La mamma e la sua amica d’infanzia mie amanti 2

di
genere
incesti

La mamma e la sua amica d’infanzia mie amanti 2

La mattina dopo, alle 6:30 sentii mio padre che chiudeva la porta, era in partenza per un viaggio di lavoro di circa 10 giorni, aspettai un paio di minuti, poi mi fiondai nella doccia, finito di lavarmi, senza asciugarmi e nudo mi recai nella camera di mamma, mi coricai al posto di papà, mi misi sul fianco desto, sorreggendo la testa col braccio destro e mi misi ad ammirare quella bella donna, che era mia mamma.
Ad un certo punto aprì gli occhi, nervosamente mi chiese:
“Fabio cosa fai nel letto nudo, al posto di tuo padre?”
“Niente, sto solo ammirando la più bella donna del mondo!”
“Senti non fare il cretino, non voglio assolutamente avere rapporti sessuali con te!”
“Certo mamma, come vuoi! Ma questo non mi proibisce d’ammirare il tuo splendido corpo!”
Nel mentre s’era spostata e le si era scoperto un bellissimo seno, l’areola scura si evidenziava sulla sua pelle diafana, il capezzolo era leggermente eccitato.
Ammirando mamma, il mio pene incominciò a ingrossarsi, subito mamma se ne accorse e mi disse:
“Caro mio è inutile che t’ostini, non sarò mai una tua preda, ho visto come hai trattato Paola!”
“Beh mamma, Paola è una gran troia, non potevo che trattarla da troia, mentre te sei una signora, con Paola ho fatto sesso, con te farei l’amore”
“Si lo dici per convincermi, ma poi una volta ottenuto quello che vuoi, verrei trattata come una puttana!”
“Ma cosa dici, anzi ti tratterei come una regina, vorrei condividere con te il possedimento di Paola, mi piacerebbe che insieme la possedessimo”
“Come sarebbe?”
“Mamma lasciami fare, se tutto va bene da domenica la tua amica d’infanzia sarà al nostro servizio”
“Spigami?”
“Sabato sera, a cena convincerò il cervo!”
“Amore pensi di riuscirci?”
“Sicuramente, le offrirò un lavoro stabile presso un mio amico, ma dovrà accettare alcune clausole che stabilirò”
“Fabio ti stai eccitando, vedo che il tuo membro si sta ingrossando sempre più”
“Mamma, sei tu che mi fai questo effetto! Vorrei amarti, ma se tu non vuoi, non ti toccherò nemmeno con un dito, voglio averti solamente se tu lo vorrai”
“Ieri sera non dicevi questo? Volevi addirittura ingravidarmi!”
“E lo voglio ancora, ma tu devi essere condiscendente, vorrei essere il tuo uomo, poter fare vita di copia con te, avere due o tre figli da te, vivere la nostra favola noi due, usare a nostro piacimento quella puttana di Paola. Se tu lo vorrai, la faremo diventare la nostra puttana, la useremo per il nostro piacere e il nostro bisogno, ma dovremo essere alleati”
“Senti Fabio, adesso smetti di parlare, se davvero mi vuoi, prendimi, ma trattami come una signora, non essere con me volgare e despota, come sei stato con Paola ieri. Vedi amore ho capito, che mi desideri e anch’io vedendo il tuo membro ingrossarsi, mi sento affascinata dal tuo pene”
“Mamma vedo dai tuoi capezzoli, che t’è venuta voglia, perciò se me lo permetti ti amerò e ti tratterò come una dea”
“Dai su cosa aspetti a mettermi il tuo coso dentro la vagina, voglio essere la tua donna, hai un magnifico uccello, come penso abbiano pochi uomini al mondo”
M’avvicinai a mamma, la baciai sulla guancia, le girò la testa mettendo le sue labbra sulle mie, poi spinse la sua lingua nella mia bocca, incominciando a limonarmi.
Limonammo per una mezz’ora, era bellissimo il nostro gioco di lingue, quindi ci staccammo ed incominciai ad accarezzare il suo corpo, massaggiai prima le sue tette, poi pian piano scesi fino alla fessura tanto agognata, chiesi:
“Mamma posso baciartela e laccartela?”
