La vendetta. Capitolo 1 (bis)

di
genere
dominazione

Visto che durante il precedente caricamento del racconto qualcosa è andato storto e sono spariti tutti i dialoghi, ripropongo lo stesso racconto sperando che questa volta siano visibili tutti i dialoghi.
Buona lettura

Tutto ebbe inizio tre anni, quando nell'azienda in cui lavoro, una grossa azienda chimica del nord Italia, venne assunta una nuova segretaria: Camilla. Camilla allora era una giovane ragazza di 27 anni, laureata in economia, con un fisico stupendo: alta circa un metro e settantacinque, capelli mossi e biondi, occhi di un blu profondo, fisico atletico per via dell'assidua frequenza in palestra, con una terza di seno e un sedere da sogno; insomma era la classica ragazza da far girare la testa.
Io allora ero un importante dirigente, ricoprivo una posizione di spicco nella società, e tutti gli altri dipendenti mi portavano rispetto sperando di entrare nelle mie grazie; la mia posizione e quella di Camilla ci costringevano a lavorare quotidianamente a stretto contatto, e non passò molto tempo prima che fra me e Camilla si stringesse un rapporto molto intimo: nonostante io fossi sposato da 4 anni con mia moglie Melanie, io e Camilla diventammo amanti, e per sei mesi non perdemmo occasione per scopare. Il sesso tra me e Camilla era bollente, normalmente avveniva in ufficio quando gli alti dipendenti se ne erano andati o in hotel durante i viaggi aziendali, ma qualche volta ci siamo incontrati anche in motel nel weekend o durante le festività; tutt'oggi non so se Camilla, anche lei fidanzata con un ragazzo suo coetaneo, lo facesse per trasgressione, per garantirsi una carriera nell'azienda o perché gli piacessi veramente, sta di fatto che la nostra relazione durò per sei mesi, fino al 27 febbraio 2015. Ricordo distintamente questa data, in quanto é la data in cui la mia vita sessuale é cambiata totalmente, perché é il giorno in cui mia moglie Melanie ha scoperto la mia relazione clandestina; con il senno di poi mi rendo conto che la responsabilità é probabilmente mia, in quei sei mesi di relazione con Camilla ho sicuramente trascurato mia moglie, il sesso tra di noi era raro e scadente, di certo per il fatto che la mia fame sessuale era più che appagata da una ragazza 10 anni più giovane di mia moglie. Sta di fatto che dopo aver annusato il mio tradimento, mia moglie assunse un investigatore privato, il quale fornì a Melanie un dossier in cui non solo era presente nome e cognome, data di nascita e ogni altra informazione sulla mia amante, ma erano presenti foto e date di almeno otto incontri avvenuti tra me e Camilla.
Quel 27 febbraio 2015, una domenica, con la scusa di andare a vedere la partita al bar con gli amici, mi trovai in motel con Camilla e facemmo sesso per due volte; quando tornai a casa verso le 19.00, trovai il tavolo apparecchiato da cena romantica con candele e calici di vino, e trovai Melanie vestita in maniera così sexy da farmi tornare il cazzo duro nonostante avessi appena avuto due rapporti sessuali: vestitino nero attillato, senza spalline, completamente aperto sulla schiena e scollatura che non lasciava nulla all'immaginazione, visto che lo indossava senza reggiseno; la parte inferiore del vestito copriva a malapena il sedere, lasciando ben visibile l'elastico delle autoreggenti nere che fasciavano le lunghe gambe di mia moglie esaltate da un paio di decolté con tacco 12. Vedendola vestita in quel modo cercai immediatamente di infilarle una mano sotto il vestito, ma lei mi bloccò e mi sussurrò all'orecchio "non c'è fretta, abbiamo tutta la sera per divertirci, adesso vai di là che ti ho preparato un bel bagno caldo, intanto io mi tolgo il perizoma", e così facendo mi mordicchiò l'orecchio e mi fece l'occhiolino. Io andai a fare il bagno, pensando al motivo per il quale mia moglie mi avesse preparato una tale sorpresa, ancora non lo sapevo, ma la sorpresa non era affatto quella che mi aspettavo. Terminato il bagno mi misi un paio di pantaloni, una camicia ed una giacca per essere all'altezza di mia moglie, tornai in sala da pranzo, e prima facemmo un aperitivo poi iniziammo a mangiare; durante tutta la serata Melanie non fece altro che stuzzicarmi con frasi piccanti, facendo piedino sotto al tavolo ed allargando le gambe per farmi vedere la sua figa depilata e non coperta dal perizoma. Quando ormai eravamo al dolce non riuscivo più a trattenermi e le dissi: "amore voglio scoparti ora, non resisto più, mi stai facendo impazzire!".
"Vuoi scoparmi?" rispose Melanie.
"Si" risposi, "Qui sul tavolo".
"Allora ti eccito ancora?" ribattè Melanie.
"Si mi fai impazzire amore". A queste mie parole Melanie si alzò di scatto e mi mollò un ceffone così forte che mi stordì per qualche secondo, e così facendo mi urlò contro: "allora perché vai a scopare con le ragazzine brutto porco che non sei altro?", e così dicendo aprì il cassetto del tavolo da pranzo e getto sul tavolo una cartelletta di plastica che poi scoprii essere il dossier dell'investigatore.
