Il triangolo 3/3
di
mad4skirt
genere
trio
Mi alzo di scatto che sono ancora dentro e ribalto la mia posizione, Alessandra è giù con gli occhi sbarrati che gode, mi metto in ginocchio, le alzo le gambe e mi lancio in avanti, bastonandola con tutto il peso, piegandola in due, dentro tutto fino ai coglioni, di rabbia, di decisione, lei rantola, le piace da impazzire lo so, mi tiro lentamente indietro e ricasco di colpo trafiggendola ancora, e le infilo la lingua in bocca, una guazza calda, e c’è battaglia, colpisco ripetutamente col bacino, le sue mani mi graffiano, mi tirano, spingo la lingua fino in gola, Laura mi tocca ovunque, poi mi alzo ancora e comincio a spaccarla con una serie di colpi rabbiosi, sempre più profondi, poi le energie mi abbandonando, tiro un lungo respiro e devo rilassarmi, e mi abbandono sul letto, ansimante.
Ma Laura non mi lascia respirare e si avvicina, mi infila la lingua in bocca, leva il condom e comincia a massaggiarmi lentamente, Ale si continua a masturbare veloce, non resisto, afferro Laura al collo e l’allontano, la sua lingua scivola via e ci lega un filo di saliva, la guardo fisso negli occhi, carico di eccitazione, più stringo al collo e più lei serra la presa sull’asta, intuisce che non mi lascio mettere sotto, mi alzo in ginocchio sul letto senza mollarla, poi la spingo via e la lascio cadere sulle lenzuola.
Non ho finito con Alessandra, prendo anche lei per il collo mentre la bacio aggressivamente, la faccio alzare e mettere in ginocchio ai piedi del letto, Laura è già a gambe spalancate che si mena la figa con aria da maiala, spingo giù la testa di Ale che si lancia a leccare avidamente, io assaporo con le mani quel culo sodo, mulatto, sudato, col buco di culo umido e invitante, di colore più chiaro, allargo le chiappe, stuzzico col dito ed lo infilo, stuzzico ancora e mi chino a infilarci la lingua mentre la scappello e la masturbo ripetutamente, ma adesso voglio infierire, infierire duro. Mi rialzo poggiandomi con tutto il peso sulla sua schiena, apro un profilattico, lo indosso, piego le ginocchia quanto basta e appoggio la cappella.
Poi spingo. Lentamente. Esco un attimo e aggiungo gel, entro, più lentamente, il buchetto che si apre al mio passaggio, mi accoglie, centimetro dopo centimetro, lei mugula, non mi fermo, arrivo in fondo, roteo leggermente il bacino, geme sommessamente, due colpi a fondo corsa, e un colpo più forte per sentirla sussultare, poi un attimo di attesa, in tensione, scivolo fuori fino a metà cazzo e mi lancio con forza fino alle palle, gode, incurva di scatto il collo e Laura la riporta giù a leccare, io ripeto, una due tre volte, crescendo in potenza, mi chino e le prendo i capelli e spingo ancora più impetuoso che sento le palle schioccare sulle sue, il cazzo scivola dentro e martello con tutto il corpo, sono stanco, spossato, sudo ansimo e colpisco duro e poi Laura di scatto spalanca gli occhi e mi guarda fisso, feroce, mi afferra per la gola con uno scatto che mi toglie il fiato, mi pianta le unghie nella pelle, mi fermo immobile, mi avvicina a pochi millimetri dalla sua bocca, l’alito sulla faccia e il dolore pungente sul collo, e mi ordina: “scopami”.
Non molla la presa, soffocandomi, mi lascia margine per distanziarmi e Alessandra si sfila lentamente, strusciandosi, umido sulla pelle, acido di sudore, l’aria più calda e pesante che mai, l’odore dolce e pungente di fica, non molla ancora ma scivola proprio sotto di me, gambe divaricate, e grandi labbra spalancate bagnate e vogliose, sento il calore soverchiarmi da dietro, Ale è alta e si inarca leggermente per adattarsi col corpo bollente al mio, usa una mano per sfilarmi il guanto e l’altra a guidarsi la cappella sul mio sfintere, poi di concerto Laura mi tira a lei e Alessandra mi ci spinge.
Scivolo dentro con un unico movimento del bacino, penetro nella carne bollente, che mi accoglie zuppa, e come arrivo in fondo sento una presenza arrogante che mi preme dietro, io ancora arpionato, accenno un movimento ma Ale preme controcorrente, appoggia la cappella e comincia a entrare, un po’ a forza, iniziamo un gioco di piccoli movimenti, contrappesi, in equilibrio precario, in tensione, slitto lentamente avanti e indietro, con la pistola puntata alla tempia, il suo cazzo leggermente curvo in attesa di impalarmi, mi tiene alle soglie della sodomia per qualche minuto, poi si allontana, mi lascia freddo e umido sulla schiena, e Laura allenta la presa, e mi riprendo a respirare, cominciando a usare il bacino e tutto me stesso, prima lentamente e poi sempre maggior passione, sudando da ogni poro, Laura sotto ed io sopra con tutto il corpo, piedi a terra e ginocchia piegate e spingo e spingo e spingo...
