Sesso a sorpresa
di
Stefano60
genere
etero
Avevo 30 anni quando tornai a Roma, a settembre per una settimana di vacanza.
Ormai da un anno lavoravo come ricercatore in un prestigioso istituto di Vienna e da sei mesi avevo una relazione fissa con una ragazza austriaca, carina, intelligente ma molto religiosa. Nonostante avesse 28 anni solo due mesi prima mi aveva concesso una scopata, rigorosamente con preservativo e nella canonica posizione del “missionario”.
Ma non era una ragazza da avventure, ma una da sposare. Di famiglia ricchissima, con case in varie parti d'Europa era innamorata di me e già si parlava di matrimonio.
Prima di rituffarmi nel lavoro a Vienna ero passato a salutare la mia famiglia in Italia.
Ci siamo praticamente incrociati perché mio padre e mia madre dopo due giorni sono partiti a loro volta per una breve vacanza e a casa siamo rimasti solo io e mio fratello minore.
L’ultimo giorno di permanenza si è trasformato nel più piacevole dell’anno e in uno dei più memorabili della mia intera vita sessuale.
Un vecchio amico di mio fratello ha portato a casa nostra la sua ragazza tedesca, di 21 anni, un gran tocco di fica. Non so bene perché, ma erano in crisi e si erano lasciati; siccome lei doveva prendere servizio come baby-sitter o ragazza alla pari in una famiglia italiana due giorni dopo, l’amico aveva chiesto se poteva dormire da noi visto che i genitori non c’erano.
La mattina dopo la prima notte a casa nostra, stavo facendo colazione da solo (mio fratello era già andato all’università) quando la ragazza è comparsa in cucina, con una specie di babydoll o camicia da notte cortissima,con un paio di splendide e lunghe gambe in mostra, chiedendomi se avessi una vestaglia o un accappatoio da prestare (dovendo andarsene il giorno dopo non aveva disfatto la sua valigia).
Le diedi l’accappatoio di mia madre e lei andò fare la doccia.
Quando tornò in cucina era arrapante al massimo: i capelli bagnati, un profumo di bagnoschiuma inebriante.
Cominciai a chiedermi se avessi potuto approfittare della situazione quando improvvisamente arrivò la donna delle pulizie, una colf che viene tre volte la settimana, entrando con il suo set di chiavi. Il momento magico sembrava finito quando la ragazza mi chiese se mi andasse di portarla in giro per la città.
Detto fatto: con l’utilitaria di famiglia la ho portata a vedere Roma per un paio d’ore, avvertendo una certa simpatia. Poi parlando mi sono reso conto che era profondamente ferita per essere stata lasciata dal suo ragazzo: ho cominciato a pensare seriamente di cogliere la palla al balzo.
Al ritorno a casa non ero sicuro se la colf fosse andata via o se mio fratello fosse tornato, quindi le proposi di passare in cantina, nel seminterrato del palazzo, per farle vedere la collezione di vini di famiglia, alcuni speciali. Accettò subito… Entrati in cantina ebbi la sensazione che la situazione di complicità stesse aumentando. Stappai una bottiglia di vino bianco e lo assaggiammo insieme. Poi mi avvicinai per baciarla e non oppose la minima resistenza. Dopo qualche minuto di baci e di petting notai che c’era appoggiato al muro un materasso. Guardandola negli occhi con aria interrogativa lo adagiai sul pavimento e feci per slacciarle la camicetta. Mi lasciò fare, ma arrivato al reggiseno mi fermò . Guardandomi fisso si tolse il reggiseno, i pantaloni, i calzini (aveva i calzini corti bianchi, ma in quel momento erano erotici anche quelli); rimasta in slip cominciò a slacciare la cintura dei miei pantaloni. Preso da irrefrenabile voglia la aiutai, togliendomi tutto in un attimo. Appena mi vide nudo si tolse le mutandine e si è sdraiò sul materasso, allargando le gambe e mettendo in mostra un bel triangolo di pelo pubico e, subito al di sotto,il rosa della fica già umida. Mi inchinai fra la sue gambe, ma mi fece cenno che voleva qualcos’altro, invitandomi a inginocchiarmi sul suo viso e poi spingendomi a sdraiarmi in avanti, finché mi sono trovato la sua fica davanti alla bocca. Era la posizione del 69! Non feci neanche in tempo a rendermi conto di avere la più imponente delle erezioni, che sentii il mio cazzo afferrato e succhiato voracemente.
