I nuovi vicini

di
genere
voyeur

Da diversi anni ormai vivo in un appartamento in centro città. é un palazzo antico e gli appartamenti si dividono tra quelli con affaccio sulla via principale e quelli che guardano verso la corte interna. in tutto il palazzo ci sono soprattutto giovani coppie, giovani nel senso tra i 30 e i 40. Ne ho viste passare più di una, fanno figli e vanno via, chissà dove, cercando forse spazi più grandi. Succede che il mio bagno dà su un cavedio interno. Ho una porta finestra sul nulla in pratica, su un buco che prende verticalmente tutto il palazzo e si vede solo un pezzo di cielo, lassù in alto. Tra me e l'appartamento di fronte, quello che dà sulla corte, ci sono scarsi 3 metri, uno spazio quadrato che va sù fino al cielo. Non lo uso molto, piuttosto è un impegno, va tenuto pulito durante l'inverno dalle foglie, ma può essere utile per stendere il bucato quando fuori fa caldo. L'unica cosa interessante è che la portafinestra del mio bagno è proprio di fronte alla finestra dei miei vicini. Ho avuto una coppietta, una donna sui 50 col cagnolino.. mi hanno sempre e solo ringraziato perché lo tengo ben pulito. In fondo se aprono la finestra del bagno vedono quel che si deposita lì, soprattutto foglie a dire il vero. Ora ci sono dei nuovi inquilini, una coppia giovane. Lui sembra un bambinone, un po' sovrappeso, dalla faccia non un genio. Non lo conosco, ma è il tipo che ogni volta che esce di casa ci torna due o tre volte perché si è dimenticato qualcosa. Lei invece è riccia, ben fatta, vedo che lo porta in palestra la mattina presto, il sabato. Non ci siamo ancora presentati, a parte quella volta, un paio di giorni fa, in cui ci siamo incontrati io e lei sull'uscio. Avevo la borsa della piscina che traboccava di asciugamani usati, mi ha sorriso, mi ha detto ciao e mi ha sorriso. Insomma dal mio bagno si vede il loro. Io ho un vetro normale, coperto da una tenda leggera, loro un vetro smerigliato, di quelli attraverso i quali puoi vedere le sagome ma non molto di più. Ieri sera stavo facendo la doccia, pensavo ai fatti miei e quando sono uscito, mettendo l'accappatoio, ho notato che la luce di fronte era accesa. Mi ha incuriosito, lo so che non si fa, ma ho dato un'occhiata attraverso un forellino del ricamo della mia tenda. Era chiaro che la sagoma di fronte a me fosse quella di lei. La mia luce accesa, la sua luce accesa. Osservo, dicendo a me stesso che non è una cosa carina, da buoni vicini. Però vedo dei movimenti, ritmici. La finestra oltreché essere di vetro smerigliato è coperta dal vapore, la doccia calda dev'essere aperta. La curiosità aumenta. C'è qualcosa posato sul davanzale interno del suo bagno. Si distingue una mano che preme su quello che sembra essere un dosatore, tipo quello dei saponi liquidi, ma lei chiaramente non è ancora sotto la doccia. Vedo distintamente un corpo nudo, di profilo. Accendo la luce di quello spazio inutile che ci divide. Lei apre la finestra "a wasistas" e socchiudo la finestra a mia volta. Inizio a sentire distintamente il rumore di acqua che scorre e questo corpo che è lì, ora rivolto verso la finestra, verso di me. Poi una mano, toglie un po' di condensa dal vetro. Scosto la mia tenda. Sono in accappatoio, ma la mia mano è scesa, non c'è modo di equivocare il gesto. Ormai ci sono pochi dubbi, siamo distanti due metri o poco più. Io nascosto da una tenda che non nasconde molto, lei dietro a quel vetro. Quando la sua mano spinge ancora sul dosatore e poi scappa via, sono sicuro di quello che sta accadendo e apro la mia finestra. La vedo spingersi contro il vetro, attraverso il vetro distinguo il colore dei suoi capezzoli, grandi, strofinarsi contro la finestra. Il movimento delle sue mani è inequivocabile, mi pare di sentire anche un sospiro sovrastare il rumore dell'acqua. Forse col caldo dell'estate che avanza, la prossima volta la finestra sarà aperta. Forse la prossima volta che la incontro sull'uscio mi presenterò.
scritto il
2019-05-21
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