I gradi sel sesso parte 2
di
Toshiyo
genere
etero
Lo step successivo, in teoria, sarebbe spettato a me. In pratica S., la mia ragazza, era smaniosa di continuare quello che aveva cominciato con M., il mio amico. Con la promessa che a fine “percorso” avrei avuto anche io il mio divertimento personale, con qualcuna di mia scelta.
M. ormai si era scottato. Quell’evento lo aveva liberato delle sue più recondite fantasie. La sua poker face in mia presenza era da 10 e lode ma meritava questi voti anche per la foga che metteva nei messaggi che si scambiava con S. Era piuttosto divertente vedere sul telefono della mia ragazza la foto del cazzo in tiro del mio amico mentre lei era impegnata a lavorarsi il mio.
Erano passate un paio di settimane dal primo incontro ravvicinato così era giunto il mondo del secondo, in gran “segreto”. Questa volta l’appuntamento era direttamente a casa della mia ragazza. Durante il giorno i suoi lavoravano quindi non c’erano problemi e in più avrebbero sfruttato il terzo piano di casa che aveva un bel divano letto. Io mi sarei nascosto nel ripostiglio che aveva una piccola finestra che dava piena visibilità alla scena senza essere scoperto.
L’incontro era alle 9, mancava solo mezz’ora al secondo incontro. Per la mia ragazza invece mancava un’eternità. Fu così che, già essendo nuda, salì su di me dandomi la schiena e stringendosi il culo, lo allargò per bene per farci sprofondare il mio cazzo fino in fondo. Cominciò così un movimento veloce e costante, su e giù, mentre lei con la mano destra si infiammava il clitoride. Stavo per venire e quando lo facevamo da dietro, avevo l’obbligo come da sua scelta di inondarle tutto l’interno del culo. “Oh amore, quanto mi piace sentire il getto caldo che mi spari dentro”.
Erano quasi le 9, lei andò a lavarsi in fretta e furia quando, dopo pochi minuti, suonò il campanello.
S. era rimasta nuda e quando giunsero nella stanza, vidi che M. era già sull’orlo dello scoppiare. Non sapevo che trattamento lei gli avrebbe dedicato, e questa cosa era piuttosto eccitante. M. si tolse tutti i vestiti in un secondo, nel frattempo io presi il mio cazzo pronto a godermi la scena.
“M., caro M., credo proprio di aver capito il tuo gradimento. Però oggi facciamo qualcosa di diverso…”
“Ah sì? E cosa?”
“Beh l’altra volta ti sei fatto una sega vedendomi nuda per poi venirmi in mano, avevo pensato che oggi… ecco oggi potrei usare le mie tette per farti una sega…”
“Sarebbe fantastico… Ma… sei sicura?”
“Se non lo fossi, sarei qui nuda davanti a te?”
Così S. prese e andò ad allungarsi sul divano e invitò M. a mettersi a cavalcioni su di lei, con il cazzo tra le tette.
“Sai, a me piace questa variante… Io che stringo le tette intorno al tuo cazzo mentre tu ti muovi su e giù come se mi stessi scopando…”
Il mio amico, quasi in stato di estasi, cominciò a muoversi come in una penetrazione. La mia ragazza per contro strinse le sue tette in maniera decisa contro il suo cazzo.
“Ti piace?”
“Sì”, rispose ansimando il mio amico, “da morire”.
Prese a muoversi con più foga. Mise due dita in bocca alla mia ragazza che non lo fece aspettare per cominciare a succhiargliele.
Dalla mia finestrella vedevo tutto e sentivo tutto. Avevo sincronizzato la mia sega con il movimento del mio amico.
Ad un certo punto lui urlò “sto venendo, dammi le tue mani”. Quello che non sapeva, e che non sapevo nemmeno io, era che la mia ragazza aveva deciso di farlo venire proprio lì dove la stava “penetrando”.
“No, niente mani oggi. Vieni qui, dove me lo stai facendo sentire duro.”
Neanche 5 secondi dopo, che diversi schizzi di sperma caldo colpirono tette, petto e mento della mia ragazza. Io colpii il muro.
Il mio amicò si spostò e la mia ragazza si mise a sedere.
Lo sperma stava cominciando a colare attraverso le tette. Così S., fece passare due dita dall’ombelico fino al mento per raccogliere tutto lo sperma che stava lì a muoversi come un fiume.
Lo raccolse quasi tutto e poi, mentre con l’altra mano stava finendo di torturare il cazzo del mio amico ancora piuttosto in vita, tirò fuori la lingua e assaggiò. Fu in quell’istante che M. venne ancora, nella mano della mia ragazza.
“Molto dolce, sembra, chissà come sarà la prossima volta. Magari lo assaggio meglio… Ora puoi andare, ci vediamo la settimana prossima.”
“S.. sì. Va bene.”
Il mio amico si rivestì in un lampo e uscì di casa.
Io finalmente uscii dal mio nascondiglio per raggiungere la mia ragazza. Entrai nella sala che lei era a gambe aperte sul divano.
“Ora è il tuo turno, ho bisogno di una scopata.”