Frastornato da quello che stava succedendo io reagii come nel più classico dei film: "amore non é come credi", "posso spiegarti" ed altre frasi ridicole e stupide. La discussione andò avanti per un po', ma la mia posizione era obiettivamente indifendibile, e finì con mia moglie che si chiuse in camera da letto mentre io dormii sul divano. Il giorno dopo lei fece una valigia e andò a stare da un'amica, Ilaria, per qualche giorno, mentre io rimasi a casa da solo per la prima volta da quando siamo andati a convivere. Nella depressione della solitudine speravo che Melanie mi perdonasse, ma sapendo che era andata a stare da Ilaria, che mi ha sempre odiato per via del fatto che non avevo trovato un posto di lavoro per suo marito Carlo, temevo che la convincesse a lasciarmi; ancora non lo sapevo, ma i consigli di Ilaria furono ben altri.
Il venerdì sera della settimana successiva ero in casa, in preda alla depressione perché non avevo più avuto notizie da Melanie, non rispondeva alle mie telefonate, non rispondeva ai miei messaggi, nessun contatto, quando suono il campanello, guardai dallo spioncino ed era lei. Aprii la porta e lei mi chiese se poteva entrare, "certo" le dissi "é anche casa tua"; lei mi chiese come stavo ed io le dissi di non stare per nulla bene, la supplicai di perdonarmi dicendo che ero pentito, che mi mancava e che avevo sbagliato. La discussione andò avanti per circa un'ora, alla fine lei mi disse che parlando con Ilaria aveva capito di volermi perdonare, che io ero il suo compagno di vita, ma che lo avrebbe fatto ad una condizione: "tu hai tradito me, hai scopato con un altra donna, quindi é giusto che io mi faccia scopare da un altro uomo, solo allora saremo pari". A fronte di una notizia così scioccante rimasi perplesso, ma dovetti accettare, d'altra parte era l'unico modo per riavere mia moglie.
Il giorno dopo mia moglie tornò a casa e la nostra vita lentamente tornava alla normalità, c'era imbarazzo e tensione, ma giorno dopo giorno la brutta vicenda stava passando; io speravo che mia moglie se ne dimenticasse, così come si dimenticasse della condizione posta per avere il suo perdono, ed intanto pensavo alla cattiveria di Ilaria, la quale per vendicarsi di me per la vicenda con il marito, aveva convinto Melanie a farmi cornuto; anche se la colpa di tutto era la mia, non riuscivo a non essere incazzato con Ilaria.
Era un venerdì di metà aprile, era passato un mese dal giorno in cui mia moglie tornó a casa, ed ormai ero convinto che avesse cambiato idea sul fatto di farmi cornuto, ma quella sera quando rientrai a casa rimasi incredulo: al tavolo della sala da pranzo trovai seduta Ilaria con addosso una vestaglia di mia moglie. Spiazzato dalla scena le chiesi: "cosa fai in casa mia? Dov'è mia moglie? Perché hai addosso una sua vestaglia?". Senza scomporsi Ilaria mi disse: "non preoccuparti, tua moglie é di la che sta scopando, abbiamo deciso che questa sera tu dovrai pagare per quanto sei stato porco".
"Abbiamo deciso?" risposi, "cosa cazzo centri tu?" le urlai, e gettando a terra la borsa del lavoro andai verso la camera da letto trovando però la porta chiusa a chiave. Sentivo degli inconfondibili gemiti arrivare dall'interno e cominciai ad accaldarmi per la rabbia; mentre scuotevo la porta cercando di entrare sentii Ilaria che mi chiamava dalla sala da pranzo: "ehi coglione, hai sentito cosa sta succedendo lì dentro?".
Tornai in sala da pranzo incazzato come poche altre volte nella mia vita, e come entrai vidi Ilaria che sventolava una chiave; "se vuoi entrare ti serve questa" disse ridendo ed agitando la chiave della mia camera.
"Dammi subito quella cazzo di chiave" ribattei urlando.
"Te lo puoi scordare! Se vuoi la chiave ci sono delle regole, e sono scritte su questo foglio", così dicendo mi porse un voglio A4 piegato a metà.
Gettai a terra il foglio senza nemmeno aprirlo ed urlai ad Ilaria: "se non mi dai subito quella cazzo di chiave me la prendo con la forza".
"Sfiorami e le foto in cui fai il porco con quella puttanella della tua collega verranno mandate a tutti i tuoi parenti, i tuoi amici ed i tuoi superiori"; rimasi di sasso, incapace di controbattere.
"Forse non hai capito, cornuto che non sei altro" disse Ilaria, "stasera tu non decidi proprio niente, stasera tu ti farai perdonare per essere stato uno stronzo e per avere tradito Melanie, quindi ti consiglio di prendere quel cazzo di foglio e seguire le istruzioni".
Non avevo scelta, presi il foglio e lessi, ricordo distintamente ogni singola parola di quel foglio:

Ciao Marco,

come ricorderai il mio perdono aveva una condizione: devo farti cornuto come tu hai fatto con me.
Però non mi basta scoparmi un altro, voglio che tu paghi per quello che mi hai fatto, voglio che tu capisca quanto mi hai ferita. Quindi tu mi guarderai mentre io mi scopo un altro! Mentre leggi queste righe io starò già scopando con Carlo, si Carlo, quello per cui tu non hai trovato un posto di lavoro.
Quando sono andata a casa di Ilaria, lei è Carlo mi hanno aiutata molto, e dopo un po' abbiamo deciso un modo per farti pagare il tuo comportamento: loro per non aver trovato un lavoro a Carlo ed io per esserti scopato una puttana qualunque.
Ora queste sono le regole:
Devi entrare in camera, sederti sulla sedia in fondo al letto, farti legare da Ilaria e guardarmi mentre scopo con Carlo, ti consiglio di arrivare in camera prima che io abbia finito di scopare, altrimenti le foto delle tue porcate saranno mandate a tutti quelli che conosci. Prima di entrare in camera però dovrai seguire altre regole, solo quando le avrai seguite Ilaria ti darà la chiave.
