La fidanzata senza mutandine
di
Bimbaminkia
genere
tradimenti
Il diario erotico di una coppia sui generis.
Trovate le avventure complete sul mio blog https://lafiduciadelpescivendolo.blogspot.com/
E potete scrivermi se vi va a bimbacucky@gmail.com
Saperlo
Erano passati appena cinque giorni dalla notte in cui avevamo immaginato l'inizio del gioco. Una sorta di iniziazione o semplicemente un test per vedere se ne avevo i requisiti, ma la cosa sembrava piacerti al punto che io stessa sentivo che quella distanza che volevi mantenere tra di noi si stava lentamente accorgiando. Per la prima volta mi avevi chiesto di accompagnarti in un tuoi importante impegno di lavoro, una mostra fotografica dove speravi di recuperare contatti più seri o almeno farti conoscere. E mi avevi chiesto di vestirmi elegante.
Mi sentivo osservata nella sala della mostra, dove ancora una volta non conoscevo nessuno e mi annoiavo. Tirata come ero, non potevo non attirare gli sguardi degli uomini, giovani e meno giovani, in giacca e cravatta, con cui incrociavo più volte lo sguardo. Tanti sguardi tranne il tuo che sembravi sempre lontano, irrangiungibile, troppo preso. Mi giravo spesso verso di te, ti guardavo per attirare la tua attenzione che era l'unica all'epoca che mi interessava. inizia un gioco di seduzione.
Quando finalmente ci riesco mi raggiungi.
"Scusami se oggi non riesco a stare sempre con te ma capisci... ho da fare... ed è un doppio peccato perché sei veramente bella, l'hai preso apposta questo vestito? ti sta benissimo"
"Davvero ti piace? Sai non ci sono molto abituata...a vestirmi così, qui sono tutti più grandi e non conosco nessuno...ma se ti piace sono contenta"
"Sì, mi piace molto, sei sexy. Sai prima ti ho fatto anche qualche foto da lontano, magari quelle me le tengo e non le consegno".
"Dai non mi imbarazzare, certo che devi tenerle per te, poi me le fai vedere a casa...a proposito ma quando ce ne andiamo?"
"Ti annoi così tanto? Mi spiace ma non posso andarmene così presto"
"Sicuro sicuro? Nemmeno se ti dicessi che ho fatto quella cosa?"
"Cosa?"
"Quel giochino di cui abbiamo parlato.."
"Che giochino?"
"Lo stai facendo apposta per farmelo dire o davvero non ti ricordi che volevi farmi uscire senza mutandine?"
"Mi ricordo ma... non pensavo che l'avresti fatto veramente... e soprattutto non pensavo che avresti potuto farlo in una situazione come quella di oggi... dai non ci credo... lo stai dicendo solo perché vuoi andare via..."
"Perchè se per caso lo avessi fatto davvero?"
Per un attimo ti vedo guardarti intorno spaesato, divertito, sicuramente già eccitato.
"Come faccio a sapere se è vero?"
Cercando di non farti notare troppo dalla gente attorno sento la tua mani su culo che cerca di sentire il segno delle mutande.
"Mi stai solo provocando, le ho sentite ci sono! Ma mi ha già eccitato... sei tremenda... io sono qui per lavoro... non posso..."
Iinfatti puoi stare tranquillo, non l'ho fatto...cioè non ancora..."
"Ah..."
La tua espressione un po' delusa sarebbe stata la vera fotografia da incorniciare in quella mostra.
"Cioè? Cosa vuoi dire?"
"Voglio dire che qui tu non puoi vedere nè toccare, ti fidi?"
I tuoi occhi erano finalmente fissi nei miei, per cercare di capire le mie intenzioni.
"Mmh, non so se posso fidarmi... mi sembri più imprevedibile di quel che credevo"
"Ecco bravo, non distogliere lo sguardo...ops, che sbadata, mi sono appena cadute le mutandine per terra, guarda un pò..."
Seguì quell'attimo di silenzio che mi faceva temere di aver esagerato, di aver sbagliato qualcosa.
"Non credo ti convenga lasciarle là...qualcuno potrebbe accorgersene...o essere più svelto di te"
Le hai raccolte in silenzio e poi mi hai guardata con aria di sfida.
"Non mi fido ancora di te... magari ne avevi un paio di riserva in borsetta e mi stai prendendo in giro. Ti sfido a fare una cosa, ci stai?"
"Si ci sto ma ricorda qui non puoi vedere nè toccare, tu ci stai?"
"In un certo senso posso vedere, se fai quello che dico"
"Dai sentiamo"
"Vai a sederti su quel divanetto. Io mi metto là in fondo, faccio finta di fare una foto alla sala, invece monto il teleobiettivo e ti inquadro fra le gambe. Poi quando tu ad un certo punto apri per un attimo le gambe io scatto. così vediamo se mi stai prendendo in giro".
"Uhm...non è male, se sarai abbastanza distante da scoprirlo solo con l'obiettivo si...qui non mi puoi vedere ricordatelo"
"Ok, vai, anzi, aspetta!"
Mi hai preso la mano, hai controllato che nessuno stia guardando verso di noi e poi me la hai appoggiata un attimo sul tuo pacco, per farmi sentire che eri duro e che il gioco poteva proseguire proprio così.
Io però sono stata probabilmente troppo veloce nel movimento e non ero così esposta, la gonna ha coperto la visuale da molti punti, tu ti sei dovuto mettere in ginocchio per inquadrarmi fra le gambe.
Sono corsa da te appena fatto il gesto come una bambina impertinente che ha appena disobbedito.
"Dannazione, non si vede nulla, è troppo in ombra, non riesco a vederti le mutandine..."
"Non le vedi perchè non ci sono"
"Vorrei avere la conferma visiva"
"Qui non puoi, erano i patti"
"Sei tremenda... ti adoro"
"E' vero siete adorabili, ce ne fosse di più di gente come voi, queste mostre sono di una noia mortale". A parlare è una donna, più grande di me, forse tua coetanea che si avvicina da dietro, tanto elegante quanto annoiata.
"E se posso permettermi, la conferma visiva la ho avuta io, puoi stare tranquillo nessuno si è accorto di nulla, nessuno, a parte me sa che hai una fidanzata senza mutandine in mezzo a tutta questa gente".
Ti ho visto risponderle con una risatina un po' nervosa.
"Vuoi ancora andare a casa? Non me ne frega niente se non ho abbastanza foto per il servizio... mi hai fatto venire troppa voglia"
"Voglia di cosa?" dico sperando che anche lei ci senta.
"Di sfruttare la mancanza di mutandine per toccarti, leccarti, scoparti"
"Ma se farai così ogni volta che non le avrò sarà un problema, è la prima volta ma non sarà l'ultima"
"E a te non viene la stessa voglia quando non le metti?"
"Proprio per questo non sarà l'ultima si"
Tornando a casa non smettevi di parlarmene.
"A cosa stavi pensando mentre io lavoravo e tu eri qui che ti annoiavi nuda sotto al vestito? Che pensieri ti attraversavano la mente?"
"Pensavo che non è stato facile all'inizio, ma nemmeno troppo difficile dopo, tutto sommato è una bella sensazione. Certo non mi sarei mai aspettata che la prima persona a vedermi la fica oltre te fosse una donna, è stato imbarazzante, di un imbarazzo bello però, un imbarazzo che fa venire voglia di rifarlo"
E a casa andò proprio come avevi promesso. Mi hai toccata, più che toccata mi hai invasa con le tue dita a cercare qualcosa che potesse essere ancora solo tuo, il mio orgasmo. Che è arrivato veloce, improvviso, a sorpresa per la troppa eccitazione accumulata, ma non era abbastanza perchè ti sei attaccato praticamente subito con la bocca per non perderlo e mi hai leccata, questa volta con calma, a lungo per portarmi al secondo più gustoso che si è sparso sulla tua barba, ma a quel punto era troppo anche per te, mi hai scopata con in testa la scena di una donna sconosciuta che mi sorprendeva a fare la porca per te. Probalmente nella tua testa, ma forse ancora di più nel tuo cazzo ero già la maiala esibizionista che sarei diventata per il mio piacere prima ancora che per il tuo. E me lo hai fatto sentire entrando subito e restandoci poco perchè il pensiero era troppo forte, il pensiero che inconsciamente già volevi lasciare quel posto anche ad altri.
