Di un'altro pomeriggio in spiaggia
di
Alex2
genere
esibizionismo
Dopo avervi illustrato, nei tre precedenti racconti, come una fantasia, una provocazione di mia moglie Laura si sia trasformata col tempo in realta’, vi propongo ora un’altra avventura un poco piu’ piccante.
Ma badate bene: essendo questi fatti realmente accaduti, ed essendo noi una coppia assolutamente normale che alterna momenti di passione a momenti di calma piatta (eh, la frenetica vita moderna!), qua non troverete scene con orgie da film porno.
La spiaggia nudista e’ uno di quei luoghi in cui l’erotismo si puo’ scatenare ed in piu’ e’ di fatto molto bello stare nudi sotto il sole ed in acqua.
Fu cosi’ che Laura, dopo la prima volta, non solo scopri’ che la fantasia proibita di mostrare il proprio corpo ad altri uomini era fattibile ed estremamente eccitante, ma le piaque anche, effettivamente, poter nuotare completamente nuda.
Cosi’ nel corso degli anni abbiamo fatto diverse visite alle spiaggie nudiste. Ogni qualvolta che le vacanze, i luoghi e le menti coinvolte convergevano verso quella voglia biricchina.
Questo episodio capito’ circa due anni fa. In effetti la penultima volta, per adesso, che siamo andati tra i nudisti. E’ in realta’ una esperienza simile a quella gia’ raccontata, giusto un poco piu’ porca. Per noi comunque un evento memoraile.
Eravamo andati a visitare Lisbona ed io, come sempre ringalluzzito dall’idea della spiaggia, cercai su internet un posto che potesse fare al caso nostro. Ovviamente ne accennai a Laura che liquido’ la cosa con un “si, un bagnetto nudi, se rimane tempo si puo’ fare”. Per me la buona notizia era che nonostante lo stress degli ultimi tempi non mi avesse dato un categorico no.
Cosi’ facemmo i nostri giri a visitare i luoghi che visitano tutti, e dopo 3 giorni finalmente era l’ora di prendere la macchina a noleggio. Ma tenni il sangue freddo e proposi di visitare questa Praia do Meco durante un bel pasto a base di pesce. Evidentemente il profumo del mare, il vino ed il cibo giocarono a mio favore e Laura adesso sembrava piu’ propensa, suggerendo di far passare le ore piu’ calde prima di andare.
Fu cosi’ che ci trovammo in questo spiaggione enorme sull’Atlantico, delimitato da una specie di parete sabbiosa alle spalle. Tirava vento, e memori di altre esperienze spiacevoli, ci portammo dietro una tenda da spiaggia per ripararci. Di quelle aperte sul lato davanti, tipo a forma conica.
Laura volle camminare verso sinistra dove un promontorio in lontananza metteva fine alla spiaggia e la gente era piu’ diradata. Camminammo per un po’ finche’ non raggiungemmo l’ultima coppia in vista, prima di un vuoto di diverse centinaia di metri, oltre il quale si vedevano persone alla base del promontorio.
Le persone incontrare erano praticamente tutte nude, di tutte le eta’ e coi genitali quasi sempre rasati. E l’ultima coppia non faceva eccezzione. La ricordo perche’ lei si alzo’ in piedi a sistemare qualcosa nell’ombrellone e lui stava sdraiato a gambe aperte. Lei aveva una strisciolina di peli sul pube che non nascondeva, anzi adornava la vulva, mentre lui aveva un bel pene rasato ed adagiato su un lato. Pensai che non fosse un caso che potessimo vedere cosi’ distintamente i loro sessi passandogli davanti. La loro sfacciataggine comincio’ a farmi eccitare.
Passammo poco oltre e mettemmo giu’ la tenda. Ma poiche’ finimmo sottovento rispetto a quella coppia, girammo l’entrata della tenda verso il promontorio, purtruppo dando loro le spalle o quasi (le sferzate di sabbia sono intollerabili, se avete presente).
Ci spogliammo completamente e facemmo una corsa verso l’acqua. Il mare era un po’ mosso e molto freddo (oltre che sconosciuto). Cosicche’ non potemmo realmente immergerci, ma solo giocare con le onde, col culo tondo di Laura e le sue adorabili tettine all’insu’ che sobbalzavano ad ogni momento. Senza menzionare la bellezza della sua pelle chiara e uniforme, compreso nella zona della fica, che nel corso degli anni aveva perso sempre piu’ pelo ed ora era completamente depilata.
