La mamma di Francesca - prima parte -

di
genere
etero

Mentre salivo le scale , un fremito mi attraversava il corpo , ero teso e agitato , solo pochi attimi mi separavano da Diana, bellissima donna 59 enne e mamma di Francesca mia collega di lavoro e amica carissima , ma andiamo un attimo indietro .
Tutto nacque circa quattro anni fa, quando l’azienda per cui lavoro mi ha affiancato Francesca come assistente per sviluppare una ricerca su una molecola biologica , siamo tutti e due ricercatori universitari . Con Francesca entrammo subito in perfetta sintonia , fino a diventare amici inseparabili , da subito cominciai a frequentare casa sua , e fu li che rimasi folgorato da Sua madre Diana , ora .. io ho sempre avuto un debole per le donne mature , in passato nel mio condomino c’era la mia vicina Carmen e sotto abitava mia zia Luisa ero attratto da queste donne , non perdevo occasione per spiarle di nascosto , ma non ero mai andato oltre a morbose fantasie sessuali senza mai metterle in pratica, per cui rimanevano tali. Diana mi piaceva , trasmetteva qualcosa di diverso , era la classica donna di casa, tremendamente sexy nella sua semplicità , in casa indossava quasi sempre un vestitino leggero di quelli abbottonati davanti, e tra un bottone e l’atro si poteva sbirciare , per le occasioni importanti si trasformava in femme fatale con abiti eleganti prediligeva gonna sotto il ginocchio , camicia e giacca stile talleur , che lasciavano immaginare un corpo sublime , le tette erano grandi e belle sode , il culo voto dieci ,quando indossava i pantaloni le sue curve si notavano ancora di più , non era magrissima anzi , era appena appena in carne, e questo la rendeva ancora più appetitosa, mi scuso con tutte le donne per usare queste espressioni tipicamente maschiliste per descrivere il fisico di una signora, ma la cosa che rendeva Diana una persona unica era la sua femminilità e dolcezza, non vi era gesto del corpo o espressione del viso che non trasmettesse pura sensualità. Con Francesca pur essendo in grande confidenza non le avevo mai accennato di questo mio interesse per sua madre , e fu proprio lei a fornirmi l’assist o meglio gli assist che giustificavano il motivo per cui io mi ero armato di coraggio e stavo per incontrare Diana . Senza che io le chiedessi niente , una sera al Pub davanti a una birra cominciò a parlarmi di sua madre, del rapporto che aveva con lei, la vedevo turbata , la invitai a confidarsi . Mi parlò dell’inquietudine di sua madre , del passato burrascoso con un uomo , suo padre , che non la meritava . e del bisogno che aveva di un uomo che le facesse ritrovare entusiasmo e riaccendere le passioni, leggevo un turbamento nel volto di Francesca , e scendendo nei particolari mi disse che sua madre faceva autoerotismo abbastanza frequentemente, in pratica l’aveva beccata a masturbarsi varie volte , prima casualmente ,poi quasi abitudinariamente si era accorta di sua madre distesa sul letto occhi socchiusi con la mano che sapientemente esplorava i punti più sensibili del proprio corpo. Io la interruppi fingendomi disinteressato , dicendole che era la cosa più normale del mondo farlo , non vedevo il dramma.. era una bella donna con i desideri di tutte le donne , in realtà io ero interessatissimo anche perché Diana era ed è nel mio immaginario erotico , e con queste indiscrezioni mi si apriva una strada tutta nuova , la verità era che Francesca non riusciva ad accettare di vedere sua madre sola , suo padre li aveva lasciati sette anni fa per andare a vivere con un’altra donna . da allora lei e sua madre vivono insieme un rapporto madre figlia forte e solido. Presi la mano di Francy , così la chiamavo nei momenti di intimità, la guardai negli occhi non li avevo mai visti così belli e tristi, sdrammatizzai riportando la discussione su toni più distesi e le dissi sorridendo, Sai? Mi chiedo e non so spiegarmi perché tra me e te non c’è mai stato niente, e lei di risposta … ovvio non ci hai mai provato e giù una risata collettiva, Francesca era una bella ragazza , fragile ma ferma nei suoi principi ed io le volevo un gran bene come amico e non mi era mai passato per la testa di provarci , la serata filò via liscia e tranquilla e non toccammo più l’argomento Diana. Ed ora veniamo a quel 13 settembre , erano più o meno le tre di pomeriggio alzo la cornetta e telefono a casa di Francesca , sapevo che lei non c’era , era in Belgio per sei giorni ad un corso di aggiornamento, sapevo benissimo che mi avrebbe risposto sua madre. Pronto Diana? Ciao Daniele .. mi riconobbe subito.