“Amore non l’ha lavo da ieri, anche se tuo padre non l’ha usata, puzza, perciò lasciami andare in bagno, così che possa lavarla e presentartela fresca e profumata”
“Mamma la voglio così al naturale, poi più tardi, se lo vorrai mi piacerebbe far incontrare la tua passera col mio uccellino al caldo del tuo nido”
“Beh chiamalo uccellino, io lo chiamerei uccellone rapace, da tanto m’ha
attratto”
Comunque posai le labbra sulle sue labbra vaginali e incominciai a limonarla nelle sue parti intime, slinguai il clitoride, sentii Elisa prima mugolare, poi incominciò a lamentarsi di piacere, infine urlare di godimento.
Dopo aver goduto, mi fece una carezza sulla guancia, poi si stese supina e mi disse:
È stato fantastico, se riesci a farmi godere così tanto solo con la lingua, non immagino cosa mi farai raggiungere nel momento, che affonderai il tuo pene nella mia vagina”
“Mamma posso chiederti un piacere?”
“Penso di sì, sentiamo!”
“Mentre facciamo l’amore possiamo usare parole volgari?”
“Lo sai che non mi piacciono, ma se lo preferisci possiamo provare”
“Beh mamma, invece di dire vagina e pene usiamo parole come figa e cazzo, riesco ad eccitarmi di più”
“Va bene tesoro!”
Quel giorno restammo a letto facendo l’amore in continuazione, non c’alzammo nemmeno per pranzare, la sera andammo a cena al ristorante, dove prenotammo anche per la sera successiva per l’incontro con Paola e consorte.
Quando tornammo a casa, mamma mi disse:”
“Fabio se vuoi venire a letto con me, vieni pure, ma sappi che sono stanca, non me la sento di ricominciare a far l’amore, voglio solamente dormire”
“Certo mamma che vengo a letto con te, ormai sono il tuo uomo!”
Quella notte dormimmo, al mattino mi svegliai solo nel letto, chiamai mamma, ma nessuna risposta, m’alzai, appena uscii dalla stanza sentii l’acqua della doccia scorrere, allora mi recai verso il bagno, bussai alla porta, mamma mi diede il permesso d’entrare.
Mamma era nuda, rimasi abbagliato dalla sua bellezza con l’acqua che le scorreva sulla pelle, il ciuffetto peloso dell’inguine era splendido tanto da lasciarmi senza parole, fu Elisa a parlare:
“Allora Fabio, cosa vuoi fare? Entri anche tu nella doccia o resti li impalato?”
“Mamma sei uno splendore! Certo che entro con te nella doccia, solo non sapevo se tu c’avessi ripensato!”
“Amore, ieri prima m’hai fatto godere con la lingua, facendomi raggiungere almeno 5 orgasmi, poi hai continuato penetrandomi con la tua verga per tutto il pomeriggio, facendomi raggiungere altrettanti orgasmi, cosa mai provata in vita mia, vuoi che non ti voglia più?”
“Mamma sei fantastica, speriamo che papà vada sempre più sovente in trasferta!”
“Amore, anche quando non è in trasferta il tempo per noi potremo trovarlo”
“Certo mamma, ma c’è il rischio che ci scopra, mentre quando è lontano, non può certo scoprire cosa fanno a letto sua moglie e suo figlio”
Facemmo la doccia lavandoci a vicenda, poi senza asciugarci, mamma prese con una mano il cazzo e stringendolo mi disse solo:
“Ho voglia di lui!”
Mi tirò con sé nella camera da letto, si coricò supina, poi con voce languida e sguardo da porca mi disse:
“Amami! Fammi godere come ieri amore!”
Non me lo feci ripetere, posizionai le mie labbra sulla sua figa e ricominciai come la mattina precedente, l’unica differenza fu che al terzo orgasmo mamma mi disse:
“Fabio ora voglio che il tuo cazzo entri in me”
“Ogni tuo desiderio è un ordine per me”
Così incominciai alle 11:00 a scopare mamma, con brevi soste continuai fino alle 17:00, poi al suo ennesimo orgasmo le dissi:
“Mamma al prossimo veniamo insieme, perché poi dobbiamo prepararci per l’incontro con Paola e il cornuto”
Così dopo 2/3 minuti venimmo contemporaneamente, riversai tutto lo sperma nella sua figa, quindi la baciai in bocca, limonandola per almeno 5 minuti, quindi c’alzammo per prepararci alla cena con Paola.
Mamma, era nuda, alzandosi una goccia di sperma percorreva la coscia, scendendo verso il ginocchio, così le dissi:
“Mamma stai perdendo una parte di me, non vorrei che fosse quella che potrebbe renderti madre di un figlio mio”
“No amore, in questo momento non sono nel periodo fertile, ma dalla prossima settimana, sarà meglio fare attenzione non vorrei che succedesse”
“Mamma, io voglio che succeda, voglio vederti col pancione, sapendo che porti in te un mio figlio. Ti dirò di più, spero che mi darai almeno tre figli”
“Tu sei matto figlio mio! Come farei a giustificarmi con tuo padre?”
