Non ci sarà un'altra occasione

di
genere
masturbazione

Ogni movimento è una scossa di dolore che ti sale dalla spina dorsale… il tuo corpo vergognosamente coperto da lividi dovuti ai colpi impartiti della cintura di cuoio… i tuoi capezzoli lacerati dai morsi, dalla cera calda e dalle strette violente… i tuoi buchi violati da oggetti fallici, dal suo cazzo duro che ti ha penetrato senza alcun rispetto… tutto ti riporta a l’altra sera, dove le sue idee erano ben chiare di cosa farne del tuo corpo sexy e provocante, decidi di non dargli più altre occasioni simili… altre occasioni dove può approfittare con facilità del tuo corpo lasciandoti sciupata e dolorante per i giorni successivi.
Mentre fai le faccende di casa ripercorri con la mente quella serata, nella tua testa senti ancora la musica che ti ha accolto entrando nella sua casa, ricordi il suo profumo quando si è avvicinato a te salutandoti, ricordi la presa improvvisa e forte al tuo collo… con più convinzione pensi che non vuoi un’altra situazione simile… ricordi Lui, Guido, difronte a te con il suo cazzo gonfio tra le mani che viene schizzando sperma nella tua bocca, sul tuo corpo stanco… no, non vuoi ripetere quell’esperienza… ma più pensi alla serata passata, più il bruciore che senti sulla tua pelle, nel tuo corpo, diventa quasi piacevole… i movimenti per pulire il pavimento del salotto, da dolorosi iniziano a diventare piacevoli… stimolanti… tanto che impieghi ancor più forza nelle pulizie in modo da sentire il tuo corpo bruciare ancor di più… in un attimo senti un calore assalirti, dentro di te un fuoco… nella tua memoria l’immagine della spazzola che colpisce forte contro la tua figa bagnata, contro il tuo clitoride gonfio… rallenti, ti siedi sul divano cercando di distrarti e non pensarci più!
Accendi la tv per distrarti ma cambi continuamente canale non badando a cosa stai vedendo, la tua mente sta reagendo agli stimoli che il tuo corpo ti sta mandando, la voglia di infilarti la mano tra le cosce e accarezzare la tua figa si fa sempre più forte… nella mente l’immagine di quella cintura in cuoio nera che picchia con forza contro la tua pelle, lasciandoti scosse di dolore intenso e lividi violacei… lo ricordi… ti sembra che stia succedendo adesso, chiudi gli occhi e ti infili due dita tra le cosce masturbandoti dolcemente, sei calda…bagnata… ti assapori le dita, ti accarezzi il collo ti levi il maglione e ti tocchi i capezzoli… sono duri, eccitati… ti rannicchi sul divano con una mano tra le cosce che gioca premendo sul clitoride gonfio mentre con l’altra ti accarezzi tutto il corpo dolcemente, le immagini della sera precedente che passano nella tua testa aumentano il tuo desiderio, nonostante il dolore senti il desiderio di infilare nella tua figa prima 2 poi 3 dita poi la scuoti con forza facendo dei movimenti circolari molto veloci… la bottiglia di birra… ricordi i suoi occhi quasi indemoniati quando ha iniziato a infilarti nel culo la bottiglia di birra… la forza, incurante del dolore che ti procurava, utilizzata per allargarti il più possibile il tuo buco del culo, pensi a quanto lo provochi, a quanta golosità gli imponi con il tuo culo e ti ecciti tanto da venire una prima volta con la tua mano…
Hai iniziato… sei calda e bagnata, la tua mente sta viaggiando tra memorie e idee, hai voglia di scopare ma sei sola… non puoi chiamarlo, te lo sei detto poco fa… “Maddalena non gli darai un’altra occasione”… ti alzi dal divano con la carne che vibra dalla voglia di un cazzo caldo che riempia i tuoi buchi, vai in cucina e prendi senza esitare la banana dal cesto della frutta, Sali sul tavolo e a gambe larghe te la infili nel culo, poco alla volta fino a infilarla quasi tutta, ti procuri piacere da sola pensando a come saresti rimasta senza fiato con le sue mani che stringono con forza il tuo collo… ti eccita saperlo… la banana spinta nel culo e la mano che friziona sulla tua figa la fanno schizzare… prendi il tuo cazzo immaginario e te lo infili in bocca, spompinandolo come se fosse un cazzo vero, come se avessi tra le tue labbra una cappella gonfia pronta a venire e riempirti di sperma… scendi dal tavolo e ti pieghi in avanti appoggiandoti con un braccio alla sedia, con l’altra mano prendi un’altra banana e ne infili una in figa e una in culo, stringendo poi con forza i capezzoli tra le tue dita… ti provochi del dolore… ti piace sentire i tuoi buchi pieni pensando a dei cazzi duri che ti scopando e mani che ti stringono i capezzoli turgidi… pensavi che in questo modo riuscivi a calmare le tue voglie, ma invece nella mente quelle candele che ti riempivano di cera calda e bruciavano la tua pelle, aumentano ancor di più la voglia… ti ripeti: “non farlo Maddalena, non puoi essere oggetto dei suoi giochi”, anche se ci pensi e credi che potrebbe essere oltre a una scopata, l’occasione di vendicarsi, l’occasione di procurargli del dolore… ma tu sai di essere la sua Kitty e non puoi prendere iniziative… sai che con Lui puoi parlare di qualsiasi cosa e prendere anche la ragione, ma una volta tolti gli abiti diventi la sua schiava… ti da solo qualche attimo di iniziativa, per poi riprendere in mano la situazione e far di te ciò che vuole…. Anche questo pensiero ti eccita, sapere di essere un vizio.
Ti ricomponi e prima di farti una doccia calda e rilassante sistemi il materiale che stavi utilizzando per le pulizie di casa. Esci dalla doccia con la pelle calda e rilassata coperta solo dall’accappatoio morbido e profumato di pulito. A piedi nudi ti porti in cucina, prendi un bicchiere da sopra il lavandino e ti versi del vino rosso… lo gusti lentamente mentre gli invii un messaggio: “Ciao Guido che fai? Passi per un caffè?”

Questo racconto è il continuo di: "La porta è aperta" per chi volesse leggere.
di
scritto il
2019-02-16
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