L’acqua fredda aiutava a tenere calmo il mio cazzo che dava segni di risveglio notando sia la coppia che assisteva interessata ai nostri giochi, sia gli uomini solitari che passavano davanti senza togliore gli occhi di dosso a mia moglie.
Coincidenza, quando decidemmo di tornare alla tenda passammo proprio davanti ad uno dei guardoni esponendo Laura ad un buon scrutinio. Lei non si scompose e cammino’ ritta e fiera, commentando poi: “Madonna, quello mi stava mangiando con gli occhi!”
Prendemmo gli asciugamani e ci avvolgemmo per asciugarci ,notando che la coppia vicina decise proprio allora di andarsene, lascinadoci soli in pochi minuti.
Ci sedemmo all’entrata della tenda a prendere il sole che iniziava a calare e io cominciai a fare commenti sexy. Laura sorrideva sapendo di essere bella ed eccitante ma senza darmi troppa corda. Oscillava tra la seduzione ed il pudore. Immagino non avesse avuto modo di fantasticare niente prima di partire, impegnata com’era, ed ora doveva ancora riscaldarsi.
Nel mentre avevamo entrambi le braccia intorno alle ginocchia per rimanere al riparo del vento e io avevo una semi erezione latente che tenevo occultata ai possibili passanti con le mie gambe.
Dopo non so quanto tempo di parole e giocherelli e toccatine accennate, da lontano vedemmo tornare il guardone di prima. Era un uomo di mezza eta’. Indossava solamente un cappello, ed aveva un pene fino e lungo, molle, sotto la pancetta d’ordinanza.
Lo indicai a Laura dicendo qualcosa del tipo “Guarda, sta tornando quello di prima. Va in giro a guardare le donne nude. Fallo contento e fagli vedere la fica.”
“Ma sei scemo?” rispose tra il serio e lo scherzo.
“Dai che ti piace farlo.. Inizia ad aprire le gambe cosi’ quando e’ vicino ti vede quella fica bianca e rasata che hai”
“No, cosi’ mi semra esagerato.. ” riferendosi alla posizione con le game raccolte.
“Ma dai su, fallo felice. Sai le seghe che si fara’ pensando alla tua fica?”
Laura era incerta. Era passato un po’ di tempo dall’ultima sua esibizione (di cui non ho scritto) ed esitava.
“Dai su, ma fagliela vedere! e’ vicino ormai” esortai ancora. Al che’ apri’ finalmente ginocchia e caviglie, mostrando al mondo la vulva rasata nella sua interezza. E capito’ che lo fece proprio mentre il guardone giro’ il viso verso di noi!
Laura emise un gridolino di sorpresa e richiuse immediatamente tutto, esclamando ”Mi ha visto aprire le gambe!!”
“E allora? Pensi si offenda? Fagliela vedere, su!”
Laura sapeva che, a parte il suo istinto pudico, avevo ragione. Il porco non aspettava altro e lei doveva rispondere solo a se stessa. Io ero piu’ insistente del solito ma sapevo che questa volta era l’unico modo per osare un po’.
Fui comunque sorpreso quando cedette. Perche’ senza nascondere il viso o cercare nessuna scusa, tattica a lei familiare, semplicemente rimase a fronteggiare il guardone, inspiro’ un po’ come per fare uno sforzo e divarico’ le caviglie, lasciando che l’uomo amirasse le sue grandi labbra, chiuse attorno al clitoride che faceva capolino.
L’uomo la fisso’ platealmente e continuo’ il suo cammino finche’ dopo poco spari’ dietro il bordo della tenda. Furono pochi brevi secondi, ma lunghissimi.
“Sai che seghe che si fa quello ora?!” dissi estasiato.
“Ho appena fatto la troia”
“Si, ed e’sicurmante molto felice! Ti ricordera’ a lungo!”
“Questa era proprio una porcata comunque..” insistette, quasi pentita della sfacciataggine a cui aveva ceduto.
“Fammi sentire” dissi, e le toccai la fica. Si era bagnata.
“..ti e’ piaciuto vedo..” prendendola in giro.
“Si, perche’ son cose da troie” ammise.
Continuai a toccarla piu’ o meno discretamente e le misi la mano sul cazzo, invitandola a massaggiarmi.