"E pensavo che la prima prova l'ho superata, no?"
"Si, hai appena guadagnato i tuoi primi tre punti Troia"
Toccarlo
"Occhio che se sei troppo ubriaca posso approfittarmi di te"
Ci scherzavi all'uscita della pizzeria mentre ci incamminavamo abbracciati per una passeggiata sul lungomare. Come se poi non fosse esattamente quello che speravo ogni volta che ero con te.
"No che non puoi siamo per strada"
"Beh, non potrò fare tutto, ma magari una mano nelle mutandine riesco ad allungarla senza che ci veda nessuno"
"No non puoi nemmeno quello"
"Sottovaluti le mie capacità di allungare le mani?"🙂
"No, proprio perchè le conosco troveresti la strada troppo facile"
"E allora perché dici che non potrei farlo?"
"Vuoi saperlo o scoprirlo da solo?"
"Basta che non mi arriva uno schiaffo se ci provo"
"E' un rischio che devi decidere tu se correre"
"Mmh, non capisco se sei ubriaca o se stai tramando qualcosa"
"Ho capito dai ti aiuto io...fammi sedere su quel muretto e tu resta in piedi davanti a me, fai finta di nulla mi raccomando"
"Ok... faccio finta che siamo una coppietta di amanti... ehi, in effetti lo siamo ahaha"
"Ecco...ora dammi la mano...che bello poter ancora portare le gonne corte con questo caldo...ecco ci sei quasi, ti piacciono queste mutandine?"
"Vedi che ci sto riuscendo a infilarci le mano, che ci voleva... ma..."
Mi hai guardata negli occhi quando hai sentito la mia pelle nuda.
"Era questa la difficoltà, trovare delle mutandine quando non ci sono"
"L'hai fatto di nuovo? Ti amo".
Mentre mi baci appassionatamente, io non riesco a non strusciarmi sulle tue dita che mi toccano il clitoride e si infilano dentro. Mi stai masturbando, di sera sotto un lampione in piena passeggiata serale. Fa ancora caldo nonostante l'ottobre inoltrato, non c'è più la folla di agosto ma di certo non siamo soli. Ci sto, ci posso stare, rovistami nella fica quanto ti pare ma no, i baci sul collo no, sei un maledetto.
"Piano, fai piano e dimmi come è toccarla senza vederla?"
"E' bellissimo sentirla così... fradicia"
"Dai raccontamela"
"E' morbida, è calda, si apre e ci scivolo dentro. Ti piace, vero? Non lo fai solo per me?"
"Sei sicuro di voler sapere la verità?"
"Sì, fammela sentire la verità, fammela capire con la tua figa"
Hai aumentato un po' il ritmo dei tocchi, ma stavolta non mi freghi, sto imparando a controllarla per godere di pi.
"La verità è che non lo faccio per te, lo faccio solo per me"
"Che vuoi dire? Lo avresti fatto anche se non te l'avessi chiesto io?"
"No non ci avrei mai pensato, ma ormai me lo hai chiesto e ne paghi le conseguenze"
"Lo fai anche quando non siamo insieme?"
"E chi lo sa, può darsi"
"Sai, non credevo che saresti stata capace di stupirmi in questo modo, di stupirmi piacevolmente"
"E ora che lo sai?"
"Non ti voglio perdere e non ti voglio fermare"
"Sembra interessante...e come pensi di fare entrambe le cose?"
"Spingendoti avanti restandoti dietro"
"Uhmmm....piano piano... ma anche quando spingi dietro non è male sai?"
"E' un doppio senso? Scendi da questo muretto, girati a guardare il mare"
"No è un senso molto unico invece, di doppio c'è già altro nei tuoi pantaloni ma...cosa hai in mente?"
"Sssh, guarda il mare, non è romantico?"
Mi hai abbracciata da dietro, mi stringevi e i nostri corpi aderivano fra loro, sentivo chiara la tua eccitazione sul culo.
"Se fai così però quello che hai in mente tra poco me lo troverò nel culo..."
"Zitta... che bello che è il mare, non trovi?"
Altri baci sul collo a cui non so resistere, poi sento un tuo dito arrivare sulla tua bocca. Ti guardi attorno, controlli che non ci sia nessuno nelle vicinanze.
"Leccami il dito, bagnalo per bene. Brava... così"
Dopo averlo ciucciato per bene sento la mano scendere fra i nostri corpi, la insinui sotto la gonna.
"Questo è quello che succede se mi provochi...." nel dirlo ti sento toccare col dito inumidito il mio buchetto del culo. Io resto in silenzio per godermi il momento in cui avresti spinto un po'.
"Mmmmmm potevi dirlo prima ti avrei provocato più spesso....non levarlo per nessun motivo al mondo"
E tu obbediente lo hai infilato dentro.
"Non è romantico? Le onde del mare, le luci e... il mio dito nel tuo culo"
"Oh...siii le sento ora le onde, le sento nel culo, segui il ritmo" ti sussurro sculettando e andando incontro a quel dito che si adattava alla perfezione ai contorni della mia entrata che aveva sempre meno segreti ormai per te.
Solo l'avvicinarsi di un gruppetto di ragazzi, ti costringe a siflarti e staccarti da me, ti vedo fare l'indifferente con il mondo ma mi guardi e ridi.
"Beh, credo che abbiano visto una coppietta che amoreggiava ma non potrebbero mai aver pensato che io avessi un dito nel tuo culo, dai, chi potrebbe pensare una cosa del genere... chi mai potrebbe farsi infilare un dito nel culo per strada, anche se di sera... eh?" 🙂
"Devo risponderti?"
"Se vuoi... se non hai paura della risposta"
"Io....io posso, anzi voglio farmi infilare un dito nel culo per strada, tutte le volte che passeremo di qui e se non sarà di sera pazienza"
"Sarà un piacere spingerti sempre più avanti... temo che farò fatica a starti dietro"
"Oh fatica o meno dovrai farlo perchè dietro mi piace troppo"
"Ecco perché ti adoro
"Torniamo a casa o completiamo il lavoro?"
"Dove lo vorresti completare?"
"Non è da qui che si scende a quella spiaggia di cui mi hai parlato dicendo che è meglio se non mi ci porti?"
"Sì, ma se ti ci porto adesso sappi che non userò più il dito"
"Il dito puoi usarlo qui che senso avrebbe fare tutta quella strada al buio?"
"Dai, andiamo, speriamo di non essere interrotti stavolta"
Le probabilità che arrivi qualcuno a quell'ora in spiaggia erano davvero poche. La strada per raggiungerla non era delle più comode e meno che mai di notte ma arrivati in fondo a quei trecento scalini che conducono all'Ultima spiaggia lo spettacolo era incedibile. Un mare calmo rischiarato dalla scarsa luce della luna e una spiaggia di sabbia fine tutta per noi.
“Grazie per avermici finalmente portata” ti dico con sensualità, e nel farlo allungo la mano verso la tua erezione istantanea sopra i pantaloni.
“Fatti ringraziare come si deve” ti ho detto sbottonandoti il jeans lentamente ma con decisione per abbassarteli fino a raggiungere il tuo slip già umido, ti ho liberato il cazzo, là all'aperto, al chiarore della luna che non me lo faceva vedere bene ma solo toccare nella sua larghezza e soprattutto durezza.
