Mia cognata nella stalla

di
genere
zoofilia

Un saluto a tutti i lettori e allo staff di questa pagina.
Voglio raccontarvi quello che mi è successo un paio di mesi fa. Ho visualizzato queste tipe di pagine di racconti per rendermi conto se altre persone avevano vissuto la stessa esperienza.
Ho trovato sì. Dei racconti correlati alla mia esperienza, aimè, sono racconti separati uno dall’altro, mentre io ho vissuto contemporaneamente. Nelle leggere capirete tutto.
Comincio a dire che i nomi dei protagonisti sono gli stessi della vita reale, non indico la città poiché potrei abitare in qualsiasi regione italiana, da nord a sud. Non facile da localizzare.
Mi chiamo Vittorio, ho quarantacinque anni, 1.75 per 80 kg. Sono felicemente sposato e a dire il vero, mia moglie Maria, quarantadue anni, 1,68 per 67 kg, che non mi fa manca niente dell’atto sessuale.
Coltivo un hobby, quelle di aver comprato insieme a mio cognato Salvatore, quaranta anni, 1,70 per settantacinque chili circa, marito della sorella di Concetta, trentotto anni, 1,60 per cinquantacinque chili una delle sorelle mia moglie, degli animali, quali: una mucca e una vitellina, due maiali, trenta galline e alcune papere e due caprette. Prima di comprare gli animali costruimmo insieme a mio cognato i locali e i recinti, dove custodirli.
Queste tutte tenute nel fondo dietro la villetta di mio cognato, poco fuori dalla nostra cittadina, dove vive con la famiglia.
Vado ad accudire agli animali tutti i giorni, non sempre alla stessa ora, in base ai miei impegni di lavoro, può capitare in qualsiasi ora del giorno. A volte incontro mio cognato già intende ad accudirli.
Un giorno di settembre scorso, mi capitò di recarmi ad accudire agli animali verso le 9,20 le 9,30 del mattino.
Quel mattino, quando arrivai, la casa dei miei cognati aveva tutte le persiane abbassate tranne una che era a metà. Pensai che mia cognata Concetta dormisse ancora, così vado dagli animali. Dopo aver lasciato la macchina vicino il cancello perché, ci si arriva solo a piedi.
Ivi giunto sentii dei lamenti provenienti dalla stalla delle due mucche ma non capivo il tipo di lamenti. Così decisi di andare subito nella stalla a vedere che succedeva, la porta era mezza aperta ed entrai senza aprirla del tutto.
Non credevo a ciò che vedevano i miei occhi. Mia cognata Concetta in ginocchio e con il busto appoggiato su una balla di fieno e il loro cane (un meticcio di grossa taglia) dietro di lei che se la scopava a pecorina come una furia e lei che lo incitava, scopa la tua padrone fa continuare a godere la tua patrona ecc.
A quella vista il cazzo mi divento come il ferro nella sua posizione nei pantaloni, tanto da farmi male e dovetti manovrarlo un po’ per fargli prendere la posizione più comoda.
Rimasi turbato vedendo quella scena, e pensai di uscire da li, però non so cosa mi successe, mentre stavo per uscire dalla stalla, tornai sui miei passi e mi avvicinai al suo fianco, lei appena mi vide diventò rossa come il peperoncino. Ci guardammo negli occhi senza proferire una parola per qualche secondo.
Dopo qualche secondo, Concetta mi disse, fa tutto quel che vuoi, ma, mi devi promettere che non dirai assolutamente niente a nessuno. Questo lo dobbiamo sapere solo tu ed io.
A quelle parole mi aprii i pantaloni, tirai fuori in cazzo era come il ferro e avvicinandomi a lei lo diressi alla sua bocca.
Lei lo accolse in bocca tranquillamente e comincio a succhiare e a muovere la testa avanti e indietro, gli posi la mano dietro la nuca e spingendo la testa verso di me, cercando di fargli entrare tutto il cazzo in bocca, senza riuscirvi, non superare la strettoia della gola.
In quel momento vidi il cane che scese dalla sua schiena e si pose culo contro culo rimanendo ancora dentro la sua fica ben piantato.
In quella posizione vi venne facile vedere il culo di mia cognata con le natiche bene allargate e il buchino dell’ano di mia cognata col suo colorito sembrava una piccola rosa, e il buchino era un pochino aperto.
Allungai la mano e cominciai ad accarezzarlo con le dita tutto intorno.
Mentre praticavo questo tipo di carezze mia cognata dopo aver fatto uscire il cazzo dalla sua bocca, mi chiese se volevo scoparla.