Dopo un poco, capendo che sarei andato avanti disse:
“Dai smettila” cerando di scostare la mia mano, “non possiamo fare queste cose qua, ci arrestano!”
“Ma chi? Non c’e’ nessuno!”
“Quelli la in fondo potrebbero vederci”
“Ma va!”
“Ma non si puo’..” mentre io continuavo a toccarla.
“Allora fammi una sega, ho bisogno di venire a questo punto!”
“Ma..”
Guardai oltre la tenda e data l’ora tarda non c’era nessuno che venisse dalla nostra parte. E feci controllare lei stessa. Davanti c’erano sempre delle persone in lontananza ed una in particolare che si stava avvicinando, apparentemente intenta a raccogliere conchiglie. Completamente vestita e abbastanza lontana.
Mi girai nell’altro senso, mettendo le gambe in fondo alla tenda e rimanendo capace di vedere la situazione all’esterno.
“Controllo io. Tu sdraiati e masturbami.” Passandole nuovamente le dita sulla fica bagnata, che adesso era vicino al mio viso. Nonostante le rimostranze era eccitata e la mia proposta era ragionevole. Si sdraio’ sui gomiti e con una mano comincio’ a segarmi. Praticamente eravamo pronti per un 69.
Le feci i complimenti per la maestria mentre io la toccavo molto piano. Volevo che la sua eccitazione montasse ancora.
Dopo un poco allungai la mano e glielo misi davanti alla bocca. Lei capi’ e comicio’ un bel pompino appassionato. Cosi’ facendo era quasi girata su un lato e non poteva vedere fuori. Io alzai lo sguardo e notai che quella figura si faceva sempre piu’ vicina, sempre intenta a cercare tra la sabbia. Mi eccitai ancora di piu’.
Presi a masturbarla spalmando i suoi umori tutto intorno alla vulva e sul clitoride.
Dopo poco Laura gemette di piacere e prese fiato, notando la sagoma di quella persona che si era avvicinata.
“C’e’ qualcuno la che ci puo’ vedere!”
“E’ lontano per ora e non sta guardando. Controllo io.” Dissi, invitandola a prenderlo in bocca nuovamente.
“Guarda che arriva la polizia..”
“Dai, continua..”
Dissi, porgendoglielo nuovamente accanto alla bocca.
Riprese il pompino e io cominciai a masturbarla seriamente, ora volevo che arrivasse all’orgasmo.
Ma duro’ poco. Si capiva che avrebbe anche scopato, ma non poteva ignorare la paura e la vergogna di essere denunciati per atti osceni. Laura e’ fatta cosi’. Si fermo’ nuovamente:
“Quello ora e’ vicino, ci vede! Non possiamo fare queste cose in pubblico!”
Capi’ che ora non stava piu’ scherzando. E non potevo tirare la corda all’infinito.
“Vabbe’” dissi “Ma fammi venire pero’, non posso rimanere cosi! Masturbami con la mano, cosi’ che non veda” posizionandomi meglio.
Questa richiesta le sembrava accettabile. Prese a fare come suggerivo, mentre stava semisdraiata e composta. La testa in fondo alla tenda, le gambe fuori, chiuse.
Il tipo, dal comportamente davvero insolito, con cappello ed occhiali da sole, continuava ad avvicinarsi cercando tra la sabbia. O cosi’ almeno pareva. Ora era arrivato circa 30 o 40 metri di distanza.
Io stavo per godere. Con le mani aprii le ginocchia di Laura per esporle la fica. Era gonfia e bagnata.
Lei prima spalanco’ le cosce e poi dopo qualche secondo richiuse le gambe.
“Quello vede..” Si giustifico’. Anche se sapevo che l’idea la eccitava. Era combattuta.
In realta’ proprio non si capiva che intenzioni avesse l’uomo, se fingesse o avesse scelto di ignorarci. In ogni caso ora non si avvicinava piu’ ma non se ne andava neanche.
Infilai la mano tra le sue gambe e la stimolai ancora. Le piaceva. Continuai ancora e fece uno di quei sospiri di piacere, togliendomi pero’ la mano per fermarmi.
Io pero’ ora non ne potevo piu’ e volevo concludere. Allora mi presi il cazzo in mano e dissi:
“Dai, ora sborro, faccio io, tu spalanca le gambe e vengo”
“Ma c’e’ quello la davanti”
“Appunto. E’ quello che voglio. Basta, apri tutto che vengo, fammi venire.”