Vai in bagno e spogliati completamente nudo
In bagno troverai un collare, indossalo
In bagno troverai polsiere e cavigliere, indossale
In bagno troverai una cintura di castità, indossala. Se non sei in grado fatti aiutare da Ilaria.
Quando sarai pronto esci e fatti accompagnare da Ilaria in camera.

Baci, Melanie

P.s. Questa sera Ilaria sarà l'estensione della mia volontà, fai tutto ciò che ti dice o conosci le conseguenze.

Finito di leggere la lettera rimasi impietrito, non avrei mai pensato che mia moglie potesse arrivare a tanto, così come non avrei mai pensato che Ilaria e Carlo si sarebbero mai vendicati.
Vedendomi incapace di qualsiasi reazione Ilaria si alzò, mi venne vicino e mi disse: "c'è qualcosa che non va cornuto?"
"Melanie...e....e...Carlo" biascicai, "non sei gelosa?"
"Oh ma io e Carlo siamo una coppia aperta, non lo sapevi?" mi disse Ilaria, "e poi io sono felice di aiutare Melanie e di far soffrire uno stronzo come te".
Abbassai la testa incapace di controbattere.
"Hai qualche altra domanda stupida da fare?" mi chiese Ilaria.
"No" le risposi.
"Ecco allora vai a prepararti" ribattè Ilaria.
Andai in bagno e segui le istruzioni, mi spogliai, misi il collare, misi le polsiere e le cavigliere, ma quando presi la cintura di castità mi resi conto di essere eccitato, fino a quel momento non ero stato in grado di rendermene conto perché ero troppo frastornato, ma adesso che stavo per vedere mia moglie nuda e scopata da un altro uomo capii che la situazione non solo mi faceva incazzare, ma mi stava anche eccitando.
Mentre cercavo invano di inserire il mio pene eretto nella cintura di castità entrò in bagno Ilaria, la quale mi schernì dicendomi: "ma allora sei proprio un cornuto, ti eccita far scopare tua moglie agli altri", cercai di controbattere ma lei mi fece cenno di stare zitto e mi disse di sdraiarmi nella vasca; entrai nella vasca e lei tornò nell'altra stanza per poi ritornare con un secchiello di cubetti di ghiaccio che senza tante remore verso sulle mie parti intime. Emisi un urlo disumano per lo shock inaspettato, ma il risultato ottenuto fù esattamente quello voluto da Ilaria, eliminare la mia erezione così da poter ingabbiare il mio pene nella cintura di castità.
Fatto questo si mise la chiave della cintura al collo, mi disse di uscire dalla vasca e mi disse che eravamo pronti ad andare in camera da letto, ma una volta giunti davanti alla porta della camera, prima di aprirla, mi disse di mettermi in ginocchio.
"No" risposi secco io. Per tutta risposta uno schiaffo secco mi colpì in faccia.
"Non hai ancora capito cosa vuole tua moglie?" mi urlò in faccia Ilaria, "ti ho già detto che stasera devi solo fare tutto quello che ti viene detto, altrimenti ti roviniamo la vita con le tue foto", e così dicendo mi mollò un altro schiaffo. Quel doppio schiaffo e la nuova minaccia di rendere pubbliche le mie foto vinsero ogni mia resistenza e io mi misi in ginocchio, Ilaria agganciò un guinzaglio al mio collare e mi disse: "adesso possiamo andare a vedere tua moglie che viene scopata", così dicendo estrasse la chiave ed aprì la porta.
Entrando in camera la scena fu surreale, le tapparelle abbassate e qualche candela accesa producevano una tenue e soffusa luce, che solo dopo qualche istante permise ai miei occhi di abituarsi e di vedere la scena che si stava svolgendo sul mio letto: mia moglie, che indossava solo un paio di autoreggenti ed un paio di scarpe con il tacco, era a pecora con la testa ai piedi del letto e gemeva mentre Carlo, completamente nudo, da dietro la scopava con estrema foga.
Quando mia moglie mi vide si girò e mi disse: "ciao cornuto, vai a sederti al tuo posto" e con la testa mi indicò una sedia ai piedi del letto a cui era stati legati 4 ganci, uno per gamba; andai e mi sedetti sulla sedia, incapace di ogni altra reazione, e quando fui seduto Ilaria mi legò le cavigliere alle gambe davanti e le polsiere alle gambe dietro, poi si allontanò e lasciò cadere la vestaglia di mia moglie che ancora indossava, mostrando il suo magnifico corpo vestito solo da un corpetto nero, un perizoma nero ed un paio di calze autoreggenti.
Quando si fù liberata dalla vestaglia si avvicinò a me e mi disse: "hai visto cosa hai combinato brutto porco, tua moglie che viene scopata di brutto da un altro uomo, ti piace quello che vedi?".
"No" dissi, "perché mi fai questo Melanie?". Risposi così, ma non posso negare che la scena, che ora che stava avvenendo sotto i miei occhi e non più solo nella mia mente, mi stesse eccitando davvero molto: la faccia di mia moglie a meno di un metro dalla mia che gemeva mentre le sue belle tette sballonzzolavano sotto le pompate di Carlo. La mia eccitazione però era impedita dalla cintura di castità che mi produceva un forte dolore, stringendo il mio cazzo in una minuscola morsa.
