo viso.
Non c'erano stati particolari problemi, Thalissa si era leggermente truccata, proprio un filo sugli occhi e di rossetto, ma quel tanto che bastava per renderla ancora più bella.
Le foto erano perfette.
- "Ora dovremmo passare alle foto intere" dissi "cosa hai portato di vestiti ?"
- "Ho un bikini, non molto succinto però, poi dell'intimo, calze ed altre cose."
- "ok, le vediamo di volta in volta, iniziamo con il costume."
Thalissa andò nello spogliatoio a prepararsi. Parlava perfettamente senza accento straniero, quindi probabilmente viveva da sempre in italia.

Era un maledetto pomeriggio caldo classico della pianura padana. Avevo l'aria condizionata accesa, ma proprio un filo, altrimenti poteva creare problemi a stare nudi. Il risultato era che i modelli stavano bene, io soffrivo leggermente il caldo. Quel giorno mi ero messa un paio di short, una maglietta un pò stretta corta alla vita senza nulla sotto e giravo scalza.
Non ero nuda, ma poco ci mandava.
Le mie forme erano perfettamente visibili.
Quando i modelli erano uomini, conveniva stare più coperti, ma visto che la cliente era una donna e faceva caldo, non mi ero fatta problemi.

Stavo sistemando le 3 macchine fotografiche su piedistallo per prepararle al meglio, quando lei mi passò accanto per andare a posizionarsi al centro del set fotografico.
Il costume era azzurro scuro, un pò sgambato, ma visto da dietro era molto "serio".
Il sedere rimaneva abbastanza coperto, ma la forma era comunque perfettamente visibile.
Tondo, perfetto, nei pochi passi che vidi mi diede l'impressione di essere marmoreo.
Si fermo girata di spalle e potei osservarne la bellezza del corpo, asciutto, senza un filo di grasso, culo tondo, fianchi ben delineati e gambe bellissime. Il colore della pelle poi era stupendo e rendeva tutto ancor più bello rispetto ad una carnagione bianca.
Era una donna bellissima, ed ancora non l'avevo vista davanti.

Mi guardò da sopra la spalla sinistra, con il corpo leggermente girato verso di me, ma non riuscivo a scorgere le forme celate alla vista.
- "In che posa mi vuoi ?"
- "Tu cerca di essere naturale, muoviti e fai come vuoi, io intanto scatto. Se poi non vedo pose che possano andare bene, ti do io le indicazioni".
- "Va bene rispose"

Passarono 20/30 scatti e Thalissa assunse pose accettabili, sempre di 3/4, mai frontalmente. Sempre con il sedere bene in vista. Ero riuscita ad intravedere il seno nelle foto, anche li la ragazza non scherzava, non era grande, ma se ne intuiva la forma tondeggiante e piena.

- "Ok, vanno benissimo, adesso però devi girarti, facciamo delle foto anche del davanti"

Dovete sapere che normalmente quando il modello è coperto, guardo il quadro generale, non faccio caso ai dettagli diversamente da quando le foto sono completamente nude. In quel caso li faccio attenzione alla posizione dei seni, del pene, dei braccia ecc. insomma bado ai dettagli.