“Vuoi che mi veda la fica?”
“Si”
Passo’ qualche attimo e dischiuse le gambe, tenendo d’occhio il tipo.
“Cosi?” disse, piu’ per sottolineare che lo stava facendo che per avere un’opinione.
“Di piu’” feci con un filo di voce.
Apri’ le gambe un altro po’, sempre guardando davanti a se.
Io mi segavo guardando il suo monte di venere da vicino. Bianco e liscio.
“Mi vede” affermo’. Questa volta senza stress nella voce. Eliminando l’atto sessuale era tornata nel suo territorio, in controllo del solito gioco.
Io fissavo lei, non vedevo il tipo, e non sapevo se intendesse dire che era in grado di vederla in generale, o se la stesse guardando in quel momento. Ma la sua eccitazione era palese.
“Apri tutto, sto venendo..” dissi solamente, segandomi furiosamente.
“Cosi’?” Disse con quella voce che riconosco. E questa volta divarico’ le gambe. La fica era gonfia e le labbra si erano schiuse. Il rosa dell’interno era in contrasto col bianco della pelle. Faceva respiri profondi e sembrava godesse senza essere toccata.
Ricordatevi che io le chiedevo queste cose da maiale che sono, ma la fantasia di esporsi era la sua. Ed ora la stava vivendo.
Io sborrai immediatamente sull’asciugamano, in estasi.
Mi girai subito dopo. Il tipo era ritto in piedi, ed in quel momento si stava girando per darci le spalle. Prese ad andarsene.
L’attimo dopo Laura porto’ un ginocchio quasi al seno e allungo’ la mano per sditalinarsi.
“Ma ti ha guardato?” Chiesi un po’ perplesso, dato che sino al momento prima non voleva.
“Credo di si” affermo’ con mezza voce mentre sfregava furiosamente.
Alzo’ il viso al cielo per concentrarsi sul clitoride e disse in calore:
“Mi ha visto tutta.. tutto quanto.. tutta aperta!” con una voce che sembrava essere contemporaneamente un lamento disperato ed esultanza. O forse era solo l’orgasmo che esplose un attimo dopo.
Non ha mai chiarito se il tipo stette a guardare o meno. Ma ci gode molto, durante il sesso, a dirmi di averla fatta vedere aperta.
Ma badate bene: essendo questi fatti realmente accaduti, ed essendo noi una coppia assolutamente normale che alterna momenti di passione a momenti di calma piatta (eh, la frenetica vita moderna!), qua non troverete scene con orgie da film porno.
La spiaggia nudista e’ uno di quei luoghi in cui l’erotismo si puo’ scatenare ed in piu’ e’ di fatto molto bello stare nudi sotto il sole ed in acqua.
Fu cosi’ che Laura, dopo la prima volta, non solo scopri’ che la fantasia proibita di mostrare il proprio corpo ad altri uomini era fattibile ed estremamente eccitante, ma le piaque anche, effettivamente, poter nuotare completamente nuda.
Cosi’ nel corso degli anni abbiamo fatto diverse visite alle spiaggie nudiste. Ogni qualvolta che le vacanze, i luoghi e le menti coinvolte convergevano verso quella voglia biricchina.
Questo episodio capito’ circa due anni fa. In effetti la penultima volta, per adesso, che siamo andati tra i nudisti. E’ in realta’ una esperienza simile a quella gia’ raccontata, giusto un poco piu’ porca. Per noi comunque un evento memoraile.
Eravamo andati a visitare Lisbona ed io, come sempre ringalluzzito dall’idea della spiaggia, cercai su internet un posto che potesse fare al caso nostro. Ovviamente ne accennai a Laura che liquido’ la cosa con un “si, un bagnetto nudi, se rimane tempo si puo’ fare”. Per me la buona notizia era che nonostante lo stress degli ultimi tempi non mi avesse dato un categorico no.
Cosi’ facemmo i nostri giri a visitare i luoghi che visitano tutti, e dopo 3 giorni finalmente era l’ora di prendere la macchina a noleggio. Ma tenni il sangue freddo e proposi di visitare questa Praia do Meco durante un bel pasto a base di pesce. Evidentemente il profumo del mare, il vino ed il cibo giocarono a mio favore e Laura adesso sembrava piu’ propensa, suggerendo di far passare le ore piu’ calde prima di andare.
