Questioni d’ufficio

di
genere
etero

È il giorno dell’Epifania, un giorno di festa, in genere un giorno di relax in famiglia. Anche io mi sto rilassando sul divano davanti alla Tv, oh meglio il mio corpo prova a rilassarsi ma la mia mente inizia a fantasticare su di te, su noi, su noi insieme. Ti invio un messaggino per vedere se sei impegnato. Quando ormai credo di dover abbandonare l’idea arriva un tuo messaggio di risposta. Dopo un breve dialogo whatsapp ci mettiamo d’accordo per vederci nel tardo pomeriggio nel tuo ufficio.
Sul mio volto si scolpisce quell’espressione sorridente che prefigura il piacere che mi attende.
Fischiettante mi metto sotto alla doccia, lascio che l’acqua scorra sul mio volto, tra i capelli, sul mio seno, sulla pancia, e più giù, dove un formicolio mi pervade da quando hai risposto al mio messaggio.
A occhi chiusi mi lascio accarezzare da quel tepore, mi insapono inebriata dai miei pensieri. Lascio che le mie mani assecondino i desideri del mio corpo, mi massaggio in ogni piega, voglio offrirmi a te fresca e profumata.
Continuo nella mia preparazione a fantasticare, ad immaginare il nostro incontro.
Vivo le ore che ci separano con la mente sui nostri corpi avvinghiati, sapendo che una volta lì il tempo ci sarà ostile. Non un attimo voglio sprecare nel non baciarti, non un secondo deve passare senza che i nostri corpi si cerchino.
Ecco l’ora del nostro appuntamento, finalmente davanti alla porta del tuo ufficio. Appena il tempo di entrare e le nostre bocche assetate si cercano e si assaporano avidamente.
Impazienti andiamo verso la tua scrivania, ad attenderci una luce soffusa ed un tepore che mi invita a liberare il mio corpo dai vestiti e darmi a te in tutta libertà.
Di nuovo le nostre bocche unite, le tue mani sui miei seni, i miei capezzoli turgidi tra le tue dita mi creano un lampo di piacere che mi attraversa il ventre e una soffusa sensazione di calore mi pervase.
Finalmente abbassi i pantaloni, mi inginocchio ai tuoi piedi, inizio accarezzando con le labbra ancora turgide la punta del suo pene.
Aggrappata ai tuoi glutei faccio scivolare tutto il tuo enorme membro nella mia gola, lo succhio e lo lecco con ingordigia, lo stringo tra le mani come fosse il mio trofeo. Le tue mani dietro il mio capo me lo spingono tutto nuovamente in gola, lo assaporo nella sua interezza, lo accarezzo e lo stringo tra la lingua e il palato. Mi alzo e mi sdraio a gambe aperte sulla tua scrivania, mi abbandono ad occhi chiusi tra le tue carte. Con piacere sento la tua lingua scivolare tra il mio sesso gonfio ed eccitato. Il desiderio, potente ed incontenibile, mi avvolge. La tua lingua instancabile succhia e lecca, crea un vortice con il mio clitoride, le tue mani accarezzano i miei capezzoli. Ansimante continuo a gemere il piacere della tua lingua dentro il mio sesso finché un intensissimo orgasmo mi esplode in corpo e mi fa urlare senza freni il godimento che mi stai dando. Continui a sollecitare il mio clitoride gonfio di piacere, lasci spazio al tuo enorme pene che turgido e umido scivola dentro di me facendomi vibrare.
Mi alzo e con i gomiti appoggiati alla scrivania lascio che mi penetri da dietro. Mi penetri ancor più in profondità, spingendo con desiderio tutta la lunghezza del tuo membro nel mio sesso, spingi con forza i tuoi fianchi contro il mio bacino, ancora e ancora, inizi una danza eccitante....non riesco a trattenere i gemiti! Il membro, grosso e teso, entra ed esce dalla vagina, ritmico, costante, facendosi spazio tra le labbra eccitate, bramoso di farsi accogliere tutto, e poi si ritrae, lasciandole adoranti in attesa.
Il tuo enorme pene turgido continua a battere contro di me ritmico e inesorabile fino al momento in cui il piacere pervade il tuo corpo e sento il calore del tuo sperma su di me. Avvolti in un abbraccio ansimante prendiamo fiato per tornare alla realtà......
di
scritto il
2019-01-07
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