Mia moglie si stava godendo la scopata con Carlo e non mi degnò nemmeno di una risposta, quindi fu ancora una volta Ilaria ad intervenire, stringendomi le guance tra le sue mani si avvicinò alla mia faccia e mi disse: "lo stiamo facendo perché tu sei sempre stato uno stronzo, con me, con mio marito e adesso anche con tua moglie, quindi devi essere punito"; così dicendo mi mollò uno schiaffo sulla guancia destra, poi mi riprese la testa fra le mani e continuò: "le ho sempre detto che avrebbe potuto avere di meglio, ma non mi ha mai ascoltata, adesso sta provando un altro cazzo, così magari capirà che tu non vali niente", altro ceffone sulla guancia sinistra.
Al secondo ceffone, in realtà il quarto in pochi minuti dopo quelli che avevo preso fuori dalla porta, cominciarono a scendermi le lacrime per il dolore e per l'umiliazione;
"Oh poverino piangi" mi apostrofò Ilaria, "ti ho fatto male?".
Annuii con la testa.
"Non ti preoccupare" continuò Ilaria, "questo è solo l'inizio, Carlo ha preso una pillola ritardante ed ha messo una crema ritardante, questa scopata durerà un bel po' e tu ne prenderai molti altri di schiaffi, e subirai anche molto di peggio se Melanie me lo permetterà".
Il terrore si impadronì di me e l'eccitazione sparí, Melanie non mi farà mai fare del male pensavo, un conto era guardarla scopare, un altro era venire seviziato da Ilaria. Ma Melanie era intenta a godere, non sembrava curarsi di quello che mi succedeva, quindi fu ancora Ilaria a parlare rivolgendosi a suo marito questa volta: "ehi amore, vuoi dire qualcosa a questo cornuto?".
Carlo mi guardò e con la cattiveria e la vendetta negli occhi mi disse: "tua moglie è fantastica, solo un coglione come te poteva tradirla. Gode come solo una vera donna sa godere, si muove come una pornostar e fa dei pompini spettacolari". Fu così che scoprii che mia moglie aveva già succhiato il cazzo di Carlo.
Io non sapevo come controbattere, non potevo controbattere, così riuscii solo a dire: "scusa amore". Risate generali, poi mia moglie mi guardò dritto negli occhi e mi disse: "sei uno sfigato, non mi hai mai scopata così, non so come quella puttanella di 27 anni potesse provare piacere ad essere scopata da te". L'umiliazione fu enorme, quella frase mi colpì come una pugnalata al cuore, avevo sempre pensato di essere un bravo amatore ed ora mia moglie mi diceva di no; non sapevo se lo pensasse davvero o lo dicesse solo per ferirmi, ma la cosa mi umiliò profondamente, e al contempo mi eccitò, ricominciai a sentire il dolore del mio cazzo che spingeva contro la cintura di castità, dopo che i due schiaffi di Ilaria mi avevano fatto calare l'eccitazione.
Carlo girò mia moglie su un fianco, le alzò una gamba e riprese a scoparla in quella nuova posizione, da cui potevo distintamente vedere due cose: Carlo aveva un cazzo poderoso, almeno 22-23 cm, contro i miei 16, e soprattutto non indossava il preservativo.
Non feci in tempo a dire nulla che Ilaria si rivolse a Melanie: "ehi Mel", così la chiama, "allora stasera sei tu a dover decidere le sorti di questo cornuto sfigato, cosa vuoi che faccia?".
"Tesoro, hai carta bianca, puoi fargli quello che vuoi, lo sai che mi fido di te. Io voglio solo godermi lo spettacolare cazzo di tuo marito. Però perché non cominci da quella cosa che ti piace tanto, penso che mi ecciterà molto".
"Sará un piacere" disse Ilaria ridendo.
Quelle parole mi raggelarono il sangue, carta bianca ad Ilaria che mi odiava più di ogni altra persona sulla terra? Cominciavo a temere per la mia incolumità. Ma Ilaria non prese alcuno strumento terrificante, tiró solo la sedia su cui ero seduto di fianco al letto, ordinandomi di collaborare, poi si tolse il perizoma nero che copriva la sua intimità e mostrò una figa perfetta e depilata, si mise carponi sul letto avvicinando il suo stupendo culo alla mia faccia e mi ordinò: "leccami il culo coglione, voglio sentire la tua lingua dentro" e così dicendo premette il suo culo sulla mia faccia.
Io mi ritenevo una grande leccatore, ma fino ad allora avevo leccato solo la figa, quella di mia moglie e molte volte quella di Camilla a cui piaceva davvero molto farsela leccare, ma non avevo mai leccato il culo a nessuno, la cosa mi schifava un po', così rimasi titubante.
Ilaria si girò e mi disse: "allora? cosa aspetti?"
"Non mi piace" ribattei.
Ilaria si alzò, si girò e mi tirò il quinto schiaffo della serata, sembrava godere di ogni schiaffo che riusciva a rifilarmi, poi mi prese per un orecchio cercando di farmi più male possibile e mi disse: "questa è l'ultima volta che uno di noi tre ti deve ripetere un ordine, stasera tu non deciderai un cazzo, dovrai solo eseguire tutto quello che ti diremo di fare", altro schiaffo, "se ti dovremo ripetere una qualsiasi cosa due volte, giuro che domani le tue foto saranno pubbliche", ancora uno schiaffo, "quindi ora ti conviene tirare fuori quella lingue e leccarmi il culo come se fosse un gelato", mi mollò un altro schiaffo e si rimise carponi con il culo sulla mia faccia.