Fu cosi’ che ci trovammo in questo spiaggione enorme sull’Atlantico, delimitato da una specie di parete sabbiosa alle spalle. Tirava vento, e memori di altre esperienze spiacevoli, ci portammo dietro una tenda da spiaggia per ripararci. Di quelle aperte sul lato davanti, tipo a forma conica.
Laura volle camminare verso sinistra dove un promontorio in lontananza metteva fine alla spiaggia e la gente era piu’ diradata. Camminammo per un po’ finche’ non raggiungemmo l’ultima coppia in vista, prima di un vuoto di diverse centinaia di metri, oltre il quale si vedevano persone alla base del promontorio.
Le persone incontrare erano praticamente tutte nude, di tutte le eta’ e coi genitali quasi sempre rasati. E l’ultima coppia non faceva eccezzione. La ricordo perche’ lei si alzo’ in piedi a sistemare qualcosa nell’ombrellone e lui stava sdraiato a gambe aperte. Lei aveva una strisciolina di peli sul pube che non nascondeva, anzi adornava la vulva, mentre lui aveva un bel pene rasato ed adagiato su un lato. Pensai che non fosse un caso che potessimo vedere cosi’ distintamente i loro sessi passandogli davanti. La loro sfacciataggine comincio’ a farmi eccitare.
Passammo poco oltre e mettemmo giu’ la tenda. Ma poiche’ finimmo sottovento rispetto a quella coppia, girammo l’entrata della tenda verso il promontorio, purtruppo dando loro le spalle o quasi (le sferzate di sabbia sono intollerabili, se avete presente).
Ci spogliammo completamente e facemmo una corsa verso l’acqua. Il mare era un po’ mosso e molto freddo (oltre che sconosciuto). Cosicche’ non potemmo realmente immergerci, ma solo giocare con le onde, col culo tondo di Laura e le sue adorabili tettine all’insu’ che sobbalzavano ad ogni momento. Senza menzionare la bellezza della sua pelle chiara e uniforme, compreso nella zona della fica, che nel corso degli anni aveva perso sempre piu’ pelo ed ora era completamente depilata.
L’acqua fredda aiutava a tenere calmo il mio cazzo che dava segni di risveglio notando sia la coppia che assisteva interessata ai nostri giochi, sia gli uomini solitari che passavano davanti senza togliore gli occhi di dosso a mia moglie.
Coincidenza, quando decidemmo di tornare alla tenda passammo proprio davanti ad uno dei guardoni esponendo Laura ad un buon scrutinio. Lei non si scompose e cammino’ ritta e fiera, commentando poi: “Madonna, quello mi stava mangiando con gli occhi!”
Prendemmo gli asciugamani e ci avvolgemmo per asciugarci ,notando che la coppia vicina decise proprio allora di andarsene, lascinadoci soli in pochi minuti.
Ci sedemmo all’entrata della tenda a prendere il sole che iniziava a calare e io cominciai a fare commenti sexy. Laura sorrideva sapendo di essere bella ed eccitante ma senza darmi troppa corda. Oscillava tra la seduzione ed il pudore. Immagino non avesse avuto modo di fantasticare niente prima di partire, impegnata com’era, ed ora doveva ancora riscaldarsi.
Nel mentre avevamo entrambi le braccia intorno alle ginocchia per rimanere al riparo del vento e io avevo una semi erezione latente che tenevo occultata ai possibili passanti con le mie gambe.
Dopo non so quanto tempo di parole e giocherelli e toccatine accennate, da lontano vedemmo tornare il guardone di prima. Era un uomo di mezza eta’. Indossava solamente un cappello, ed aveva un pene fino e lungo, molle, sotto la pancetta d’ordinanza.
Lo indicai a Laura dicendo qualcosa del tipo “Guarda, sta tornando quello di prima. Va in giro a guardare le donne nude. Fallo contento e fagli vedere la fica.”
“Ma sei scemo?” rispose tra il serio e lo scherzo.
“Dai che ti piace farlo.. Inizia ad aprire le gambe cosi’ quando e’ vicino ti vede quella fica bianca e rasata che hai”
“No, cosi’ mi semra esagerato.. ” riferendosi alla posizione con le game raccolte.
“Ma dai su, fallo felice. Sai le seghe che si fara’ pensando alla tua fica?”