Ciao Diana , scusa il disturbo ma avrei bisogno di passare a lasciare delle relazioni firmate per Francesca così quando torna le trova già pronte.
Certo Daniele, passa quando vuoi, anzi , perché non vieni stasera così magari ceniamo insieme ….
Sai che non è una cattiva idea ? vengo molto volentieri ma non stare a fare grandi cose al limite ci prendiamo una pizza ..
Dai ..dai non ti preoccupare, va bene alle nove? Ok le dissi.. alle nove va benissimo , e poi approfittando del momento tanto conciliante le domandai..
Diana ….. e tu … tutto bene? Ma si Daniele , si va avanti come sempre, ora il suo tono era diverso un po’ più serio.. sicuro Diana ? perché lo sai che ti voglio bene come se fossi mia mamma , queste parole la fecero sorridere,
dai sciocco mi vuoi fare arrossire? Anch’io ti voglio bene sei di famiglia ormai e sei un punto di riferimento per Francesca e di questo lo sai ti sono grata, e per te non sono un punto di riferimento? … Cosa intendi dire, disse lei …. Intendo dire che vorrei che tu ti confidassi con me tutte le volte che ne hai bisogno, io ci sarò, e le ripetei.. ti voglio bene . Grazie Dani , sei un tesoro , anche tu sei un tesoro Diana …. ci vediamo stasera, e affondai il colpo dicendole …. Ho una voglia matta di vederti
Attimo interminabile di silenzio …. Grazie Daniele , Grazie …. e ci salutammo. la sua voce dolcissima mi aveva lasciato un senso di desiderio immenso , se la avessi avuta davanti in quel momento l’avrei abbracciata e baciata appassionatamente , la desideravo più che mai. Eccomi davanti alla porta , suono il campanello , ancora qualche attimo e la porta si apre e Diana mi accoglie col suo sorriso sincero , ed io nel più romantico dei gesti le porgo il mazzo di rose rosse che avevo comprato per lei. Sorpresa e incredula mi butta le braccia al collo e mi abbraccia , fu una scintilla, l’istinto ebbe il sopravvento, risposi al suo abbraccio cercando la sua bocca e trovandola , stampai le mie labbra sulle sue cercando la lingua , lasciò cadere il mazzo di rose sul pavimento e rispose al mio bacio mentre la appoggiavo alla parete del corridoio senza staccarmi dalla sua bocca , continuando a baciarla , eravamo come due animali in calore che si incontravano dopo essere stati separati in gabbie diverse, fu un lungo e interminabile momento di passione e quando ci staccammo e ci guardammo negli occhi fu bellissimo, le sussurrai …..lo desideravo tanto…… Diana , che bella che sei, lei in risposta fece cenno di coprirmi la bocca con la mano dicendomi .. ssssssssssssssss non parlare e mi baciò ancora .Andammo in sala mano nella mano e ci sedemmo sul divano , sul tavolino era già pronto l’aperitivo , brindammo in silenzio, poi le cinsi le spalle ed il collo con un braccio , lei si appoggiò alla mia spalla , le accarezzai il viso, mi disse che intenzioni avevo , io la guardai e le risposi che la desideravo,non riuscivo a dire altro , la volevo, da tempo aspettavo questo momento e sentivo di aver bisogno di lei , questa ultima frase la scosse in senso positivo , la baciai di nuovo facendola stendere sul divano , le mie mani cominciarono a esplorare il suo corpo , erano tentacoli che arrivavano ovunque senza incontrare ostacoli , sentivo la pelle liscia delle gambe , ebbe un sussulto quando le baciai il collo , avevo trovato un punto sensibile , si lasciò trasportare dalla passione , stava diventando mia , la baciai dappertutto , soffermandomi