La mia resistenza era rotta, con la faccia dolorante per i quattro schiaffi consecutivi, mi tuffai tra le natiche di Ilaria e mi misi a leccare il suo culo, prima da fuori, sentendo l'acre sapore di culo misto a quello di detergente intimo, poi, dopo un paio di minuti, lei mi ordinò di infilare la lingua dentro al buco più a fondo possibile. Ormai ero in preda all'eccitazione, non pensavo che il venir umiliato in quel modo potesse eccitarmi così tanto, ma mi dovetti ricredere e spinsi la mia lingua il più possibile in fondo al suo culo. Sentivo Ilaria mugolare, le piaceva davvero che le venisse leccato il culo, e mentre ero intento a dare quello strano piacere a Ilaria sentii la voce di Melanie dirmi: "bravo Marco, é giusto che tu faccia godere Ilaria, perché Carlo mi sta facendo impazzire di piacere, quindi lui fa godere me e tua fai godere lei"; quelle parole mi fecero capire che da mia moglie non potevo aspettarmi pietà, lei godeva di tutta questa situazione, ma in fondo cominciavo a goderne anche io.
Dopo quasi dieci minuti in cui non feci altro che leccare il culo di Ilaria, sentii la voce di Carlo che disse: "cambiamo posizione", così dicendo girò mia moglie supina ed iniziò a scopra nella classica posizione del missionario, poi si rivolse ad Ilaria: "ehi amore perché non ti fai leccare i piedi da questo cornuto?".
"Buona idea" rispose Ilaria, "vediamo se ha capito qual'è il suo posto".
Melanie e Carlo risero.
Leccare i piedi? Non avrei mai immaginato di laccare i piedi di qualcuno, é il modo più evidente per dimostrare che gli sei sottomesso, ma ormai l'eccitazione e la paura di altri schiaffi non mi fecero opporre; d'altra parte quando Ilaria si tolse le autoreggenti mostrò due piedini fantastici, piccoli, affusolati, curati e con le french alle dita, il che mi invogliò a leccarli invece di schifarmi.
Ilaria mi liberò dalla sedia e mi disse di inginocchiarmi, e così feci; quando fui in ginocchio mi disse di implorarla di poter leccare i suoi piedi.
"Ti prego Ilaria fammi leccare i tuoi piedi" ribattei. Un calcio mi colpì in testa e quasi crollai a terra ko.
"Prima di tutto i miei piedi sono stupendi e non te l'ho sentito dire" disse Ilaria, "secondo io per te sono padrona Ilaria non dimenticartelo per il resto della serata, e terzo ti ho detto che devi implorare e tu non lo hai fatto abbastanza. Quindi adesso riprova ad implorarmi e sappi che il prossimo calcio te lo tirerò nelle palle se non mi piacerà come mi implori".
Era evidente che Ilaria volesse ridicolizzarmi davanti a mia moglie, ma a mia moglie non importava, lei sembrava godere di tutto questo, quindi terrorizzato dalla nuova minaccia cercai di pensare al modo più umile per chiederle di poterle leccare i piedi.
"La prego padrona Ilaria, vorrei leccare i suoi magnifici piedi se me lo permette" furono le mie parole.
"Va bene sfigato, puoi leccarli". È così cominciai a leccare il collo del piede destro di Ilaria poggiato a terra, poi passai alle dita, cercando di far passare la lingua in mezzo, e ogni volta che passavo tra due dita la mia lingua toccava il pavimento. Dopo che ebbi leccato entrambi i piedi, lei si sedette sulla sedia dicendo che dovevo pulirle anche la pianta del piede, così mi porse prima uno e poi l'altro piede ed io passai la mia lingua dal tallone alle dita. Leccare i piedi di Ilaria mi eccitò davvero tanto, forse quello era il mio ruolo, ai piedi di una donna dominante come Ilaria.
Dopo altri cinque minuti Ilaria mi disse di succhiarle le dita, ed io eseguii mentre lei rivolgendosi a Melanie disse: "ehi Mel hai visto? Tuo marito mi sta succhiando l'alluce come se fosse un cazzo". Melanie rise e rispose: "dopo gli facciamo leccare anche i miei, voglio vedere se é veramente bravo".
Non potevo credere alle parole di mia moglie, prima di quella sera non avrei mai pensato che potesse essere così porca, ma dovetti ricredermi. Mentre pensavo a questo e succhiavo tutte le dita dei piedi di Ilaria, lei mi ordinò di smettere e di aprire la bocca, quando lo feci mi infilò tutto il piede in bocca spingendolo nella mia gola; tossendo arretrai e per tutta risposta un altro calcio mi colpì sull'orecchio.
"Ti ho detto di aprire la bocca non di allontanarti" sbraitò Ilaria, "sei un incapace, sdraiati per terra e apri la bocca".
Eseguii, e dopo un attimo Ilaria si mise sopra di me e mi infilo tutto il piede fino in gola. La sensazione di vomito era enorme, cercavo di trattenermi ma lei continuava a spingere il suo piede su e giù fino in gola senza pietà; ogni 10/15 secondi si fermava, estraeva il piede ed io tossendo sputavo litri di saliva che colava sulla mia faccia e sul collo. Stavo capendo cosa prova una donna quando le si spinge il cazzo fino in gola, e dopo la decima volta che Ilaria estraeva il suo piede dalla mia bocca, con le lacrime agli occhi implorai pietà.
Ilaria rise e mi disse: "può decidere solo Melanie se concederti pietà" e così dicendo si rivolse a mia moglie: "vorrebbe che smettessi di scopargli la gola, che ne pensi Mel?"
"Non lo so Ila, decidi tu, ti ho dato carta bianca", rispose Melanie.
