Cornuti Non Si Nasce ... Si Diventa 1
di
Coppiandiamo
genere
tradimenti
La frase “dobbiamo parlare” mette i brividi a qualunque uomo. Io me l’aspettavo da parecchio tempo e la mia reazione sorprese anche me.
Organizzai una cena, noi due da soli pronto ad ascoltare quello che aveva da dirmi.
In realtà sapevo da tempo che mi tradiva e sapevo che la nostra storia era giunta ad un bivio.
Lo avevo scoperto mesi prima, quando, lasciato il suo profilo Facebook aperto, sbirciai lo scambio di messaggi. Aveva più di un amante …
Vissi i giorni a seguire in uno stato quasi di trance, non sapevo come comportarmi e, come spesso accade, invece di essere arrabbiato e incattivito non smettevo di fare esami di coscienza sulle mie mancanze, le scarse attenzioni, la mia innata pigrizia, il peso della vita di coppia che spesso si trasforma in abitudine.
Trovai conforto nel raccontare quello che mi stava accadendo su vari blog e scoprii che per molti mariti la situazione era altamente eccitante. Mi incuriosii e iniziai a scoprire il significato di Cuckold.
Non avevo mai pensato al tradimento come ad una situazione eccitante e iniziai a leggere racconti di altri mariti. Uomini come me... di mezza età che non solo si eccitavano nel pensare la loro moglie con uomini giovani aitanti e dotati ma addirittura alcuni organizzavano i loro incontri, si facevano raccontare i dettagli o addirittura partecipavano.
Arrivammo a cena e neanche il tempo di ordinare l’antipasto lei fece fuoco: “Ti ho tradito!”
La guardai per parecchi secondi senza sapere esattamente come reagire. Sapevo solo che non volevo perderla. Era bellissima, più bella del solito. Così vicina … anche se la sentivo ormai lontanissima.
“Vuoi lasciarmi?”, dissi con un tono tra il patetico e il rassegnato. Avevo quasi le lacrime agli occhi…
“Ho riscoperto l’emozione di sentirmi donna, di sentirmi desiderata, di sentirmi viva e non riuscirei mai a rinunciare a tutto questo. Non amo nessun’altro, amo questa libertà, amo il mio corpo e questo bisogno di sentirmi apprezzata, ogni giorno…. Ecco l’ho detto… non avrei mai pensato di trovare il coraggio di farlo.”
Le donne… riescono a farti sentire in colpa anche quando confessano di aver sbagliato. In pratica mi stava rimproverando di averla trascurata e di non averla mai fatta sentire viva. Avevo le corna ed era colpa mia!
Aggiunse “E adesso cosa facciamo?”
Non le sfuggi il mio sorriso… Era colpa mia e dovevo decidere io del mio destino anche se sapevo benissimo che in quel momento subivo solamente la sua nuova vita e non decidevo assolutamente nulla.
“So dei tuoi tradimenti da almeno sei mesi. So di Giorgio, so di Luca, so di Andrea. Io ti amo, ma questo non credo che fosse in discussione e di sicuro il mio carattere non ha aiutato il nostro rapporto.”
“Sapevi e non hai fatto nulla?”
“No, avevo ed ho tutt’ora troppa paura di perderti”
Lei rimase perplessa. Iniziò a sfogarsi con il tovagliolo e a mordersi il labbro inferiore e poi quasi facendosi coraggio, tutto d’un fiato, “Io non intendo rinunciare a questa mia nuova vita. Mi ci sento comoda, mi ci sento bene. Non puoi chiedermi di farlo, finirei con il rinfacciartelo per tutta la vita” e i suoi occhi iniziarono a velarsi.
Il cameriere interruppe il fiume dei suoi pensieri. Ordinammo e io ne approfittai per calibrare bene le parole.
“Amore, in questi sei mesi ho avuto modo di pensarci spesso e a lungo. So di Amarti sopra ogni cosa e voglio che tu sia felice. Non ho nessuna intenzione di chiederti di rinunciare a ciò che ti fa stare meglio ma non voglio più essere tenuto all’oscuro di quello che accade. Se per stare insieme devo condividere quello che amo con Giorgio, Luca o Andrea accetto ma… voglio sapere tutto. Sempre che per te tutto questo possa essere sopportabile!”
Il dado era tratto.
Lei: “Cioè ? Potrei continuare a vedere chi voglio e la sera tornare da te? Esattamente che cosa vorresti sapere?”
Sorridendo e cercando di metterla più a suo agio… “Beh se qualche sera ti vorrai fermare fuori sarai liberissima di farlo… non dovrai interromperti perché devi tornare da me. Sarai libera di vivere quello che vuoi come vuoi. Ma vorrei che tu poi mi raccontassi tutto, mi rendessi partecipe. Potrai anche presentarmi i tuoi amici … e dire loro che io so! L’unica condizione che pongo è che tu faccia il possibile per non innamorarti. Vorrei che la nostra storia continuasse e che fossimo anche più felici di prima, sempre insieme” . E ordinai il vino.