con le labbra sotto il mento , ai lati della bocca, sulla nuca , aprii il vestitino e affondai il viso nella scollatura a contatto con le sue tette morbidissime , scivolai verso il basso arrivando presto alla meta , le baciai la zona pubica attraverso le mutandine di pizzo, un inebriante e intenso profumo mi stava stordendo, sentivo le sue mani fare pressione sulla mia testa incoraggiandomi a insistere e spingendola contro la vagina , scostai il lembo delle mutandine scoprendole la fica e mi trovai a contatto con le sue labbra carnose e vogliose , affondai la bocca e le labbra in quel delizioso anfratto entrando con la lingua e assaporandone gli umori , le sue mani guidavano il movimento della testa accompagnandolo tra gemiti e sospiri fino all’urlo liberatorio di lei che esplose in un orgasmo fortissimo , senti sulle mie labbra e nella mia bocca il suo liquido seminale , aspro e intenso , mi staccai dalla sua vagina e la bacia in bocca offrendole e condividendo con lei questo aroma. Di seguito come in preda a un irrefrenabile desiderio mi slacciai i pantaloni , li sfilai freneticamente aiutato da lei , che insieme alle mutande volarono sul pavimento, rimasi solo un attimo col membro duro e proteso in alto , se ne impossessò afferrandolo e portandoselo alla bocca , cominciò a succhiarlo e leccarlo con sapiente esperienza , Il calore della bocca mi avvolse , mi rilassai lasciandole totale iniziativa penso di non aver mai provato un eccitazione così particolare, mi succhiava e mulinava la lingua in maniera superba , stavo per sborrare e non volevo , mi ritrassi per allontanare l’orgasmo in arrivo, non avrei mai voluto sborrarle in bocca , non prima di averla posseduta , volevo la sua fica , la sollevai di peso appoggiandola al tavolo della sala , le sfilai le mutandine tutte bagnate , spalancando le gambe facendole appoggiare sulle mie spalle , io in piedi l’afferrai per le cosce la tirai verso di me ed entrai in lei con forza , penetrandola, la fica era bagnata e lubrificata al massimo , la penetravo con colpi tambureggianti e martellanti , ogni colpo un sussulto, lei gridava e mi incitava a chiavarla più forte , ancora più forte e ancora più forte mi sentivo un leone , ogni volta che l’orgasmo si avvicinava , rallentavo i colpi per ritardarlo , feci così per due o tre volte fino a che potetti resistere e quando la sentii urlare di piacere mi abbandonai all’orgasmo più forte e intenso che abbia mai avuto prima , le sborrai dentro non le chiesi il permesso ne lei me lo impedì, un fiume di sborra calda la stava riempiendo , sembrava non finire più. Mi adagiai sul suo ventre senza uscire e godemmo degli ultimi interminabili momenti così, immobili e uniti , assaporando il piacere fino all’ultimo sospiro , quando mi sfilai lentamente , dalla vagina uscì un fiotto di sperma che le colò per le gambe gocciolando sul pavimento, istintivamente fece per portarsi la mano li per tamponare questa fuoriuscita , ma io glielo impedii , mi piaceva vederla così , entrai ancora dentro di lei lentamente, il mio cazzo era ancora teso , lo sentii avvolto da un lago caldo di sperma , lo ritrassi e lo avvicinai alle sue labbra , lei me lo succhiò avidamente pulendolo da ogni traccia di umore .
Fu fantastico e inebriante sentivo di amarla profondamente .
Fine Prima Parte …. il seguito a prestissimo.



scritto il
2011-06-10
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