Una spirale senza fine - Shopping con mia figlia
di
Bruno Pisa
genere
incesti
Mi sono concentrato per settimane sul negare quello che desideravo.
Mia figlia non può eccitarmi.
Non può, non deve, non devo.. Eppure lei è li, nella mia mente e in ogni mia sega.
La mia fantasia viaggia, e immagino cose che un padre non dovrebbe pensare.
Devo vederla, ma non per accrescere le mie fantasie, anzi, devo mitigarle.
Ricordarmi che lei è mia figlia può solo farmi bene, la chiamo, le chiedo di uscire, di andare a fare shopping, che voglio il suo aiuto perché penso di cambiarmi cellulare e voglio un suo parere.
Vado a prenderla. Lei entra nella macchina e maledico l’estate.
Indossa un vestitino bianco, gambe scoperte, spalle e schiena scoperte con una bella scollatura, mi da un bacetto sulla guancia è già ho il cazzo duro.
Andiamo da Euronics e guardo I cellulari, c’è un commesso molto gentile che mi spiega le varie differenze, ma mentre guardo i cellulari lo vedo con la coda dell’occhio che guarda mia figlia.
Non so cosa pensa, anzi, lo so.
Pensa quello che chiunque vedrebbe mia figlia penserebbe. Quello che penso io.
Mentre guardo i tablet lei parla col commesso e la sento ridere. Togli gli occhi di dosso dalla mia donna, penso.. Da mia figlia, mi correggo dopo.
Mentre mi avvicino a lei non posso non notare il culo di mia figlia, bellissimo, sodo, e sorpresa, indossa un perizoma.
Mi ripeto che è mia figlia.
Arrivo la, gli chiedo un’ultima informazione e dico di andare via.
In macchina faccio lo scemo, gli chiedo, quasi scimmiottando sua madre, se trovava carino il ragazzo. Lei ride, e dice che lo era, e che lui ci ha pure provato.
E tu che hai fatto, chiedo io, in maniera gelosa.
Ho fatto un pò la scema, è stato divertente, mi risponde lei.
Che troia che sei, penso io. La immagino che si china e mostra la fica da sotto il vestitino senza intimo al commesso, che si avvicina a lei, col cazzo di fuori per scoparla.
Poco prima che la penetri la voce di mia figlia mi riporta alla realtà.
Che facciamo ora papi?
Ripenso alle mie seghe dell’ultimo periodo. Lei ora è una donna. Ti posso comprare qualcosa per l’estate le chiedo? Magari costumi. Lei annuisce contenta.
Andiamo in giro per negozi e lei entra per negozi, provando vestiti e costumi.
Fanculo, non sarò suo padre. Le faccio provare di tutto, prima abiti scollati, poi costumi.
Senza indugio entro nel camerino, vedendola in reggiseno, e lei non fa storie, le chiedo delle misure, come si sente il vestito e la riempio di complimenti. Lei mi sorride sempre.
E’ il momento dei costumi.
Lei mi indica e io glieli prendo. Forse non si potrebbero provare, ma io la incito a farlo, ma le prendo le misure sbagliate stavolta. Sono fuori dal camerino e lei mi chiede di avvicinarmi
. Mi chiede di entrare, ma che è quasi nuda, quindi se non voglio non fa niente.
Entro dicendo che è mia figlia, che non m’importa vederla nuda.
Invece m’importa.
La trovo con il suo enorme seno scoperto e subito il mio cazzo esplode.
Mi chiede di prenderle le altre misure dei costumi e che le ho sbagliate quasi tutte. Ride rimproverandomi.
Le porto le nuove, esco ad aspettarla. Sembrava una sfilata, lei che usciva con costumini sempre più striminziti.
Gli altri ragazzi che aspettavano le proprie ragazze la guardavano con desiderio.
Lei rientra per decidere cosa prendersi e rivestirsi.
ùEntro di botto e la trovo nuda.
Se nella mia immaginazione il suo sesso era ricoperto da un ciuffo di peli biondi ora scopro che è perfettamnte liscio.
Lei si copre, dicendo che si sta cambiando.
Chiudo gli occhi e le prendo le cose da posare.
Le poso e mi fiondo in bagno a farmi una sega, vengo in pochissimo.
Esco e la raggiungo, lei si rivela indecisa, le dico che le prendo tutto.
Ora è una donna e deve potersi sempre vestire bene. Spendo un patrimonio, ma l’ho vista nuda.
La riaccompagno a casa, lei mi ringrazia e mi abbraccia. Sono in erezione ma non m’importa.
Mi struscio su di lei e lei non fa storie. Torno a casa.
Mia figlia è cresciuta, è una bellissima donna adesso, ed io la voglio.