Non vedevo nulla di quando lei stava facendo, ma lo sentivo e come. Iniziai a leccarle il clitoride, il buco del culo, tutto ciò che avevo davanti alla bocca, sentendo i suoi gemiti di piacere che facevano aumentare il ritmo del pompino che mi stava facendo nella posizione del 69, mai da me sperimentata in precedenza. Per un attimo ho pensato alla mia fidanzata pudica, ma ho subito rigettato il pensiero concentrandomi su ciò che stavamo facendo.
Non è durato molto, purtroppo, l’eccitazione era alle stelle. Mentre stavo per venire sperai nell’ingoio, ma nel momento dell’eiaculazione sentii che il mio membro veniva tolto dalla bocca. Dopo una breve pausa continuai a leccarla, finché anche lei raggiunse l’orgasmo, poi mi girai e mi sdraiai sul materasso.
Rimanemmo lì per almeno cinque minuti, senza parlare e senza toccarci.
Poi lei ruppe il silenzio chiedendomi: “Hai un kleenex?”.
La guardai e vidi che i suoi capelli erano pieni del mio sperma, che le arrivava fino alla fronte.
Bevemmo quasi tutta la bottiglia di vino, rimanendo nudi seduti sul materasso. Poi lei provò a testare la durata del mio periodo refrattario prendendomi il cazzo con una mano e carezzandolo fino a farlo indurire ed allungare. Quando la mia erezione fu al massimo mi aiutò a sdraiarmi supino e si impalò lentamente sulla mia asta fino a farla entrare dentro di sé fino in fondo . Poi fece tutto lei salendo e scendendo su di me a ritmo variabile, provocandomi sensazioni fortissime. Quando sentii che stavo per venire le chiesi se non fosse il caso di prendere precauzioni. “Prendo la pillola da quando avevo 16 anni” , mi disse continuando a muoversi sul mio uccello. Le venni dentro con forza provando un piacere enorme e sospirando rumorosamente.
Quando il giorno dopo ci salutammo, mi disse: “Se torni a Roma magari ti faccio provare il culo. Finora lo ho concesso solo a tre ragazzi ma a te lo darei volentieri”.
Ormai da un anno lavoravo come ricercatore in un prestigioso istituto di Vienna e da sei mesi avevo una relazione fissa con una ragazza austriaca, carina, intelligente ma molto religiosa. Nonostante avesse 28 anni solo due mesi prima mi aveva concesso una scopata, rigorosamente con preservativo e nella canonica posizione del “missionario”.
Ma non era una ragazza da avventure, ma una da sposare. Di famiglia ricchissima, con case in varie parti d'Europa era innamorata di me e già si parlava di matrimonio.
Prima di rituffarmi nel lavoro a Vienna ero passato a salutare la mia famiglia in Italia.
Ci siamo praticamente incrociati perché mio padre e mia madre dopo due giorni sono partiti a loro volta per una breve vacanza e a casa siamo rimasti solo io e mio fratello minore.
L’ultimo giorno di permanenza si è trasformato nel più piacevole dell’anno e in uno dei più memorabili della mia intera vita sessuale.
Un vecchio amico di mio fratello ha portato a casa nostra la sua ragazza tedesca, di 21 anni, un gran tocco di fica. Non so bene perché, ma erano in crisi e si erano lasciati; siccome lei doveva prendere servizio come baby-sitter o ragazza alla pari in una famiglia italiana due giorni dopo, l’amico aveva chiesto se poteva dormire da noi visto che i genitori non c’erano.
La mattina dopo la prima notte a casa nostra, stavo facendo colazione da solo (mio fratello era già andato all’università) quando la ragazza è comparsa in cucina, con una specie di babydoll o camicia da notte cortissima,con un paio di splendide e lunghe gambe in mostra, chiedendomi se avessi una vestaglia o un accappatoio da prestare (dovendo andarsene il giorno dopo non aveva disfatto la sua valigia).
Le diedi l’accappatoio di mia madre e lei andò fare la doccia.
Quando tornò in cucina era arrapante al massimo: i capelli bagnati, un profumo di bagnoschiuma inebriante.