Il clima si fece via via più disteso. Complice qualche bicchiere di vino, volle sapere come ero venuto a conoscenza delle sue scappatelle e io le chiesi come avesse conosciuto i vari “amanti”. Uno, Giorgio, era un suo collega che da molto tempo le faceva il filo, scapolo convinto approfittavano delle pause pranzo e dei numerosi straordinari. Luca lo ha conosciuto in palestra e oltre a qualche suggerimento su come effettuare i vari esercizi si propose di aiutarla in altri esercizi, più piacevoli. I loro incontri avvenivano principalmente in macchina nei ritagli di tempo. Andrea invece era sposato, con lui si vedeva in albergo, ogni volta che potevano.
“Non credo di aver capito esattamente cosa ti aspetti che io ti dica!”
Presi il cellulare, cercai su Wikipedia la definizione di Cuckold e le mostrai il risultato.
“Quindi in pratica mi stai dicendo che la cosa non solo ti sta bene e l’accetti ma che la trovi anche eccitante?”
“Si esatto. Subito l’ho vissuta malissimo, ero gelosissimo e non sapevo come affrontare la cosa. Mi sono sfogato su alcuni siti dove ho conosciuto altri mariti che, come me, hanno vissuto quest’esperienza. La maggior parte delle esperienze hanno avuto risultati catastrofici : separazione, divorzio, avvocati, etc. Poi, uno di loro mi ha raccontato che il suo rapporto è rinato, che oggi sono più felici di prima semplicemente perché ha accettato che la moglie avesse le proprie scappatelle. Lui conosce personalmente ogni amante della moglie, a volte partecipa e che comunque è sempre al corrente di tutto.
E’ cosi che ho iniziato a pensare a questa situazione sotto altri punti di vista. In effetti non immaginavo di avere a che fare con una moglie tanto…….”
Lei mi guardò sorridendo “Dillo!”
“Troia”
E lei, con il viso di quando riceve un regalo, “Non immagini quanto mi piaccia sentirmi chiamare così. Devo ammettere che parlare dei propri amanti con mio marito ha un che di eccitante. Sono un lago!”
“Aspetta allora che ti chieda di dirmi chi è il più bravo, chi è il più dotato, etc.”
E lei “ Ti amo, andiamo a casa che ho una voglia pazzesca di te”
Organizzai una cena, noi due da soli pronto ad ascoltare quello che aveva da dirmi.
In realtà sapevo da tempo che mi tradiva e sapevo che la nostra storia era giunta ad un bivio.
Lo avevo scoperto mesi prima, quando, lasciato il suo profilo Facebook aperto, sbirciai lo scambio di messaggi. Aveva più di un amante …
Vissi i giorni a seguire in uno stato quasi di trance, non sapevo come comportarmi e, come spesso accade, invece di essere arrabbiato e incattivito non smettevo di fare esami di coscienza sulle mie mancanze, le scarse attenzioni, la mia innata pigrizia, il peso della vita di coppia che spesso si trasforma in abitudine.
Trovai conforto nel raccontare quello che mi stava accadendo su vari blog e scoprii che per molti mariti la situazione era altamente eccitante. Mi incuriosii e iniziai a scoprire il significato di Cuckold.
Non avevo mai pensato al tradimento come ad una situazione eccitante e iniziai a leggere racconti di altri mariti. Uomini come me... di mezza età che non solo si eccitavano nel pensare la loro moglie con uomini giovani aitanti e dotati ma addirittura alcuni organizzavano i loro incontri, si facevano raccontare i dettagli o addirittura partecipavano.
Arrivammo a cena e neanche il tempo di ordinare l’antipasto lei fece fuoco: “Ti ho tradito!”
La guardai per parecchi secondi senza sapere esattamente come reagire. Sapevo solo che non volevo perderla. Era bellissima, più bella del solito. Così vicina … anche se la sentivo ormai lontanissima.
“Vuoi lasciarmi?”, dissi con un tono tra il patetico e il rassegnato. Avevo quasi le lacrime agli occhi…
“Ho riscoperto l’emozione di sentirmi donna, di sentirmi desiderata, di sentirmi viva e non riuscirei mai a rinunciare a tutto questo. Non amo nessun’altro, amo questa libertà, amo il mio corpo e questo bisogno di sentirmi apprezzata, ogni giorno…. Ecco l’ho detto… non avrei mai pensato di trovare il coraggio di farlo.”
Le donne… riescono a farti sentire in colpa anche quando confessano di aver sbagliato. In pratica mi stava rimproverando di averla trascurata e di non averla mai fatta sentire viva. Avevo le corna ed era colpa mia!