Mi sono alzata in piedi, mi sono girata e appoggiata alla parete di roccia che circondava la spiaggia, ponendo verso di te il culo.
Ero certa non ci sia nessun altro oltre noi ma se pure ci fosse al buio non vedrebbe nulla quindi mi sono fatta coraggio.
“Non devi neanche levarmi le mutandine, puoi scoparmi e farmi godere.”
Al buio, pieno di voglia e incoraggiato dal mio invito ti sei fatto avanti con quel cazzo pronto a esplodere.
“No,aspetta no"
Ti sei fermato senza capire.
"Non lì. Scopami dietro ma usa un po’ di saliva.”
Hai obbedito in silenzio
“Oh sì ora hai capito bene. Si così, stai entrando nel culo. Mmmmmhhhh.”
E' stato solo mezz'ora più tardi, quando dopo avermi accompagnata a casa ed essere arrivato a casa tua che ti sei accorto di quello che ci era successo nel frattempo.
Hai provato a chiamarmi come fai sempre per la buonanotte quando hai sentito al telefono risponderti una voce che non poteva essere la mia. Una voce maschile infatti. Non potevi aver sbagliato numero avendolo registrato e per poco cfedo non ti sia venuto un infarto nel cuore della notte. Sei rimasto in silenzio dopo il suo "Pronto" con il cazzo che ti suggeriva spiegazioni a cui il tuo cervello non era ancora arrivato. Ero appena stata inculata da te sulla spiaggia, di questo eri sicuro e già ero in compagnia di un altro uomo? Non era molto credibile, se fosse un sogno o un incubo lo avresti deciso in seguito, ma forse erano entrambe le cose e tu avevi bisogno di liberare il tuo cazzo tornato duro nel giro di tre secondi. Il tempo esatto per realizzare il paradosso che stavi vivendo, eri con il cazzo duro a telefono con un uomo, manco fosse una linea erotica per gay. Quell'immagine balorda te lo smosciò un pò ma il tuo interlocutore misterioso aveva iniziato a parlare. Non seguivi tutto il discorso, preferivi andartene per conto tuo immaginando chissà cosa.
"Si ciao, scusa...no non sono Francesca, è evidente...e non è come pensi"
La frase più classica che sognavi di sentire da un sacco di tempo invece di farti incazzare ti indurì nuovamente l'uccello.
"Non...è come penso?" stavi per aggiungere "Peccato!" ma lui riprese a spiegare.
"Ho trovato questo telefono sulla spiaggia, stavo per portarvelo quando ho sentito che eravate...ehm...impegnati, non volevo mettere in imbarazzo lei...cioè a questo punto Francesca. So come vanno queste cose"
- Ah lo sa come vanno queste cose, è un tipo discreto, già mi interessa -
"Insomma il telefono lo ho io, dimmi tu come fare per incontrarci e te lo restituisco"
Questa volta la soluzione ti arrivò più velocemente dal cervello.
"Possiamo vederci domani sulla spiaggia se per te va bene"
"Si certo per me va bene ma facciamo di giorno o rischiamo di non vederci"
La risatina che accompagnò quelle parole sembrava sottolineare il disappunto per non aver potuto vedere.
"Facciamo alle 14.30 esco da lavoro e ti raggiungo"
"Perfetto. Io sono Piero comunque, dopo mando il mio numero per ogni evenienza"
Chissà se fece male i conti o li fece troppo bene ma l'unico telefono a cui poteva mandare il suo numero era il mio e così mi sono ritrovata in rubrica un Piero Spiaggia che nemmeno avevo mai visto.
Mi chiamasti a casa per spiegarmi quasi tutta la situazione e prendemmo appuntamento per tornare in spiaggia il giorno dopo.
Vederlo
Non sei mai stato così puntuale come quel pomeriggio. Uscito da lavoro mi sei venuta a prendere per andare a recuperare il cellulare. Per fortuna non dovevo perdere tempo a scegliere le mutandine adatte, infilai il costume nella borsa e ti raggiunsi perchè ci aspettava quella lunga discesa ancora una volta.
Arrivati sulla spiaggia ci sembrò nuovamente desertal il tipo del cellulare forse era in ritardo ma faceva un bel caldo e io volevo fare il bagno. Tu completamente vestito dopo il lavoro non potevi accompagnarmi ma rimanesti seduto ai miei piedi mentre con una lentezza studiata mi stavo sollevando il vestito. Dovevo mettere il costume e approfittai della situazione che mi sembrò più adatta per la prova successiva, qui avresti potuto sbircare che non indossavo le mutandine, ancora una volta. Ero rimasta così, con il vestito sollevato a metà mentre piegata fingevo di non trovare il costume per lasciarti la fica nuda a pochi centimetri dal viso, all'aperto e in pieno giorno.
Quello che nei miei piani doveva essere solo uno sguardo furtivo fu mio malgrado prolungato dall'arrivo di Piero alle mie spalle, di cui tu ti eri accorto e non mi avevi avvisata, soprattutto per il fatto che Piero si stava avvicinando con solo il mio telefono in mano, e nient'altro.
Piero era completamente nudo!
"Ehi ragazzi, credo di avere qualcosa di vostro"
Non feci in tempo a coprirmi che la prima cosa che vidi fu il suo uccello che si muoveva in maniera buffa sulle sue cosce a causa della camminata. Ed era sinceramente un gran bell'uccello. Pieno nonostante fosse a riposo, promettente, eccitante.
Ammetto che all'epoca mi vergognavo a fare queste cosiderazioni su cazzi che non fossero il tuo ma Piero era veramente un bel tipo. E fu un bel colpo di culo, come quello che gli stavo mostrando così per caso. Quante probabilità ci fossero che uno sconosciuto che dovevo incontrare per forza mi sarebbe piaciuto? Credo molto poche ma andò così.
Ti vidi salutarlo contento nonostante stesso guardando il culo e presto la fica della tua fidanzata. Credo fossi contento anche tu del fatto che fosse un bel tipo, socievole e alla mano.
"Se stai cercando il costume, guarda che qui non è necessario"
Quando disse guarda, io guardai ed era proprio quello che vedevo.
"Scusa, pensavo che per venire qui lo sapeste"
"Sapere cosa?" finalmente riuscii a parlare anche io.
"Ehm...il motivo per cui non ti volevo portare, ora lo hai visto con i tuoi occhi"
E alla parola visto mi accorsi che anche il tuo sguardo indicava l'uccello di Piero.
"E' una spiaggia nudista, ma tranquilla di questi tempi ci siamo solo noi tre"
Solo allora realizzai la situazione: tu completamente vestito, io in una sorta di topless al contrario per cui ero nuda ma dalla pancia in giù e Piero completamente nudo e perfettamente a suo agio.
Che ormai mi avesse vista la fica era chiaro così come era chiaro che sarebbe stato ridicolo rivestirmi, quindi non lo feci, restando solo con il reggiseno.
Recuperammo il cellulare e Piero ci offrì ospitalità sulla sua asciugamano per quattro chiacchiere.
Era un tipo molto tranquillo, perfino timido a tratti nonostante quell'uccello che non riuscivo a fare a meno di guardare ogni tanto. Non sembrava imbarazzato, forse abituato su quella spiaggia o addorittura compiaciuto da tanto interesse.
Ci raccontò che frequentava la spiaggia da anni per questa sua passione per il naturismo pur abitando in città e dovendo fare svariati km, in estate era invasa soprattutto da gay e io già immaginavo una distesa simile a una piantagione di piselli stesi al sole.
"Ma soprattutto di questi periodi si può godere al meglio della natura"
E non poteva usare termine più adatto, godere di quella vista era proprio quello che stavo facendo. Credo te ne sia accorto anche tu perchè ti intrattenevi con il nuovo amico nonostante fosse già tardi fino a scambiare anche tu il numero con lui perchè "Non si sa mai, magari qualche giorno ci possiamo organizzare tutti insieme"
Ne fui abbastanza turbata perchè la presenza di quell'uomo nudo accanto non mi lasciava affatto indifferente.