"È proprio un bravo leccapiedi tuo marito, mi dispiace smettere" disse Ilaria ridendo, "facciamo così, facciamo scegliere a Carlo".
Carlo sollevò lo sguardo e disse: "dici che è un bravo leccapiedi?"
"Si, molto bravo" rispose Ilaria.
"Allora facciamo così: adesso tu e Melanie mi succhierete un po il cazzo insieme e quel coglione mi farà vedere come è bravo a leccare i piedi", disse Marco sdraiandosi supino sul letto.
"Ti amo per queste tue idee" ribattè Ilaria, "per te va bene Mel?".
"Vedere mio marito che lecca i piedi di un altro uomo? Credo che potrei venire solo guardando la scena", e così dicendo iniziò a succhiare il cazzo di Carlo.
La mia eccitazione era al massimo, in quel momento avrei fatto qualunque cosa, quindi non opposi resistenza, il mio spirito era stato spezzato da Ilaria, quindi quando lei mi fece mettere ai piedi del letto dicendomi di leccare tutti i piedi di suo marito non opposi alcuna resistenza.
Carlo sdraiato sul letto, mia moglie che gli succhiava il cazzo, Ilaria che gli leccava le palle ed io che gli leccavo i piedi, credo che se qualcuno avesse visto questa scena, la mia vita sarebbe stata rovinata: io, un importante dirigente di una grossa azienda, costretto a leccare i piedi ad un uomo come una qualsiasi prostituta da strada.
Quella situazione durò 10 minuti buoni, 10 minuti in cui ogni centimetro dei piedi di Carlo furono ripuliti dalla mia lingua, fino a quando Carlo disse: "amore hai ragione, è proprio bravo a leccare i piedi, penso sia quello che dovrebbe fare per tutta la vita".
"Hai visto che non scherzavo" rispose Ilaria, "Mel vuoi farti leccare i piedi anche tu?"
"Io in realtà vorrei essere scopata ancora" ribattè Melanie.
"Non c'è problema" intervenne Carlo, "togliti le calze e sdraiati a pancia in giù".
Mia moglie esegui senza dire una parola, si tolse scarpe e calze e si sdraiò a pancia in giù; Carlo le disse di sollevare un pó il culo e cominciò nuovamente a scoparla. A questo punto Ilaria disse a Melanie di sollevare le gambe e spinse me a leccarle i piedi. Ennesima umiliazione, la donna che negli ultimi anni aveva scopato solo con me, stava venendo scopata da un altro uomo, mentre io le leccavo i piedi. Era surreale.
A questo punto Ilaria si rivolse a Melanie dicendole: "hai mai fatto il culo a questo cornuto?"
"Ogni tanto voleva che gli mettessi un dito in culo mentre gli succhiavo il cazzo, ma nulla di più", rispose Melanie.
"Molto bene, ti va se mentre ti lecca i piedi gli spacco per bene quel culo", chiese Ilaria.
"Si Ila, fagli il culo come lui lo ha fatto a quella biondina del cazzo", disse Melanie con una nota di rabbia.
A questo scambio di battute io mi alzai e dissi che non avevo alcuna intenzione di venire inculato, il calcio mi colpì dritto sulle palle e io cadetti a terra dal male; rimasi per qualche secondo senza fiato e quando alzai lo sguardo per guardare Ilaria, lei mi mollò anche un altro ceffone.
"Ti avevo avvertito che sarebbe successo se mi avessi fatta incazzare ancora" disse Ilaria, "ora ricomincia a leccare i piedi di tua moglie, intanto io mi metto un bello strapon così ti posso aprire il culo".
Melanie rise. Mia moglie rideva di me che venivo preso a calci e schiaffi da un altra donna, mentre minacciava di spaccarmi il culo. La sua vendetta era davvero terribile.
Dopo neanche un minuto Ilaria tornó ed io vidi che in mezzo alle gambe aveva un cazzo di gomma enorme; strabuzzai gli occhi e lei mi disse: "non preoccuparti, è grande come quello di Carlo e tua moglie lo sta prendendo senza problemi. Non farai storie tu che sei un uomo grande e grosso vero?"
"Nnn....nnnn....no" biascicai staccando un istante la mia lingua dai piedi di mia moglie.
Un nuovo dolore fortissimo mi squarció il ventre e sentii Ilaria urlare: "no cosa?".
"No padrona Ilaria" dissi in lacrime.
Ilaria mi prese per i capelli e si avvicinò al mio orecchio dicendomi: "guarda che io non mi faccio problemi a farti rimanere impotente, quindi se non vuoi rischiare ti conviene imparare a rispondere come si deve", mi rispinse la testa contro i piedi di mia moglie e mi disse di rimettermi a leccare.
Io ero piegato a 90 gradi e leccavo i piedi di mia moglie, mentre vedevo distintamente le palle di Carlo che picchiavano sulle chiappe di Melanie, ad un certo punto sentii qualcosa di freddo sul mio buco del culo, era lubrificante, poi sentii le dita di Ilaria che mi scivolavano nel culo per lubrificare bene tutto l'intero. Quando ebbe finito appoggiò l'enorme cappella di quel cazzo finto sul mio buco del culo, si chinò per arrivare accanto al mio orecchio e mi sussurrò: "io non sono né tua moglie né là tua amante, non sperare di avere pietà da me perché non sarò né delicata né comprensiva". Terminata la fase con un unico colpo di bacino spinse un terzo di quel l'affare enorme nel mio culo, il mio urlo fu raccapricciante, tanto che Carlo smise di scopare per un attimo Melanie e lei smise di gemere, si girarono entrambi e quando capirono che non stava succedendo niente di grave, ripresero a scopare ignorandomi completamente. Il dolore era tremendo, impossibile da descrivere, ma Ilaria continuava a dare colpi secchi con il bacino per fare entrare quei 22 cm di gomma fino nel mio intestino. Io urlavo e imploravo pietà, lei per tutta risposta mi disse di leccare i piedi di Melanie, altrimenti mi avrebbe dato un altro calcio nelle palle.