Laura era incerta. Era passato un po’ di tempo dall’ultima sua esibizione (di cui non ho scritto) ed esitava.
“Dai su, ma fagliela vedere! e’ vicino ormai” esortai ancora. Al che’ apri’ finalmente ginocchia e caviglie, mostrando al mondo la vulva rasata nella sua interezza. E capito’ che lo fece proprio mentre il guardone giro’ il viso verso di noi!
Laura emise un gridolino di sorpresa e richiuse immediatamente tutto, esclamando ”Mi ha visto aprire le gambe!!”
“E allora? Pensi si offenda? Fagliela vedere, su!”
Laura sapeva che, a parte il suo istinto pudico, avevo ragione. Il porco non aspettava altro e lei doveva rispondere solo a se stessa. Io ero piu’ insistente del solito ma sapevo che questa volta era l’unico modo per osare un po’.
Fui comunque sorpreso quando cedette. Perche’ senza nascondere il viso o cercare nessuna scusa, tattica a lei familiare, semplicemente rimase a fronteggiare il guardone, inspiro’ un po’ come per fare uno sforzo e divarico’ le caviglie, lasciando che l’uomo amirasse le sue grandi labbra, chiuse attorno al clitoride che faceva capolino.
L’uomo la fisso’ platealmente e continuo’ il suo cammino finche’ dopo poco spari’ dietro il bordo della tenda. Furono pochi brevi secondi, ma lunghissimi.
“Sai che seghe che si fa quello ora?!” dissi estasiato.
“Ho appena fatto la troia”
“Si, ed e’sicurmante molto felice! Ti ricordera’ a lungo!”
“Questa era proprio una porcata comunque..” insistette, quasi pentita della sfacciataggine a cui aveva ceduto.
“Fammi sentire” dissi, e le toccai la fica. Si era bagnata.
“..ti e’ piaciuto vedo..” prendendola in giro.
“Si, perche’ son cose da troie” ammise.
Continuai a toccarla piu’ o meno discretamente e le misi la mano sul cazzo, invitandola a massaggiarmi.
Dopo un poco, capendo che sarei andato avanti disse:
“Dai smettila” cerando di scostare la mia mano, “non possiamo fare queste cose qua, ci arrestano!”
“Ma chi? Non c’e’ nessuno!”
“Quelli la in fondo potrebbero vederci”
“Ma va!”
“Ma non si puo’..” mentre io continuavo a toccarla.
“Allora fammi una sega, ho bisogno di venire a questo punto!”
“Ma..”
Guardai oltre la tenda e data l’ora tarda non c’era nessuno che venisse dalla nostra parte. E feci controllare lei stessa. Davanti c’erano sempre delle persone in lontananza ed una in particolare che si stava avvicinando, apparentemente intenta a raccogliere conchiglie. Completamente vestita e abbastanza lontana.
Mi girai nell’altro senso, mettendo le gambe in fondo alla tenda e rimanendo capace di vedere la situazione all’esterno.
“Controllo io. Tu sdraiati e masturbami.” Passandole nuovamente le dita sulla fica bagnata, che adesso era vicino al mio viso. Nonostante le rimostranze era eccitata e la mia proposta era ragionevole. Si sdraio’ sui gomiti e con una mano comincio’ a segarmi. Praticamente eravamo pronti per un 69.
Le feci i complimenti per la maestria mentre io la toccavo molto piano. Volevo che la sua eccitazione montasse ancora.
Dopo un poco allungai la mano e glielo misi davanti alla bocca. Lei capi’ e comicio’ un bel pompino appassionato. Cosi’ facendo era quasi girata su un lato e non poteva vedere fuori. Io alzai lo sguardo e notai che quella figura si faceva sempre piu’ vicina, sempre intenta a cercare tra la sabbia. Mi eccitai ancora di piu’.
Presi a masturbarla spalmando i suoi umori tutto intorno alla vulva e sul clitoride.
Dopo poco Laura gemette di piacere e prese fiato, notando la sagoma di quella persona che si era avvicinata.
“C’e’ qualcuno la che ci puo’ vedere!”
“E’ lontano per ora e non sta guardando. Controllo io.” Dissi, invitandola a prenderlo in bocca nuovamente.
“Guarda che arriva la polizia..”
“Dai, continua..”
Dissi, porgendoglielo nuovamente accanto alla bocca.
Riprese il pompino e io cominciai a masturbarla seriamente, ora volevo che arrivasse all’orgasmo.
