Serata in discoteca. 4 e ultima parte.
di
ROBERTO
genere
etero
Carla si avvicinò all'orecchio di Matteo e le disse: "dimmi che hai un preservativo. Lui rispose:"si c'è l'ho, ma prima tocca a me." La baciò in bocca, se dopo averla afferrata, si girò, e Carla, si trovò adesso sotto di lui. Le sussurrò:non mi sembra giusto che io sia nudo e tu sei ancora vesrtita. Abbassò il suo viso, e iniziò a baciarle le caviglie, passando velocemente a darle baci lungo le sue lunghe e lisce gambe. Arrivato all'altezza della fine della gonna,la sollevvò, continuando a baviarla, arrivando prima sulle sue cosce,poi all'interno coscia, e poi sulla parte anteriore del suo perizoma. Con le sue forti mani, lle sfilò il vestito dalla testa, ppi riprese a baciare il suo corpo. Prima baciò il collo, poi si avventò con foga sui seni. Spostò il reggiseno e iniziò a leccarle un suo capezzolo. La voglia stava sopraffacendo la sua mente, il suo capezzolo si era subito inturgidito, a contatto con la lingua di lui, e quando arrivò di nuovo a baciarla sulla sua figa,lei sapeva che lui, doveva aver sentito quanto fosse bagnata, anche se aveva ancora le mutandine addosso. Poi lui la girò, e iniziò a baciareilsuo culetto liscio, lei inarcò il corpo, sollevando il culo, quasi ad invitarlo a portare i suoi baci lí dove avrebbe volutolei. Lui con la lingua le spostòil filo del suo perizoma, e lei sentí la lingua che penetrava all'interno della sua vagina. Poi lei si rigirò supina, e quando vide che Matteo aveva avuto un attimo di disorientamento dovuto nel vederla rigirarsi in maniera brusca, prese la sua testa fra le mani, e la spinse verso la sua vulva. le tolse il perizoma, e poi lei sentí la sua lingua che si spostava fra il suo clitoride e le sue due labbra inferiori, per poi spesso infilarsi all interno. Dopo alcuni minuti,lei gli pinse la testa, per farli capire che quello che voleva era sentire la sua lingua più profondame te dentro di sè, lui la capí, e mentre era all'interno di lei, lei iniziò a toccarsi con le sue dita il clitoride, prima sfrgandolo lentamenta, e quando sentiva l'orgasmo che arrivava dal fondo, accellerò sempre più, fino a quando non ebbe un violento orgasmo. Il suo corpò si irrigidí, lei pianto le piante dei piedi sul letto e si sollevò a mò di ponte, poi lasciò cadere il suo corpo sul letto. Era già la seconda volta che veniva quella sera, e ancora doveva assaggiare la portata principale. Lui si avvicinò verso il suo viso, con le labbra che sapevano amcora dei suoi umori, la baciò appassionatamente. Sentiva il suo cazzo vicino la sua figa, sentiva che era duro e che aveva voglia di scoparla. Abbassò la sua mano verso il grosso pene di Matteo, e prima lo stri.se per un secondo, per godersi la sua forma sotto le sue mani, poi con lo avvicinò alla sua vagina, e iniziò a farlo scivolare in verticale, su e giù, quello strusciamento le piaceva, ma voleva sentirlo dentro. "SCOPAMI." Li disse. Lui corse a prendere il profilattico e le diede le spalle per infilarselo. Mentre lui era di spalle lei ammirò il suo fondoschiena depilato, e sodo. Al ritorno lui, prima le puntò la punta del suo membro verso la sua figa, e poi la penetrò con calma. Entrò senza problemi, lei era conpletame.te bagnata, e sentí che il pene scivolava al suo interno con facilità. Lui iniziò a scoparla a missionaria, leí aprí le sue gambe più che potè, per sentire meglio i colpi che le dava, il suo ritmo aumentò, e entrambi godevano in silenzio, cercando di non fare rumore. Poi lei le disse:"voglio essere scopata a pecora." Lui eccitato dalla proposta, ma ancor di più dalla sua voce rotta dal piacere,la rigirò con foga, e dopo averla messa a pecora ricominciò subito a penetrarla. Più il ritmo aumentava e più lei godeva. Da silenziosi acuti, iniziava ad emettere suoni più alti. Lui provò a dirle che doveca cercare di non gridare, altrimenti l'avrebbero sentita, ma a lei non importava, aveva voglia di gridare e lo fece.accompagnava i colpi di luí, stava per venire di nuovo, questa volta con più foga, ma non riuscivaad arrivare al piacere finale. Era un agonia, godeva e soffriva allo stesso tempo, cercò di farlo accellerare, e ora oltre a sentire il suo cazzo che la penetrava, sentiva il corpo di lui che schiaffeggiava le sue chiappe, prodecendo un suono che la eccitava ancora di più. Poi le sue labbra si mossero da sole, non seppe dire perchè ma gli disse:"insultami." Lui non se lo lasciò ripetere. Le disse:"Sii, sei una troia, ti piace il cazzo e ti stai facendo scopare come una puttana." "Siiii, ancora" le rispose lei. Lui allora la sculacciò un paio di volte e le disse:" sii ti sculaccio perchè sei una mignotta e ti piace essere scopata con forza,e sei cosí porca." E intanto il ritmo dei suoi affondi aumentava e lei era quasi pronta pet venire. Poi luo continuò:" hai pure una faccia da troia,appena ti si vede in faccia si capisce che sei una a cui piace il cazzo."e al suono di quelle parole entrambi venirono contemporaneamente. I due si distesero, e lui le disse, sei bellissima. Era davvero un galantuomo, che sapeva che le frasi dette "sotto le coperte" dovevano rimanere lí. Quando si rivestirono Lui le chiese il cognome,per porerla aggiungere su facebook. Lei rispose "esposito, Jessica Esposito."
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