Feci automaticamente altre foto a Thalissa che nel frattempo, quasi frontalmente, assumeva diverse posizioni.
Dopo forse 10/15 secondi qualcosa non mi tornava nella visione generale del modello....
a quel punto feci caso ad un particolare che mi era celato alla vista nelle foto iniziali e che in queste invece era visibile ma non mi aveva attirato l'attenzione per il motivo che ho spiegato sopra.
Avevo ragione, la ragazza aveva un bel seno tondo che il costume copriva benissimo perchè non grande, ma era ancora più sexi, non vedevi ma ne intravedesi la pienezza... nel basso ventre c'era un rigonfiamento, Thalissa aveva il pene,anche questo non lo vedevi, ma la presenza era ben percepibile.
Non scattai fotografie per diversi secondi e rimasi a fissarle il basso ventre.
Con movenze femminili e delicate si copri il ventre con un mano. Notai le unghie ben curate e lunghe il giusto, senza smalto.
- "Pensavo ti avessero detto qualcosa dall'agenzia"
- "io io...." balbettai. "No non mi hanno detto nulla. Scusami, è poco professionale quello che sto facendo, sono solo rimasta sorpresa. E' la prima volta che mi capita. Riprendi a posare."
Ripresi a fare fotografie ma da dietro l'obiettivo non riuscivo a non pensare a quanto sesso ispirasse quel bellissimo corpo femminile che nel basso ventre aveva un pene invece che una vagina.
Probabilmente sarebbe diventata famosa in poco tempo.
- "Ok, basta così, cambiamo abbigliamento" dissi dopo qualche minuto.
- "Vediamo con l'intimo femminile"
- "Va bene" disse ed andò nello spogliatoio.
- "Sai sono nata così, con gli organi maschili" disse dallo spogliatoio, "Mi dispiace, forse dovevo dirtelo io all'inizio, spero che non ti abbia messo in imbarazzo"
- "Non scherzare" risposi, "anche l'agenzia non doveva avvertirmi di nulla, stiamo lavorando e fotografo corpi nudi, sono io che devo chiederti scusa, non sono stata professionale."
Dopo qualche minuto tornò sul set di posa, si girò e si mostrò in tutta la sua bellezza.
Assunse una semplicissima posa con la braccia lungo i fianchi, la gamba destra leggermente piegata, di una femminilità disarmante.
Un sorriso etereo incastonato nel bellissimo visto.
- "Cosi può andare bene ?"
Aveva un reggiseno a balconcino, calze velate con reggicalze alla vita, scarpe con accenno di tacco alto e non indossava le mutandine, il tutto era di un bianco candido.
Tra le gambe, in fondo al pube senza accenni di peli, pendeva un bel pene color ebano, con la carnagione leggermente più scura del resto. Non era in erezione ma risultava ugualmente grande. Il termine che mi viene in questo momento è "nodoso", se può rendere l'idea.
- "Perfetta, non muoverti"
Scattai a ripetizione diverse fotografie.
- "Sdraiati sulla panchetta" le dissi. Avevo spostato sul set una panchetta imbottita, con lo schienale ed un cuscino tondo. Ricordava le panche su cui si sdraiavano i romani durante i banchetti, questa però era in alluminio con l'aspetto del legno e velluto rosso.
Non so quanto tempo passò, ora posso dirvi che feci circa 150 fotografie di Thalissa sulla panchetta, in tutte le pose che le vennero in mente. Si era sciolta ed andava benissimo. Il contrasto del corpo femminile con i genitali maschili era pazzesco, a guardarle ora quelle fotografie mi rendo conto ancora di più di quanto fosse belloa.
- "Possiamo riposare un pò" mi disse ad un certo punto. "Hai qualcosa da bere ?"
- "Certo, aspetta" presi dal piccolo frigo una bottiglia di acqua. "Vuoi mangiare qualcosa ?"aggiunsi.
- "Non grazie, ancora non ho fame, forse dopo" mi rispose
Mentre andavo sul set con la bottiglia ed i bicchieri mi venne in mente "dopo cosa ?" e mi sorpresi a pensare a Thalissa sopra di me. Mi bagnai all'istante. Solo in quel momento mi resi conto che ero in uno stato di eccitazione latente da quando avevo scoperto che aveva il pene.
Si era seduta sul bordo della panca, osservata così era una donna, il pene era completamente celato tra le gambe. Le porsi i bicchieri di plastica e aprii la bottiglia.
- "Sono due bicchieri, mi fai compagnia ?" disse sorridendo.
Non risposi e mi sedetti sulla panca anche io, versai l'acqua ad entrambe.
Parlammo per diversi minuti delle foto appena fatte, dell'abbigliamento e così via.
- "Ed adesso come procediamo ?" mi chiese. "E' la prima volta che faccio un book"
- "Beh, visto il tipo di servizio e l'uso che devi farne, dovremmo fare altre foto in altro modo." dissi poggiando la bottiglia a terra tra me e lei.
- "In che senso ? devo cambiare abbigliamento ?"