Aggiunse “E adesso cosa facciamo?”
Non le sfuggi il mio sorriso… Era colpa mia e dovevo decidere io del mio destino anche se sapevo benissimo che in quel momento subivo solamente la sua nuova vita e non decidevo assolutamente nulla.
“So dei tuoi tradimenti da almeno sei mesi. So di Giorgio, so di Luca, so di Andrea. Io ti amo, ma questo non credo che fosse in discussione e di sicuro il mio carattere non ha aiutato il nostro rapporto.”
“Sapevi e non hai fatto nulla?”
“No, avevo ed ho tutt’ora troppa paura di perderti”
Lei rimase perplessa. Iniziò a sfogarsi con il tovagliolo e a mordersi il labbro inferiore e poi quasi facendosi coraggio, tutto d’un fiato, “Io non intendo rinunciare a questa mia nuova vita. Mi ci sento comoda, mi ci sento bene. Non puoi chiedermi di farlo, finirei con il rinfacciartelo per tutta la vita” e i suoi occhi iniziarono a velarsi.
Il cameriere interruppe il fiume dei suoi pensieri. Ordinammo e io ne approfittai per calibrare bene le parole.
“Amore, in questi sei mesi ho avuto modo di pensarci spesso e a lungo. So di Amarti sopra ogni cosa e voglio che tu sia felice. Non ho nessuna intenzione di chiederti di rinunciare a ciò che ti fa stare meglio ma non voglio più essere tenuto all’oscuro di quello che accade. Se per stare insieme devo condividere quello che amo con Giorgio, Luca o Andrea accetto ma… voglio sapere tutto. Sempre che per te tutto questo possa essere sopportabile!”
Il dado era tratto.
Lei: “Cioè ? Potrei continuare a vedere chi voglio e la sera tornare da te? Esattamente che cosa vorresti sapere?”
Sorridendo e cercando di metterla più a suo agio… “Beh se qualche sera ti vorrai fermare fuori sarai liberissima di farlo… non dovrai interromperti perché devi tornare da me. Sarai libera di vivere quello che vuoi come vuoi. Ma vorrei che tu poi mi raccontassi tutto, mi rendessi partecipe. Potrai anche presentarmi i tuoi amici … e dire loro che io so! L’unica condizione che pongo è che tu faccia il possibile per non innamorarti. Vorrei che la nostra storia continuasse e che fossimo anche più felici di prima, sempre insieme” . E ordinai il vino.
Il clima si fece via via più disteso. Complice qualche bicchiere di vino, volle sapere come ero venuto a conoscenza delle sue scappatelle e io le chiesi come avesse conosciuto i vari “amanti”. Uno, Giorgio, era un suo collega che da molto tempo le faceva il filo, scapolo convinto approfittavano delle pause pranzo e dei numerosi straordinari. Luca lo ha conosciuto in palestra e oltre a qualche suggerimento su come effettuare i vari esercizi si propose di aiutarla in altri esercizi, più piacevoli. I loro incontri avvenivano principalmente in macchina nei ritagli di tempo. Andrea invece era sposato, con lui si vedeva in albergo, ogni volta che potevano.
“Non credo di aver capito esattamente cosa ti aspetti che io ti dica!”
Presi il cellulare, cercai su Wikipedia la definizione di Cuckold e le mostrai il risultato.
“Quindi in pratica mi stai dicendo che la cosa non solo ti sta bene e l’accetti ma che la trovi anche eccitante?”
“Si esatto. Subito l’ho vissuta malissimo, ero gelosissimo e non sapevo come affrontare la cosa. Mi sono sfogato su alcuni siti dove ho conosciuto altri mariti che, come me, hanno vissuto quest’esperienza. La maggior parte delle esperienze hanno avuto risultati catastrofici : separazione, divorzio, avvocati, etc. Poi, uno di loro mi ha raccontato che il suo rapporto è rinato, che oggi sono più felici di prima semplicemente perché ha accettato che la moglie avesse le proprie scappatelle. Lui conosce personalmente ogni amante della moglie, a volte partecipa e che comunque è sempre al corrente di tutto.
E’ cosi che ho iniziato a pensare a questa situazione sotto altri punti di vista. In effetti non immaginavo di avere a che fare con una moglie tanto…….”
Lei mi guardò sorridendo “Dillo!”
“Troia”
E lei, con il viso di quando riceve un regalo, “Non immagini quanto mi piaccia sentirmi chiamare così. Devo ammettere che parlare dei propri amanti con mio marito ha un che di eccitante. Sono un lago!”
“Aspetta allora che ti chieda di dirmi chi è il più bravo, chi è il più dotato, etc.”
E lei “ Ti amo, andiamo a casa che ho una voglia pazzesca di te”
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