Da sola
Avevo la giornata libera ma tu dovevi lavorare e anche abbastanza impicciato, entro domani dovevi finire quel lavoro ma stavi ancora in alto mare, così decisi di andarci anche io al mare, senza di te come più volte in quei giorni mi avevi invitata a fare. Ormai la strada la conoscevo e anche se mi scocciava andarci da sola decisi di mettere alla prova le tue parole.
Quando arrivai ero da sola sulla spiaggia, nonostante il caldo di quei giorni era ormai poco frequentata perchè il sole va via presto.
C'era pace e silenzio, per tutta la mattina non venne nessuno così decisi di farlo, ma prima provai a mandarti un messaggio per essere sicura e renderti partecipe.
"Scusa se ti disturbo mentre lavori ma ho un dubbio: quella cosa di non metterle anche quando non ci sei vale anche se sono al mare?"
"Ma sicuramente qualcuno passerà! Sei sicura?"
"Hai ragione....potrebbe passare qualcuno, meglio di no quindi?"
Eri evidentemente troppo preso e non leggesti in tempo il messaggio, o forse io volli prendere quel silenzio per un assenso e lo feci. Sfilai le mutandine e mi ritrovai nuovamente a fica nuda su quella spiaggia.
"Non so, se ti vedesse qualcuno non ti sentiresti imbarazzo? E poi non è possibile che sarai sola tutto il tempo. Stai a XXX mica su un atollo alle Maldive"
"Sinceramente un po' si senza di te, ma per fortuna qui non arriva nessuno...chi vuoi che vada a mare il 23 ottobre!"
"Non so se risponderti con la testa o con il cazzo che é già duro"
"E se non lo sai tu a chi devo chiedere?"
"D'accordo, mandami qualche foto della tua patatina al vento"
Questa volta non avevo portato il costume, non contavo di fare il bagno e in ogni caso a quanto pare là non sarebbe servito. La sensazione era così piacevole che non mi bastò più restare nuda sotto la gonna e soprattutto ormai mi ci stavo abituando così bene che quella fu l'ultima volta che le idossai.
Tirata su la gonna per provocarti ti inviai una foto in cui era riconoscibilissima la mia fica e anche quella spiaggia, ma il tuo silenzio continuava e allora ti ignorai anche io, posai il telefono per godermi il sole caldo tra le cosce.
Fu in questa situazione che mi trovò Piero quando arrivò. Era difficile per me ammettere che ero tornata là con la speranza proprio di rivederlo e per di più senza di te. Ci guardammo per un pò a distanza, senza avvicinarci nè dirci nulla. Io però lo guardavo perchè mi piaceva ancora di più della volta precedente.
Nel pomeriggio quando ormai era sicuro che non sarebbe venuto più nessuno Piero con tutta naturalezza si tolse il costume e resta nudo a prendere l'ultimo sole. Guardandolo meglio mi accorgo che non ha il segno dell'abbronzatura, deve essere abituato a stare senza, questo dettaglio mi eccitò moltissimo. Continuai a guardarlo sempre di più tanto che lui non faceva nulla per coprirsi o nascondersi e in breve gli viene pure bello duro. Iniziò perfino a toccarsi piano, solo ogni tanto per mantenerlo in tiro e io non riuscivo più a resistere. Mi avvicinai e mi misi vicino a lui, iniziammo a chiacchierare come nulla fosse ma il suo cazzo era sempre là a disposizione con la cappella semi scoperta e bagnaticcia di un liquido trasparente.
"L'altra volta non c'è stato tempo di mostrarvi il resto"
Iniziai seriamente a preoccuparmi.
"Della spiaggia intendo. Continua dietro quelle rocce ed è molto più bella, oltre che ancora più discreta, magari ti va di farci un giro"
Mi andava eccome, ma mi andava ancora di più farmi un giro su quel cazzo che anche quando perdeva di poco l'erezione restava un uccello di tutto rispetto.
Fu una strana sensazione quando Piero mi prese per mano per passeggiare sulla sabbia, lui nudo io vestita. Aveva ragione, aveva ragione su tutto, la spiaggia là dietro era bellissima e nessuno ci avrebbe trovati, nemmeno tu se per caso fossi venuto a controllare.
"Ecco, qui se vuoi puoi spogliarti anche tu, sei completamente al sicuro e nessuno lo saprà mai"
Mi stava proponendo qualcosa di segreto e proibito solo tra noi due? E tu? Che avrei dovuto fare dopo, dirti che mi ero lasciata guardare tutta nuda in tua assenza?
Al diavolo, la fica me l'aveva già vista e non mi eri sembrato così contrario, poi quante volte mi avevi ripetuto che non c'era niente di male ad eccitare qualcuno per gioco? Provai a convincermi che lo avevi voluto tu e lo feci. Restai tutta nuda in compagnia di uno sconosciuto altrettanto nudo.
Ma Piero non sembrava avere alcuna fretta. Si stese a pancia sotto a prendere il sole, mostrandomi un culo così tosto e perfetto che facevo fatica a non mordere. Non lo morsi ma lo toccai, per scherzo e per voglia, gli palpai il culo e lui sembrò apprezzare con un gemito di piacere. Da là ne nacque un massaggio, silenzioso e complice che fu interrotto solo dallo squillo del suo cellulare. Maledissi chi aveva chiamato ma fu anche l'occasione per lui di girarsi e mostrarmi ancora meglio l'evidenza di quanto avesse apprezzato il massaggio con un cazzo così duro da fare paura.
Non sapevo che fare, allungare la mano per stringerlo fu istintivo.
"Ehy ciao Marco"
"Veramente sono Daniele, il telefono di Francesca non prende e volevo sapere se eri riuscito a a farmi quel favore di raggiungerla come ti avevo chiesto"
"Si si lo so Marco, puoi stare tranquillo per quella situazione, era proprio come immaginavi tu"
"Cazzo!"
Iniziò una conversazione ambigua che mi sembrava inidirizzata più a me che all'interlocutore che non conoscevo.
"No, no non mi disturbi, anzi è un PIACERE, sono qui al mare quindi ho tutto il tempo, non c'è bisogno di FINIRE SUBITO, vai pure CON CALMA"
Capii che non voleva venire subito e cercai di prolungare più a lungo possibile il piacere, mio e suo.
Mi fermai un attimo per guardarlo e lui mi fece cenno di continuare, mentre parlava con te a mia insaputa.
"Si, come ti dicevo su quella faccenda, ormai è stata completamente scoperta, no, ancora non so se qualcuno CI METTERA' BOCCA"
Ormai era fatta, io avevo voglia di sesso, e incoraggiata glielo stavo succhiando.
"Guarda, ti dico....è un AFFARE PARECCHIO GROSSO, potresti guadagnarci anche tu. Ora se resti in silenzio ti faccio sentire lo spettacolo di questo mare"
Piero si staccò dal telefono mentre io mi attaccavo di più al suo cazzo. Con la scusa del rumore del mare il telefono si trovò vicino alla mia bocca, quello che hai sentito credo fosse più il rumore della mia bocca che cercava l'orgasmo di Piero.
"ECCOMI.....CI.......SONO"
Riprese il telefono e mi avvisò così in tempo per sfilare il cazzo dalla bocca e farmi arrivare tutto sul viso, caldo, abbondante, a più riprese.
Dopo un bagno per pulirmi a malincuore e rivestiti per andar via Piero mi chiese pure se qualche sera saremmo usciti a.... bere qualcosa. Ormai non capivo più dove finissero i doppi sensi e dove iniziasse la mia voglia di sentirmi troia.
“Con piacere” dovetti rispondergli per forza, facendogli quasi intravedere una serata di sesso sfrenato.
Per molto tempo però non l’ho richiamato, mi sembrava troppo, avrei preferito incontrarlo di nuovo "per caso" qualche volta.