Se qualcuno avesse avuto desideri o esperienze simili e vuole parlarne lascio la mia mail brn.pisa@gmail.com
Mia figlia non può eccitarmi.
Non può, non deve, non devo.. Eppure lei è li, nella mia mente e in ogni mia sega.
La mia fantasia viaggia, e immagino cose che un padre non dovrebbe pensare.
Devo vederla, ma non per accrescere le mie fantasie, anzi, devo mitigarle.
Ricordarmi che lei è mia figlia può solo farmi bene, la chiamo, le chiedo di uscire, di andare a fare shopping, che voglio il suo aiuto perché penso di cambiarmi cellulare e voglio un suo parere.
Vado a prenderla. Lei entra nella macchina e maledico l’estate.
Indossa un vestitino bianco, gambe scoperte, spalle e schiena scoperte con una bella scollatura, mi da un bacetto sulla guancia è già ho il cazzo duro.
Andiamo da Euronics e guardo I cellulari, c’è un commesso molto gentile che mi spiega le varie differenze, ma mentre guardo i cellulari lo vedo con la coda dell’occhio che guarda mia figlia.
Non so cosa pensa, anzi, lo so.
Pensa quello che chiunque vedrebbe mia figlia penserebbe. Quello che penso io.
Mentre guardo i tablet lei parla col commesso e la sento ridere. Togli gli occhi di dosso dalla mia donna, penso.. Da mia figlia, mi correggo dopo.
Mentre mi avvicino a lei non posso non notare il culo di mia figlia, bellissimo, sodo, e sorpresa, indossa un perizoma.
Mi ripeto che è mia figlia.
Arrivo la, gli chiedo un’ultima informazione e dico di andare via.
In macchina faccio lo scemo, gli chiedo, quasi scimmiottando sua madre, se trovava carino il ragazzo. Lei ride, e dice che lo era, e che lui ci ha pure provato.
E tu che hai fatto, chiedo io, in maniera gelosa.
Ho fatto un pò la scema, è stato divertente, mi risponde lei.
Che troia che sei, penso io. La immagino che si china e mostra la fica da sotto il vestitino senza intimo al commesso, che si avvicina a lei, col cazzo di fuori per scoparla.
Poco prima che la penetri la voce di mia figlia mi riporta alla realtà.
Che facciamo ora papi?
Ripenso alle mie seghe dell’ultimo periodo. Lei ora è una donna. Ti posso comprare qualcosa per l’estate le chiedo? Magari costumi. Lei annuisce contenta.
Andiamo in giro per negozi e lei entra per negozi, provando vestiti e costumi.
Fanculo, non sarò suo padre. Le faccio provare di tutto, prima abiti scollati, poi costumi.
Senza indugio entro nel camerino, vedendola in reggiseno, e lei non fa storie, le chiedo delle misure, come si sente il vestito e la riempio di complimenti. Lei mi sorride sempre.
E’ il momento dei costumi.
Lei mi indica e io glieli prendo. Forse non si potrebbero provare, ma io la incito a farlo, ma le prendo le misure sbagliate stavolta. Sono fuori dal camerino e lei mi chiede di avvicinarmi
. Mi chiede di entrare, ma che è quasi nuda, quindi se non voglio non fa niente.
Entro dicendo che è mia figlia, che non m’importa vederla nuda.
Invece m’importa.
La trovo con il suo enorme seno scoperto e subito il mio cazzo esplode.
Mi chiede di prenderle le altre misure dei costumi e che le ho sbagliate quasi tutte. Ride rimproverandomi.
Le porto le nuove, esco ad aspettarla. Sembrava una sfilata, lei che usciva con costumini sempre più striminziti.
Gli altri ragazzi che aspettavano le proprie ragazze la guardavano con desiderio.
Lei rientra per decidere cosa prendersi e rivestirsi.
ùEntro di botto e la trovo nuda.
Se nella mia immaginazione il suo sesso era ricoperto da un ciuffo di peli biondi ora scopro che è perfettamnte liscio.
Lei si copre, dicendo che si sta cambiando.
Chiudo gli occhi e le prendo le cose da posare.
Le poso e mi fiondo in bagno a farmi una sega, vengo in pochissimo.
Esco e la raggiungo, lei si rivela indecisa, le dico che le prendo tutto.
Ora è una donna e deve potersi sempre vestire bene. Spendo un patrimonio, ma l’ho vista nuda.
La riaccompagno a casa, lei mi ringrazia e mi abbraccia. Sono in erezione ma non m’importa.
Mi struscio su di lei e lei non fa storie. Torno a casa.
Mia figlia è cresciuta, è una bellissima donna adesso, ed io la voglio.
Se qualcuno avesse avuto desideri o esperienze simili e vuole parlarne lascio la mia mail brn.pisa@gmail.com
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