Terrorizzato ripresi a leccare i piedi di mia moglie che continuava a gemere e mugolare per i colpi di Carlo. Ci vollero diversi minuti prima che quell'enorme cazzo riuscisse a scivolare avanti e indietro nel mio retto senza problemi, il dolore si attenuó ed iniziò il piacere; il mio cazzo ormai era completamente dolorante dentro alla minuscola cintura di castità, ed io involontariamente emettevo ogni tanto dei gemiti di piacere sotto i colpi di Ilaria.
"Allora ti piace prenderlo nel culo" mi schernì Ilaria, "sei un forchettone sotto sotto" e mi diede una pacca sul culo come se fossi l'ultima delle puttane.
"Ehi Mel, secondo me tuo marito lo prende in culo meglio di te" scherzó Ilaria.
"Stai scherzando" ribattè Melanie, "adesso ti faccio vedere".
Mia moglie disse a Carlo di sdraiarsi sulla schiena con le gambe giù dal letto, in modo che il suo cazzo fosse a pochi centimetri dalla mia faccia, io istintivamente mi ritrassi e per tutta risposta Ilaria mi diede un colpo di Strapon così forte che mi fece picchiare la faccia contro il cazzo di Carlo. Capii allora che volevano stessi a quella minuscola distanza dal cazzo di un altro uomo e così feci, mia moglie si accovacciò sul cazzo di Carlo nella classica posizione di smorzacandela, ma con la faccia girata verso di me, così che potessi vedere bene la sua figa aperta da più di un ora di sesso con Carlo. Lentamente fece scivolare l'enorme cazzo di Carlo nel suo culo senza fare un verso di dolore, non lo pensavo possibile. Poi si rivolse ad Ilaria che continuava a scoparmi il culo: "Hai visto Ilaria che sono più brava io a prenderlo nel culo? Anche se il cazzo di tuo marito é molto più grosso di quello di Marco".
Quelle parole mi colpirono come uno degli schiaffi di Ilaria, non ebbi il coraggio di controbattere e rimasi piegato a 90 a vedere mia moglie che ancheggiava con il cazzo di Carlo nel culo mentre Ilaria continuava a pomparmi ferocemente. Dopo neanche due minuti Ilaria mi disse: "perché non lecchi la figa a tua moglie? È lì a pochi centimetri dalla tua faccia e te lo devi far dire da me? Che razza di marito sei?".
Il problema era che a pochi centimetri dalla mia faccia, proprio sotto la figa di mia moglie c'era anche il cazzo di Carlo, ed io non avevo alcuna intenzione di avere contatti. Ma per paura della reazione di Ilaria mi avvicinai alla figa di mia moglie ed inizia a leccarla stando molto attento a non sfiorare il cazzo di Carlo.
La scena vista da fuori non poteva che essere surreale: mia moglie inculata da un altro uomo mentre io, inculato a mia volta, le leccavo la figa. Non avrei mai pensato di vivere una simile esperienza nella mia vita, se me lo avessero detto avrei risposto categoricamente di no; ma l'essere in quella situazione mi stava eccitando all'inverosimile.
Dopo 5 minuti in cui leccai la figa a mia moglie mentre Ilaria mi inculava, Melanie, in preda all'orgasmo, mi prese per i capelli e mi spinse la testa contro la sua figa per dettare il ritmo, il problema era che così facendo mi spinse più volte la lingua, volontariamente o nella foga dell'orgasmo, contro l'asta del pene di Carlo.
Terminato l'organo Melanie si alzò, estrasse il cazzo di Carlo da suo culo e si sdraiò sul letto sconvolta per riprendersi; a sua volta Ilaria estrasse il cazzo di gomma dal mio culo con un colpo secco, la sensazione fu quella di avere defecato, mi sentivo svuotato. Io pensai che stesse per finire tutto, quando sentii Ilaria alle mie spalle: "succhialo!".
Mi voltai e chiesi: "eh?".
"Hai capito benissimo" disse Ilaria, "voltati e succhia il cazzo di mio marito".
Non avevo alcuna intenzione di fare un pompino ad un uomo, a tutto c'era un limite, pertanto risposi ad Ilaria: "Preferisco prendere un altro calcio nelle palle piuttosto che succhiare un cazzo".
"Davvero?" rispose Ilaria, "ok".
Chiusi gli occhi aspettando lo straziante dolore di un colpo alle palle, ma il dolore non arrivò, in compenso sentii Ilaria che si era accovacciata sotto le mie gambe e che iniziò a leccarmi le palle; aprii gli occhi stupito e sentii Ilaria chiedermi: "ti piace?"
"Si" risposi. Ed Ilaria continuò a leccarmi e succhiarmi le palle le palle, dopo qualche istante cominciai a lasciarmi andare ed a gemere, ma al primo gemito senti Ilaria che mi prese entrambe le palle in mano e cominciò a stringere forte. Il dolore era straziante, molto peggio di un calcio, il mio urlo fù qualcosa di straziante, non so come i vicini non si allarmarono, ma Ilaria non mollava nonostante le mie urla.
"Lo succhio, lo succhio" urlai dopo 10 secondi.
"Come scusa?" ribattè Ilaria continuando a stingermi le palle.