Ma duro’ poco. Si capiva che avrebbe anche scopato, ma non poteva ignorare la paura e la vergogna di essere denunciati per atti osceni. Laura e’ fatta cosi’. Si fermo’ nuovamente:
“Quello ora e’ vicino, ci vede! Non possiamo fare queste cose in pubblico!”
Capi’ che ora non stava piu’ scherzando. E non potevo tirare la corda all’infinito.
“Vabbe’” dissi “Ma fammi venire pero’, non posso rimanere cosi! Masturbami con la mano, cosi’ che non veda” posizionandomi meglio.
Questa richiesta le sembrava accettabile. Prese a fare come suggerivo, mentre stava semisdraiata e composta. La testa in fondo alla tenda, le gambe fuori, chiuse.
Il tipo, dal comportamente davvero insolito, con cappello ed occhiali da sole, continuava ad avvicinarsi cercando tra la sabbia. O cosi’ almeno pareva. Ora era arrivato circa 30 o 40 metri di distanza.
Io stavo per godere. Con le mani aprii le ginocchia di Laura per esporle la fica. Era gonfia e bagnata.
Lei prima spalanco’ le cosce e poi dopo qualche secondo richiuse le gambe.
“Quello vede..” Si giustifico’. Anche se sapevo che l’idea la eccitava. Era combattuta.
In realta’ proprio non si capiva che intenzioni avesse l’uomo, se fingesse o avesse scelto di ignorarci. In ogni caso ora non si avvicinava piu’ ma non se ne andava neanche.
Infilai la mano tra le sue gambe e la stimolai ancora. Le piaceva. Continuai ancora e fece uno di quei sospiri di piacere, togliendomi pero’ la mano per fermarmi.
Io pero’ ora non ne potevo piu’ e volevo concludere. Allora mi presi il cazzo in mano e dissi:
“Dai, ora sborro, faccio io, tu spalanca le gambe e vengo”
“Ma c’e’ quello la davanti”
“Appunto. E’ quello che voglio. Basta, apri tutto che vengo, fammi venire.”
“Vuoi che mi veda la fica?”
“Si”
Passo’ qualche attimo e dischiuse le gambe, tenendo d’occhio il tipo.
“Cosi?” disse, piu’ per sottolineare che lo stava facendo che per avere un’opinione.
“Di piu’” feci con un filo di voce.
Apri’ le gambe un altro po’, sempre guardando davanti a se.
Io mi segavo guardando il suo monte di venere da vicino. Bianco e liscio.
“Mi vede” affermo’. Questa volta senza stress nella voce. Eliminando l’atto sessuale era tornata nel suo territorio, in controllo del solito gioco.
Io fissavo lei, non vedevo il tipo, e non sapevo se intendesse dire che era in grado di vederla in generale, o se la stesse guardando in quel momento. Ma la sua eccitazione era palese.
“Apri tutto, sto venendo..” dissi solamente, segandomi furiosamente.
“Cosi’?” Disse con quella voce che riconosco. E questa volta divarico’ le gambe. La fica era gonfia e le labbra si erano schiuse. Il rosa dell’interno era in contrasto col bianco della pelle. Faceva respiri profondi e sembrava godesse senza essere toccata.
Ricordatevi che io le chiedevo queste cose da maiale che sono, ma la fantasia di esporsi era la sua. Ed ora la stava vivendo.
Io sborrai immediatamente sull’asciugamano, in estasi.
Mi girai subito dopo. Il tipo era ritto in piedi, ed in quel momento si stava girando per darci le spalle. Prese ad andarsene.
L’attimo dopo Laura porto’ un ginocchio quasi al seno e allungo’ la mano per sditalinarsi.
“Ma ti ha guardato?” Chiesi un po’ perplesso, dato che sino al momento prima non voleva.
“Credo di si” affermo’ con mezza voce mentre sfregava furiosamente.
Alzo’ il viso al cielo per concentrarsi sul clitoride e disse in calore:
“Mi ha visto tutta.. tutto quanto.. tutta aperta!” con una voce che sembrava essere contemporaneamente un lamento disperato ed esultanza. O forse era solo l’orgasmo che esplose un attimo dopo.
Non ha mai chiarito se il tipo stette a guardare o meno. Ma ci gode molto, durante il sesso, a dirmi di averla fatta vedere aperta.
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