Ma poi mi sento afferrare: una mano sulla spalla che mi agguanta e le unghie su un fianco, il cazzo duro ma freddo di gel appoggiato sul buco, e subito dentro la cappella, senza chiedere permesso, di forza, e lo sfila e dentro di nuovo, poi un colpo secco ed è dentro a metà, lancio un grido, un altro colpo ed è in fondo, mi lamento più forte, un lungo mugulio sofferente, mi zittisce “sssssh!”, e giù un’altra botta, più forte ancora, un carro armato che mi schianta dentro, mi scuote e d’inerzia affondo nella fica di Laura, che trabocca piacere e mi graffia la schiena, come un animale, avida alza e abbassa il bacino per accoglierne il più possibile, bagnati di sudore scivolo su di lei, incandescente, mentre Ale mi martella rabbiosa il culo fino in fondo fino ai coglioni che schioccano ad ogni colpo e sono brividi feroci lungo la spina dorsale il respiro che manca, pressato schiacciato bloccato subisco l’impeto da conquistadores di un palo di carne che mi apre e mi spacca a ripetizione un crescendo di prepotenza e la domanda insistente “ti piace il cazzo? ti piace il cazzo?” sussurrato all’orecchio esigente di una risposta strozzata in gola in un lamento costante prossimo all’inevitabile esplosione che sta arrivando e si irrigidisce di scatto e conficca le unghie nella carne e l’ultimo colpo e il primo schizzo bollente, sborra calda che mi riempie il ventre, e il secondo abbondante e sono al limite e Laura con noi mi afferra la gola ed esplodo violentemente, lei si contrae, vibra trema e io intrappolato nel movimento costante la riempio mentre sono riempito e strozzato e usato, ogni schizzo una frustata ogni colpo di Ale un punteruolo nel cervello e l’orgasmo potente di Laura che mi spreme e mi munge il cazzo fino all’ultima goccia.
L’intero universo si è espanso e richiuso in un singolo punto istantaneamente. E’ finita, cala il buio.
Mi abbandono su di lei, Alessandra si ritira lentamente, esausta, sfila il glande ancora gonfio, sozzo di sperma, e sento l’ano che rimane aperto, dolorante, come dolorante è la pancia e i fianchi dove le unghie mi hanno trafitto, e la schiena dove Laura mi ha graffiato, sono steso inerme sul suo corpo, ansimo io e ansimano loro, Alessandra si sdraia alla nostra destra ed io faticosamente mi separo da quell’umida unione e mi sdraio a sinistra, supino, guardo il soffitto tentando di respirare normalmente. Poi la sento che si muove, giro la testa e la trovo a guardarmi, “sei un bel cagnolino da monta” mi dice con voce roca, poi cerca qualcosa tra le sue gambe e mi porge due dita unte di sperma, me le infila in bocca e mi bacia con la lingua.
Ma Laura non mi lascia respirare e si avvicina, mi infila la lingua in bocca, leva il condom e comincia a massaggiarmi lentamente, Ale si continua a masturbare veloce, non resisto, afferro Laura al collo e l’allontano, la sua lingua scivola via e ci lega un filo di saliva, la guardo fisso negli occhi, carico di eccitazione, più stringo al collo e più lei serra la presa sull’asta, intuisce che non mi lascio mettere sotto, mi alzo in ginocchio sul letto senza mollarla, poi la spingo via e la lascio cadere sulle lenzuola.
Non ho finito con Alessandra, prendo anche lei per il collo mentre la bacio aggressivamente, la faccio alzare e mettere in ginocchio ai piedi del letto, Laura è già a gambe spalancate che si mena la figa con aria da maiala, spingo giù la testa di Ale che si lancia a leccare avidamente, io assaporo con le mani quel culo sodo, mulatto, sudato, col buco di culo umido e invitante, di colore più chiaro, allargo le chiappe, stuzzico col dito ed lo infilo, stuzzico ancora e mi chino a infilarci la lingua mentre la scappello e la masturbo ripetutamente, ma adesso voglio infierire, infierire duro. Mi rialzo poggiandomi con tutto il peso sulla sua schiena, apro un profilattico, lo indosso, piego le ginocchia quanto basta e appoggio la cappella.
Poi spingo. Lentamente. Esco un attimo e aggiungo gel, entro, più lentamente, il buchetto che si apre al mio passaggio, mi accoglie, centimetro dopo centimetro, lei mugula, non mi fermo, arrivo in fondo, roteo leggermente il bacino, geme sommessamente, due colpi a fondo corsa, e un colpo più forte per sentirla sussultare, poi un attimo di attesa, in tensione, scivolo fuori fino a metà cazzo e mi lancio con forza fino alle palle, gode, incurva di scatto il collo e Laura la riporta giù a leccare, io ripeto, una due tre volte, crescendo in potenza, mi chino e le prendo i capelli e spingo ancora più impetuoso che sento le palle schioccare sulle sue, il cazzo scivola dentro e martello con tutto il corpo, sono stanco, spossato, sudo ansimo e colpisco duro e poi Laura di scatto spalanca gli occhi e mi guarda fisso, feroce, mi afferra per la gola con uno scatto che mi toglie il fiato, mi pianta le unghie nella pelle, mi fermo immobile, mi avvicina a pochi millimetri dalla sua bocca, l’alito sulla faccia e il dolore pungente sul collo, e mi ordina: “scopami”.