Trovate le avventure complete sul mio blog https://lafiduciadelpescivendolo.blogspot.com/
E potete scrivermi se vi va a bimbacucky@gmail.com
Saperlo
Erano passati appena cinque giorni dalla notte in cui avevamo immaginato l'inizio del gioco. Una sorta di iniziazione o semplicemente un test per vedere se ne avevo i requisiti, ma la cosa sembrava piacerti al punto che io stessa sentivo che quella distanza che volevi mantenere tra di noi si stava lentamente accorgiando. Per la prima volta mi avevi chiesto di accompagnarti in un tuoi importante impegno di lavoro, una mostra fotografica dove speravi di recuperare contatti più seri o almeno farti conoscere. E mi avevi chiesto di vestirmi elegante.
Mi sentivo osservata nella sala della mostra, dove ancora una volta non conoscevo nessuno e mi annoiavo. Tirata come ero, non potevo non attirare gli sguardi degli uomini, giovani e meno giovani, in giacca e cravatta, con cui incrociavo più volte lo sguardo. Tanti sguardi tranne il tuo che sembravi sempre lontano, irrangiungibile, troppo preso. Mi giravo spesso verso di te, ti guardavo per attirare la tua attenzione che era l'unica all'epoca che mi interessava. inizia un gioco di seduzione.
Quando finalmente ci riesco mi raggiungi.
"Scusami se oggi non riesco a stare sempre con te ma capisci... ho da fare... ed è un doppio peccato perché sei veramente bella, l'hai preso apposta questo vestito? ti sta benissimo"
"Davvero ti piace? Sai non ci sono molto abituata...a vestirmi così, qui sono tutti più grandi e non conosco nessuno...ma se ti piace sono contenta"
"Sì, mi piace molto, sei sexy. Sai prima ti ho fatto anche qualche foto da lontano, magari quelle me le tengo e non le consegno".
"Dai non mi imbarazzare, certo che devi tenerle per te, poi me le fai vedere a casa...a proposito ma quando ce ne andiamo?"
"Ti annoi così tanto? Mi spiace ma non posso andarmene così presto"
"Sicuro sicuro? Nemmeno se ti dicessi che ho fatto quella cosa?"
"Cosa?"
"Quel giochino di cui abbiamo parlato.."
"Che giochino?"
"Lo stai facendo apposta per farmelo dire o davvero non ti ricordi che volevi farmi uscire senza mutandine?"
"Mi ricordo ma... non pensavo che l'avresti fatto veramente... e soprattutto non pensavo che avresti potuto farlo in una situazione come quella di oggi... dai non ci credo... lo stai dicendo solo perché vuoi andare via..."
"Perchè se per caso lo avessi fatto davvero?"
Per un attimo ti vedo guardarti intorno spaesato, divertito, sicuramente già eccitato.
"Come faccio a sapere se è vero?"
Cercando di non farti notare troppo dalla gente attorno sento la tua mani su culo che cerca di sentire il segno delle mutande.
"Mi stai solo provocando, le ho sentite ci sono! Ma mi ha già eccitato... sei tremenda... io sono qui per lavoro... non posso..."
Iinfatti puoi stare tranquillo, non l'ho fatto...cioè non ancora..."
"Ah..."
La tua espressione un po' delusa sarebbe stata la vera fotografia da incorniciare in quella mostra.
"Cioè? Cosa vuoi dire?"
"Voglio dire che qui tu non puoi vedere nè toccare, ti fidi?"
I tuoi occhi erano finalmente fissi nei miei, per cercare di capire le mie intenzioni.
"Mmh, non so se posso fidarmi... mi sembri più imprevedibile di quel che credevo"
"Ecco bravo, non distogliere lo sguardo...ops, che sbadata, mi sono appena cadute le mutandine per terra, guarda un pò..."
Seguì quell'attimo di silenzio che mi faceva temere di aver esagerato, di aver sbagliato qualcosa.
"Non credo ti convenga lasciarle là...qualcuno potrebbe accorgersene...o essere più svelto di te"
Le hai raccolte in silenzio e poi mi hai guardata con aria di sfida.
"Non mi fido ancora di te... magari ne avevi un paio di riserva in borsetta e mi stai prendendo in giro. Ti sfido a fare una cosa, ci stai?"
"Si ci sto ma ricorda qui non puoi vedere nè toccare, tu ci stai?"
"In un certo senso posso vedere, se fai quello che dico"
"Dai sentiamo"
"Vai a sederti su quel divanetto. Io mi metto là in fondo, faccio finta di fare una foto alla sala, invece monto il teleobiettivo e ti inquadro fra le gambe. Poi quando tu ad un certo punto apri per un attimo le gambe io scatto. così vediamo se mi stai prendendo in giro".
"Uhm...non è male, se sarai abbastanza distante da scoprirlo solo con l'obiettivo si...qui non mi puoi vedere ricordatelo"
"Ok, vai, anzi, aspetta!"
Mi hai preso la mano, hai controllato che nessuno stia guardando verso di noi e poi me la hai appoggiata un attimo sul tuo pacco, per farmi sentire che eri duro e che il gioco poteva proseguire proprio così.
Io però sono stata probabilmente troppo veloce nel movimento e non ero così esposta, la gonna ha coperto la visuale da molti punti, tu ti sei dovuto mettere in ginocchio per inquadrarmi fra le gambe.
Sono corsa da te appena fatto il gesto come una bambina impertinente che ha appena disobbedito.
"Dannazione, non si vede nulla, è troppo in ombra, non riesco a vederti le mutandine..."
"Non le vedi perchè non ci sono"
"Vorrei avere la conferma visiva"
"Qui non puoi, erano i patti"
"Sei tremenda... ti adoro"
"E' vero siete adorabili, ce ne fosse di più di gente come voi, queste mostre sono di una noia mortale". A parlare è una donna, più grande di me, forse tua coetanea che si avvicina da dietro, tanto elegante quanto annoiata.
"E se posso permettermi, la conferma visiva la ho avuta io, puoi stare tranquillo nessuno si è accorto di nulla, nessuno, a parte me sa che hai una fidanzata senza mutandine in mezzo a tutta questa gente".
Ti ho visto risponderle con una risatina un po' nervosa.
"Vuoi ancora andare a casa? Non me ne frega niente se non ho abbastanza foto per il servizio... mi hai fatto venire troppa voglia"
"Voglia di cosa?" dico sperando che anche lei ci senta.
"Di sfruttare la mancanza di mutandine per toccarti, leccarti, scoparti"
"Ma se farai così ogni volta che non le avrò sarà un problema, è la prima volta ma non sarà l'ultima"
"E a te non viene la stessa voglia quando non le metti?"
"Proprio per questo non sarà l'ultima si"
Tornando a casa non smettevi di parlarmene.
"A cosa stavi pensando mentre io lavoravo e tu eri qui che ti annoiavi nuda sotto al vestito? Che pensieri ti attraversavano la mente?"
"Pensavo che non è stato facile all'inizio, ma nemmeno troppo difficile dopo, tutto sommato è una bella sensazione. Certo non mi sarei mai aspettata che la prima persona a vedermi la fica oltre te fosse una donna, è stato imbarazzante, di un imbarazzo bello però, un imbarazzo che fa venire voglia di rifarlo"
E a casa andò proprio come avevi promesso. Mi hai toccata, più che toccata mi hai invasa con le tue dita a cercare qualcosa che potesse essere ancora solo tuo, il mio orgasmo. Che è arrivato veloce, improvviso, a sorpresa per la troppa eccitazione accumulata, ma non era abbastanza perchè ti sei attaccato praticamente subito con la bocca per non perderlo e mi hai leccata, questa volta con calma, a lungo per portarmi al secondo più gustoso che si è sparso sulla tua barba, ma a quel punto era troppo anche per te, mi hai scopata con in testa la scena di una donna sconosciuta che mi sorprendeva a fare la porca per te. Probalmente nella tua testa, ma forse ancora di più nel tuo cazzo ero già la maiala esibizionista che sarei diventata per il mio piacere prima ancora che per il tuo. E me lo hai fatto sentire entrando subito e restandoci poco perchè il pensiero era troppo forte, il pensiero che inconsciamente già volevi lasciare quel posto anche ad altri.
