Quando eri dea
di
Mente Oscura
genere
poesie
Ricordo
Muovere la mano vincendo la mia volontà
Come una fragilità a cui non sapevo rinunciare
Ricordo
Il sentirti entrare e uscire di casa Tremare, il non sapere sottrarmi alla pulsione
Ricordo
Il brivido ad ogni gioco
Il piacere del perdere
La dolcezza della negazione
Il tuo sguardo farmi male
Ricordo
Il non riuscire ad andare fino in fondo
Il tentare di raggiungere il piacere come mi hai chiesto, come ti ho chiesto
Ma non ci riesco per molte volte
Perché nudo di fronte a te, con il cazzo in mano, mi sento così piccolo.
Così piccolo.
Basta il tempo. Un pochino alla volta.
Ricordo
Il piacere così forte
Il piacere così forte che esplode
Mentre mi guardi ed io sono così piccolo
Così piccolo mentre ricopro goffamente di schizzi le tue mutandine
Perché nudo di fronte a te, col cazzo in mano, mi sento così piccolo
Ricordo
Il piacere che è forte perché ora non lo voglio
Non davanti a te
Ma è troppo tardi
Fa quasi male il piacere, quando lo trattieni.
Lo verso tutto sulle tue mutandine, nudo di fronte a te, con il cazzo in mano.
Ti prego smetti di guardare
Ti prego non guardare
Fa quasi male, ma non si ferma ora. Non si può fermare.
Mi rubi ciò che era solo mio.
Non guardarmi, basta.
Diverrà bello e irresistibile poi, tra qualche giorno, nella mia mente.
E ne vorrò ancora.
Ricordo
Quando eri dea.
Muovere la mano vincendo la mia volontà
Come una fragilità a cui non sapevo rinunciare
Ricordo
Il sentirti entrare e uscire di casa Tremare, il non sapere sottrarmi alla pulsione
Ricordo
Il brivido ad ogni gioco
Il piacere del perdere
La dolcezza della negazione
Il tuo sguardo farmi male
Ricordo
Il non riuscire ad andare fino in fondo
Il tentare di raggiungere il piacere come mi hai chiesto, come ti ho chiesto
Ma non ci riesco per molte volte
Perché nudo di fronte a te, con il cazzo in mano, mi sento così piccolo.
Così piccolo.
Basta il tempo. Un pochino alla volta.
Ricordo
Il piacere così forte
Il piacere così forte che esplode
Mentre mi guardi ed io sono così piccolo
Così piccolo mentre ricopro goffamente di schizzi le tue mutandine
Perché nudo di fronte a te, col cazzo in mano, mi sento così piccolo
Ricordo
Il piacere che è forte perché ora non lo voglio
Non davanti a te
Ma è troppo tardi
Fa quasi male il piacere, quando lo trattieni.
Lo verso tutto sulle tue mutandine, nudo di fronte a te, con il cazzo in mano.
Ti prego smetti di guardare
Ti prego non guardare
Fa quasi male, ma non si ferma ora. Non si può fermare.
Mi rubi ciò che era solo mio.
Non guardarmi, basta.
Diverrà bello e irresistibile poi, tra qualche giorno, nella mia mente.
E ne vorrò ancora.
Ricordo
Quando eri dea.
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