Non molla la presa, soffocandomi, mi lascia margine per distanziarmi e Alessandra si sfila lentamente, strusciandosi, umido sulla pelle, acido di sudore, l’aria più calda e pesante che mai, l’odore dolce e pungente di fica, non molla ancora ma scivola proprio sotto di me, gambe divaricate, e grandi labbra spalancate bagnate e vogliose, sento il calore soverchiarmi da dietro, Ale è alta e si inarca leggermente per adattarsi col corpo bollente al mio, usa una mano per sfilarmi il guanto e l’altra a guidarsi la cappella sul mio sfintere, poi di concerto Laura mi tira a lei e Alessandra mi ci spinge.
Scivolo dentro con un unico movimento del bacino, penetro nella carne bollente, che mi accoglie zuppa, e come arrivo in fondo sento una presenza arrogante che mi preme dietro, io ancora arpionato, accenno un movimento ma Ale preme controcorrente, appoggia la cappella e comincia a entrare, un po’ a forza, iniziamo un gioco di piccoli movimenti, contrappesi, in equilibrio precario, in tensione, slitto lentamente avanti e indietro, con la pistola puntata alla tempia, il suo cazzo leggermente curvo in attesa di impalarmi, mi tiene alle soglie della sodomia per qualche minuto, poi si allontana, mi lascia freddo e umido sulla schiena, e Laura allenta la presa, e mi riprendo a respirare, cominciando a usare il bacino e tutto me stesso, prima lentamente e poi sempre maggior passione, sudando da ogni poro, Laura sotto ed io sopra con tutto il corpo, piedi a terra e ginocchia piegate e spingo e spingo e spingo...
Ma poi mi sento afferrare: una mano sulla spalla che mi agguanta e le unghie su un fianco, il cazzo duro ma freddo di gel appoggiato sul buco, e subito dentro la cappella, senza chiedere permesso, di forza, e lo sfila e dentro di nuovo, poi un colpo secco ed è dentro a metà, lancio un grido, un altro colpo ed è in fondo, mi lamento più forte, un lungo mugulio sofferente, mi zittisce “sssssh!”, e giù un’altra botta, più forte ancora, un carro armato che mi schianta dentro, mi scuote e d’inerzia affondo nella fica di Laura, che trabocca piacere e mi graffia la schiena, come un animale, avida alza e abbassa il bacino per accoglierne il più possibile, bagnati di sudore scivolo su di lei, incandescente, mentre Ale mi martella rabbiosa il culo fino in fondo fino ai coglioni che schioccano ad ogni colpo e sono brividi feroci lungo la spina dorsale il respiro che manca, pressato schiacciato bloccato subisco l’impeto da conquistadores di un palo di carne che mi apre e mi spacca a ripetizione un crescendo di prepotenza e la domanda insistente “ti piace il cazzo? ti piace il cazzo?” sussurrato all’orecchio esigente di una risposta strozzata in gola in un lamento costante prossimo all’inevitabile esplosione che sta arrivando e si irrigidisce di scatto e conficca le unghie nella carne e l’ultimo colpo e il primo schizzo bollente, sborra calda che mi riempie il ventre, e il secondo abbondante e sono al limite e Laura con noi mi afferra la gola ed esplodo violentemente, lei si contrae, vibra trema e io intrappolato nel movimento costante la riempio mentre sono riempito e strozzato e usato, ogni schizzo una frustata ogni colpo di Ale un punteruolo nel cervello e l’orgasmo potente di Laura che mi spreme e mi munge il cazzo fino all’ultima goccia.
L’intero universo si è espanso e richiuso in un singolo punto istantaneamente. E’ finita, cala il buio.
Mi abbandono su di lei, Alessandra si ritira lentamente, esausta, sfila il glande ancora gonfio, sozzo di sperma, e sento l’ano che rimane aperto, dolorante, come dolorante è la pancia e i fianchi dove le unghie mi hanno trafitto, e la schiena dove Laura mi ha graffiato, sono steso inerme sul suo corpo, ansimo io e ansimano loro, Alessandra si sdraia alla nostra destra ed io faticosamente mi separo da quell’umida unione e mi sdraio a sinistra, supino, guardo il soffitto tentando di respirare normalmente. Poi la sento che si muove, giro la testa e la trovo a guardarmi, “sei un bel cagnolino da monta” mi dice con voce roca, poi cerca qualcosa tra le sue gambe e mi porge due dita unte di sperma, me le infila in bocca e mi bacia con la lingua.
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