Il mio primo pompino

di
genere
gay

Avevo sempre pensato di essere etero, poi si era insinuato in me il tarlo di provare a succhiare un cazzo. Quindi le prime chat erotiche, qualche scambio di sesso al cellullare ed infine il primo appuntamento.
Ero stato chiaro sin dai primi approcci, mi eccitava l’idea di provare a fare un pompino, ma non avevo garantito che una volta incontrati la cosa sarebbe andata a buon fine. Avevo scoperto anche le carte sul mio problema di eiaculazione precoce, molto precoce, in modo da non creare nessuna falsa aspettativa.
Marco, il mio interlocutore, un uomo sui 55 anni si era dimostrato molto comprensivo, anche sul mio desiderio di incontrarsi in auto su un luogo neutro. Inoltre gli avevo chiaramente detto che una volta incontrati non avrei amato né baci, né preliminari di sorta, che anzi al pensiero mi disgustavano un po’. Immagino che tutto ciò faccia parte di un retaggio mentale imposto da un’educazione rigorosamente sessista e cattolica.
Comunque Marco aveva accettato al telefono tutte le mie condizioni senza fare obiezioni di sorta.
Così arrivò il fatidico giorno.
Arrivai al parcheggio dell’autostrada in cui ci eravamo dati appuntamento e notai subito la sua auto blu parcheggiata in un punto dove i cespugli si infittivano parecchio. Perfetto pensai.
Entrai in auto.
“Ciao piacere di conoscerti dal vivo” disse Marco
“Piacere mio” risposi
Mi vergognavo molto, stavo a testa bassa, ma ero ancora deciso a provare e guardavo fisso la sua patta.
Marco se ne accorse e capì che era necessario per me rompere subito gli indugi, così prese l’iniziativa.
“Capisco il tuo stato di ansia, non preoccuparti” mi disse e nel mentre mi prese una mano appoggiandosela nel pacco.
Sentii un’erezione già bella prominente e la cosa fece montare subito la mia eccitazione che prese piano piano il posto del disagio e della vergogna.
Tastavo il suo cazzo da sopra i pantaloni e la cosa mi piaceva davvero. La cosa piaceva anche a lui, emise un sospiro che me lo faceva intuire.
Continuai a tastare così per un po’ sentendo il suo pene ingrossarsi sempre di più sotto la mia mano.
Allora decisi di proseguire oltre, slacciai la cintura dei pantaloni e tirai giù la zip. Marco indossava un paio di slip grigi di cotone da cui si vedeva chiaramente la forma del suo arnese. Sembrava un bel cazzo, più grosso che lungo, nel complesso come me lo ero immaginato vedendo la sua corporatura. Lo palpai come prima, ma stavolta da sopra gli slip. La sensazione era molto piacevole per lui.
“Vuoi farmi venire prima di tirarlo fuori?” disse dopo un sospiro profondo
Allora capii che anche per lui la mia prima volta era molto eccitante, più di un normale pompino.
Io nel frattempo sentivo il mio cazzo premere contro il tessuto degli slip, questo sfregamento mi dava piacere, troppo piacere. Avrebbe potuto portarmi all’orgasmo e se ciò fosse avvenuto prima del suo piacere probabilmente mi avrebbe inibito e sarebbe finito tutto.
“Marco scusami, ma devo mettermi in libertà; ti ho accennato del mio problema di eiaculazione precoce e sai, non vorrei rovinare tutto” gli dissi
“Figurati, fai pure; non pensavo fossi già così eccitato” rispose con una punta di soddisfazione Marco
Mi tirai giù velocemente i pantaloni e le mutande, così restai con il cazzo in libertà; molto meglio per non rischiare incidenti imprevisti.
Così finii di spogliare anche lui. Il suo cazzo si confermò tozzo e con una cappella bella grossa che ancora era intrappolata dalla pelle del prepuzio. Impugnai il cazzo con la mano destra e iniziai a scappellarlo molto lentamente, cosa che a me manda ai matti ed evidentemente stava funzionando anche con lui. Se la stava godendo, lo sentivo dal suo respiro, sempre più corto e affannoso.
Finalmente avevo il suo cazzo davanti, con la pelle completamente tirata giù, la cappella sembrava enorme, forse lo era veramente o magari sembrava solo a me. Nel buchetto dell’uretra faceva già capolino una piccola goccia di liquido preseminale. La cosa fece pulsare il mio cazzo da matti, lo sentivo vicino all’esplosione, ma dovevo assolutamente resistere.
Prima di infilarlo in bocca decisi di leccare tutta la superficie della cappella, soffermandomi in particolar modo sul frenulo e sul buchetto del cazzo per saggiarne i primi umori. Il sapore salmastro di quel liquido mi piacque molto. Lui apprezzò molto le stilettate della mia lingua su quei punti sensibili. Capii però che probabilmente anche lui non era un mostro in resistenza, quindi decisi di iniziare subito il pompino vero e proprio.
Infilai il cazzo in bocca, stando ben attento a non toccare la cappella con i denti, cosa che personalmente mi aveva sempre dato fastidio.
Mi sentivo veramente sporco, una vera troia, ma la cosa mi piaceva da matti e ormai non provavo più disagio.
Pompavo senza vergogna quella magnifica cappella e mano a mano che ci prendevo gusto la facevo affondare più a fondo nella mia bocca. Il sapore era meraviglioso e francamente non vedevo l’ora che mi scaricasse dentro il suo nettare bianco. Facevo di tutto per farlo godere e lui non fece nulla per rallentare il suo orgasmo, evidentemente era da un po’ che non sborrava.
Quando era pronto mi avvertì.
“Cavolo, sto per sborrare!” gridò ansimando
Sentii il primo fiotto in gola, per poco non mi fece strozzare e mi ritrassi leggermente così potei godermi meglio il resto dell’abbondante sborrata. Mentre ancora stava godendo Marco fece una cosa inaspettata, mi afferrò il cazzo. La sua manona avvolse interamente la mia cappella e buona parte dell’asta. Non riuscii a fare assolutamente nulla per trattenermi. Sborrai immediatamente sulla sua mano prima che finisse di scappellarmelo completamente.
Questo in qualche modo eccitò di più anche lui, lo sentii spingere con più foga il cazzo in bocca e gli schizzi del suo sperma ripresero più forza dopo che si erano un po’ affievoliti.
Inutile dire che Marco finì di scappellarmi prolungando così anche il mio climax che fu veloce ma duraturo. La sua mano era piena del mio seme.
Questa è stata la mia prima volta e chiaramente non è stata che la prima di diverse volte.
scritto il
2019-07-31
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