Risposi di sì, mi distaccai, alzai una coscia come dovessi cavalcare un cavallo e mi misi tra lei e il cane, appoggiando la punta del mio cazzo sul buchino un poco aperto.
Al contatto lei mi disse, non li, non l’ho mai fatto, non l’ho dato nemmeno a mio marito.
Spingi, gli dissi, come dovessi fare la cacca. Lei rispose aspetta che esce il cane. Con voce ferma gli dissi spingi.
Appena vidi il suo culo gonfiarsi un poco spinsi io e cominciai a entrare nel culo di mia cognata.
Lei cercò di mettermi una mano contro il petto e gridò. Fermati per piacere, mi fai male.
Io continuai la penetrazione, piano ma costante fino fondo. Mi fermai un dieci, quindici secondi e poi cominciai il movimento avanti e indietro prima piano, per poi cominciare ad aumentare il ritmo.
Poco dopo i lamenti di mia cognata si trasformarono in lamenti di piacere e goduria.
Mi state facendo impazzire, grido lei, tu e il cane, che bello, sto godendo come non mai, più forte, che godo ancora.
Dopo un poco che me la stavo inculando, gridò: cazzo il cane sta sborrando di nuovo ed io godo un’altra volta.
Quasi subito scaricai tutta la mia sborra nel suo nel culo di mia cognata.
Appena tirai fuori il mio cazzo, sentii un botto come quando stappi una bottiglia di schampagne e il cane si allontano da noi.
Dopo che si era ripresa e toltosi da quella posizione, si avvicino a me, mi abbracciò e mi bacio sulle labbra, io ricambiai l’abbraccio e il bacio, le nostre lingue cominciarono a intrecciarsi tra loro, il bacio fu lunghissimo. Io ero ancora in erezione, perché quello che era successo mi aveva eccitato talmente tanto che il mio cazzo rimase eretto e batteva contro il suo ventre ancora nudo. Lei con una mano lo prese e se lo pose in mezzo alle gambe, per lungo, senza penetrarsi, comincio a muovere il bacino avanti e indietro, mentre continuavamo, a rimane abbracciati e a baciarci. Sentivo le piccole labbra aperte e il calore della sua figa sul dorso del mio cazzo, la sborra del cane misto ai suoi umori che ancora fuoriuscivano bagnavano il mio cazzo e le sue cosce facendomi scivolare con molta facilità tra quelle carni rovente.
Quando stacco le labbra dalle mie, rimase stretta a me, dicendomi: mi piace questa posizione, mi fa ricordare la mia prima esperienza da bambina, me lo facevo posizione in questo modo senza penetrarsi. Rimaniamo ancora cosi, aggiunse.
Mi copri con piccoli bacetti sulle labbra poi disse: è la prima volta che me lo faccio mettere dietro, non lo avevo mai provato, come anche avere due cazzi dentro di me, è stato un’esperienza bellissima e ho goduto tantissimo, continuando aggiunse, mi raccomando non parlare di questo con nessuno, perderesti tua moglie e me.
Io a mia volta le dissi: questo vale pure per te, oltre a perdere me e tuo marito, anche tua sorella e tutta la tua famiglia.
Mentre stavamo parlando, lei ebbe un altro orgasmo talmente forte che tremò come una foglia e stava perdendo l’equilibrio, dovetti sorreggerla io.
La feci sedere sulla balla di paglia, quando vidi che si era ripresa, le afferrai le gambe da sotto facendo si che lei si coricasse di schiena sulla balla di paglia, posi le sue gambe sulle mie spalle e le penetrai in fica con un solo affondo, cominciando a scoparla con tutta la forza che avevo per circa un quarto d’ora. Lei ebbe altri orgasmi. All’ultimo lo tirai fuori e gli sborrai sulla pancia.
Sono distrutta mi disse. Vado a farmi una doccia calda.
Io dieti da mangiare agli animali senza pulire la stalla. Raggiunsi la villetta, chiamai mia cognata per salutarla, lei si affaccio dalla finestra del bagno, era nuda ma aveva messo il braccio all’altezza delle dette per coprirsi un pochino. Salutandomi mi disse: ci rivedremo domani.
Sali in macchina e partii verso il centro abitato. Durante il tragitto mi arrivò un sms su whatsapp di mia cognata con scritto “grazie della mattinata”.
Ora permettetemi di salutarvi a tutti, il resto spero di raccontarvelo al più presto.
scritto il
2018-11-28
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