"Succhio il cazzo di Carlo padrona Ilaria" urlai con le lacrime aglio occhi.
Allora Ilaria lasciò la presa e mi disse: "bene comincia".
Io mi avvicinai al cazzo eretto di Carlo e feci per metterlo in bocca, ma lui mi fermò e mi disse: "un bravo pompinaro inizia dalle palle".
Così iniziai a leccare e succhiare le palle di Carlo cercando di reprimere i conati di vomito; Ilaria si era sdraiata sul letto e si stava masturbando gustandosi la scena, Melanie stava facendo la stessa cosa. Mia moglie si stava eccitando a guardarmi praticare del sesso orale ad un uomo, incedibile fino a quella mattina.
Dopo un paio di minuti Carlo mi disse: "bene ora succhia". Inizia a leccare e succhiare il cazzo di Carlo mentre Ilaria e Melanie si masturbavano; succhiare il cazzo di Carlo non era così male, probabilmente era l'eccitazione, ma mi stava piacendo. Leccavo l'asta dal basso in alto, leccavo là cappella, poi cercavo di mettermelo tutto in bocca e di succhiare muovendo la lingua. Carlo sembrava apprezzare. Il mio pompino duro 15 minuti circa, finché Carlo non disse rivolto a Melanie: "bene io devo venire, ma voglio farlo scopandoti".
Mia moglie non se lo fece ripetere due volte e rispose: "come mi vuoi?".
"Mettiti a pecora" disse Carlo.
Melanie eseguì e Carlo riprese e scoparla.
Intanto Ilaria estrasse un vibratore e mettendosi a pecora a sua volta iniziò a masturbasi dicendo: "voglio venire anche io, quindi cornuto tu rimettiti a leccarmi il culo e vedi di farlo meglio di prima". Io eseguii.
Non durò molto, dopo 5 minuti sentii Carlo dire che stava venendo e sentii Ilaria dire "si, anche io", e nel giro di un minuto entrambi gemettero in preda all'orgasmo. Quando alzai gli occhi dal culo di Ilaria vedetti che Carlo era ancora dentro la figa di mia moglie e strabuzzai gli occhi.
"Melanieeee" urlai, "ti sei fatta sborrare dentro? Sei matta? Non prendi la pillola!"
"Che c'è? Hai paura che Carlo mi metta incinta?" disse mia moglie, "non preoccuparti ora toglierai con la tua lingua tutta la sborra di Carlo dalla mia figa".
"Tu sei matta", ribattei.
"Ilaria puoi per favore convivere mio marito?" chiese Melanie.
"Con piacere" rispose Ilaria e si avvicinò a me.
Il ricordo del dolore provato in precedenza prese il sopravvento, "No ti pregoooo" urlai.
"Fai quello che ti ha detto tua moglie?" mi chiese Ilaria.
"Si" mormorai.
"Bene allora muovi" disse Melanie intervenendo.
Lentamente mi portai dietro mia moglie che era ancora a pecora, mi accovacciai e mi avvicinai alla sua figa, era completamente bagnata di sborra; avvicinai la punta della lingua e la appoggiai sulle labbra della sua figa sentendo il salato sapore dello sperma di Carlo. Mia moglie allungò una mano e mi spinse la faccia contro la sua figa dicendo: "leccamela bene che nessuno è mai morto per un pò di sborra, pensa che sia la figa della tua puttanella bionda".
Io leccai profondamente la figa di mia moglie, infilando la lingua dentro e cercando di reprimere i conati di vomito finché la sua figa non fù completamente ripulita dalla sborra di Carlo.
Carlo, Ilaria e Melanie si alzarono e Ilaria disse: "bene abbiamo finito per stasera", poi si rivolse a Melanie e le disse: "penso che tuo marito abbia capito qual'è il suo ruolo, tieni questa è la chiave della sua cintura di castità, ti consiglio di buttarla". Così dicendo si tolse ridendo la chiave che era al suo collo da inizio serata e la porse a mia moglie.
"Tienila tu" disse Melanie, "non ho intenzione di liberarlo, perché quando è libero di usare quel coso che si trova in mezzo alle gambe va in giro a scoparsi ogni puttana bionda sulla faccia della terra. E sono sicura che tu non avrai mai pietá di mio marito".
"La tengo con piacere" rispose Melanie, "vedrai che stando in castità farà tutto quello che vorrai", io ho decine di schiavi in castità da settimane o mesi e qualcuno anche da anni". Fu così che scoprii che Ilaria faceva la mistress professionista.
"Ti prego no amore" implorai io, "liberami".
Ilaria non diede il tempo a mia moglie di rispondere e mi disse: "tua moglie ha già detto che vuole vederti in castità, quindi adesso finiscila di renderti ridicolo e ringraziaci a tutti e tre per averti umiliato baciandoci i piedi".
Impotente mi avvicinai ai piedi di Melanie e dissi: "Grazie".
"Grazie di cosa?" intervenne Ilaria.
"Grazie di avermi umiliato" dissi di nuovo e baciai i piedi di mia moglie.
Mi spostai verso Ilaria, le baciai i piedi e dissi: "grazie di avermi umiliato padrona Ilaria".
"Vedo che hai imparato come ci si comporta" rispose lei.
Mi spostai verso Carlo e baciandogli i piedi dissi: "grazie di avermi umiliato".
"Bravo cornuto" disse Ilaria, "preparati che la prossima volta sarà la puttanella bionda a pagarla", così dicendo mi mollò uno schiaffo e se ne andarono tutti e tre di là lasciando solo è inquieto per le parole di Ilaria.

Continua...

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scritto il
2018-11-25
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