"E pensavo che la prima prova l'ho superata, no?"
"Si, hai appena guadagnato i tuoi primi tre punti Troia"
Toccarlo
"Occhio che se sei troppo ubriaca posso approfittarmi di te"
Ci scherzavi all'uscita della pizzeria mentre ci incamminavamo abbracciati per una passeggiata sul lungomare. Come se poi non fosse esattamente quello che speravo ogni volta che ero con te.
"No che non puoi siamo per strada"
"Beh, non potrò fare tutto, ma magari una mano nelle mutandine riesco ad allungarla senza che ci veda nessuno"
"No non puoi nemmeno quello"
"Sottovaluti le mie capacità di allungare le mani?"🙂
"No, proprio perchè le conosco troveresti la strada troppo facile"
"E allora perché dici che non potrei farlo?"
"Vuoi saperlo o scoprirlo da solo?"
"Basta che non mi arriva uno schiaffo se ci provo"
"E' un rischio che devi decidere tu se correre"
"Mmh, non capisco se sei ubriaca o se stai tramando qualcosa"
"Ho capito dai ti aiuto io...fammi sedere su quel muretto e tu resta in piedi davanti a me, fai finta di nulla mi raccomando"
"Ok... faccio finta che siamo una coppietta di amanti... ehi, in effetti lo siamo ahaha"
"Ecco...ora dammi la mano...che bello poter ancora portare le gonne corte con questo caldo...ecco ci sei quasi, ti piacciono queste mutandine?"
"Vedi che ci sto riuscendo a infilarci le mano, che ci voleva... ma..."
Mi hai guardata negli occhi quando hai sentito la mia pelle nuda.
"Era questa la difficoltà, trovare delle mutandine quando non ci sono"
"L'hai fatto di nuovo? Ti amo".
Mentre mi baci appassionatamente, io non riesco a non strusciarmi sulle tue dita che mi toccano il clitoride e si infilano dentro. Mi stai masturbando, di sera sotto un lampione in piena passeggiata serale. Fa ancora caldo nonostante l'ottobre inoltrato, non c'è più la folla di agosto ma di certo non siamo soli. Ci sto, ci posso stare, rovistami nella fica quanto ti pare ma no, i baci sul collo no, sei un maledetto.
"Piano, fai piano e dimmi come è toccarla senza vederla?"
"E' bellissimo sentirla così... fradicia"
"Dai raccontamela"
"E' morbida, è calda, si apre e ci scivolo dentro. Ti piace, vero? Non lo fai solo per me?"
"Sei sicuro di voler sapere la verità?"
"Sì, fammela sentire la verità, fammela capire con la tua figa"
Hai aumentato un po' il ritmo dei tocchi, ma stavolta non mi freghi, sto imparando a controllarla per godere di pi.
"La verità è che non lo faccio per te, lo faccio solo per me"
"Che vuoi dire? Lo avresti fatto anche se non te l'avessi chiesto io?"
"No non ci avrei mai pensato, ma ormai me lo hai chiesto e ne paghi le conseguenze"
"Lo fai anche quando non siamo insieme?"
"E chi lo sa, può darsi"
"Sai, non credevo che saresti stata capace di stupirmi in questo modo, di stupirmi piacevolmente"
"E ora che lo sai?"
"Non ti voglio perdere e non ti voglio fermare"
"Sembra interessante...e come pensi di fare entrambe le cose?"
"Spingendoti avanti restandoti dietro"
"Uhmmm....piano piano... ma anche quando spingi dietro non è male sai?"
"E' un doppio senso? Scendi da questo muretto, girati a guardare il mare"
"No è un senso molto unico invece, di doppio c'è già altro nei tuoi pantaloni ma...cosa hai in mente?"
"Sssh, guarda il mare, non è romantico?"
Mi hai abbracciata da dietro, mi stringevi e i nostri corpi aderivano fra loro, sentivo chiara la tua eccitazione sul culo.
"Se fai così però quello che hai in mente tra poco me lo troverò nel culo..."
"Zitta... che bello che è il mare, non trovi?"
Altri baci sul collo a cui non so resistere, poi sento un tuo dito arrivare sulla tua bocca. Ti guardi attorno, controlli che non ci sia nessuno nelle vicinanze.
"Leccami il dito, bagnalo per bene. Brava... così"
Dopo averlo ciucciato per bene sento la mano scendere fra i nostri corpi, la insinui sotto la gonna.
"Questo è quello che succede se mi provochi...." nel dirlo ti sento toccare col dito inumidito il mio buchetto del culo. Io resto in silenzio per godermi il momento in cui avresti spinto un po'.
"Mmmmmm potevi dirlo prima ti avrei provocato più spesso....non levarlo per nessun motivo al mondo"
E tu obbediente lo hai infilato dentro.
"Non è romantico? Le onde del mare, le luci e... il mio dito nel tuo culo"
"Oh...siii le sento ora le onde, le sento nel culo, segui il ritmo" ti sussurro sculettando e andando incontro a quel dito che si adattava alla perfezione ai contorni della mia entrata che aveva sempre meno segreti ormai per te.
Solo l'avvicinarsi di un gruppetto di ragazzi, ti costringe a siflarti e staccarti da me, ti vedo fare l'indifferente con il mondo ma mi guardi e ridi.
"Beh, credo che abbiano visto una coppietta che amoreggiava ma non potrebbero mai aver pensato che io avessi un dito nel tuo culo, dai, chi potrebbe pensare una cosa del genere... chi mai potrebbe farsi infilare un dito nel culo per strada, anche se di sera... eh?" 🙂
"Devo risponderti?"
"Se vuoi... se non hai paura della risposta"
"Io....io posso, anzi voglio farmi infilare un dito nel culo per strada, tutte le volte che passeremo di qui e se non sarà di sera pazienza"
"Sarà un piacere spingerti sempre più avanti... temo che farò fatica a starti dietro"
"Oh fatica o meno dovrai farlo perchè dietro mi piace troppo"
"Ecco perché ti adoro
"Torniamo a casa o completiamo il lavoro?"
"Dove lo vorresti completare?"
"Non è da qui che si scende a quella spiaggia di cui mi hai parlato dicendo che è meglio se non mi ci porti?"
"Sì, ma se ti ci porto adesso sappi che non userò più il dito"
"Il dito puoi usarlo qui che senso avrebbe fare tutta quella strada al buio?"
"Dai, andiamo, speriamo di non essere interrotti stavolta"
Le probabilità che arrivi qualcuno a quell'ora in spiaggia erano davvero poche. La strada per raggiungerla non era delle più comode e meno che mai di notte ma arrivati in fondo a quei trecento scalini che conducono all'Ultima spiaggia lo spettacolo era incedibile. Un mare calmo rischiarato dalla scarsa luce della luna e una spiaggia di sabbia fine tutta per noi.
“Grazie per avermici finalmente portata” ti dico con sensualità, e nel farlo allungo la mano verso la tua erezione istantanea sopra i pantaloni.
“Fatti ringraziare come si deve” ti ho detto sbottonandoti il jeans lentamente ma con decisione per abbassarteli fino a raggiungere il tuo slip già umido, ti ho liberato il cazzo, là all'aperto, al chiarore della luna che non me lo faceva vedere bene ma solo toccare nella sua larghezza e soprattutto durezza.
Mi sono alzata in piedi, mi sono girata e appoggiata alla parete di roccia che circondava la spiaggia, ponendo verso di te il culo.
