La mia cagnolina . Parte II

di
genere
dominazione

Bianco. Vedo solo il bianco e sento l’eco della mia voce. Risuona all’interno della ceramica, ne sento l’odore di pulito, ne vedo l’acqua sul fondo così vicina. Sono nel posto perfetto per toccarmi; per ripetere il mio mantra. In ginocchio , nuda, con le dita dentro intrise dei miei umore e la testa nel cesso. Nel cesso e non nel water o nel wc. Nel cesso, perché quello è il posto adatto alla frase che sto ripetendo. Che si insinua dentro di me , e fa aumentare la velocità delle mie dita e la fuoriuscita dei miei umori. Sono una Merda. È questa la frase che continuo a ripetere, Sono una merda. Parole proibite , esecrabili , che mi escono sempre più naturali dalla bocca e rimbombando sulle pareti tornano indietro per penetrarmi dalle orecchie fino al cervello. Fino alla fica. Bagno l’indice dell’altra mano dentro i miei umori e me lo ficco nel culo masturbandomi sia avanti che indietro contemporaneamente. Sono una merda. Le parole si inseguono come un treno e mi accetto sempre di più. Mi ci sento , lo sono , e le immagini di questi giorni si accavallano dandomi sempre più piacere.

Risento le sensazione della prima volta scesa senza slip sotto il vestito. Mi è venuto a prendere , il mio Padrone , per andare ad una mostra. Sentivo l’aria da sotto il vestito infilarsi e carezzarmi ad ogni curva della moto. E allo stesso modo sentivo ogni buca e il contraccolpo della sella. Davanti ai quadri ,sentivo gli occhi di tutti addosso..sentivo che sapevano , che vedevano da sotto il vestito la mia fica glabra e lucida di eccitazione. Ma forse stavano solo guardando i dipinti alle mie spalle… Ero lì avvolta nel mio vestito, bionda , un metro e 60 scarso , esile , con il seno piccolo ed il culo che lui chiama perfetto ,slanciato dai tacchi. Occhi azzurri cangianti sul verde , a fissare i quadri e sentire le sue dita accarezzarmi la schiena e scendere fino al culo. Bagnarmi tra la gente. E una volta seduti davanti al filmato che terminava la mostra , mordermi le labbra per non gemere mentre le sue dita mi carezzavano la fica, torcevano la clitoride, alle spalle degli spettatori ignari. Ripulirle ovviamente prima di uscire.

Sono una merda,

Mi rivedo davanti allo specchio a toccarmi per sfiorare l’orgasmo. Sono in piedi e guardo l’immagine riflessa. È ridicola. Una molletta per capezzolo, una per ognuna delle grandi labbra. Fanno male , ma mi eccitano, anche se il problema non sono loro. È quella sulla punta della lingua. La tira fuori e la tiene puntata verso il basso. Con la saliva che cola , in un flusso continuo che mi sbava il mento , la pancia ,la fica e scivola verso il pavimento. Sono 10 minuti ed è il terzo orgasmo che sfioro fermandomi all’ultimo , ormai sono coperta di sputo e tra qualche attimo il mio tempo per toccarmi sarà finito. Senza che io abbia goduto. Un messaggio… “potrai toccarti altri 5 minuti , se tolte le mollette pulirai la pozza di saliva ai tuoi piedi con la lingua e la faccia”..Una scelta che dopo 3 orgasmi sfiorati sa quasi di presa in giro… Non c’è nemmeno da domandarlo.. sto già strusciando la faccia a terra , nella mia stessa saliva, per 5 miseri minuti in più.Lecco ,ci inzuppo i miei ricci biondissimi, sento lo sciacquettio delle mie dita nella fica..e mi viene solo da ringraziare per
l’eccitazione che sento.

Sono una merda,

Il modo in cui ho chiesto di venire… Mandando una foto ad un’amica del mio Padrone. Nuda di schiena, con i lividi dei colpi di spazzola ancora evidenti, ed una scritta con il rossetto in bella mostra sul culo. Non una scritta.. Una richiesta, una supplica.. “posso venire? “. La foto presa dal basso allarga ancora di più il mio culo, la prospettiva lo rende più grande sotto il mio corpo da giunco. Ed in testa per non farmi riconoscere, il cestino della spazzatura. Ero con la testa nel cestino , a supplicare col mio culo nudo e segnato un’altra donna per venire. L’eccitazione era alle stelle. Così come la paura , il senso di insicurezza e quell’ombra nera che lui rappresenta alle mie spalle che mi permette di lanciarmi nel vuoto sicura . Sicura di me. Umiliarmi davanti ad un'altra donna mi ha eccitata in una maniera che nonostante le fantasie ricorrenti continua a sorprendermi.. Peccato che non abbia ricevuto il permesso.

Sono una merda, e così dopo 15 giorni di astinenza posso finalmente venire. Lo sento montare dalle dita dei piedi. Sento le mie dita avanti che a tratti carezzano la clitoride ed a tratti mi penetrano , sfiorandosi con il dito nel culo. Posizione goffa, quasi da contorsionista, ma non me ne frega nulla. Sento solo il mio piacere e la mia voce scandire queste parole. La mia mente si libera mentre si ascolta, si impregna e si alleggerisce. Sta arrivando l’apice, finalmente senza togliere le dita. Lo sento , si mescola alle parole , all’umiliazione , mi sento viva , mi sento come una cascata, sto godendo, sono una merda, sto godendoo!

Ho goduto, sono leggera come una piuma. Ed è ora di tirare lo scarico. Grazie.

Storia vera , pareri o commenti puppytrainer89@gmail.com
scritto il
2019-01-07
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