“Le dici che è suo!”
“Bravo! Pensi che lui mi venga dentro, sono 20 anni che al momento opportuno si ritrae”
“Oh povera mamma, ora capisco perché non godi, il fesso sul più bello si toglie! Ah, ah, ah per fortuna tua adesso ci sono io”
Ci vestimmo e andammo a cena con Paola, la quale arrivò a braccetto del cornuto, la osservai, sembrava una prostituta, trucco pesante, ombretto blu notte sulle palpebre, rimmel rimarcato sulle ciglia, rossetto rosso fuoco ad esaltare le labbra, per non parlare del vestiario, calze a rete autoreggenti verdi, gonnellina inguinale rossa, camicia bianca con tre bottoni sbottonati, senza reggiseno, sopra solo una giacca chiara aperta.
Il cornuto si scusò per l’abbigliamento della moglie, poi chiese il motivo dell’invito.
La risposi:
“L’invito è dovuto ad una proposta che vorrei farti, ma ne parliamo dopo cena”
Dopo aver detto ciò presi Paola sotto braccio, la tirai verso il nostro tavolo, nel mentre le palpai una coscia e all’orecchio le sussurrai:
“Domani se tutto va bene ti faccio marchiare e sarai mia!”
La feci sedere di fianco a me, in modo da poterla palpare a mio piacimento, anche per controllare che fosse senza mutandine, guardando le reazioni del cornuto.
Mamma e il cornuto raggiunsero il tavolo dopo un paio di minuti, quindi m’alzai e aiutai Elisa ad accomodarsi, nel mentre ad un orecchio le dissi:
“Tu sarai sempre la mia regina, mentre la tua amica, diventerà il nostro giocattolo”
Mamma sorrise compiaciuta, la cena si dimostrò molto rivelatrice, ogni tanto mettevo una mano nella figa di Paola, facendola trasalire, il marito era nervoso, Elisa contraeva le labbra, in modo nervoso, dimostrando gelosia.
Dopo gli antipasti, la mia mano posteggiò per un lungo periodo sulle cosce scoperte di Paola, il dito indice e il dito medio scorrevano tra le grandi labbra della troia, che con molta difficoltà cercava di non godere, ma ad un certo punto non resistette e scoppiò in un urlo.
A quel punto, il cornuto intervenne dicendomi:
“Stai esagerando con mia moglie, vieni fuori che ti do una ripassata”
“Beh si cornuto, andiamo fuori, però non mi sembra che questa puttana, si sia lamentata, anzi ha goduto, cosa che tu non riesci più a farle raggiungere”
Uscimmo dal locale, lui pensava che ci saremmo scazzottati, ma in quel caso l’avrei massacrato, era alto circa 1.60 contro i mie 1.85 in più ero allenato, perché in palestra facevo arti marziali.
Comunque gli dissi:
“Non voglio fare a botte con te, voglio proporti una transizione, so che non lavori da anni, ho un amico che cerca una persona di fiducia, ti farò assumere se tu lascerai a mia completa disposizione quella gran troia di tua moglie”
“Spigati meglio?”
“Sarai assunto dal mio amico a tempo indeterminato, ma la troia deve essere solo mia, non la potrai scopare né toccare, se di notte ho voglia di lei, deve essere libera di venire da me! Se a te va bene e accetti queste condizioni, lunedì mattina stipuleremo un contratto tra noi due, poi nel pomeriggio firmerai un contratto col mio amico e il giorno dopo inizierai”
“Paola cosa dice?”
“La puttana è d’accordo su tutto, hai visto che a tavola s’è concessa a me, da quando ha provato il mio cazzo, è diventata cazzo dipendente, ha detto, che tu sei mini dotato al contrario di me”
“Ok! Per me si può fare!”
“Allora rientriamo, ci vediamo lunedì alle 11:00”
“Possiamo fare anche prima!”
