Notte d'albergo

di
genere
etero

Apro gli occhi sei appena uscita dalla stanza ,il profumo di sesso sulle lenzuola è ancora forte, allungo la mano eri qui dieci minuti fa. Mi tocco e prendo il telefono in mano …
Ti ho chiesto di interrompere la tua vacanza in Salento , abbiamo scelto insieme una città da raggiungere a metà strada , una città qualsiasi un albergo qualsiasi . Ho immaginato questo incontro ed hai accettato, sei salita su un treno e mi hai raggiunto , io sono arrivato in auto con un’ora d’anticipo , ho passeggiato nel quartiere vicino , ho guardato vetrine ed ho bevuto del bianco locale , l’ansia di incontrarti sempre vicina. Nella hall ti ho vista arrivare in taxi , ho riconosciuto la tua gamba da subito mentre la portiera si apriva, il filo di caucciù sulla caviglia e la pelle abbronzata dai giorni di mare appena trascorsi. Siamo in imbarazzo ci conosciamo da un mese ma ci siamo visti poche volte, le nostre carte si stanno scoprendo una alla volta via messaggi, il coraggio di scrivere ha trovato le parole giuste ,quelle del desiderio, prendiamo un drink . Mi racconti dell’ultimo bagno a mare , ti immagino nuotare anche se non ti ho mai visto, tutte parole per distrarci. Ci restituiscono i documenti, stanza 402 quarto piano ,ci avviciniamo agli ascensori la tua mano afferra il mio polso ,sento il timore della prima volta nei tuoi polpastrelli , chissà se capiterà ancora. Entriamo in ascensore , hai indossato il vestito di cui tanto mi parlavi, è scollato e ti scruto ora vicinissima dal basso in alto , ti sta benissimo. Premo il pulsante le porte si chiudono, sfioro con la mano destra i tuoi capelli increspati dai giorni di sole e mare, la voglia sul tuo viso arrossata. Scendo e sposto la scollatura, il tuo seno sinistro esce e lo bacio voracemente ,mi osservi mentre lo faccio , con la mano sinistra salgo tra le tue gambe, sposto gli slip, spingi il bacino leggermente in avanti e sento il tuo gonfiore tra le mie dita che scivolano dentro rapidamente. Ora posso baciarti le nostre lingue in gola da subito, porti il gusto del sud.
Entriamo in stanza , ti alzo il vestito e ti spingo sul letto, voglio osservare le tue forme da dietro, e ti metti a pecorina. Ti sculaccio le natiche voglio ascoltare il rumore dello schiaffo e sento un tuo piccolo urlo di sorpresa, ti sfili gli slip ed io mi apro i pantaloni , entro con un po’ di esitazione sei aperta per me. Abbassi la testa mentre lo faccio poi la rialzi mentre spingo nel silenzio di questa stanza sconosciuta, non mi basta. Resti in posizione arrivo sotto voglio toccare i tuoi grossi seni , apro la scollatura definitivamente ed escono in tutta la loro forma , la mia lingua li vuole assaggiare . Ti togli il vestito completamente e rimaniamo nudi , me lo prendi in bocca è un tuo diritto vuoi assaggiare la mia carne. Ti osservo mentre lo fai nella penombra , sento le tue labbra avvolgenti e la tua mano accompagnare la mia pelle privata. Questa volta entro perché tu l’hai deciso ed io ti sostengo con le mani sulle gambe , sento la tua pelle abbronzata ,è ruvida come l’immaginavo. I tuoi movimenti sono lenti , ti sento già come una maestra. Ti blocco voglio entrare ed uscire , sentire quanta sei bagnata e mentre lo faccio apro le tue natiche con le mani. I nostri sospiri crescono le nostre lingue non ce la fanno a baciarsi per l’eccitazione ed io continuo a leccare i tuoi capezzoli fortemente induriti ma lisci dalla mia saliva. Ti fermi e ti rimetti a pecorina , mi guardi e ti dai un piccolo sculaccio da sola, questa volta entro deciso e la tua voce accompagna il mio passaggio. Ti afferro i fianchi e spingo ,le tua urla soffocate sul cuscino, non mi trattengo più e spingo come fosse l’ultima volta nella mia vita , alzi la testa dal cuscino ed urli inarcandoti sulla schiena ,mia dai una mano poi l’altra i tuoi capelli sudati sulle spalle, le nostre braccia in trazione nello spasmo di entrambi. Sento le smorfie sul mio viso quasi di sofferenza, ora siamo assenti ciascuno nei suoi orgasmi…
Arriva un tuo messaggio , sei salita sul treno e ti mando un bacio .Mi sale l’erezione e sfoglio le tue foto sul telefono ,trovo quella di te sugli scogli mandata qualche giorno prima .Sei sorridente , ti sposterei il costume come ho fatto con il vestito in ascensore. Sono ancora per te ,vengo ancora per te.

scritto il
2019-08-11
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