Come ho fatto a scopare l'autista (donna) dell'autobus

di
genere
esibizionismo

mi piace farmi le seghe ovunque. Nei bagni dei ristoranti, nei parchi, negli autobus e negli ospedali pubblici. Mi piace chiudermi dentro i camerini e spiare dall'alto le persone che si cambiano per poi tornare a casa e avere materiale su cui iniziare le mie opere.
purtroppo non ho mai scopato, l'ho sempre vista come una cosa impossibile. secondo me riuscirei benissimo a soddisfare una donna ma purtroppo non mi è mai capitato.
cioè, mai capitato. una volta sì mi è capitata una esperienza del genere.

ero in autobus, era l'ultima corsa che faceva, mi ero messo dietro l'autista (una donna) e l'avevo tirato fuori.
mi ero iniziato a massaggiare le palle e piano piano mi era venuto semi duro.

non mi da fastidio quando mi guardano farlo, anzi, cerco proprio quello, e quando avevo notato che l'autista (una donna con i capelli legati, vestita in divisa e con dei guantini neri) mi stava fissando l'arnese, devo dire che non c'ero rimasto affatto male.

non sapevo bene come continuare a quel punto, di solito si scandalizzano le persone e mi urlano addosso, però lei stava zitta.
zitta che mi guardava il cazzo, con la pelle che faceva su e giù.

"siamo arrivati al capolinea" aveva detto alla fine, "io finisco il turno ora, lei che fa, vuole che aspetto che finisca?"

"cosa?"

"vuole che aspetto che lei sborri?"

non sapevo cosa rispondere, quindi mi ero limitato a continuare la sega, sempre più veloce.
lei era uscita dal gabbiotto del conducente e si era fermata di fronte a me, non mi guardava in faccia, mi guardava solo il cazzo bello duro.

senza dire niente aveva avvicinato un guanto alla cappella e l'aveva poggiato sopra.

"da quanto non ti tocca nessuno con le mani"

"tanto"

mel'aveva preso stretto e si era inginocchiata. aveva iniziato a sbatterlo come una pazza su e giù su e giù su e giù. i capelli piano piano si liberavano dalla coda ordinata mentre con l'altra mano si era sbottonata la divisa.

non aveva il reggiseno. i capezzoli a punta erano subito usciti fuori. piccole tette a punta, non il massimo, ma meglio di niente.

"e da quanto non te lo tocca qualcuno con la lingua"

si era fatta in avanti e sentivo il suo respiro freddarmelo. aveva tirato fuori la lingua e l'aveva leccato. aveva leccato il filetto dietro e piano piano era salita per poi girare attorno alla cappella e scendere giù per assaggiare le palle. poi un altra volta in alto e questa volta l'aveva preso in bocca del tutto. lo sentivo finalmente al caldo. le avevo preso i capelli e li avevo spinti fino in fondo. senza avvisarla. l'avevo sentita soffocarsi, ma non mi aveva spinto via la mano. l'aavevo tenuta giù, con tutto il cazzo in gola, e sentivo la gola davvero. la sentivo pulsare. poi si è spinta via e stava piangendo. le ho interpretate come lacrime di gioia perchè subito dopo l'ha ripreso tutto facendo rapidi veloci su e giù senza che io la spingessi neanche.

non c'è da dire che dopo la terza volta sentivo già la sborra uscire.
pensavo se dirglielo o no, avevo paura si levasse.

allora quando stavo venendo le ho preso la testa e l'ho spinta tutta giù, fino alle palle, e le ho sborrato in gola, tenendola costretta a prenderlo tutto e ingoiarlo..

"o ingoio o non ti lascio respirare"

aveva ingoiato.

singhiozzava con il cazzo tutto in gola.

l'avevo lasciato al caldo della bocca fino a quando non era tornato moscio. poi si era girata e si era piegata davanti a me a novanta. calze a rete strappate sulla figa mi guardavano. l'ho ripreso in mano e l'ho fatto tornare duro. l'ho fatta piegare ancora e l'ho cavalcata fino a venire ancora. per non rischiare di farla restare in cinta le sono venuto una seconda volta in bocca ( anche per non sporcare l'autobus ) e l'ha ingoiato di nuovo.

a parte questa esperienza però... nulla di speciale...
scritto il
2019-05-06
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