- "Oh no, mio dio, così stai benissimo, non vorrai rivestirti" mi usci spontaneamente "Scusa" aggiunsi "volevo intendere che non serve, insomma, sei nuda va bene così, le foto servono a mostrare il tuo corpo."
- "Sei imbarazzata" disse sorridendo. "Mi spiace"
- "Oh no perchè dispiacerti? sono imbarazzata ma è colpa mia, cioè... scusa ma oggi proprio carburo male" cercai di celare il fatto che lei mi eccitava e l'avrei accarezzata volentieri. Un goffo tentativo visto che sentivo i miei capezzoli duri come il marmo e la magliettina che indossavo certo non poteva coprirli. In aggiunta avevo la figa bollente. Ero eccitata questa è la verità.
- "Quando vuoi riprendi a metterti in posa" le dissi "Adesso dovresti cercare di mettere bene in evidenza i tuoi genitali, almeno per questa serie di fotografie."
- "Che intendi ?" mi chiese.
La guardai, con le luci e così da vicino gli occhi verdi erano ancora più belli.
- "Insomma, dovresti cercare di avere una erezione." dissi "è necessario per il tipo di servizio"
- "In questo mi hai già aiutata tu" disse poggiandosi allo schienale, scavalcò la panca con la gamba destra. Come d'incanto dalle sue gambe spuntò fuori il pene in erezione. Era aumentato di grandezza di non so quanto e lo scroto era diventato tondo e ritirato su alla base del pene.
Era perfettamente visibile ogni dettaglio, l'assenza di peli rendeva stupendo lo stacco tra il ventre piatto e questo grosso nodoso pene color ebano. Il glande era talmente turgido da risultare lucido sotto le luci del set.
Rimasi senza parole a bocca aperta.
- "Scusa, ma le tue forme sono mal celate dalla magliettina, i tuoi capezzoli si vedono benissimo. Sei una bella donna ed hai un bel corpo" disse senza pudore alcuno.
- "Non muoverti" le dissi, mi alzai ed andai a prendere la macchina fotografica.
- "Mettiti in posa come vuoi"
Scattai fotografie a ripetizione a distanza ravvicinata, in tutte le posizioni che le venivano in mente, Si tolse il reggiseno, poi le calze ed il reggicalze, assumendo sempre pose perfettamente femminili, ma sempre con il suo grosso cazzo perfettamente in erezione e ben centrato nella mio obiettivo.
Erano fotografie pazzesche.
Ad un certo punto, senza dire nulla, delicatamente, prese la macchina fotografica e me la tolse dalle mani, prese il fondo della mia maglietta e me la sfilò dalla testa. Mise le masi sul mio seno stringendolo delicatamente e strizzandomi leggermente i capezzoli. Avevo caldo, mia la figa era bagnatissima e morivo dalla voglia di afferrargli il cazzo, ma il pudore ancora mi tratteneva. Mi baciò delicatamente con la lingua, slacciò i miei short e mi aiutò a sfilarli. Ero rimasta in mutandine ed ero eccitatissima.
Eravamo in ginocchio sulla panca, si strinse lentamente a me baciandomi e mettendo le sue mani sul mio sedere si avvicinò fino a quando il suo enorme pene scivolo tra le mie gambe. I nostri ventri erano attaccati, i seni compresi l'uno contro l'altro mentre ci baciavamo avidamente.
L'accarezzai ovunque riuscissi ad arrivare. Aveva la pelle vellutata, senza un filo di grasso, tonica e maledettamente femminile all'odore ed al tatto ed il contrasto con quel grosso cazzo tra le gambe mi faceva impazzire.
Si scostò da me, si abbasso e girandosi pancia all'aria infilo la faccia tra le mie gambe. Tirò le mie mutandine di lato che dopo poca resistenza si stracciarono. Le buttò via e mi tirò delicatamente i fianchi verso il basso con le mani. La panca era larga, ci entravano quasi due persone affiancate distese. Non ebbi problemi ad allargare le gambe ed abbassare il ventre rimanendo in ginocchio.
Infilò avidamente le sue lingua dentro di me, mi leccava, mordicchiava, succhiava.
Dall'alto vedevo il suo corpo, il seno con i capezzoli scuri leggermente appiattito dalla posizione, i fianchi, il ventre piatto le bellissime gambe leggermente divaricate.
Quella donna aveva un bellissimo grosso cazzo turgido poggiato sul ventre.
Il contrasto mi faceva impazzire.
Ancora non riuscivo a liberarmi del tutto del mio pudore.
Iniziò a succhiarmi il clitoride in un modo talmente perfetto che quasi venni all'istante.
Allungò le braccia verso l'alto e poggio le mani sulla mia schiena spingendomi delicatamente in avanti. Andai in avanti carponi, poggiandomi sulle mani.
Alzò leggermente i fianchi proponendomi il suo cazzo proprio davanti al viso.
Voleva un bocchino e se lo meritava tutto. Abbassai la testa e senza usare le mani le presi la cappella in bocca. Era calda e turgida e non era che la parte iniziale di quel grosso cazzo.
