Partì per scherzo ma non lo fu più 4
di
Franco 018.
genere
etero
Mentre mi fumavo un sigaro, mi metto a pensare a Rosina che mi stava provocando una seria e tosta erezione: Stavo quasi per prendere il telefonino ma suonò il campanello ed andai ad aprire. Mi trovai difronte ad una donna abbastanza matura ma ancora ben tosta, viso liscio da ragazzina ed un corpo da indossatrice con cosce magrissime, seminascoste da una gonna ampia e svolazzante. La feci accomodare nel mio studio, una stanza che avevo appena finito di arredare con la classica sfera di cristallo, candele rosse, nere, bianche, pronte all'abbisogno. Si sedette difronte a me che già maneggiavo le carte ma lei tagliò corto e mi chiese se avevo un filtro per calmare suo marito che voleva sempre fare l'amore, tanto che in una giornata era arrivata a contare otto o nove amplessi. Già la richiesta del filtro mi aveva fatto ben inquadrare la tipa che credeva a simili boiate ma ... era il mio lavoro e dovevo svolgerlo seriamente! Per dare più importanza alla sua figura fisica, la pregai di farmi almeno vedere le sue cosce per vedere se era suo marito ad essere quasi maniacale, oppure la sua avvenenza non poteva che provocare tale scombussolarsi in un uomo. Lei fu molto più convincente e si sfilò l'intero abitino che modellava bene il suo corpo. In effetti le dovetti confessare che anch'io stavo già eccitandomi nell'osservarla svestita e, alzandomi dal mio tavolo, feci in modo che lei notasse la mia normalissima erezione ma, in quell'occasione la feci passare per un'erezione particolare che difficilmente avevo provato altre volte. Lei si sentì orgogliosa per quanto stava provocando e mi disse che, non immaginando quanto un mago possa chiedere come compenso, si metteva a mia completa disposizione, o meglio, avrebbe volentieri scopato anche con me. Risultato: mi avvicinai a lei e finii di spogliarla lasciandole le mutandine e, dopo averla presa in braccio, la portai in camera da letto e la feci distendere sul lettone per poi spogliarmi anch'io ed infine le sfilai lo slippino che copriva un folto pube pelosissimo. Andai subito a leccarle la figa per passare dopo a succhiarle il clitoride che subito si gonfiò come un cazzetto di bambino appena accennato. Dopo che se ne venne da ridurmi il letto in un lago, mi fece girare e s'impossessò del cazzo che mise subito in bocca, spompinandomi da farlo irrigidire come acciaio. Allargò le cosce e mi fissò negli occhi come se volesse dirmi "scopami!" ed io non glielo feci ripetere ma le piazzai il cazzo davanti alla figa e subito dopo la penetrai con decisi colpi che la fecero sobbalzare. La scopai per tre volte e, quando cominciai a boccheggiare, smisi i giochi e, alzandomi dal letto, le dissi che stavo andando nel mio studio dove avrei preso in esame il caso di suo marito. Lei disse di rimanere ad attendermi a letto ed io passai all'azione: Presi la boccetta di gocce per dormire che riversai su un'altra bottiglietta che conteneva una piccola parte di liquido azzurro (colorante per dolci!). Agitai la bottiglietta per miscelare le gocce e poi la portai in camera dove la mostrai alla spilungona che già mostrava interesse all'ipotetico effetto del liquido presentatole. Chiaro che una non sarebbe bastata, data la virilità e l'irruenza del marito, perciò le segnai su di un fogliettino che doveva dargli dieci gocce al mattino appena sveglio e altrettante alla sera dopo cena. Lei si rivestì e, baciatomi in bocca, si prese la bottiglietta e se ne andò via. Dopo due giorni mi chiamo al cellulare per ringraziarmi sull'efficacia delle gocce "fatte da me" così disse lei: Il risultato fu che suo marito si accontentava di scoparla due volte al giorno e basta. Chiaro che quando le gocce finirono lei tornò da me e, oltre ad offrirsi sessualmente, mi lasciò sul mio tavolo duecento euro ... non male questo mio "lavoro"
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