La sorellina della mia fidanzata 5.

di
genere
dominazione

Come dicevo prima, me la spassavo con le due sorelle beatamente, a tutto il resto: il mio lavoro in casa, il rapporto coi genitori della ragazze, scorreva alla grande. Un giorno però, per la serie vivi alla giornata del domani non c'è certezza, eccoti La bella notizia che la mia ragazza attende l'arrivo di un bambino. Panico assoluto ed io prendo in mano la situazione e mi dico che " il toro va preso per le corna ". Infatti ne parlo con Paola e decidiamo di parlarne subito con i suoi genitori. In fondo non siamo ragazzini senza arte né parte perché abbiamo ognuno dei due il proprio lavoro e ci possiamo permettere di far crescere un bambino. Andiamo a parlare a casa sua ed i suoi genitori ricevono la notizia con rassegnazione e serenità insieme, per fortuna! Parte però subito l'interrogatorio: quando ci sposeremo, quanto manca all'arrivo del bambino, e dove abiteremo, .... . Tralascio le altre interminabili domande. Conclusione: dopo neanche un mese ci sposiamo e la mia casa è totalmente cambiata come arredamento, infatti i miei suoceri ci hanno regalato la camera matrimoniale e la cameretta per il bambino, senza poi tralasciare gli accessori necessari al bambino che poi, dopo visite ed ecografie, scopriamo che è una bambina. Viviamo tutti e cinque l'attesa della bambina con serenità ma un giorno cade su di me un fulmine che quasi mi fa cadere in terra: Francesca era incinta! Pensa e ripensa insieme in due, Francesca ha un'idea niente male, credibile: una sera uscirà di casa per venire a casa mia per stare un poco con la sorella, ma, lungo la strada viene avvicinata da un bel ragazzo che si offre di accompagnarla con la sua auto. Francesca, interessata a lui, accetta il passaggio e, parlando non si accorge nemmeno che lui sta andando fuori città, ma, quando l'auto si ferma su un piazzale, lui la violenta e la lascia poi al ciglio della strada fuggendo via. Francesca subito telefona a sua sorella, dicendole cosa le era accaduto. Conclusione: io e Paola corriamo al luogo indicatoci e la troviamo con le gambe insanguinate, stesa a terra. La portiamo a casa nostra e lì io avviso i genitori che arrivano subito. Lei recitava benissimo la parte della vittima dello stupro e suo padre disse di andare a farla vedere in Ospedale ma lei spiegò che non aveva bisogno di nulla, stava bene, nonostante la paura e lui parlò poi di informare i Carabinieri ma lì lo feci ragionare io: Francesca già non ricordava più il suo volto e neanche aveva potuto pensare di ricordare la targa dell'auto fuggente dopo lo stupro, perciò dove avrebbero potuto attaccarsi i Carabinieri? Mi diede ragione e dovette ingoiare il rospo. Al giusto tempo arrivò Beatrice, mia figlia, e, in seguito arrivò anche suo cugino Paolo che, fortunatamente per lui, sua madre gli aveva donato anche un padre, perché dopo pochi giorni dal "fattaccio", Francesca aveva conosciuto un trentenne desideroso di accasarsi ed interessatissimo a lei, dopo un mese di conoscenza, lei finse di cedere a lui la sua verginità e lì lo stesso finto sangue che colava sulle cosce al momento dello stupro, lì fece credere al povero fesso che lei era illibata. Lui felicissimo di avere posseduto lei, dopo un mese la sposò ed il piccolo Paolo venne al mondo, per la cronaca e non per realtà, con un mese prematuro. Tutto è bene quello che si conclude in bene!!
scritto il
2019-01-13
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