Ero certa non ci sia nessun altro oltre noi ma se pure ci fosse al buio non vedrebbe nulla quindi mi sono fatta coraggio.
“Non devi neanche levarmi le mutandine, puoi scoparmi e farmi godere.”
Al buio, pieno di voglia e incoraggiato dal mio invito ti sei fatto avanti con quel cazzo pronto a esplodere.
“No,aspetta no"
Ti sei fermato senza capire.
"Non lì. Scopami dietro ma usa un po’ di saliva.”
Hai obbedito in silenzio
“Oh sì ora hai capito bene. Si così, stai entrando nel culo. Mmmmmhhhh.”
E' stato solo mezz'ora più tardi, quando dopo avermi accompagnata a casa ed essere arrivato a casa tua che ti sei accorto di quello che ci era successo nel frattempo.
Hai provato a chiamarmi come fai sempre per la buonanotte quando hai sentito al telefono risponderti una voce che non poteva essere la mia. Una voce maschile infatti. Non potevi aver sbagliato numero avendolo registrato e per poco cfedo non ti sia venuto un infarto nel cuore della notte. Sei rimasto in silenzio dopo il suo "Pronto" con il cazzo che ti suggeriva spiegazioni a cui il tuo cervello non era ancora arrivato. Ero appena stata inculata da te sulla spiaggia, di questo eri sicuro e già ero in compagnia di un altro uomo? Non era molto credibile, se fosse un sogno o un incubo lo avresti deciso in seguito, ma forse erano entrambe le cose e tu avevi bisogno di liberare il tuo cazzo tornato duro nel giro di tre secondi. Il tempo esatto per realizzare il paradosso che stavi vivendo, eri con il cazzo duro a telefono con un uomo, manco fosse una linea erotica per gay. Quell'immagine balorda te lo smosciò un pò ma il tuo interlocutore misterioso aveva iniziato a parlare. Non seguivi tutto il discorso, preferivi andartene per conto tuo immaginando chissà cosa.
"Si ciao, scusa...no non sono Francesca, è evidente...e non è come pensi"
La frase più classica che sognavi di sentire da un sacco di tempo invece di farti incazzare ti indurì nuovamente l'uccello.
"Non...è come penso?" stavi per aggiungere "Peccato!" ma lui riprese a spiegare.
"Ho trovato questo telefono sulla spiaggia, stavo per portarvelo quando ho sentito che eravate...ehm...impegnati, non volevo mettere in imbarazzo lei...cioè a questo punto Francesca. So come vanno queste cose"
- Ah lo sa come vanno queste cose, è un tipo discreto, già mi interessa -
"Insomma il telefono lo ho io, dimmi tu come fare per incontrarci e te lo restituisco"
Questa volta la soluzione ti arrivò più velocemente dal cervello.
"Possiamo vederci domani sulla spiaggia se per te va bene"
"Si certo per me va bene ma facciamo di giorno o rischiamo di non vederci"
La risatina che accompagnò quelle parole sembrava sottolineare il disappunto per non aver potuto vedere.
"Facciamo alle 14.30 esco da lavoro e ti raggiungo"
"Perfetto. Io sono Piero comunque, dopo mando il mio numero per ogni evenienza"
Chissà se fece male i conti o li fece troppo bene ma l'unico telefono a cui poteva mandare il suo numero era il mio e così mi sono ritrovata in rubrica un Piero Spiaggia che nemmeno avevo mai visto.
Mi chiamasti a casa per spiegarmi quasi tutta la situazione e prendemmo appuntamento per tornare in spiaggia il giorno dopo.
Vederlo
Non sei mai stato così puntuale come quel pomeriggio. Uscito da lavoro mi sei venuta a prendere per andare a recuperare il cellulare. Per fortuna non dovevo perdere tempo a scegliere le mutandine adatte, infilai il costume nella borsa e ti raggiunsi perchè ci aspettava quella lunga discesa ancora una volta.
Arrivati sulla spiaggia ci sembrò nuovamente desertal il tipo del cellulare forse era in ritardo ma faceva un bel caldo e io volevo fare il bagno. Tu completamente vestito dopo il lavoro non potevi accompagnarmi ma rimanesti seduto ai miei piedi mentre con una lentezza studiata mi stavo sollevando il vestito. Dovevo mettere il costume e approfittai della situazione che mi sembrò più adatta per la prova successiva, qui avresti potuto sbircare che non indossavo le mutandine, ancora una volta. Ero rimasta così, con il vestito sollevato a metà mentre piegata fingevo di non trovare il costume per lasciarti la fica nuda a pochi centimetri dal viso, all'aperto e in pieno giorno.
Quello che nei miei piani doveva essere solo uno sguardo furtivo fu mio malgrado prolungato dall'arrivo di Piero alle mie spalle, di cui tu ti eri accorto e non mi avevi avvisata, soprattutto per il fatto che Piero si stava avvicinando con solo il mio telefono in mano, e nient'altro.
Piero era completamente nudo!
"Ehi ragazzi, credo di avere qualcosa di vostro"
Non feci in tempo a coprirmi che la prima cosa che vidi fu il suo uccello che si muoveva in maniera buffa sulle sue cosce a causa della camminata. Ed era sinceramente un gran bell'uccello. Pieno nonostante fosse a riposo, promettente, eccitante.
Ammetto che all'epoca mi vergognavo a fare queste cosiderazioni su cazzi che non fossero il tuo ma Piero era veramente un bel tipo. E fu un bel colpo di culo, come quello che gli stavo mostrando così per caso. Quante probabilità ci fossero che uno sconosciuto che dovevo incontrare per forza mi sarebbe piaciuto? Credo molto poche ma andò così.
Ti vidi salutarlo contento nonostante stesso guardando il culo e presto la fica della tua fidanzata. Credo fossi contento anche tu del fatto che fosse un bel tipo, socievole e alla mano.
"Se stai cercando il costume, guarda che qui non è necessario"
Quando disse guarda, io guardai ed era proprio quello che vedevo.
"Scusa, pensavo che per venire qui lo sapeste"
"Sapere cosa?" finalmente riuscii a parlare anche io.
"Ehm...il motivo per cui non ti volevo portare, ora lo hai visto con i tuoi occhi"
E alla parola visto mi accorsi che anche il tuo sguardo indicava l'uccello di Piero.
"E' una spiaggia nudista, ma tranquilla di questi tempi ci siamo solo noi tre"
Solo allora realizzai la situazione: tu completamente vestito, io in una sorta di topless al contrario per cui ero nuda ma dalla pancia in giù e Piero completamente nudo e perfettamente a suo agio.
Che ormai mi avesse vista la fica era chiaro così come era chiaro che sarebbe stato ridicolo rivestirmi, quindi non lo feci, restando solo con il reggiseno.
Recuperammo il cellulare e Piero ci offrì ospitalità sulla sua asciugamano per quattro chiacchiere.
Era un tipo molto tranquillo, perfino timido a tratti nonostante quell'uccello che non riuscivo a fare a meno di guardare ogni tanto. Non sembrava imbarazzato, forse abituato su quella spiaggia o addorittura compiaciuto da tanto interesse.
Ci raccontò che frequentava la spiaggia da anni per questa sua passione per il naturismo pur abitando in città e dovendo fare svariati km, in estate era invasa soprattutto da gay e io già immaginavo una distesa simile a una piantagione di piselli stesi al sole.
"Ma soprattutto di questi periodi si può godere al meglio della natura"
E non poteva usare termine più adatto, godere di quella vista era proprio quello che stavo facendo. Credo te ne sia accorto anche tu perchè ti intrattenevi con il nuovo amico nonostante fosse già tardi fino a scambiare anche tu il numero con lui perchè "Non si sa mai, magari qualche giorno ci possiamo organizzare tutti insieme"
Ne fui abbastanza turbata perchè la presenza di quell'uomo nudo accanto non mi lasciava affatto indifferente.