I movimenti dei suoi fianchi me lo spingevano in bocca, ma per quanto la aprissi, non riuscivo a farlo entrare forse quanto lei volesse. Era il più grosso che avessi mai avuto in bocca e non voleva saperne di entrarci. Più lo succhiavo più mi sembrava duro e grosso. Più lei mi sollazzava la figa, più mi sentivo infoiata.
Persi ogni forma di pudore e avidamente cercai di soddisfare in tutti i modi il suo sesso, aspettandomi un fiotto di sperma da un momento all'altro, ma non accadde.
Ero talmente eccitata da non sentire più la sua lingua dentro di me, Thalissa doveva essersene accorta tanto che aveva iniziato a penetrarmi con le dita mentre mi leccava il buco del sederino.
Non resistetti più. Mi sottrassi alla sua bocca, mi tirai su e mi girai a cavalcioni sopra di lei.
Prese il cazzo con la mano destra e lo tenne diritto... me lo feci scivolare dentro la figa bollente. Era lungo, sicuramente più di venti centimetri, largo e duro.
Riuscii senza sforzo a farlo entrare tutto fino alla base.
Era come avere un palo infilzato dalla figa fino alla gola. Mi piegai in avanti bene attenta a non far uscire quel ben di dio da dentro di me. La baciai, le succhiai il seno, l'accarezzai, mentre lei muoveva lentamente quella grossa nerchia nodosa nella mia figa.
Poggia le mani sul suo stomaco, puntai i piedi in terra e comincia a calcare il suo cazzo muovendo i fianchi avanti e dietro, di lato, ruotandoli leggermente, in ogni modo che mi desse piacere e mi facesse sentire piena da impazzire.
- "Non sborrarmi dentro" le dissi.
Non rispose, inizio a muoversi anche lei assecondando i miei.
Dopo qualche minuto ebbi un orgasmo devastante, mi tremarono le gambe ed un fiotto di liquido caldo mi schizzò fuori dalla figa. Una cosa che non mi era mai capitata. Sono sicura che urlai anche di piacere. Mi accasciai sopra Thalissa ansimando. Lei prese ad accarezzarmi la testa con delicatezza ed a riempirmi di baci delicati. Questo modo di fare così femminile e dolce strideva con il suo grosso cazzo duro ancora infilato nella mia figa.
Mi possedette ancora a pecorina, alla missionaria ed in altre posizioni ed ogni volta finii con un orgasmo ed un fiotto di liquida caldo dalla mia figa. Con molta delicatezza cercò anche di penetrarmi nel sedere, ma lo aveva talmente grande che solo la cappella mi provocava un dolore insopportabile. Il mio sedere era vergine, qualche tempo dopo mi feci deflorare da mio marito che non credeva alla mia richiesta. Mentre mi spingeva il cazzo dentro, rimpiansi di non essermi fatta penetrare dal cazzone di Thalissa.
Ero sfinita.
- "Voglio farti godere" le dissi baciandola sulla bocca.
- "Stenditi" rispose
Si mise sopra di me e strinse i miei seni intorno al suo cazzo. Inizio ad andare avanti ed indietro e quando la cappella arrivava a tiro della mia bocca, la succhiavo avidamente.
Passarono diversi minuti, poi mi prese delicatamente la testa con le mani e mi infilo la cappella in bocca. Non entrava oltre e lei non insistette. Le afferrai il cazzo con la mano ed inizia a masturbarla.
Urlò di piacere ed un mare di sborra calda mi riempì all'istante la bocca.
Ne ingoiai quanta più potei, ma per quanta ne veniva iniziò a colarmi dagli angoli della bocca.
Lo tirai fuori per non soffocare e l'ultimo schizzo mi riempì la faccia di liquido bollente.
Ero sudata da fare schifo, sporca di sborra ed mi sentivo una gran troia.
Ma ero felice ed appagata.
Facemmo insieme la doccia nello studio di posa, mi prese per l'ultima volta da dietro sotto l'acqua calda. Con delicatezza tutta femminile ma con il suo grosso cazzo nodoso ben piantato fino alle palle dentro la mia figa. Questa volta mi sborrò dentro.
La lasciai fare in preda anche io ad un bellissimo orgasmo.
Per fortuna non rimasi incinta.

Non vidi più Thalissa e da quanto ne so non è mai diventata famosa.
Ho provato a rintracciarla ma invano.
Non ho mai più avuto orgasmi così impetuosi.
Mio marito mi ha aperto l'ultimo buco vergine che avevo.

Adesso ogni tanto mi concedo a qualche giovane ed aitante cliente, sempre e solo se ben dotato.
Di cazzi normali mi basta quello di mio marito.

Ogni tanto mi masturbo osservando il set fotografico di Thalissa (che conservo gelosamente sul PC) ed immagino che ci sia lei a penetrarmi.

Sono diventata un pò troia e non me ne vergogno, grazie di tutto Thalissa.
scritto il
2018-10-24
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