“No! Prima delle 11:00 non posso, ho per le mani una lady d’alto lignaggio e non posso lasciarla”
Rientrammo comunicando a Paola l’accordo raggiunto, lei sorrise, poi quasi sbeffeggiando il cornuto, mi baciò limonandomi, poi introdusse una mano nei pantaloni impugnando il cazzo, quindi rivolgendosi ai commensali:
“Finalmente un signor cazzo, ho finito di prendere pisellini, ora prenderò il cetriolone”
Mamma che era sempre stata in silenzio, tranne quando io e il marito di Paola eravamo usciti, intervenne:
“Paola cara, contieniti, sai che io tengo molto alla forma, non voglio fare figuracce in luoghi pubblici”
“Scusa Elisa, ma non sono riuscita a trattenere la gioia di potermi trastullare col manganello di tuo figlio”
Finito di cenare, pagai il conto, diedi una bella palpata alle tette di Paola, poi le dissi:
“Lunedì pomeriggio alle 16:00 fatti trovare pronta, che ti passo a prendere! In quanto a te, lunedì mattina alle 11:00 fatti trovare al bar”
Presi mamma sottobraccio e come una coppia andammo all’auto, le aprii la porta, l’aiutai a sedersi, feci il giro intorno all’auto e m’accomodai al posto di guida, appena chiusi la porta scoppiò la lite.
“Fabio, non ho detto niente, perché eravamo al ristorante, ma non voglio assolutamente che ti fai Paola, devo e voglio essere io la tua donna, non sopporto che nessuna ti abbia, sono gelosa, lo ero anche di Marcella, però allora non sapevo che tu m’amassi, ma io t’appartengo, piuttosto di vederti con un’altra, mi trasformerò in puttana, lascerò mio marito, ti darò tutti i figli che vorrai, ma tu devi essere mio, solo mio di nessun’altra capito!”
L’abbracciai, la strinsi forte, poi la baciai mettendo la mia lingua nella sua bocca, con una mano le accarezzavo le cosce sotto la gonna lunga con spacco laterale, arrivai alla vagina, m’accorsi che era senza mutandine, allora dissi:
“Mamma ma sei senza mutandine?”
“Si l’ho fatto pe dimostrarti, che so essere troia anch’io! Poi se vuoi userò anche parole scurrili, l’importante è che ci sia solo io per te”
“Elisa, ci sei solo tu, non c’è nessun’altra, Paola la useremo insieme per i nostri giochi e i nostri godimenti, ma saremo sempre noi due che decideremo la sua partecipazione”
“Che patto hai fatto col cornuto?”
“Cedo a lui il mio lavoro e lui cede a me, a noi sua moglie”
“E loro hanno accettato?”
“Beh hai visto tu stessa, lui ha finalmente un lavoro, lei ormai è diventata cazzo dipendente, una drogata del cazzo”
Detto questo misi in moto e tornammo a casa, appena parcheggiato scesi per primo, aprii la porta del lato passeggeri, quindi aiutai mamma a scende, dopo aver richiuso la porta, senza prendere mamma sottobraccio, m’avvicinai al suo orecchio:
“Hai voglia di far l’amore stanotte?”
“Si!”
“Andiamo mamma, il tuo lettone c’attende”
“Sai caro, possiamo farlo tutta la notte, anche domani per tutto il giorno e tutta la notte, fino a lunedì”
“Lunedì però solo fino alle 11:00 perché poi ho appuntamento col cornuto”
“E il pomeriggio?”
“Il pomeriggio vieni con me, che andiamo a marcare la nostra troia”
“Come vuoi marchiarla?”
“Pensavo di farle radere i peli della figa, poi portarla da un tatuatore e farle scrivere qualcosa”
“Qualcosa? Cosa?”
“Proprietà privata di Elisa e Fabio, con una freccia che indica la figa”
“Senti amore m’è venuta un ‘idea, facciamole fare due tatuaggi, anche uno sul culo!”
“E cosa vorresti tatuarle?”
“Vietato l’ingresso ai non autorizzati, con i nostri nomi Fabio & Elisa contenuti in un cuore con freccia”
“Bello mi piace, mi piace anche la nostra complicità”
“Anche a me!”
“Non ti senti in colpa per la tua amica”
“Che mi frega di lei, a me interessi solamente tu! Sai che ti dico, quando torna tuo padre dalla trasferta, gli dico che voglio il divorzio”
“Perché?”
“Perché voglio vivere con te, come fossi tua moglie!”
“Mamma ma noi possiamo essere marito e moglie, anche se non divorzi”
“Hai in mente qualcosa?”
“Beh si, in questi giorni ti spiegherò”



scritto il
2018-12-03
1 9 . 1 K
visite
2
voti
valutazione
6
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il mio grande amore

racconto sucessivo

Due mamme e due mogli
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.