Da sola
Avevo la giornata libera ma tu dovevi lavorare e anche abbastanza impicciato, entro domani dovevi finire quel lavoro ma stavi ancora in alto mare, così decisi di andarci anche io al mare, senza di te come più volte in quei giorni mi avevi invitata a fare. Ormai la strada la conoscevo e anche se mi scocciava andarci da sola decisi di mettere alla prova le tue parole.
Quando arrivai ero da sola sulla spiaggia, nonostante il caldo di quei giorni era ormai poco frequentata perchè il sole va via presto.
C'era pace e silenzio, per tutta la mattina non venne nessuno così decisi di farlo, ma prima provai a mandarti un messaggio per essere sicura e renderti partecipe.
"Scusa se ti disturbo mentre lavori ma ho un dubbio: quella cosa di non metterle anche quando non ci sei vale anche se sono al mare?"
"Ma sicuramente qualcuno passerà! Sei sicura?"
"Hai ragione....potrebbe passare qualcuno, meglio di no quindi?"
Eri evidentemente troppo preso e non leggesti in tempo il messaggio, o forse io volli prendere quel silenzio per un assenso e lo feci. Sfilai le mutandine e mi ritrovai nuovamente a fica nuda su quella spiaggia.
"Non so, se ti vedesse qualcuno non ti sentiresti imbarazzo? E poi non è possibile che sarai sola tutto il tempo. Stai a XXX mica su un atollo alle Maldive"
"Sinceramente un po' si senza di te, ma per fortuna qui non arriva nessuno...chi vuoi che vada a mare il 23 ottobre!"
"Non so se risponderti con la testa o con il cazzo che é già duro"
"E se non lo sai tu a chi devo chiedere?"
"D'accordo, mandami qualche foto della tua patatina al vento"
Questa volta non avevo portato il costume, non contavo di fare il bagno e in ogni caso a quanto pare là non sarebbe servito. La sensazione era così piacevole che non mi bastò più restare nuda sotto la gonna e soprattutto ormai mi ci stavo abituando così bene che quella fu l'ultima volta che le idossai.
Tirata su la gonna per provocarti ti inviai una foto in cui era riconoscibilissima la mia fica e anche quella spiaggia, ma il tuo silenzio continuava e allora ti ignorai anche io, posai il telefono per godermi il sole caldo tra le cosce.
Fu in questa situazione che mi trovò Piero quando arrivò. Era difficile per me ammettere che ero tornata là con la speranza proprio di rivederlo e per di più senza di te. Ci guardammo per un pò a distanza, senza avvicinarci nè dirci nulla. Io però lo guardavo perchè mi piaceva ancora di più della volta precedente.
Nel pomeriggio quando ormai era sicuro che non sarebbe venuto più nessuno Piero con tutta naturalezza si tolse il costume e resta nudo a prendere l'ultimo sole. Guardandolo meglio mi accorgo che non ha il segno dell'abbronzatura, deve essere abituato a stare senza, questo dettaglio mi eccitò moltissimo. Continuai a guardarlo sempre di più tanto che lui non faceva nulla per coprirsi o nascondersi e in breve gli viene pure bello duro. Iniziò perfino a toccarsi piano, solo ogni tanto per mantenerlo in tiro e io non riuscivo più a resistere. Mi avvicinai e mi misi vicino a lui, iniziammo a chiacchierare come nulla fosse ma il suo cazzo era sempre là a disposizione con la cappella semi scoperta e bagnaticcia di un liquido trasparente.
"L'altra volta non c'è stato tempo di mostrarvi il resto"
Iniziai seriamente a preoccuparmi.
"Della spiaggia intendo. Continua dietro quelle rocce ed è molto più bella, oltre che ancora più discreta, magari ti va di farci un giro"
Mi andava eccome, ma mi andava ancora di più farmi un giro su quel cazzo che anche quando perdeva di poco l'erezione restava un uccello di tutto rispetto.
Fu una strana sensazione quando Piero mi prese per mano per passeggiare sulla sabbia, lui nudo io vestita. Aveva ragione, aveva ragione su tutto, la spiaggia là dietro era bellissima e nessuno ci avrebbe trovati, nemmeno tu se per caso fossi venuto a controllare.
"Ecco, qui se vuoi puoi spogliarti anche tu, sei completamente al sicuro e nessuno lo saprà mai"
Mi stava proponendo qualcosa di segreto e proibito solo tra noi due? E tu? Che avrei dovuto fare dopo, dirti che mi ero lasciata guardare tutta nuda in tua assenza?
Al diavolo, la fica me l'aveva già vista e non mi eri sembrato così contrario, poi quante volte mi avevi ripetuto che non c'era niente di male ad eccitare qualcuno per gioco? Provai a convincermi che lo avevi voluto tu e lo feci. Restai tutta nuda in compagnia di uno sconosciuto altrettanto nudo.
Ma Piero non sembrava avere alcuna fretta. Si stese a pancia sotto a prendere il sole, mostrandomi un culo così tosto e perfetto che facevo fatica a non mordere. Non lo morsi ma lo toccai, per scherzo e per voglia, gli palpai il culo e lui sembrò apprezzare con un gemito di piacere. Da là ne nacque un massaggio, silenzioso e complice che fu interrotto solo dallo squillo del suo cellulare. Maledissi chi aveva chiamato ma fu anche l'occasione per lui di girarsi e mostrarmi ancora meglio l'evidenza di quanto avesse apprezzato il massaggio con un cazzo così duro da fare paura.
Non sapevo che fare, allungare la mano per stringerlo fu istintivo.
"Ehy ciao Marco"
"Veramente sono Daniele, il telefono di Francesca non prende e volevo sapere se eri riuscito a a farmi quel favore di raggiungerla come ti avevo chiesto"
"Si si lo so Marco, puoi stare tranquillo per quella situazione, era proprio come immaginavi tu"
"Cazzo!"
Iniziò una conversazione ambigua che mi sembrava inidirizzata più a me che all'interlocutore che non conoscevo.
"No, no non mi disturbi, anzi è un PIACERE, sono qui al mare quindi ho tutto il tempo, non c'è bisogno di FINIRE SUBITO, vai pure CON CALMA"
Capii che non voleva venire subito e cercai di prolungare più a lungo possibile il piacere, mio e suo.
Mi fermai un attimo per guardarlo e lui mi fece cenno di continuare, mentre parlava con te a mia insaputa.
"Si, come ti dicevo su quella faccenda, ormai è stata completamente scoperta, no, ancora non so se qualcuno CI METTERA' BOCCA"
Ormai era fatta, io avevo voglia di sesso, e incoraggiata glielo stavo succhiando.
"Guarda, ti dico....è un AFFARE PARECCHIO GROSSO, potresti guadagnarci anche tu. Ora se resti in silenzio ti faccio sentire lo spettacolo di questo mare"
Piero si staccò dal telefono mentre io mi attaccavo di più al suo cazzo. Con la scusa del rumore del mare il telefono si trovò vicino alla mia bocca, quello che hai sentito credo fosse più il rumore della mia bocca che cercava l'orgasmo di Piero.
"ECCOMI.....CI.......SONO"
Riprese il telefono e mi avvisò così in tempo per sfilare il cazzo dalla bocca e farmi arrivare tutto sul viso, caldo, abbondante, a più riprese.
Dopo un bagno per pulirmi a malincuore e rivestiti per andar via Piero mi chiese pure se qualche sera saremmo usciti a.... bere qualcosa. Ormai non capivo più dove finissero i doppi sensi e dove iniziasse la mia voglia di sentirmi troia.
“Con piacere” dovetti rispondergli per forza, facendogli quasi intravedere una serata di sesso sfrenato.
Per molto tempo però non l’ho richiamato, mi sembrava troppo, avrei preferito incontrarlo di nuovo "per caso" qualche volta.
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