Cominciai a chiedermi se avessi potuto approfittare della situazione quando improvvisamente arrivò la donna delle pulizie, una colf che viene tre volte la settimana, entrando con il suo set di chiavi. Il momento magico sembrava finito quando la ragazza mi chiese se mi andasse di portarla in giro per la città.
Detto fatto: con l’utilitaria di famiglia la ho portata a vedere Roma per un paio d’ore, avvertendo una certa simpatia. Poi parlando mi sono reso conto che era profondamente ferita per essere stata lasciata dal suo ragazzo: ho cominciato a pensare seriamente di cogliere la palla al balzo.
Al ritorno a casa non ero sicuro se la colf fosse andata via o se mio fratello fosse tornato, quindi le proposi di passare in cantina, nel seminterrato del palazzo, per farle vedere la collezione di vini di famiglia, alcuni speciali. Accettò subito… Entrati in cantina ebbi la sensazione che la situazione di complicità stesse aumentando. Stappai una bottiglia di vino bianco e lo assaggiammo insieme. Poi mi avvicinai per baciarla e non oppose la minima resistenza. Dopo qualche minuto di baci e di petting notai che c’era appoggiato al muro un materasso. Guardandola negli occhi con aria interrogativa lo adagiai sul pavimento e feci per slacciarle la camicetta. Mi lasciò fare, ma arrivato al reggiseno mi fermò . Guardandomi fisso si tolse il reggiseno, i pantaloni, i calzini (aveva i calzini corti bianchi, ma in quel momento erano erotici anche quelli); rimasta in slip cominciò a slacciare la cintura dei miei pantaloni. Preso da irrefrenabile voglia la aiutai, togliendomi tutto in un attimo. Appena mi vide nudo si tolse le mutandine e si è sdraiò sul materasso, allargando le gambe e mettendo in mostra un bel triangolo di pelo pubico e, subito al di sotto,il rosa della fica già umida. Mi inchinai fra la sue gambe, ma mi fece cenno che voleva qualcos’altro, invitandomi a inginocchiarmi sul suo viso e poi spingendomi a sdraiarmi in avanti, finché mi sono trovato la sua fica davanti alla bocca. Era la posizione del 69! Non feci neanche in tempo a rendermi conto di avere la più imponente delle erezioni, che sentii il mio cazzo afferrato e succhiato voracemente.
Non vedevo nulla di quando lei stava facendo, ma lo sentivo e come. Iniziai a leccarle il clitoride, il buco del culo, tutto ciò che avevo davanti alla bocca, sentendo i suoi gemiti di piacere che facevano aumentare il ritmo del pompino che mi stava facendo nella posizione del 69, mai da me sperimentata in precedenza. Per un attimo ho pensato alla mia fidanzata pudica, ma ho subito rigettato il pensiero concentrandomi su ciò che stavamo facendo.
Non è durato molto, purtroppo, l’eccitazione era alle stelle. Mentre stavo per venire sperai nell’ingoio, ma nel momento dell’eiaculazione sentii che il mio membro veniva tolto dalla bocca. Dopo una breve pausa continuai a leccarla, finché anche lei raggiunse l’orgasmo, poi mi girai e mi sdraiai sul materasso.
Rimanemmo lì per almeno cinque minuti, senza parlare e senza toccarci.
Poi lei ruppe il silenzio chiedendomi: “Hai un kleenex?”.
La guardai e vidi che i suoi capelli erano pieni del mio sperma, che le arrivava fino alla fronte.
Bevemmo quasi tutta la bottiglia di vino, rimanendo nudi seduti sul materasso. Poi lei provò a testare la durata del mio periodo refrattario prendendomi il cazzo con una mano e carezzandolo fino a farlo indurire ed allungare. Quando la mia erezione fu al massimo mi aiutò a sdraiarmi supino e si impalò lentamente sulla mia asta fino a farla entrare dentro di sé fino in fondo . Poi fece tutto lei salendo e scendendo su di me a ritmo variabile, provocandomi sensazioni fortissime. Quando sentii che stavo per venire le chiesi se non fosse il caso di prendere precauzioni. “Prendo la pillola da quando avevo 16 anni” , mi disse continuando a muoversi sul mio uccello. Le venni dentro con forza provando un piacere enorme e sospirando rumorosamente.
Quando il giorno dopo ci salutammo, mi disse: “Se torni a Roma magari ti faccio provare il culo. Finora lo ho concesso solo a tre ragazzi ma a te lo darei volentieri”.
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