“E per il terzo step che hai in mente?”
“Una sorpresa, come stavolta. Credo che avrai apprezzato il non sapere niente fino alla fine.”
Sì, avevo decisamente apprezzato.
M. ormai si era scottato. Quell’evento lo aveva liberato delle sue più recondite fantasie. La sua poker face in mia presenza era da 10 e lode ma meritava questi voti anche per la foga che metteva nei messaggi che si scambiava con S. Era piuttosto divertente vedere sul telefono della mia ragazza la foto del cazzo in tiro del mio amico mentre lei era impegnata a lavorarsi il mio.
Erano passate un paio di settimane dal primo incontro ravvicinato così era giunto il mondo del secondo, in gran “segreto”. Questa volta l’appuntamento era direttamente a casa della mia ragazza. Durante il giorno i suoi lavoravano quindi non c’erano problemi e in più avrebbero sfruttato il terzo piano di casa che aveva un bel divano letto. Io mi sarei nascosto nel ripostiglio che aveva una piccola finestra che dava piena visibilità alla scena senza essere scoperto.
L’incontro era alle 9, mancava solo mezz’ora al secondo incontro. Per la mia ragazza invece mancava un’eternità. Fu così che, già essendo nuda, salì su di me dandomi la schiena e stringendosi il culo, lo allargò per bene per farci sprofondare il mio cazzo fino in fondo. Cominciò così un movimento veloce e costante, su e giù, mentre lei con la mano destra si infiammava il clitoride. Stavo per venire e quando lo facevamo da dietro, avevo l’obbligo come da sua scelta di inondarle tutto l’interno del culo. “Oh amore, quanto mi piace sentire il getto caldo che mi spari dentro”.
Erano quasi le 9, lei andò a lavarsi in fretta e furia quando, dopo pochi minuti, suonò il campanello.
S. era rimasta nuda e quando giunsero nella stanza, vidi che M. era già sull’orlo dello scoppiare. Non sapevo che trattamento lei gli avrebbe dedicato, e questa cosa era piuttosto eccitante. M. si tolse tutti i vestiti in un secondo, nel frattempo io presi il mio cazzo pronto a godermi la scena.
“M., caro M., credo proprio di aver capito il tuo gradimento. Però oggi facciamo qualcosa di diverso…”
“Ah sì? E cosa?”
“Beh l’altra volta ti sei fatto una sega vedendomi nuda per poi venirmi in mano, avevo pensato che oggi… ecco oggi potrei usare le mie tette per farti una sega…”
“Sarebbe fantastico… Ma… sei sicura?”
“Se non lo fossi, sarei qui nuda davanti a te?”
Così S. prese e andò ad allungarsi sul divano e invitò M. a mettersi a cavalcioni su di lei, con il cazzo tra le tette.
“Sai, a me piace questa variante… Io che stringo le tette intorno al tuo cazzo mentre tu ti muovi su e giù come se mi stessi scopando…”
Il mio amico, quasi in stato di estasi, cominciò a muoversi come in una penetrazione. La mia ragazza per contro strinse le sue tette in maniera decisa contro il suo cazzo.
“Ti piace?”
“Sì”, rispose ansimando il mio amico, “da morire”.
Prese a muoversi con più foga. Mise due dita in bocca alla mia ragazza che non lo fece aspettare per cominciare a succhiargliele.
Dalla mia finestrella vedevo tutto e sentivo tutto. Avevo sincronizzato la mia sega con il movimento del mio amico.
Ad un certo punto lui urlò “sto venendo, dammi le tue mani”. Quello che non sapeva, e che non sapevo nemmeno io, era che la mia ragazza aveva deciso di farlo venire proprio lì dove la stava “penetrando”.
“No, niente mani oggi. Vieni qui, dove me lo stai facendo sentire duro.”
Neanche 5 secondi dopo, che diversi schizzi di sperma caldo colpirono tette, petto e mento della mia ragazza. Io colpii il muro.
Il mio amicò si spostò e la mia ragazza si mise a sedere.
Lo sperma stava cominciando a colare attraverso le tette. Così S., fece passare due dita dall’ombelico fino al mento per raccogliere tutto lo sperma che stava lì a muoversi come un fiume.
Lo raccolse quasi tutto e poi, mentre con l’altra mano stava finendo di torturare il cazzo del mio amico ancora piuttosto in vita, tirò fuori la lingua e assaggiò. Fu in quell’istante che M. venne ancora, nella mano della mia ragazza.
“Molto dolce, sembra, chissà come sarà la prossima volta. Magari lo assaggio meglio… Ora puoi andare, ci vediamo la settimana prossima.”
“S.. sì. Va bene.”
Il mio amico si rivestì in un lampo e uscì di casa.
Io finalmente uscii dal mio nascondiglio per raggiungere la mia ragazza. Entrai nella sala che lei era a gambe aperte sul divano.
“Ora è il tuo turno, ho bisogno di una scopata.”
“E per il terzo step che hai in mente?”
“Una sorpresa, come stavolta. Credo che avrai apprezzato il non sapere niente fino alla fine.”
Sì, avevo decisamente apprezzato.
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